[Stml3] [D. Finn - 05.09] Prima Direttiva

Silvia Brunati sbrunati a gmail.com
Mar 26 Giu 2018 22:19:30 CEST


Ottima conclusione.

Silvia

Il mar 26 giu 2018, 15:18 Franco Carretti <dewey_finn a mail.com> ha scritto:

> *USS Seatiger, Bar di prora modificato - 15/01/2395, Ore 13:15*
>
> "Prima direttiva?" chiese il giovane mettendosi finalmente a sedere.
>
> Per alcuni minuti, dopo il colpo psichico che aveva distrutto molto dei
> circuiti interni del bar di prora, il giovane dio si era limitato ad
> aiutare Anena e Kenar a rimettere in piedi le sedie rovesciate e i i
> suppellettili scagliati in giro per il locale.
>
> Stranamente, cosa di cui sia il Consigliere che il Capitano si erano
> subito accorti, non aveva usato nessun potere. Si era limitato a
> raccoglierli come un comune essere umano rimanendo chiuso in un pensieroso
> silenzio.
>
>
>
> "Noi siamo Dei almeno quanto te... almeno per quanto riguarda popolazioni
> molto meno avanzate della nostra." iniziò Kenar approfittando di quella
> richiesta informazioni per interagire con Charlie. "Potremmo conquistarle
> costruendo un impero, ma la Federazione ha invece deciso che nessun popolo
> è meno importante di un altro."
>
> "Eppure, intervenite negli affari di altri popoli." affermò sicuro il
> giovane.
>
> "Colori che fanno parte della Federazione hanno tutti gli stessi diritti e
> soprattutto doveri. Una volta che entri a far parte della Federazione
> approvi una serie di regole messe in atto per proteggere certi ideali."
> continuò Kenar dopo un cenno di assenso "Se questi ideali vengono messi a
> rischio noi interveniamo. Nessuno obbliga un mondo a rimanere all'interno
> della Federazione, ma finché ne fa parte deve rimanere a determinate
> condizioni."
>
>
>
> Il giovane ci pensò un attimo poi fece segno di continuare.
>
>
>
> "La Prima Direttiva si applica solo a quei mondi che non hanno ancora
> raggiunto un certo grado tecnologico. Una volta scoperta la curvatura la
> Flotta Stellare si presenta cercando un’alleanza e offrendo loro di entrare
> a far parte della Federazione dei Pianeti Uniti. Ma nessuno è obbligato...
> ci sono molti mondi che ne sono rimasti fuori per i motivi più diversi...
> alle volte anche non piacevoli."
>
>
>
> "Quello che il Capitano intende dire, è che la Prima Direttiva ci
> impedisce di intervenire. Non vuol dire che non vogliamo, ma solo che non
> possiamo." intervenne Anena.
>
> "Quindi se su un mondo c'è una malattia mortale che loro non riescono a
> debellare, voi rimarreste con le mani in mano a guardarli morire?" chiese
> Charlie con uno sguardo deluso.
>
> "Guerra, malattie, disastri naturali... noi dobbiamo limitarci ad inviare
> un rapporto all'Ammiragliato e chiedere il permesso di intervenire, sono
> loro a decidere se possiamo farlo o no." rispose Kenar
>
>
>
> "Mi state nascondendo qualcosa..." borbottò Charlie vedendo lo sguardo che
> i due si erano scambiati.
>
>
>
> “È difficile stare con le mani in mano, chiudere il proprio cuore alle
> sofferenze altrui... però sai alle volte gli incidenti capitano." rispose
> il trill con un sorriso.
>
> "Elementi chimici rilasciati per errore..." aggiunse Anena
>
> "Esperimenti di vaccini sfuggiti al controllo..." riprese Kenar
>
>
>
> "...insomma, c'è un modo per intervenire senza intervenire." terminò
> Charlie stupendo entrambi gli ufficiali.
>
> "Sai Charlie, sei molto saggio per essere così giovane" commentò il
> Consigliere poggiandogli una mano sulla spalla. Il giovane arrossì.
>
>
>
> "Però il rischio c'è... chi può dire qual è il risultato dei nostri
> interventi? E se quella razza sul pianeta era destinata a morire per far
> posto ad una diversa razza? Noi abbiamo si salvato milioni di persone, ma
> al contempo abbiamo impedito a qualcun'altro di esistere. È una scelta che
> non possiamo fare, ma che al contempo ci è richiesto di fare." commentò
> Kenar
>
>
>
> "Non capisco..."
