[Stml3] 06-07 - Bruce - Omicidi e possibili alleanze
Valentino Schiavetti
val94rm a gmail.com
Ven 1 Feb 2019 16:04:18 CET
Mi scuso per il ritardo
V.
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Brano: 06-07
Titolo: Omicidi e possibili alleanze
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Gisa, Palazzo Reale, Sala del trono
09/08/2396, ore 11.49
Molte cose stavano accadendo in quei giorni.
Troppe.
La papabile tensione vibrava fra le espressioni facciali di tutti i presenti.
La Principessa era l’unica persona che pareva esserne immune.
Entrambe le principesse sembravano perfette padrone dei propri sentimenti.
Sia Lynea, quella vera, sia Gaga, quella di facciata.
L’interpretazione magistrale di quest’ultimo concedeva ottimi momenti di osservazioni alla cugina, amica e giovane sovrana.
Gaga stava dimostrando polso, carattere e determinazione.
La sua formale intercessione a favore del Capitano Kenar aveva messo in stasi, da giorni, il tentativo di arresto ad opera della Gilda dei Cacciatori di Taglie.
Gaga aveva fatto appello ad un vecchissimo codice di costumi, usanze e tradizioni: qualunque pretendente alla mano di una Principessa di Gisa godeva di una sorta di immunità.
Immunità che sarebbe cessata non appena il pretendente in questione fosse stato rifiutato oppure si fosse allontanato dal pianeta oppure ancora tentasse di nascondervisi oltre tempo per sfuggire alla giustizia senza essere stato prescelto come Consorte della Principessa e futuro Re di Gisa.
La benevolenza espressa dalla Principessa, tuttavia, pur essendo del tutto espressione di una tradizione antichissima, non aveva attirato molte simpatie al pretendente Trill da parte degli altri contendenti.
O, per lo meno, da quelli che restavano.
Gli aspiranti al trono di Gisa, infatti, si erano notevolmente ridotti rispetto al numero iniziale.
Circa un quarto aveva rinunciato in virtù della particolare, per usare un eufemismo, bellezza fisica di Gaga.
Si aspettavano una fanciulla soave e leggiadra, magari dai lunghi capelli e con gli occhi da cerbiatta.
Si trovavano, invece, al cospetto di una figura dalla corporatura magra e slanciata.
Un essere sì all’apparenza femmineo, ma con le parti del corpo, non nascoste dalla tunica reale, ricoperte di tatuaggi rituali eleganti, ma decisamente vistosi.
Una persona dotata di unghie lunghe, appuntite e laccate di nero brillante e caratterizzata da labbra prominenti ed ulteriormente evidenziate da un rossetto rosso spento.
Le orecchie a punta, tipiche degli Haoek, erano pressoché rovinate da due enormi piercing ovali, mentre gli occhi, neri come la pece, erano fatti maggiormente risaltare da un trucco pesante che culminava in fitte ciglia finte nerissime.
Una consorte sicuramente impegnativa ed importante, non una burattina da sposare ed usare.
Un altro quarto di pretendenti, inoltre, era stato rifiutato proprio grazie all’opera infaticabile della finta principessa Gaga, in grado di spiazzare per lucidità intellettuale molti dei suoi interlocutori, mettendo a nudo motivazioni grette ed intelligenze sotto la norma.
Una serie di strani incidenti, letali e non, e particolari avvenimenti avevano portato all’abbandono un altro quarto di candidati: letteralmente terrorizzati dall’evolversi degli eventi.
Ne erano rimasti una quindicina: sei erano quelli assassinati, altri otto quelli sopravvissuti.
Ne rimaneva uno, ossia quello che giaceva esanime in una pozza sanguinolenta e biancastra al centro della sala del Trono con a fianco un drappello di medici su cui spiccava la figura allampanata, scocciata ed irritante del Dottor Bruce.
Non appena Tenorio, quello era il nome della vittima, aveva manifestato i primi sintomi, i suoi due guardaspalle, Sajn e Babjkar, avevano iniziato a minacciare chiunque nella sala di tremende rappresaglie.
Nessuno li aveva mai realmente presi sul serio, ma Gisa non poteva permettersi un’altra crisi diplomatica e, pertanto, la finta Principessa Gaga aveva dato ordine che un medico di ogni staff seguisse le proprie procedure per addivenire ad una causa univoca della scomparsa.
