[Stml3] 05.07 Rashan - L'inizio della fine
Fabrizio Caponeri
ten.fabrizix a gmail.com
Mar 19 Giu 2018 23:02:22 CEST
Bello leggendolo mi sembrava di vederlo come se fosse un film
Il mar 19 giu 2018, 22:54 illu <illuminato666 a gmail.com> ha scritto:
> Interessante... *Inarca il sopracciglio*, il nostro superadolescente dà
> segni di evoluzione...
> vediamo come procede....
>
> Ottimo pezzo comunque
>
> Massimiliano aka illu aka Carelli
>
>
>
> <http://www.avg.com/email-signature?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=webmail> Virus-free.
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> <#m_1927578276675981804_DAB4FAD8-2DD7-40BB-A1B8-4E2AA1F9FDF2>
>
> Il giorno 19 giugno 2018 21:19, Rashan <rashan.tholos a gmail.com> ha
> scritto:
>
>> Ciao,
>> eccovi il mio contributo. Ho preferito concentrarmi principalmente sul
>> proseguimento della trama "forzando" gli avvenimenti sul pianeta
>>
>> Tempio di Dio. Pianeta imprecisato. 15/01/2395, Ore 10:00
>>
>> “E’ tutto pronto?” Chiese Kver secco.
>>
>> “Sì maestro.” Fu la risposta della sua protetta.
>>
>> “Percepisco esitazione.” Il maestro si voltò di scatto e scrutò Selmai con
>> occhi di ghiaccio. L’anziano si trovava vicino ad una finestra dell’antico
>> tempio. L’antichità delle rocce con cui la costruzione millenaria era
>> stata
>> costruita rendeva l’anziano Kver ancora più vecchio.
>>
>> “No maestro.” Rispose Selmai abbassando lo sguardo.
>>
>> “L’esitazione porta all’eresia.” Fu la rapida risposta di Kver.
>>
>> “Si maestro.”
>>
>> “Allora perché dubiti.”
>>
>> “La guerra… tra poche ore saremo in guerra.” Selmai non voleva quella
>> guerra ma non voleva deludere il maestro.
>>
>> “Una lotta contro gli infedeli non è una guerra… è un atto divino.” Kver
>> sorrise alzando le mani al cielo compiaciuto per l’imminente massacro.
>>
>> “Si maestro.” Selmai rispose amaramente abbassando lo sguardo ma Kver non
>> poteva vederla in quanto le aveva dato le spalle e si era messo a
>> contemplare il panorama dalla finestra.
>>
>>
>>
>> Montagne di Crull Pianeta imprecisato. 15/01/2395, Ore 12:55
>>
>>
>> La nave era immensa. Sarebbe stata più gusto definirla una astronave
>> madre.
>> La costruzione aveva richiesto uno sforzo immane quasi impossibile. Il
>> primo quasi insormontabile scoglio era stato far cooperare i Due Popoli.
>> Scienziati e religiosi avevano dovuto lavorare assieme per realizzare il
>> progetto, i singoli componenti e l’assemblaggio. C’erano state tensioni,
>> furibondi litigi a causa di opinioni completamente diverse: come potevano
>> definire dei requisiti e caratteristiche tecniche di una astronave quando
>> metà del team ragionava scientificamente e l’altra metà ragionava con la
>> fede?
>>
>> Poi c’era stato il luogo di costruzione. Ognuno dei Due Popoli voleva
>> avere
>> nel suo territorio il cantiere ma alla fine, per ridurre le tensioni, si
>> era deciso di scegliere un luogo neutro. Purtroppo l’unico luogo neutro
>> era
>> una quasi inaccessibile catena montuosa, l’unico posto di scarso interesse
>> per i due popoli. Lo sforzo logistico nel potare gli immensi componenti
>> dell’astronave e le difficili condizioni di lavoro in alta quota avevano
>> causato enormi problemi che avevano rischiato di far fallire il progetto
>> più volte.
>>
>> Malgrado tutto la costruzione era terminata. Contro ogni probabilità
>> avevano costruito l’immensa astronave.
>>
>> Il direttore dei lavori, uno scienziato di nome Fistarl, aveva più di un
>> motivo per esserne orgoglioso dell’operato. Ogni sera si sistemava in un
>> promontorio vicino a guardare la sua creatura illuminata dalla soave e
>> dorata luce del tramonto. Gli dava serenità e pace facendolo stare bene e
>> quella visione gli aveva dato la forza per superare le difficoltà e i
>> problemi della costruzione.
