[Stml3] R: [06.09] Lunga vita alla sposa!

Cmdr. Arjian Kenar arjiankenar a gmail.com
Lun 22 Apr 2019 22:38:21 CEST


Ciao Silvia,

grazie per il contributo. ;-)
Molto simpatica la chiusura del brano.
Ho solo un dubbio ... magari mi sono perso io qualcosa ... a quale brano si
riaggancia la prima parte di Quinnar?

Michele

Il giorno gio 18 apr 2019 alle ore 08:38 Silvia Brunati <sbrunati a gmail.com>
ha scritto:

> Per come l'ho immaginata io, dal momento che lei conosce l'aspetto della
> principessa, sa che quella non è la vera principessa.
> Quindi lo fa senza problemi.
>
> Silvia
>
> ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
> Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano
> occupati. Bertolt Brecht
>
> ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
>
>
> Il giorno mer 17 apr 2019 alle ore 21:20 Valentino Schiavetti <
> val94rm a gmail.com> ha scritto:
>
>> Ma l’assassina che sembra un uomo, non era innamorata della vera
>> principessa?
>>
>> Lei sa della falsa principessa?
>>
>> E la vuole uccidere?
>>
>> O non ho capito qualcosa?
>>
>>
>>
>> Inviato da Posta <https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=550986> per
>> Windows 10
>>
>>
>>
>> *Da: *Silvia Brunati <sbrunati a gmail.com>
>> *Inviato: *domenica 14 aprile 2019 21:01
>> *A: *USS Seatiger <stml3 a gioco.net>
>> *Oggetto: *[Stml3] [06.09] Lunga vita alla sposa!
>>
>>
>>
>> Ciao!
>>
>> Scusate il ritardo e la non eccessiva lunghezza del brano.
>>
>> Spero vi piaccia.
>>
>>
>>
>> Silvia
>>
>> *****************************************
>> Brano: 06-09
>> Titolo: A chi tocca la sposa?
>> Autore: Tenente Comandante Tkar
>> (aka Silvia Brunati)
>> *****************************************
>>
>> Gisa, Palazzo Reale
>>
>> 09/08/2396, ore 16:30, alloggi delegazione dell’Unione Coloniale
>>
>> Quinnar cadde a terra senza emettere un gemito. “Non sul viso,” protestò
>> dopo aver sputato sangue blu cobalto a terra, “non vorrai rovinare il mio
>> aspetto.”
>>
>> “L’aberrazione ha ragione,” intervenne l’Alto Istruttore posando una mano
>> sul braccio del Punitore di Primo Livello che stava nuovamente per
>> colpirlo. “Fai in modo che non si vedano i lividi.”
>>
>> Quando li aveva presentati alla principessa come i suoi servitori,
>> Quinnar sapeva che l’avrebbe pagata. Era stato stupido, incosciente, ma non
>> aveva resistito. Ora sarebbe stato punito come si meritava ed avrebbe
>> accettato la punizione come loro si aspettavano, pensò mentre i colpi lo
>> stordivano fino a quasi fargli perdere i sensi.
>>
>> Più tardi, quando lo trascinarono in quello che era il bagno perché si
>> desse una ripulita, si tirò in piedi sfruttando il supporto della parete e
>> rimase lì a studiare la sua immagine nello specchio. Il suo viso ricambiò
>> il suo sguardo con disapprovazione. La punizione era stata un male
>> necessario, si giustificò, se fosse stato troppo remissivo avrebbero
>> sospettato qualcosa. Con una smorfia di dolore si tolse la camicia mal
>> ridotta e la gettò a terra. Male necessario? Chi voleva ingannare? Si
>> chiese vedendo i lividi sulla schiena. Chiuse gli occhi inspirando a fondo,
>> una, due, tre volte. La situazione su Gisa era più complicata di quello che
>> aveva creduto e, se non fosse stato attento, presto non ci sarebbe stata
>> nemmeno più una principessa di cui contendere la mano. Non che sposare
>> Lynea rientrasse nei suoi piani. Non gli importava nulla di lei, il
>> problema era che se voleva attuare il suo piano doveva tenerla in vita.
>>
>> Quando aveva visto il dardo partire in direzione di Lynea aveva agito
>> istintivamente ed il povero Tenorio ne aveva pagato le conseguenze. Nessuno
>> si era accorto di nulla perché Quinnar sapeva essere rapido quando voleva,
>> più rapido di chiunque altro presente su Gisa, ed il dardo era sparito
>> prima che qualcuno lo notasse. Il problema era che ora, chiunque fosse
>> stato ad attentare alla vita della principessa, sapeva che qualcun altro
>> era in grado di ostacolarlo e Quinnar aveva già i suoi problemi ad apparire
>> inoffensivo, o meno pericoloso di quello che era veramente, ai suoi
>> guardiani per preoccuparsi anche di quello.
>>
>> Quinnar amava le sfide e, in altre circostanze, si sarebbe goduto ogni