Ad eccezione del primo assassinio, in tutti gli altri Gaga aveva dato incarico all’ufficiale medico della Seatiger di coordinare il lavoro autoptico.
Cosa che scocciava non poco Symon Bruce, ma, ad un’attenta lettura da parte di un abile osservatore come Anena, era poco più che un gioco delle parti.
A Gaga piaceva il medico della Seatiger che, a sua volta, pur apprezzando un altro canone di bellezza maschile, non era indifferente a quella di Gaga.
Che fosse un giovane maschio lo aveva compreso ben prima che il Capitano glielo riferisse, sarà stato un suo particolare radar mentale in fatto di gusti sessuali o sarà stata una certa affinità caratteriale.
Pur essendo apparentemente agli antipodi: tanto cortese, educato, ma deciso Gaga, quanto scortese, maleducato ed indolente Bruce.
In quei pochi giorni erano arrivati ad intendersi con uno sguardo: quello che si erano appena scambiati significava omicidio; chiunque fosse, stava scientemente attentando a tutti i possibili pretendenti della Principessa di Gisa.
La finta ancella Lynea appariva sinceramente preoccupata per la propria altrettanto falsa sovrana, anche se la sua mente vagava incessantemente alla ricerca del più piccolo indizio per trovare il bandolo della matassa e mettere fine a quella striscia di sangue.
Anche se avesse rotto gli indugi e scelto un pretendente fra gli otto presenti, fino a che v’era un assassino in libertà, nessuno sarebbe stato al sicuro.
Nemmeno lei.
Senza contare la possibilità, per quanto remota, che fosse qualcuno dall’interno e non dall’esterno a volere quella strage.
Aveva poco senso, erano generazioni che non accadevano tradimenti di tal genere.
La prova era nell’enorme affetto e rispetto che si dimostravano quotidianamente Lynea e Gaga, potenzialmente due rivali al trono ed invece alleati indissolubili.
Chi dunque voleva mettere nel ridicolo il Trono di Gisa?
Qualche pretendente al Soglio Imperale?
Difficile a dirsi: non ve n’era nessun esponente ufficiale dell’Imperatore Jtrrertr.
Ciò a meno di considerare, ovviamente, il Capitano Roka della Gilda Imperiale dei Cacciatori di Taglie.
Klingon a sua insaputa, aveva educazione, carattere, determinazione e forza necessari per guidare non solo un’accozzaglia eterogenea di Cacciatori di Taglie, ma anche una Confederazione con a capo Gisa.
Ufficialmente era sul pianeta per arrestare il Capitano della Seatiger ed i suoi uomini, ma la sua presenza poteva essere travisata e farlo diventare a pieno titolo un candidato alla mano della Principessa
Di quello sia Lynea sia Gaga erano pienamente consapevoli, ma scegliendo Roka avrebbero portato in seno al proprio popolo anche gentaglia di difficile gestione e poca classe.
Niente meno che puri e semplici mercenari.
Dopo il primo omicidio, infatti, le proteste di tutti gli altri pretendenti, avevano costretto Roka a mandare via tutti i suoi uomini, tranne la guardia del corpo ed il medico personale.
Come potevano scegliere Roka senza scatenare un putiferio in grado di risucchiare il Trono in un buco nero di guerre?
Dall’altro piatto della bilancia, quella scelta poteva, però, essere un perfetto assist all’Imperatore Jtrrertr.
Veniva, in qualche modo, sancita un’alleanza fra Gisa e la fazione rettiloide al potere.
Ma ciò avrebbe dato unità all’Impero o lo avrebbe reso una polveriera pronta ad esplodere?
Sarebbe stata una scelta saggia?
Quanta libertà vi era sotto Jtrrertr?
Sebbene palesemente richieste dalla Principessa, nessuna razza appartenente all’Impero e minoranza nello stesso aveva deciso di sfidare le ire dei rettiloidi presentando un proprio candidato.
Per lo meno, nessuno leale, fedele o in grado di avere un seguito tale da innescare una ribellione.
Vi era, infatti, Sarik, giovane figlio di Viraj, anziano Capitano della R.F.N. Indefatigable un tempo orgoglio del Naviglio Reale.
Il padre si era unito alla Flotta Libera, comitato eterogeneo di ribelli contro il predominio Rettile.
Ne faceva ancora parte, pur disprezzando personaggi senza onore come il mai compianto Capitano Nabo della F.L. Zama.
