[Stml3] [06.10] - Carelli - Alleanze
Silvia Brunati
sbrunati a gmail.com
Lun 6 Maggio 2019 08:39:37 CEST
Molto carino! Bello lo scontro fra Quinnar e Andra! :)
Silvia
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Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano
occupati. Bertolt Brecht
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Il giorno dom 5 mag 2019 alle ore 15:37 illu <illuminato666 a gmail.com> ha
scritto:
> Ecco il pezzo.
> prosit
>
> Massimiliano Aka illu aka Carelli
>
> [06.10] - Carelli - Alleanze
> ###############################################################
> Gisa, Palazzo Reale, Sala Della Biblioteca
> 09/08/2396, ore 23:00 Data Stellare 73606.44
>
> Il capitano della USS Seatiger poteva vedere la tensione che pervadeva la
> principessa.
> Lynea li aveva convocati poco prima, con urgenza. Kenar, T'Kar e Lawtoein
> si
> erano affrettati verso la saletta nella biblioteca che era stata loro
> indicata.
> Defilata e gradevolmente profumata di libri antichi. Ed un po' di muffa.
>
> La principessa era sola. Per una persona circondata da potenziali
> assassini
> sembrava fidarsi molto dell'equipaggio della Seatiger.
> In fondo da quando li conosceva? Pochi giorni?
> Rifletté Kenar.
> Cos'era? Istinto? Incoscienza? Stupidità?
> No. L'ultima era da escludere.
> " Capitano. Non avrà mancato di notare quello che sta succedendo. "
> Disse la principessa. Il tono era freddo e compassato. Ma un tremore era
> percettibile.
> " Sì principessa. Sarebbe stato difficile non notarlo. "
> * E se non è un eufemismo questo... *
> Lynea ribatté alzando la voce.
> " Stanno morendo come mosche! Deve finire e deve finire subito! Capitano,
> ho
> bisogno di avere una risposta da lei. "
> Kenar fece un piccolo inchino in favore del suo ospite.
> " Concordo, principessa. Accetto. "
> Lynea rimase per un secondo senza parole. Poi si riprese, producendo un
> sorriso
> caldo.
> " Bé... credevo di dover combattere un po'... ma sono contenta. "
> " Era la soluzione più logica. Come potrà confermare il qui presente
> signor
> T'Kar. "
> Il nominato fece un gesto affermativo con la testa, rimanendo in silenzio.
> " Bene. Daremo l'annuncio domani mattina. Auspicabilmente questo metterà
> fine
> alle dispute. "
> * Questo è fin troppo ottimistico. Di sicuro ci saranno molti più sforzi
> per
> colpire me. Posso quasi sentire il cervello di T'Kar aumentare i giri per
> gestire la sicurezza. E c'è un'altra cosa... *
> " Principessa. Una cosa. La morte di Tenorio. Non riusciamo a capire la
> come sia
> stata somministrata la tossina. Ma ci sembra improbabile che fosse il
> bersaglio
> dell'attentato. Potrebbe essersi trattato di un errore. I bersagli più
> probabili
> sono il delegato Quinnar e... la principessa, temo. "
> Lynea annuì tetramente.
> " È la conclusione anche del mio staff di intelligence. La sorveglianza
> attorno
> a Gaga è stata aumentata. "
> " Ed attorno a lei? "
> Lynea sorrise.
> " Capitano... io sono solo un'ancella... nessuno ha interesse ad
> uccidermi. "
> Kenar scosse la testa.
> " Principessa... questa pantomima non la proteggerà ancora per molto. In
> questo
> palazzo circola troppa gente. Ci sono troppi occhi... troppe orecchie. Non
> durerà. "
> Lynea sospirò.
> " Naturalmente ha ragione, capitano. Che posso dire? Domani il velo
> calerà. E
> vedremo cosa progettano per noi gli dei. "
> Kenar si frenò dal ribattere qualcosa sulla linea del 'progettare da soli
> il
> proprio destino'. La principessa lo sapeva meglio di lui.
> Fece un profondo inchino verso la presto futura consorte e si avviò verso
> l'uscita seguito dai suoi compagni.
