[Stml3] [MEX 06.03]: Donne e guai di Martina/Lawtoein

Consigliere Lawtoein lawtoein a gmail.com
Gio 20 Set 2018 16:58:46 CEST


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Titolo: 06.03 Donne e guai
Precedente: 06.02 Sul pianeta Gisa
Autore: Martina/Lawtoein
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*Gisa, Palazzo Reale, Sala del trono - 30/07/2396 ore 11:00 *

Il Capitano era stato invitato a sedere 'accanto' alla Principessa. Il che
significava essenzialmente a distanza di sicurezza su una specie di
trespolo con tre gambe, cosa che rendeva il suddetto trespolo non molto
stabile, e un paio di scalini al di sotto dell'effettiva posizione della
donna che teoricamente avrebbe dovuto conquistare.
Tholos si era premurato di avvisare il Guardiamarina Lawtoein che la sua
discesa sul pianeta era stata autorizzata.
Dopo aver perorato la sua causa, osservando la giovane davanti a lui, si
era oggettivamente preoccupato.
Aveva imparato a conoscere l'el-auriano sotto il suo comando e sapeva che
era ben conscio di quanto lasciarsi andare e quando no al suo concetto di
moda. Ciò nonostante era pensoso.

"Ci troviamo in una situazione di imbarazzo essendo per noi la prima
occasione di incontro con le razze con voi rappresentate. Un buon inizio
sarebbe per lei spiegarmi come ci debba riferire a voi."

Definire Kenar interdetto non avrebbe chiarito la sua sensazione di
fastidio relativamente a quella frase. In parte lo stupiva l'uso del
plurale ove in precedenza la Principessa aveva serenamente usato la prima
persona singolare nel riferirsi a sé.
Qualche cosa stava solleticando la sua attenzione. Un pensiero che non
riusciva a cogliere. Come i giochi di luce ai bordi del campo visivo che
non erano reali eppure lo erano. Come una presenza che si aggirasse nella
luce/non luce del crepuscolo, poco illuminata per essere vista con
chiarezza eppure percepita.
A toglierlo dall'imbarazzo il mormorio della folla attorno a lui stava
chiaramente ad indicare che Anena Lawtoein stava facendo il suo trionfale
ingresso. Il mormorio lo fece temere per il peggio e si voltò pronto a
redarguire l'ufficiale, eppure ciò che vide non giustificava in alcun modo
le reazioni attorno.

Il Guardiamarina Lawtoein indossava impeccabilmente l'uniforme. I capelli
non erano ribelli e sparati in mille direzioni diverse come i pensieri del
proprietario normalmente erano.
La definizione più appropriata sarebbe stata di *eleganza* probabilmente.
Un velo di trucco delicato come si addiceva a qualunque ufficiale di sesso
femminile in servizio, acconciatura sobria, uno smalto colorato ma non
chiassoso.
Anena quel giorno si sentiva di essere in sintonia con le regole più
stringenti della Flotta per quanto riguardava l'abbigliamento. Perché
quindi quel mormorio? si erano forse messi nei guai?
Erano un popolo rigido riguardo la differenziazione sociale tra sessi?

Ecco di nuovo quel pensiero fastidioso dentro la sua testa che non riusciva
a venire alla luce.

Pochi istanti ed Anena fu al cospetto della Principessa. Si fermò, fluido
ed elegante, accennò un lieve inchino con il capo portandosi una mano al
petto ed attese.

"Benvenuto. Lei deve essere lo studioso dell'animo umano che stavamo
attendendo. Benvenuto." un gesto della mano fece comparire dal nulla un
paggio con un altro trespolo "Si accomodi. Come ci dobbiamo riferire a voi.
Quale è la sua razza di appartenenza giovane visitatore?"

Anena si appollaiò con apparente facilità sul trespolo che tanti problemi
stava dando al Capitano.

"Oso ringraziare Vostra Grazia per avermi definito giovane, ma sono invero
il più anziano dei presenti. Non appartengo ad una sola razza, Leggiadra
Signora, ma dal ramo paterno El-Auriano ho acquisito questa longevità che i
Terrestri come mia madre non posseggono. Il tempo mi è amico. Ugualmente
ringrazio Vostra Grazia per avermi consentito di scendere sul pianeta. Dopo
un certo numero di decadi gli spunti di interesse per uno studioso sono
così pochi. Non desidero offendere il suo popolo dicendo che siete per me
una fonte di gioia inestimabile."