Fisicamente, Sarik era uno dei preferiti di Lynea e nemmeno disprezzato dalla finta Principessa Gaga.
Appariva tanto bello, dalla pelle ambrata, gli occhi color smeraldo e le orecchie a punta, quanto coraggioso.
Risultava già essersi distinto in battaglia.
Una piccola cicatrice sopra l’occhio sinistro pareva confermarlo.
Inoltre gli conferiva un’aria più matura rispetto ai suoi appena sedici anni.
Nelle conversazioni con Gaga era apparso tanto intelligente, quanto dotato di sani principi.
Ciò nonostante, non portava in dote nient’altro che sé stesso, il prestigio del padre e l’onore indiscutibile della R.F.N. Indefatigable.. nave dal palmares antico, unità già al servizio degli Imperatori umanoidi di un tempo.
Da anni, tuttavia, il potere egemonico era in mano alle varie fazioni rettiloidi di cui l’attuale Imperatore Jtrrertr era piena e consapevole espressione.
Cosa ci avrebbe guadagnato Gisa da quell’unione?
Probabilmente nulla.
Poteva Jtrrertr permettersi di avere come Sovrano di Gisa un esponente delle fazioni ribelli del suo Impero?
Avrebbe finto di non vedere il pericolo o avrebbe preso delle contromisure?
Situazione non dissimile era quella di considerare come papabile Arjian Kenar Geran.
Quello strano alieno con il volto a macchie.
Lo sterminatore di Vor’Chai.
Il distruttore di Zaisd.
Il terrorista che aveva tentato di compiere un colpo di stato sulla Buj.
Con la Gilda dei Cacciatori di Taglie pronta a farlo prigioniero per portare lui ed i suoi uomini al cospetto dell’Imperatore ove sarebbero incorsi nella giusta punizione.
Come poteva la Casa Regnante di Gisa legarsi ad un individuo del genere?
Eppure la finta principessa Gaga non lo aveva escluso dai suoi favoriti.
E ciò sembrava dare fastidio a più di uno degli altri pretendenti.
I tentativi di metterlo fuori gioco erano falliti.
Vi era un’insolita solerzia nel proteggere il proprio leader da parte degli uomini della Seatiger.
Ben lo sapeva Andra, assassina del Direttorato Commerciale Nadaali.
Lei non ci aveva ancora provato, anche perché lei.. beh lei ci sarebbe riuscita.
Da buona professionista, riconosceva, tuttavia, un’intensa attività sotterranea di personaggi di mezza tacca nell’opera di eliminazione o screditamento degli avversari del proprio padrone.
Ci avevano provato anche con lei, meglio conosciuta come il pretendente Andros, androgino esponente rivoluzionario Nadaali.
Li aveva uccisi tutti senza pietà, dimostrando loro che non avrebbero vinto senza combattere.
Tale caparbietà aveva convinto Lynea, e di riflesso Gaga, a tenere Andros in debita considerazione.
Poteva quel giovane avere la forza di rivoluzionare quel covo di serpi del Direttorato?
Le potenzialità finanziarie di quest’ultimo, con una pressoché immensa rete di contatti e fornitori, poteva essere utile a sostenere economicamente il progetto di fondazione di una Confederazione di Gisa basata su alcuni dei principi che Kenar aveva raccontato alla Principessa Lynea?
I Nadaali, però, eccezion fatta per quel particolare Andros, erano solitamente noti per curare solo i propri interessi, ad accrescere le proprie ricchezze e, con ogni probabilità, avrebbero tentato di ucciderla non appena sposata per mettere sul trono qualche loro fantoccio.
Se ci avessero provato con Gaga, Gisa sarebbe stata al sicuro, ma Gaga ormai era in gioco con lei, l’avrebbero ucciso per troncare ogni legame con la Casa Reale regnante.
Era, quindi, saggio concedere la propria mano ad Andros sperando in qualcosa che difficilmente potrebbe accadere?
Quinto pretendente era Mararj XI, sovrano dell’omonimo popolo, un tipo strano dalla pelle dura come un carapace, dal colorito di quarzo, con una cresta ossea che partiva dalla sommità del cranio e terminava su entrambe le guance.
Aveva un solo occhio, l’altro era dotato di un bulbo oculare artificiale verdastro.
Il suo popolo aveva potere e possedimenti, influenza e rispetto fuori dall’Impero rettile di Jtrrertr.. potenzialmente un ottimo partito da non poter scartare, sebbene le maniere rudi e la bellezza esteriore di Mararj XI non fossero delle più apprezzate.