>> momento di quella situazione. Solo che il suo obiettivo era un altro e, se
>> per portarlo a termine fosse stato costretto a farsi strada nel sangue, non
>> avrebbe avuto alcun problema a farlo. Aveva smesso di essere schizzinoso
>> quando i Giudici avevano sterminato la sua famiglia. Prima era stato solo
>> un ragazzino viziato, ora non aveva più nulla da cui lasciarsi viziare.
>>
>> Erano stati molto astuti i Giudici ad ingannare la sua casata
>> infiltrandosi in ogni sua parte come tanti piccoli insetti infestanti per
>> poi colpire al momento giusto. L’Unione Coloniale non era altro che un nome
>> di facciata che nascondeva una dittatura che portava morte attraverso la
>> conquista. Non che i Colonizzatori fossero poi così diversi ammise con una
>> smorfia portando la mano alla bocca dove il livido lasciato dal pugno del
>> Punitore di primo livello si era già formato, erano solo meno razzisti.
>>
>> Sospirò scuotendo la testa, due giorni, Lynea doveva restare viva almeno
>> per un altro paio di giorni e poi, in un modo o nell’altro, sarebbe finita.
>>
>>
>>
>> Gisa, Palazzo Reale
>>
>> 09/08/20396, ore 17:00, giardini
>>
>> Accovacciata sul ramo Andra spiava gli alloggi della delegazione
>> dell’Unione Coloniale studiando un modo per entrare senza attirare
>> l’attenzione. Il problema era che Quinnar non veniva mai lasciato da solo.
>> Anche ora, controllò sullo scanner che aveva portato con sé, nel suo
>> appartamento c’erano sei esseri viventi, tre dei quali pesantemente armati.
>> Aveva ordinato a Verbno di raccogliere più informazioni possibili, ma il
>> problema era che nessuno sapeva molto sull’Unione Coloniale in generale a
>> parte che era una federazione di pianeti, poco democraticamente uniti.  E
>> su Quinnar e la sua casata c’erano ancora meno informazioni. Eppure era
>> certa che ci fosse lui dietro il fallimento dell’attentato alla vita della
>> principessa. E questo non le piaceva. Affatto.
>>
>>  Quando il dardo non aveva colpito la finta principessa, dopo il primo
>> stupore, aveva sospettato subito del rappresentante dell’Unione Coloniale,
>> soprattutto perché era vicino a Tenorio quando questi aveva fatto
>> all’improvviso un passo in avanti andandosi a trovare casualmente nella
>> traiettoria del dardo avvelenato. Era impossibile vedere un dardo degli
>> Assassini Nadaali, Quinnar ci era riuscito. E questo non le piaceva.
>> Affatto.
>>
>>
>>
>> U.S.S. Seatiger, Sala Tattica
>>
>> 09/08/2396, ore 20:00
>>
>> “Ne è sicuro dottore?” Chiese l’immagine del capitano dallo schermo. Il
>> dottor Bruce sbuffò spazientito alla domanda di Kenar.
>>
>> “Come sono sicuro di chiamarmi Symon. Si, capitano,” rispose con un
>> sospiro esasperato, “Tenorio è morto per avvelenamento, il problema è che i
>> dottori di Gisa non riescono a capire come sia successo. Tutte le bevande e
>> i cibi vengono attentamente controllate.”
>>
>> Seduto al tavolo, affianco a Tkar, il comandante Finn ascoltava la
>> conversazione passando lo sguardo dall’uno all’altro.
>>
>> “E non può essere sfuggito qualcosa? Parlo per esperienza eh? Succede
>> spesso che in grandi occasioni qualcosa vada storto.
>>
>> “Tenorio aveva un assaggiatore.” Gli rispose seccamente Bruce, “e lui sta
>> benissimo”. Aggiunse anticipando la domanda successiva di Finn.
>>
>> “Quindi, ricapitolando: il capitano si sposa se riesce a non farsi
>> uccidere prima, mi scusi capitano ma è così;” Finn mollò il pollice per
>> passare all’indice, “se riesce ad arrivare all’altare e diventare re in
>> realtà lo farà solo per permetterci di riparare la nave;” sollevò l’indice
>> medio, “se ripariamo la nave, scappiamo e avremmo alle calcagna l’impero,
>> una sposa offesa, saremo responsabili di una federazione che non nascerà
>> mai e la nostra taglia aumenterà.” Posò la mano sul tavolo. “Tutto sommato
>> mi sembra un ottimo piano”.
>>
>> Al suo fianco, Tkar emise un brevissimo, contenuto e a mala pena
>> percettibile sospiro.
>>
>>
>>
>>
>>
>>
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>> Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano
>> occupati. Bertolt Brecht
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Capt. Arjan Kenar
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