Il Capitano Kenar poté da quel momento giurare di aver visto negli occhi
della Principessa esplodere una luce difficilmente confondibile con altre.

** Siamo nei guai, siamo dannatamente nei guai! **


*Gisa, Palazzo Reale, Parco - 30/07/2396 ore 11:20*

La Principessa in incognito seguiva con lo sguardo il visitatore vulcaniano
totalmente concentrato sull'esame della natura che li circondava.
Non comprendeva.
Sapeva di non essere una donna di rara bellezza e che la maggior parte dei
suoi pretendenti era lì con ben altre motivazioni che arrivare al suo
cuore. Ciò nonostante era perfettamente conscia di non essere nemmeno
brutta, al contrario era abbastanza piacevole.
La figura snella, i capelli leggermente mossi portati quasi sempre dietro
le orecchie per scoprire la lieve curva che portava alla punta. Il viso dai
lineamenti delicati...
Se da una parte era oggettivamente incuriosita da quell'uomo, dall'altra si
era pentita di averlo seguito.
Non riusciva a strappargli altro se non qualche breve frase.
Inizialmente aveva pensato lo scopo ultimo fosse zittirla, poi aveva capito
che semplicemente non rivestiva per lui alcun interesse scientifico.
Era certa che se fosse sparita in quel momento in una qualche forma di
energia solo allora quello scienziato si sarebbe forse dimostrato
interessato.
Girò su sé stessa tornando verso la Sala del Trono. Gli altri sembravano
più interessanti.

Jason si rese immediatamente conto che l'ancella si era allontanata.
Finalmente poteva lavorare senza essere disturbato. Aveva cercato da subito
di dire al Capitano che non era interessato a socializzare. Non quel giorno
quanto meno.
Voltò leggermente la testa per osservarla mentre se ne andava ed un
pensiero rapido si fece strada nella sua mente.

** Strano che un'ancella si senta frustrata dalla mancanza di attenzione **

Inarcò le sopracciglia, scosse la testa e riprese il suo lavoro.


*Gisa, Palazzo Reale, Sala del trono - 30/07/2396 ore 11:40 *

Il Capitano iniziava a sentirsi vagamente come il terzo incomodo.
La Principessa era persa nella sua conversazione con Anena che a sua volta,
Kenar doveva ammetterlo, si stava comportando da perfetto gentiluomo e
scienziato.
Peccato solo che quella parte di lui stesse semplicemente soggiogando la
donna che invece avrebbe dovuto impalmare lui.
Volse lo sguardo verso Tholos che si teneva leggermente in disparte.
L'andoriano sembrava più interessato alla tecnologia del sistema di
sicurezza, che doveva chiaramente esserci ma che non era assolutamente
percepibile in alcun modo, che non a quello che succedeva tra il
Consigliere e Sua Grazia.

"Quindi lei ha più di ottant'anni. Davvero intrigante. Una vita intera
vissuta da giovani è davvero intrigante."
"Vostra Grazia molto dipende da coloro che riempiono la nostra vita. Nei
decenni della mia esistenza ho scoperto che il lato più interessante del
vivere sono le interazioni umane. La scienza delle cose che tanto affascina
alcuni tra i miei colleghi non ha su di me nessuna attrattiva. L'universo
stesso per me è ammantato di prevedibilità. Al contrario la mente degli
essere senzienti è la vera realtà infinita."

Kenar alzò gli occhi al cielo.
Questo sembrava un corteggiamento in piena regola, possibile che il
Guardiamarina non se ne stesse assolutamente avvedendo? Eppure così
sembrava.
Tossicchiò per attrarre l'attenzione e Anena sembrò comprendere
immediatamente la situazione.

"Prendete ad esempio il Capitano Kenar qui presente. Pensereste forse che
una parte di lui è più anziana di me?" allo stupore della donna l'ufficiale
riprese "Eppure è vero. Il Capitano appartiene ad una razza simbiotica.
Quello che lei ed io vediamo non è *'tutto'* ciò che il Capitano è. In lui
c'è molto altro."

Lo sguardo di Sua Grazia si concentrò, opportunamente avrebbe detto
l'Imperatore, su di lui.

"Capitano questo è interessante. Un simbionte. Lei ha un simbionte o è lei
il simbionte?"