L’astuzia intellettuale di Gaga riconobbe in lui, però, un ottimo senso pragmatico.
Mararj XI, sposo o no, avrebbe potuto acconsentire di prendere parte all’ambizioso piano della cugina Lynea.
Una Confederazione fra Gisa ed il popolo dei Mararj si sarebbe potuta firmare anche seduta stante.
Il prestigio di Gisa e le capacità adattative dei Mararj avrebbero costituito un’ottima base di partenza per la Confederazione.
Discorso differente per i Maarbani: probabilmente il ceppo originario era lo stesso dei Mararj, ma l’evoluzione delle due specie aveva portato i due popoli agli antipodi.
I Maarbani erano noti per la loro bellezza esteriore, per il loro senso del bello, per la loro ricerca del bello.
Le costruzioni dei Maarbani erano tanto belle, quanto erano pratiche e funzionali quelle dei Mararj.
Se i secondi avevano il difetto di puntare troppo sul pragmatismo, sull’efficienza, sull’efficacia a scapito dell’esteriorità, i Maarbani correvano costantemente il rischio di diventare ridicoli nella loro estrema ricerca del bello.
Il Re dei Maarbani, ormai vecchio e raggrinzito, come da usanza di quel popolo, non si faceva più vedere in pubblico ed aveva delegato ogni accadimento, celebrazione o evento al figlio maggiore, il Principe Janus.
Janus era tanto alto quanto esile, con fluenti capelli biondi ed occhi azzurri, adorava vestirsi in abiti riccamente elaborati e non disprezzava continue adulazioni sempre originali.
Se il padre aveva ancora qualche ancoraggio con la realtà, Janus viveva nel suo mondo fatto di estetica, di bellezza, di ricerca del raffinato, a discapito degli aspetti più pratici della vita.
Ciò nonostante, per arrivare ai suoi obiettivi, si era rivelato perfettamente in grado di dare ordini terribili, anche dei più crudeli e senza lodi.
Janus si era messo in testa di dover sposare a tutti i costi la Principessa di Gisa e, sebbene quell’essere rappresentato da Gaga, non assomigliasse nemmeno lontanamente ai suoi ideali di bellezza fisica, era continuamente attorniato di cortigiane giovanissime, bellissime e compiacenti per potersi consolare.
Una volta avuto un erede o una erede, la futura consorte non sarebbe più servita e la notoria predisposizione dei figli Maarbani a riprodurre le caratteristiche estetiche migliori dei genitori, avrebbe portato la neonata creatura ad assomigliare in tutto e del tutto al padre, con somma gioia di Janus.
Tutto ciò era noto a Lynea ed a Gaga.
Le preoccupava, ma, dall’altro piatto della bilancia, anche i Maarbani erano un popolo numeroso, apprezzato e stimato, abbastanza lontano da non essere interessato dalle dinamiche dell’Impero Rettole ed in grado di poter concretamente rivelarsi utile nella fondazione della Confederazione di Gisa.
Per quanto riguardava le ambizioni di Janus, abbastanza scopribili con facilità, beh.. una volta dato alla luce l’eventuale progenie, si sarebbe con ogni probabilità strozzato con del vino bevuto nella più bella coppa mai vista in vita sua.
L’alleanza sarebbe rimasta, anche perché il trono dei Maarbani sarebbe potuto passare al fratello minore di Janus.
Anche lui biondo, alto, dal fisico non esile come il fratello maggiore, ma temprato da attività fisica costante, il Principe Usmu, benché quindicenne, dimostrava di essere più maturo ed intelligente del congiunto.
Lynea non lo disprezzava, anzi tutto il contrario.
Non era ai livelli estetici di Sarik, molto probabilmente soltanto per la mancanza delle orecchie a punta che il primo aveva.
Usmu sembrava privo del probabile segno di una qualche discendenza Haoek, ma restava ugualmente fra i preferiti della giovane Principessa di Gisa.
Il terzo, in ordine di bellezza estetica riconosciuta da Lynea, era Quinnar, esponente dell’Unione Coloniale Ameronix.
Era l’unico di quel popolo ad avere fattezze umanoidi, la spiegazione che fu loro fornita era che apparteneva all’antica casata dei Colonizzatori, mentre quegli esseri grotteschi che lo circondavano con nomi protocollari altisonanti, erano, in pratica, i suoi servitori, eredi dei popoli che l’Unione Coloniale aveva conquistato.