>>
>> Era lì da qualche minuto quando si accorse di una seconda presenza. Si
>> voltò e riconobbe il vice direttore: il religioso Kentrar.
>>
>> Nessuno dei due parlò. Non si erano mai fidati l’uno dell’altro fin
>> dall’inizio della costruzione. Si erano tollerati guardandosi con sospetto
>> per tutta la costruzione. Eppure, malgrado le enormi differenze culturali
>> e
>> i problemi nessuno dei due poteva dire di aver lavorato male con l’altro.
>>
>> Anzi!
>>
>> Entrambi si erano comportanti come se fossero superpartes rispetto ai
>> propri compiti permettendo di superare i continui litigi fra i Due Popoli
>> e
>> le difficoltà di quell’ardito progetto.
>>
>> Nessuno dei due l’avrebbero mai ammesso. Ma si erano avvicinati molto e,
>> inconsciamente, avevano iniziato a fidarsi l’uno dall’altro rompendo il
>> ghiaccio tra le loro razze.
>>
>> Forse c’era speranza per I Due Popoli, forse i millenni di guerre, che
>> avevano insanguinato il loro mondo, potevano essere superati camminando
>> insieme verso la via delle stelle.
>>
>> Era una bella speranza e Fistarl voleva proprio crederci. In cuor suo
>> sperava che anche Kentrar condividesse la sua speranza.
>>
>> Kentrar, anche se non l’avrebbe ammesso col collega, condivideva gli
>> stessi
>> stati d’animo dello scienziato e la sua presenza su quell’altopiano ad
>> osservare il lavoro fatto era una tacita conferma che entrambi la
>> pensavano uguale.
>>
>> In quel tranquillo e caldo tramonto tutto sembrava andare per il migliore
>> dei modi e che sarebbe stata la pace e la tolleranza il futuro dei Due
>> Popoli.
>>
>> Purtroppo l’infame destino spezzò i loro sogni in quello stesso istante.
>>
>> Non se ne accorsero subito. Il vendo trasportò solo deboli urla.
>>
>> Il primo a sentire qualcosa fu Kentrar che ruppe il silenzio chiedendo:”Ma
>> sono delle urla?”
>>
>> “Non sento nulla.” Fistarl si concentrò al massimo per sentire meglio ma
>> nel mentre il collega gli si avvinò e attivò una specie di tricorder. Lo
>> strumento di analisi funzionò nella modalità binocolo e sullo schermo
>> apparve quello che stava accadendo a un chilometro di distanza in linea
>> d’aria vicino alla nave.
>>
>> “Stanno combattendo… i religiosi stanno attaccando a sorpresa:” Quelle
>> parole morirono in gola Fistarl.
>>
>> Fistarl accusò il colpo arretrando disgustato. Sputò quelle parole con
>> tutta la rabbia e frustrazione che aveva in corpo:”Ci state massacrando…
>> perché?”
>>
>> Quelle parole ferirono Kentrar più di un colpo di laser. Il religioso,
>> completamente ignaro del piano di attacco, fece un passo indietro
>> barcollando.
>>
>> I due si guardarono con guardi carichi di odio e disprezzo e la pace e la
>> speranza morirono in quell’istante.
>>
>>
>> USS Seatiger,Bar di prora modificato
>> 15/01/2395, Ore 13:00
>>
>> La strana cena tra Anena e Charles al bar di prova stava procedendo tutto
>> sommato bene. Il consigliere, grazie anche alle sue caratteristiche di
>> El-Auriano, stava intrattenendo l’umano facendolo parlare di sé, dei suoi
>> sogni e delle sue aspettative.
>>
>> Il capitano era l’unica altra persona nel locale. Il trill si teneva a
>> distanza defilato a sorvegliare la situazione. Sembrava più un cameriere o
>> una guardia del corpo piuttosto che un capitano.
>>
>> Era tutto tranquillo e, malgrado la situazione, sotto controllo. La nave
>> procedeva sulla rotta impostata da Evans. Non avevano ancora ripreso il
>> controllo ma non c’erano nemmeno avvisaglie di pericolo.
>>
>> D’improvviso Charles urlò:”Nooo non è possibile.”
>>
>> Il giovane cadde rovinosamente dalla sedia impattando con il freddo
>> acciaio
>> del pavimento. Kenar scattò in avanti rapidamente ma Anena era più vicina
>> si avvicinò per vedere cosa stava succedendo.
>>
>> Evans si teneva la stesa e ripeteva:”no no no… ho fallito… perché lo
>> stanno
>> facendo?”
