[Stml3] [MEX 05.04]: Siamo qui per Servire

illu illuminato666 a gmail.com
Mar 27 Mar 2018 00:14:18 CEST


ah... il Gioco di Ender... che nostalgia. Bravo T'Kar. I classici ci
vogliono!

bellissimo pezzo. mi piace.

Massimiliano aka illu aka Carelli

PS: propongo che l'anomalia gravitazionale sia stata generata dalle
capocciate del primo ufficiale. e non mi dite che non è plausibile: è Finn.


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Il giorno 26 marzo 2018 17:23, Silvia Brunati <sbrunati a gmail.com> ha
scritto:

> Ciao,
> ecco il pezzo, scusate il ritardo.
> Non è lunghissimo, spero vi piaccia. :)
>
> Silvia
>
> =============================
> Titolo: 05.04 Siamo qui per servire
> Precedente: 05.02 Aurore boreali bicolori e diamantini verdi
> Autore: Silvia/Tkar
> =============================
> *USS Seatiger, Alloggio Tenente Comandante Tkar, 15/01/2395, Ore 09:00*
>
> Tkar leggeva con interesse. Ad un osservatore esterno la cosa non sarebbe
> risultata affatto evidente perché non c’era nulla nel suo viso che tradisse
> la benché minima emozione ma, se si faceva particolare attenzione al modo
> in cui ‘non’ era rilassato; al fatto che i suoi occhi non si staccassero
> nemmeno per un istante dalle pagine del libro che teneva fra le mani e alla
> piega delle labbra, leggermente più tirate del solito, allora si, si
> sarebbe potuto dire che quello che stava leggendo gli piaceva. Rimase in
> quella posizione per alcuni minuti, poi chiuse con attenzione il libro,
> come se temesse di rovinare la delicata copertina di carta e lo posò sul
> tavolino davanti a sé. Restò per qualche istante a fissare il vuoto, o
> meglio la parete del suo alloggio sulla quale era appesa una litografia
> delicata, opera di un maestro poco conosciuto di Raal, prima di riprendere
> in mano il libro e rileggere il paragrafo che aveva appena finito. Abbassò
> nuovamente il libro dopo pochi secondi.
>
> “Interessante”, commentò mostrando la reattività di un ippopotamo immerso
> nell’acqua. “Computer, nota personale”, aggiunse in tono più formale.
> “Appunti su ‘il Gioco di Ender’: le decisioni tattiche prese in situazioni
> disperate possono prescindere da questioni etiche e morali. La scelta di
> metterle in atto, graverà su chi prenderà la decisione”.
>
> =^= Capitano Kenar a comandante Tkar =^=
>
> =^= Signore?=^=
>
> =^= Mi spiace disturbarla nel suo turno di riposo, comandante, ma avrei
> bisogno che mi raggiungesse nel mio ufficio. =^=
>
>
>
> *** Luogo imprecisato
>
> Data e ora imprecisate ***
>
> Selmai rise di cuore vedendo Forra cadere nel vuoto. Quando il suo corpo
> molliccio rimbalzò sulle rocce in fondo al dirupo come un pupazzo rotto, si
> sporse per seguirne le evoluzioni con il sorriso che le allargava la bocca
> dividendole in viso quasi in due.
>
> “E’ mio!!!” Esclamò con un strillo saltellando sulle tre gambe per poi
> rimettersi a correre lungo lo stretto sentiero, “mio, mio, mio!”
>
> Il maestro Kver l’avrebbe sicuramente elogiata per essere riuscita a
> battere tutti gli altri candidati, era riuscita, contro ogni speranza, a
> elevarsi sopra tutti e guadagnarsi la corazza da soldato. Sarebbe stata una
> guerriera, la prima della sua razza, l’unica della sua famiglia. E sarebbe
> stata elogiata da tutti. Doveva solo raggiungere la cima della montagna e
> gridare a tutta la città che ce l’aveva fatta.
>
> Non le restavano che pochi metri da percorrere, una distanza brevissima
> che avrebbe cambiato per sempre la sua vita. Mentre aggirava una roccia,
> con la coda del terzo occhio le sembrò di vedere un’esplosione di colori,
> qualcosa di talmente rapido che per un attimo il cervello di riserva fu
> tentato di accantonarlo come una mera illusione. Si fermò di scatto
> rischiando di inciampare sulle sue stesse gambe e girò lentamente la testa