Riavuta l'attenzione della Principessa non si avvide che la giovane
ancella, rientrata nella sala e fino a pochi istanti prima rimasta
silenziosamente alle sue spalle, si era avvicinata ad Anena con aperta
curiosità.

"Se la mente è la cosa veramente affascinante perché perdiamo tutti tempo
ad abbellirci e mascherarci?"

Anena si voltò ad osservare la fanciulla che vedeva per la prima volta.
Gli succedeva a volte che le pieghe del tempo aprissero davanti ai suoi
occhi finestre che altri non avrebbero mai potuto vedere. Il suo sguardo
saettò brevemente verso la Principessa e poi di nuovo verso l'ancella.
Poi un lieve sorriso gli inarcò le labbra arrivando fino agli occhi,
accendendoli di un misto di ilarità e sorpresa.

Si chinò lentamente in avanti azzerando lo spazio tra loro. Quando le
labbra furono vicine all'orecchio della giovane sussurrò lievemente "Perché
a volte sono le maschere a renderci liberi. Non crede anche lei
Gentilissima Lynea?"
Lentamente si rialzò osservando la reazione della donna dinnanzi a lui.

Il labbro inferiore di Lynea stava leggermente tremando. Non si sarebbe
aspettata di essere scoperta, né tanto meno che un totale estraneo le
concedesse tanta considerazione da non smascherarla pubblicamente.
Lynea osservò Gega conversare con il Capitano Kenar. Si stava comportando
in maniera eccellente. Nessuno che non fosse fine conoscitore della casa
reale e dei suoi rituali avrebbe potuto sospettare alcunché.
Come aveva fatto quindi quello straniero...
Gli occhi tornarono su Anena scrutandolo intensamente. Il Consigliere
reggeva lo sguardo senza sottrarsi all'esame della vera Principessa di
Gisa.
Sapeva perfettamente che scontrarsi con la sua capacità di strappare i veli
poteva essere mentalmente impegnativo.

"Come...?"

La voce della Principessa era talmente bassa che nessuno avrebbe potuto
sentirla. Anena stesso più che sentire le parole percepì la domanda dallo
sguardo.
Leggere le labbra di un essere che parlava una lingua diversa sarebbe stato
inutile. A volte non ci si rendeva pienamente conto dell'utilità e al
contempo della pericolisità insita in un traduttore.
Già come.
Come poteva spiegare ad altri che non fossero della sua razza quegli
stralci su altre linee temporali che a volte gli facevano comprendere la
realtà della propria?

"Come si respira? Come si vede? Ogni razza ha le sue peculiarità. Questa è
la mia."

L'ancella/principessa si schiarì la gola. "Come ha intenzione di spendere
il suo tempo con noi Signor..."
"Guardiamarina Lawtoein per servirla." sorrise chinando il capo in modo
appena accennato facendolo passare per un gesto di normale galanteria nei
confronti di una donna "Io non spendo il mio tempo perché il tempo non è di
nessuno Mia Signora. La cosa che più da gioia alla mia esistenza è
conoscere. Posso chiederle di condividere con me le sue conoscenze e io
farò lo stesso con lei Mia Signora."

Lo disse con il tono lieve e senza la formalità che sarebbe stata dovuta ad
un reale.
Lo disse come se stesse davvero conversando con un'ancella alla quale stava
semplicemente dimostrando un rispetto cavalleresco un po' fuori moda.
Lo disse in un modo per cui Lynea distolse lo sguardo rapidamente girando
su sé stessa.

"Venga Guardiamarina Lawtoein, sono certa che alcune delle cose nella
biblioteca di Palazzo saranno di suo interesse..." si incamminò senza
guardarlo.

Anena occhieggiò il Capitano, distratto dalla copia della Principessa.
Quindi si volse verso Tholos facendogli un rapido cenno. L'andoriano
rispose flettendo appena le antenne per assentire. Quindi si alzò e seguì
la Principessa originale.

Se il Capitano avesse visto gli occhi di Lynea avrebbe capito che ora sì
erano in guai seri.

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Guardiamarina Anena Lawtoein
Consigliere
USS Seatiger - NCC 72733
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Martina mail: Lawtoein a gmail.com
        Skype: martina_fvg
       Jabber: Lawtoein
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Non esistono domande stupide solo risposte stupide
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