>
>
>
> "La legge ci obbliga a non intervenire, ma ogni capitano sa che potrebbe
> doversi trovare ad affrontare questa situazione. Ogni Capitano agisce come
> la sua umanità lo obbliga ad agire, con il rischio di pagarne le
> conseguenze davanti alle autorità... non è diversa dalla situazione che
> stai affrontando tu adesso. Li sotto c'è un mondo in guerra, una guerra che
> nel migliore dei casi potrebbe causare milioni di morti fra i combattenti.
> Cosa farai? Apparirai al centro dello scontro e fermerai tutti? E se non ti
> ascoltano? Li ucciderai? Cosa ti rende diverso da loro a quel punto?" Le
> parole di Anena erano dure e sembrarono creare un profondo conflitto
> nell'animo del giovane.
>
>
>
> Charlie si alzò e iniziò a camminare per il locale fermandosi ogni tanto
> ad osservare il mondo attraverso lo squarcio.
>
>
>
> "Credo di aver bisogno di pensare... Capitano Kenar le dispiace se rimango
> sulla sua nave. Prometto di non causarle problemi."
>
> "Sarà un piacere averti a bordo. Raggiungeremo la nostra destinazione
> domani mattina... approfitta del viaggio per decidere quello che vuoi
> fare." aggiunse il Trill per evitare che al giovane potesse venire in mente
> di far accelerare la nave.
>
>
>
> Anena accompagnò il suo Capitano verso la porta del bar per approfittare
> di quel momento per parlare.
>
>
>
> "Cosa ne pensa Consigliere?"
>
> "Purtroppo, il ragazzo non ha avuto una bella infanzia... difficile
> sostituire un abbraccio o una bella sculacciata, con del potere divino.
> Quelli che andrebbero puniti sono i suoi genitori adottivi."
>
> "Lo penso anch'io... però nell'ultima mezz'ora Charlie mi è sembrata
> un'altra persona. Più riflessivo, più pronto ad ascoltare."
>
> "Credo dipenda da lei Capitano. La sua tranquillità permette al ragazzo di
> rilassarsi e quando non è sulla difensiva sembra affiorare il suo vero
> io... ed è una persona buona. Fortunatamente."
>
> "Il caos e tanta gente invece lo mettono sulla difensiva e quindi lui
> agisce d'impulso con ira." commentò il trill e Anena rispose con un cenno
> affermativo della testa. "Bene, cerchiamo di tenerlo tranquillo... Prima
> Direttiva o no, vorrei evitare di scatenare su quel pianeta qualcosa di più
> terribile di una guerra."
>
>
>
>
>
>
>
> *USS Seatiger, Bar di prora modificato - 15/01/2395, Ore 23:55*
>
> Per tutto il giorno c'era stato un pellegrinaggio di uomini
> dell'equipaggio. Alle volte uno solo, altre in piccoli gruppi... come se
> qualche voce misteriosa li spingesse a visitare quel piccolo angolo di
> nave. All'inizio Anena si era preoccupato, poi aveva capito. Charlie li
> stava chiamando... stava spingendo i membri dell'equipaggio ad andare al
> bar di prora e esternare i loro sentimenti, i loro sogni e le loro paure.
>
> Gli uomini e le donne della Seatiger arrivavano e si sedevano al banco
> iniziando a parlare con il barista. Parlavano dei loro problemi e, alle
> volte, si spingevano a dire la loro opinione su argomenti più importanti
> come la guerra, la Prima Direttiva, la vita nella flotta.
>
> Il giovane Dio ascoltava rimanendo in disparte. Alle volte lo vedeva
> sorridere, altre lo vedeva rabbuiarsi. In alcuni casi il Consigliere si era
> avvicinato a Charlie per chiedere quale fosse il problema e spesso capiva
> che il giovane aveva semplicemente frainteso le parole che aveva udito,
> solitamente perché la razza dell'interlocutore era talmente estranea al
> modo di pensare umano che creava confusione nel ragazzo.