> verso destra.* Anomalia di classe 4.* Chiuse tutti gli occhi di scatto
> scuotendo la testa come per rifiutare quello avevano appena registrato. *No,
> no, no*. Non adesso che stava per realizzare il suo sogno!
>
> Riaprì l’occhio centrale e sgnarlò.
>
> *USS Seatiger, Ufficio del capitano Kenar, 15/01/2395, Ore 09:10*
>
> Quando Tkar arrivò la scena che gli si presentò rientrò immediatamente
> sotto la categoria ‘Finn’ del suo diario mentale. Senza porsi domande sul
> perché il primo ufficiale di spalle stesse sbattendo la testa contro la
> parete con un ritmato, e lento, *tump *, si rivolse perciò al capitano
> che, con espressione rassegnata, gli fece cenno di avvicinarsi. Seduto
> davanti alla scrivania, il consigliere Lawtoein sembrava invece impreparato
> di fronte al comportamento del primo ufficiale, che fissava con espressione
> sconcertata.
>
> “Signore?” Chiese Tkar a Kenar.  *Tump. *Fece la testa di Finn.
>
> “Comandante, l’aspettavamo”. *Tump.* Tkar portò la sua attenzione sul
> capitano che sospirò. “Signor Finn,” *tump*, “questa riunione non ha
> nulla a che fare con una sua valutazione psicologica, si segga”. *Tum..*
>
> “Oh,” esclamò il primo ufficiale fermandosi di botto, “ottimo materiale,
> davvero ottimo materiale,” commentò dando un paio di colpetti con la mano
> alla paratia vittima delle sue testate. “Sanno davvero il fatto loro nei
> bacini di costruzione.” Aggiunse mentre si sedeva.
>
> Scuotendo appena la testa, il capitano portò lo sguardo sul consigliere,
> “riferisca loro quello che mi ha raccontato, la prego”.
>
> Distogliendo con difficoltà lo sguardo da Finn, l’el-auriano sbatté un
> paio di volte le palpebre incredulo poi si schiarì la gola. “Circa una
> mezz’ora fa ho assistito, insieme agli altri presenti, al manifestarsi di
> un fenomeno insolito nel bar di prora, “ incominciò per poi correggersi
> rapidamente vedendo Finn aprire la bocca per intervenire, “non proprio
> all’interno, fuori, nello spazio. Viene solitamente definito onda
> gravitazionale e di fatto è quello che solitamente da origine ad un
> wormhole o cunicolo spazio-temporale.”
>
> Un fenomeno del genere poteva significare un tunnel spaziale, ma Tkar non
> diede voce alla sua deduzione perché c’era un’alta possibilità che ci fosse
> un motivo per cui era stato convocato lui e non l’ufficiale scientifico.
>
> “Un tunnel spaziale!?” Esclamò Finn, “ha già avvertito il tenente Anari?
> E’ un’occasione da non perdere signore! Potremmo tornare a casa!”
>
> L’entusiamo di Finn fu smorzato da un’occhiata di Kenar che, subito dopo
> fece cenno al consigliere di proseguire.
>
> “Un’onda gravitazionale non necessariamente causa la nascita di un tunnel,
> signor Finn,” spiegò pazientemente il consigliere, “soprattutto se
> quest’onda si manifesta con un’esplosione di colori come questa. Le onde
> gravitazionali sono solitamente generate dalla forza di attrazione
> gravitazionale e dalla massa degli oggetti che si muovono nello spazio. Il
> movimento dei pianeti genera onde gravitazionali, una nave spaziale genera
> onde gravitazionali, quando camminiamo generiamo micro-onde gravitazionali.
> Solitamente è un fenomeno naturale che può o meno generare tunnel spaziali
> o disperdersi nello spazio fino ad esaurirsi.”
>
> “In questo caso invece?” intervenne Tkar.
>
> “La rifrazione della luce generata da questa piega del sub-spazio non è
> normale,” rispose Lawtoein, “le onde gravitazionali non sono fenomeni
> rilevabili ad occhio nudo.”
>
> Tkar fissò il capitano.
>
> “Questo che sta cercando di dire il consigliere,” disse Kenar, “è che
> qualcuno ha forzato, o sta provando a forzare una frattura in un’onda
> gravitazionale”
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> Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano
> occupati. Bertolt Brecht
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