>> Capendo che non era un problema fisico a turbare il giovane Anena afferrò
>> Charles per cercare di calmarlo:”Che cosa succede Charlie?”
>>
>> La nave iniziò a sobbalzare violentemente sollecitata da forti vibrazioni,
>> il capitano, ormai a poca distanza, perse l’equilibrio e cadde. Il
>> turbamento di Charlie si stava riflettendo sulla nave con rovinosi
>> effetti.
>> Kenar vide alcuni sistemi saltare in una esplosione di scintille mentre un
>> replicatore prendeva fuoco. Con un brivido pensò che se quello era il
>> disastro al bar di prora chissà cosa stava succedendo in sala macchine.
>>
>> Anena si aggrappò al tavolo mentre cercava di tranquillizzare ragazzo. Il
>> capitano strisciando a terra lì raggiunse i due nello stesso istante in
>> cui
>> il ragazzo spiegò la situazione:”Sul pianeta… le due fazioni hanno
>> iniziato
>> ad uccidersi.”
>>
>> Kenar afferrò il ragazzo dicendo:”So come ti senti… ma devi lasciare il
>> controllo della mia nave o la distruggerai.”
>>
>> “Non volevo che scoppiasse una guerra… . “Charlie scosse la testa:”Non è
>> la
>> mia parte cosciente... .”
>>
>> Il capitano sorrise e con gentilezza e risoluzione disse:”So che sei una
>> persona buona e che non vuoi questo… ma lascia il comando della mia
>> nave.”
>>
>> Anena lo incalzò:”Fidati del capitano, noi siamo qui per aiutarti.”
>>
>> Evans sembrò calmarsi e la nave smise di sobbalzare. Tutto tornò
>> tranquillo.
>>
>> Rapidamente arrivò la chiamata di Finn:=^=Capitano… qua abbiamo pogato
>> alla
>> grande, che succede? Ci sono scintille e pezzi che volano.=^=
>>
>> Kenar sorvolò sul dettagliato rapporto danni del primo ufficiale:”Ci sono
>> feriti?”
>>
>> =^=Il dottore ci segnala alcuni piagnistei e qualche ginocchio sbucciato
>> ma
>> nulla di grave.=^=
>>
>> Kenar sorrise sollevato per poi chiedere:”Abbiamo il controllo?”
>>
>> Ma Finn chiese:=^=Di che cosa?=^=
>>
>> Kenar alzò gli occhi al cielo:”Della nave, signor Finn.”
>>
>> =^=Ah quella… boh… . =^= Il tono tranquillo del primo ufficiale sollecitò
>> la pazienza del Trill ma l’umano riuscì a cavarsi d’impacciò
>> rapidamente:=^=Sì… mi fanno segno di sì, abbiamo il controllo.=^=
>>
>> “Bene, mantenete rotta e velocità.” Ordinò il capitano.
>>
>> =^=verso il pianeta… ma come si chiama… =^=
>> “Proprio quello.” Taglio corto il capitano.
>>
>> Quel piccolo siparietto strappò un sorriso ad Anena e generò una forte
>> risata in Charlie. Era una risata profonda, spensierata e sincera tipica
>> degli adolescenti.
>>
>> “Grazie capitano.” Disse il giovane.
>>
>> “Di che cosa?”
>>
>> “Dell’aiuto… poteva andare da qualsiasi altra parte ma ha mantenuto la
>> rotta.”
>>
>> Kenar rispose con un occhiolino.
>>
>> “Come stai Charlie?” Chiese Anena.
>>
>> “Meglio… quando ho sentito tutte quelle vite spezzate così inutilmente…
>> “Non terminò la frase, abbasso lo sguardo, guardò davanti a sé e
>> aggiunse:”Perché capitano? Perché si devono uccidere per così futili
>> motivi? Non è meglio uscire a divertirsi?”
>>
>> “Purtroppo non ho risposte alla tua domanda… molte persone anche più
>> intelligenti di noi si sono poste questo quesito senza riuscire a
>> risolverlo. Ti attende un compito difficile, pacificare un mondo in
>> perenne
>> guerra.” Il capitano guardò il giovane dritto negli occhi:”Noi abbiamo una
>> legge, la prima direttiva, che ci impedisce di agire direttamente e
>> interferire con quella civiltà ma, pur rispettando questa norma
>> fondamentale, faremo di tutto per consigliarti e aiutarti a svolgere
>> quest’arduo compito.”
>>
>> --
>> ---
>> Ciao
>> Fabrizio
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>> Capo OPS
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