>
> Anena spiegava allora le differenze di pensiero, le cause di quel modo di
> pensare e come comprenderle per un umano. Charlie allora si faceva
> pensieroso e in quel lasso di tempo nessuno entrava più al bar per
> interrompere le sue riflessioni.
>
>
>
> Il Consigliere aveva avvertito il Capitano di questo via vai
> dell'equipaggio, ma Kenar aveva risposto che se il giovane si comportava
> bene non poteva che essere una buona cosa per tutti. Anena all'inizio non
> ne era molto convinto, ma con il passare delle ore aveva dovuto ricredersi.
>
>
>
> Le porte del bar si aprirono di nuovo sorprendendo Anena che pensava che
> le visite fossero ormai finite. Per più di due ore il giovane era rimasto
> in silenzio riflettendo e lui stava iniziando ad accusare la fatica.
>
> Dall'apertura fece capolino il Primo Ufficiale con un improbabile camicia
> da notte con tanto di papalina. Parve per un attimo confuso dall'ambiente
> lussuoso che lo circondava e del giovane seduto vicino alle grandi vetrate
> su cui campeggiava un enorme strappo nello spazio dal quale si intravedeva
> un pianeta.
>
>
>
> Ma Finn non era il tipo da rimanere troppo a lungo basito di fronte a
> qualcosa, un’abilità che lui affermava aver imparato dal suo pesce rosso...
> qualsiasi fosse il significato di quella affermazione.
>
>
>
> “È permesso?" chiese timidamente avvicinandosi al bancone.
>
> "Numero Uno, cosa ci fa da queste parti?" chiese il Consigliere anche se
> sapeva cosa lo avesse spinto a visitare il bar. Sperava inconsciamente che
> Charlie non si accorgesse della presenza di quello strano Primo Ufficiale.
>
>
>
> Finn prese quella domanda come un invito a fare due chiacchiere.
>
>
>
> "All'improvviso mi è venuta una gran voglia di un bel latte caldo!"
> rispose lui con un sorriso e uno sguardo vacuo "E poi Anari è una
> denobulana e i denobulani non dormono... alle volte ho paura ad entrare
> nella mia stanza, non so mai se lei è nascosta da qualche parte."
>
> "Molti uomini sarebbero felici di questo. Me compreso" commentò divertito
> Anena, chiedendosi perché non avesse usato il replicatore presente nei suoi
> alloggi.
>
> "Ma non è corretto... Anari è una mia sottoposta e una mia collega, non
> posso approfittarmi di lei. Anche se a dire il vero è lei che si
> approfitta..." borbottò Finn pensieroso.
>
>
>
> "Quindi lei ha una donna che è interessata a lei ma la rifiuta?" chiese
> Charlie all'improvviso. Si era avvicinato di soppiatto sorprendendo
> addirittura il consigliere.
>
> "Non è che la rifiuto... anzi, lei mi piace molto. Ma non voglio che la
> mia posizione o il mio grado possano far nascere dei pettegolezzi su di
> lei." rispose il primo ufficiale sospirando. Charlie parve soppesare la
> risposta ritenendola molto importante.
>
> Alcune delle domande che aveva posto agli avventori erano rivolte al
> capire il rapporto fra uomini e donne. La risposta parve farlo riflettere
> ma sembrava soddisfatto... visti i trascorsi di Charlie sembrava un'ottima
> cosa.
>
>
>
> "Cosa farebbe se avesse il potere di fare qualsiasi cosa con il semplice
> gesto di una mano?" la domanda posta da Charlie a quel assurdo primo
> ufficiale terrorizzò a morte Anena, ma prima che potesse intervenire Finn
> lo sorprese.
>
> "Niente..." rispose lui bevendo un sorso di latte che gli era stato
> offerto dal el-auriano.
>
> "Niente?" chiese sorpreso Charlie
>
> "Ho già avuto a suo tempo un potere simile... certo non potevo creare
> mondi come un Dio, ma nel mio piccolo avevo il potere di muovere folle di
> persone, far accettare loro idee, mettere nelle loro menti e nei loro cuori
> emozioni. Ma a quel punto non erano più persone, ma solo delle pecore che
> seguono il pastore... e non sai più se seguono te perché ti vogliono bene o
> perché è la tua fama a spingerli."
>
>
>
> "Capisco..." commentò il giovane anche se nella sua voce non c'era così
> tanta certezza.