Quinnar sembrava in tutto e per tutto un Vulcaniano, se non fosse stata per la barba incolta portata quasi alla stregua di un Tellarite.
Sebbene i campanelli di allarme di Gaga fossero suonati, la cugina Lynea aveva preferito tenere Quinnar fra i papabili, in attesa di avere maggiori informazioni su quella pressoché sconosciuta Unione Coloniale.
Gisa, Palazzo Reale, Sala del trono
09/08/2396, ore 12.12
Le guardie reali di Gisa avevano circondato ogni partecipante, evitando contatti non desiderabili.
Erano discrete e silenziose.
Efficienti ed efficaci.
Eppure..
Non erano riuscite a sventare nemmeno uno di quegli attentati letali.
Chiunque fosse l’assassino era dannatamente in gamba.
Tanto le guardie erano silenziose quando i vari pretendenti ed i loro staff rumorosi.
Più il tempo del consulto medico si allungava e più cori concitati di proteste si diffondevano nei vari capannelli.
Una scena già vista altre sei volte.
Sembrava un copione già scritto anche per la settima.
Invece, da uno dei capannelli, partì, all’improvviso, il Principe Janus in uno dei suoi attacchi di bellissima estetica isteria.
Iniziò a decantare le proprie lodi, quelle di sé stesso, quelle di sé medesimo, in un’iperbolica esaltazione del proprio io, ergendosi a paladino della Principessa ed unico in grado di poterla salvare da quella inutile strage.
Inutile perché non v’era senso di attendere oltre.
La Principessa di Gisa doveva solo scegliere l’unico pretendente degno del trono.
Lui.
Nel suo amplesso di auto celebrazione, Janus non si accorse di essersi avvicinato troppo alla cosiddetta zona rossa.
Ossia lo spazio attorno al corpo di Tenorio.
Non si accorse nemmeno del brusio crescente degli altri candidati.
Non si avvide delle proteste piccate e seccate dei vari medici lì presenti.
Anzi aumentò ancora il tono di voce per farsi meglio udire.
Sembrava un perfetto oratore che esaltava una figura mitologica bellissima ed impossibile.
Lui.
Sempre lui.
Nient’altro che lui.
Fu in un momento di pausa che arrivò.
Fu nel momento in cui Janus stava riprendendo fiato con un sorriso beato sul viso che arrivò.
Lo schiaffo.
Arrivò potente e deciso.
Un manrovescio di precisione chirurgica.
L’intera guancia e mascella destra del Principe divennero rosse come un pomodoro.
La sala del Trono si ammutolì.
Janus si ammutolì.
I suoi occhi azzurri si riempirono di lacrime.
Poi si voltarono verso l’autore del folle gesto.
Symon Bruce.
Non vi era odio in quello sguardo.
Vi era sincero dolore per il colpo ricevuto.
Ma sotto quella scorza, qualcosa si era risvegliato nel Principe Janus.
Qualcosa che era rimasto sopito da anni, da quando aveva l’età del fratello minore Usmu e si era ritrovato da solo assieme a due giovani stallieri del padre.
Che si erano rudemente divertiti su di lui.
E a lui.. dopotutto.. non era affatto dispiaciuto.
Fu il padre a scoprire quella relazione torbida.
Fu sempre il padre a far staccare le teste ad entrambi gli aguzzini del figlio.
Che crebbe odiando il prossimo ed auto esaltando solo sé stesso.
Fu il radar mentale di Gaga a risvegliarsi, notando lo sguardo a cuoricini che era comparso sul bel volto del Principe Janus nei confronti dell’irascibile, collerico ed intrattabile ufficiale medico capo della USS Seatiger.
Una punta di gelosia ferì il cuore della finta principessa di Gisa, prima che la sua intelligenza le rivelasse come quella mossa, apparentemente foriera di guai, aveva messo fuori gioco Janus apparentemente del tutto incapace di reagire all’onta subita.
Dopo i Mararj, anche i Maarbani avrebbero potuto acconsentire a partecipare alla fondazione di una Confederazione di Gisa.
Per via matrimoniale, se Lynea avesse scelto Usmu.
Per via torbidamente diplomatica se Gaga avesse convinto quell’insopportabile affascinante tipaccio di Symon Bruce ad usare il proprio ascendente sul Principe Janus.
V.
Inviato da Posta per Windows 10
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