>
>
>
> "Pensa, oggi la strumentazione della nostra plancia è sparita nel nulla,
> tutto perché un essere con poteri divini ha deciso che voleva andare da
> qualche parte." riprese Finn scatenando il panico di Anena. A quanto pareva
> Finn non aveva proprio idea di chi fosse il giovane accanto a lui. "A
> quanto ne so io, il Capitano l'ha fatto ragionare e comunque stiamo andando
> dove lui voleva, solo che questa volta lo facciamo perché vogliamo
> aiutarlo... non ti sembra che avere degli amici sia meglio che avere dei
> servi?"
>
>
>
> Charlie lanciò un'occhiata incuriosita a Anena che scosse la testa come
> per dire: 'inutile farsi domande... lui è Finn.'
>
>
>
> "Come puoi sapere se quello che gli altri fanno per te non lo fanno
> comunque per timore o per motivi più venali?" domandò Charlie quasi
> sovrappensiero.
>
> "Non lo puoi sapere... c'è sempre il rischio che chi consideri amici non
> lo siano, ma c'è una regola fondamentale su cui si basano molte religioni e
> che gli esseri viventi dovrebbero sempre seguire."
>
> "E quale sarebbe?" chiese Anena incuriosita
>
> "Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te... se tutti
> seguissero questo semplice regola l'universo sarebbe un posto migliore."
> concluse Finn alzandosi.
>
>
>
> "Comunque la dirò anche a quell'essere quando lo incontro! Mi ha fatto
> prendere un colpo... non è stato carino. Adesso è meglio che vada, forse
> riesco a dormire un po' prima che Anari tenti un nuovo attacco. Buonanotte
> Consigliere e anche a te ragazzo..."
>
>
>
> Finn se ne andò con quella sua comica andatura e la papalina che dondolava
> a tempo con i suoi passi.
>
>
>
>
>
>
>
> *Tempio di Dio, Pianeta sconosciuto - 16/01/2395, Ore 09:12*
>
> Selmai osservava i picchi innevati. Durante la notte si era scatenata una
> violenta tempesta di neve e ora tutto il paesaggio era di un viola acceso.
>
> Non amava molto il freddo ma doveva ammettere che la vista era
> spettacolare.
>
>
>
> "Dio ci ama..." pensò la giovane per poi rabbuiarsi. Come poteva amare i
> propri figli se permetteva loro di uccidersi a vicenda? Perché Dio non
> annientava direttamente gli eretici e impediva ai suoi figli prediletti di
> macchiarsi della morte di altri esseri viventi?
>
> Non era come il Maestro Kver, lei non poteva capire le parole di Dio come
> faceva lui... era solo un'apprendista che aveva oltretutto fallito la prova
> per la sua fede.
>
> Quello strappo nel cielo era forse Dio che guardava verso di loro? Secondo
> il Maestro l'ira divina si sarebbe scatenata su di loro se non avessero
> presto distrutto la fazione avversaria e quelle brillanti luci erano
> appunto la prova del suo furore... ma come poteva una cosa così bella
> essere frutto dell'odio?
>
>
>
> La giovane aprì il Libro di Dio ad una pagina a caso cercando conforto
> nella lettura, ma le parole degli apostoli della fede erano così cariche di
> odio verso i miscredenti, che niente riusciva a calmare il suo animo. Quel
> libro, le cui pagine erano talmente fitte di parole da formare complessi
> arabeschi d'inchiostro rimasero muti alle sue speranze.
>
> Appoggiò il libro aperto sulla panca e tornò a guardare le montagne.
>
>
>
>
>
>
>
> *USS Seatiger, Bar di prora modificato - 16/01/2395, contemporaneamente*
>
> Il Capitano entrò nel bar e guardò gli unici due presenti con uno sguardo
> preoccupato. Charlie era ancora immerso nelle sue riflessioni, Anena invece
> si stava rifacendo il trucco.
>
> "Buongiorno Consigliere... sembra che non abbia dormito molto."
>
> "Non è una cosa carina da dire Capitano! Comunque, è vero, non ho chiuso
> occhio, ma niente che un po' di fard non possa rimediare... anche lei
> sembra aver passato la notte in bianco." disse il guardiamarina con una
> nota vendicativa nella voce.
>
> "Avrei bisogno anch'io del suo fard. Ho passato la notte a cercare di
> capire come agire, ma ogni idea si tramutava in un possibile disastro...
> l'unica cosa che mi è rimasto è pregare Charlie." rispose il trill avvilito.
>
>
>
> "Non ce ne sarà bisogno Capitano... anche se devo ammettere che alcuni
> suoi piani erano davvero fantasiosi." commentò Charlie avvicinandosi al
> bancone.
>
> "Immagino di dovermi scusare per alcuni di quei piani." Kenar si mise
> sulla difensiva spaventato per quello che il giovane Dio poteva fare al suo
> equipaggio per vendetta.
>
> "Non si preoccupi, l'ho trovato illuminante... soprattutto perché capivo i
> motivi che la spingevano ad elaborarli." Charlie sospirò.
>
>
>
> "Siamo arrivati sul bordo della frattura spazio-temporale... stiamo
> analizzando l'anomalia per essere sicuri che non sia un pericolo per la
> nave varcare quella soglia. Non dovrebbe volerci molto." disse il Capitano
> della Seatiger nel tentativo di cambiare discorso.
>
>
>
> "Non sarà necessario..." Charlie sospirò ancora e per la prima volta
> sembrò triste ma risoluto "Ho deciso di non intervenire."
>
> "Perché?" si limitò a chiedere Kenar sorpreso da quella affermazione.
>
> "Ho ascoltato i pareri degli uomini a bordo della sua nave, ho ascoltato
> le loro paure e i loro desideri... ognuno di loro desiderava la pace ma
> erano pronti a battersi per salvare la gente su quel mondo. Ognuno di loro
> aveva un'idea su come intervenire: chi in maniera più diretta, chi con
> fantasiosi piani per mettere fine alla guerra senza farsi scoprire. Ognuno
> di loro però arrivava alla stessa conclusione: qualsiasi fosse l'idea non
> poteva essere attuata perché andava contro la Prima Direttiva e tutti loro
> erano fermamente convinti della sua validità. Nonostante fossero frustrati
> e in alcuni casi anche astiosi verso quella regola, tutti vi si attenevano,
> non per paura delle ripercussioni legali ma dei possibili disastri che
> potevano scatenare. Quando mi ha detto che fermare la morte di una razza
> poteva impedire ad un'altra di nascere mi ha dato molto a cui pensare...
> non sono abbastanza potente per capire le ripercussioni di quello che
> potrei fare."
>
>
>
> Kenar guardò il giovane davanti a lui con meraviglia. Guardandolo meglio
> poteva giurare che il suo aspetto fosse cambiato e apparisse più adulto di
> quanto non fosse quand'era arrivato a bordo.
>
>
>
> "Quindi lascerai che la guerra continui il suo corso?" chiese Anena
> sorpreso quanto il suo Capitano.
>
> "Si... anche se mi addolora molto." commentò il giovane sospirando.
>
> "Ma fallirai il compito che ti hanno affidato i thasiani." affermò Kenar
> sollevato per la scelta del giovane.
>
> "Se ne faranno una ragione... nonostante tutto ritengo che, almeno per il
> momento, voi abbiate ragione... e io ho molto ancora da imparare." terminò
> Charlie.
>
>
>
> Una forte luce illuminò il bar di prora. Una grossa testa semitrasparente
> di colore verde apparve fluttuando davanti a loro.
>
>
>
> "È questa la tua decisione?" chiese la testa al giovane guardandolo con
> sguardo inquisitorio.
>
> "Si... mettere fine alla loro guerra con il mio potere non arginerebbe
> l'odio nei loro cuori. La mia missione era aiutarli od ostacolarli, ho
> deciso di aiutarli non intervenendo. Per riuscire a fermarli dovrei
> uccidere molti di loro... a quel punto non sarei diverso da coloro che
> vogliono la guerra."
>
>
>
> Kenar sorrise sentendo le sue parole, erano le stesse che il Consigliere
> gli aveva detto il giorno prima.
>
>
>
> La testa fluttuante parve soppesare il giovane e per poi sorridere, anche
> se lievemente. "Hai superato la tua prova. Cercavamo in tutti i modi di
> insegarti qualcosa che la tua razza ha appreso da molto tempo: la
> compassione, la risolutezza e la giustizia... in altre parole l'umanità. Ma
> noi siamo troppo diversi da voi e non riuscivamo a farti comprendere
> l'importanza di prendere alcune decisioni. Come quella di non intervenire."
>
>
>
> "Quindi tutto questo era per metterlo alla prova?" Kenar non riusciva a
> capire se si sentiva sollevato o arrabbiato per come i thasiani si
> comportavano col giovane.
>
> "Questo era per insegnare al giovane che intervenire nel destino di altre
> razze non è compito nostro. Noi stesso abbiamo deciso di non intervenire
> anche se ne avremmo la possibilità, perché nessuno di noi può sapere quello
> che il destino ci riserva... nemmeno noi per quanto potenti possiamo
> essere."
>
> "Fare la cosa giusta, non sempre è la cosa più giusta" commentò Anena.
>
> "Charlie siamo orgogliosi del tuo cambiamento e siamo a tua disposizione
> per aiutarti a proseguire su questo cammino." propose il thasiano dopo un
> cenno affermativo verso il consigliere della Seatiger.
>
>
>
> "Vi ringrazio, ma per il momento ho deciso di viaggiare da solo... devo
> capire ancora molto di me stesso e degli altri. Se a voi va bene..."
> Aggiunse il giovane con il rispetto che fino a pochi giorni fa non sembrava
> avere.
>
> "Ti aspetteremo per condividere le tue esperienze... buona fortuna giovane
> Charlie." detto questo la testa scomparve.
>
>
>
> "Arrivederci eh!" borbottò Anena dopo un attimo.
>
>
>
> "E ora cosa hai intenzione di fare?" chiese Kenar ritornando a guardare il
> giovane Dio.
>
> "Come ho detto andrò per la mia strada... purtroppo come ho deciso di non
> aiutare loro - disse indicando il pianeta - non posso aiutare nemmeno voi.
> Però vi do una speranza, là fuori c'è una via d'uscita da questo universo e
> un giorno la raggiungerete." il corpo di Charlie iniziò a farsi sempre più
> inconsistente.
>
> "Davvero non vuoi fare niente per loro?" chiese Anena quando ormai non era
> rimasto più niente del ragazzo.
>
>
>
> "Alle volte gli incidenti capitano..." la voce flebile del giovane fu un
> sussurro che li fece sorridere.
>
>
>
>
>
>
>
> *Tempio di Dio, Pianeta sconosciuto - 16/01/2395, Ore 10:45*
>
> Selmai si alzò in piedi. Non c'era più niente da fare... ben presto
> l'esercito della chiesa si sarebbe riunito per sferrare l'attacco finale.
>
> Lei, in qualità partecipante e quasi vincitrice della corsa organizzata
> dall'Imperatore, sarebbe stata la voce della Culto, la voce del Maestro
> Kver. Sarebbe stata colei che avrebbe infiammato i cuori dell'esercito...
> doveva scegliere le giuste parole per renderli una spada del giudizio
> divino.
>
>
>
> Allungò di nuovo la mano verso il Libro di Dio, ma prima che potesse
> afferrarlo una folata di vento fece sfogliare con violenza le pagine che
> rimasero aperte su una pagina completamente bianca. Batté i tre occhi un
> paio di volte non credendo a ciò che vedeva. Aveva letto quel libro
> centinaia se non migliaia di volte e poteva giurare che non ci fossero
> pagine bianche.
>
> Con reverenziale timore avvicinò la pagina al volto chiudendo i due occhi
> laterali e tenendo aperto solo quello centrale come gli era stato insegnato
> dal maestro. Al centro della pagina, scritto con una calligrafia nitida e
> curata c'era una sola frase.
>
>
>
> "Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te..."
>
>
>
> Selmai spalancò gli occhi per la sorpresa e una luce di speranza si accese
> nel suo cuore.
>
>
>
>
>
>
>
>
>
>
>
> ====================================
> Cmdr. Dewey Finn
> Primo Ufficiale
> USS Redoutable NCC-35783
> Skype Combadge: Silente69
> Private comunicator: francocarretti a mail.com
> [CV]: http://gioco.net/startrek/starfleetitaly/academy/ruolino.php?id=31
> ===================================
> Non importa quanto una cosa possa sembrare improvvisata, c'è ancora un
> piano. (Col. John 'Hannibal' Smith)
>
>
> _______________________________________________
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