> Solo Anena si voltò verso la principessa e quello che lesse sul suo volto
> lo
> fece indugiare.
> Si rivolse a Kenar sottovoce.
> " Capitano, vi raggiungo tra qualche minuto. "
> Kenar le rivolse un'occhiata di avvertimento ma poi proseguì senza dire
> nulla.
>
> Anena tornò verso la principessa.
> " Non vorrei essere inopportuno ma... va tutto bene? "
> Lynea nel frattempo si era versata un grosso bicchiere di un liquido
> ambrato che
> non aveva l'aria di essere analcolico.
> Prese un sorso sfoderò uno dei suoi sorrisi istituzionali.
> " Proprio 'tutto' non direi... ma ora che il suo capitano ha capitolato va
> molto
> meglio, grazie. "
> " Non mi riferivo a questo. "
> " Oh? "
> La principessa piegò la testa da un lato con fare interrogativo.
> " Intendo dire che lei si trova in una situazione psicologicamente
> estrema. Non
> è facile reggere un peso simile. E quindi. Come si sente? "
> " Come vuole che mi senta? Uomini muoiono a grappoli solo perché ho avuto
> questa... "
> Qui la voce della donna iniziò a spezzarsi e tremare.
> " ...magnifica idea dei pretendenti. "
> Lacrime calde iniziarono a solcarle le guance. Lei le asciugò con le dita
> e
> rimase incantata a guardarle, quasi senza capire a chi appartenevano. Poi
> tutto
> il suo corpo iniziò ad essere scosso dai singhiozzi. Si girò per
> nascondere il
> viso ad Anena. Che fece un passo avanti.
> " La prego, non lo faccia. "
> Allora la principessa si girò e gli affondò il volto nel petto. Anena la
> abbracciò ed aspettò.
> Rimasero così, per un po' mentre i singhiozzi di lei si affievolirono.
> Alla fine si staccò da lui.
> " Io... mi scusi. Non so proprio cosa mi abbia preso... "
> " Un piccolo crollo nervoso. Non si preoccupi. Le spalle elauriane sono le
> migliori per piangerci su. "
> " Per me è sconvolgente. Credevo di essere più dura. Più cinica. "
> Anena rimase in silenzio.
> " Quando ho montato questo... questo circo, sapevo che sarebbe successo
> qualcosa
> di simile. Ma non mi importava. Anzi pensato che sarebbe stato divertente
> vedere
> tutti quegli omuncoli ammazzarsi a vicenda mentre io li guardavo
> dall'altro in
> basso, con un sorrisetto diabolico stampato in faccia. "
> " Ma la realtà è un'altra cosa vero? "
> Lynea annuì.
> " Tante vite perse. Ma il peggio è stato Tenorio. È caduto a due passi da
> me.
> Per giunta era voltato verso di me. Ho visto i suoi occhi spegnersi mentre
> l'ultima scintilla di vita li abbandonava. E sembrava che mi accusassero. "
> Scosse la testa.
> " Correttamente. "
> " Principessa, le direi che la colpa della morte di Tenorio è solo e
> soltanto
> del suo assassino. Ma sospetto che le sarebbero di poco aiuto. Se si sente
> colpevole non basterà qualche frase ben studiata per farla stare meglio.
> Non
> ci sono formule magiche che curino l'anima. Dovrà venire a patti con i
> suoi
> demoni. E non sarà né facile né veloce. "
> " Lei sa come rassicurare una donna, signor Lawtoein. "
> Lui sorrise.
> " Ma non dovrebbe farlo da sola. A tal proposito, principessa. La vediamo
> sempre
> sola. Circondata da assistenti, colleghi. Non ho mai notato una particolare
> familiarità con qualcuno. Nemmeno Gaga. "
> " Io... mentre lo dico mi rendo conto di quanto suoni patetico, ma non ho
> nessun
> amico. O confidente. Sono sempre stata una solitaria. In cima alla
> piramide con
> sotto uno stuolo di sottoposti. Io non ho amici. Ho sudditi. "
> " Possibile? Lei è così giovane... "
> " Bé... a dire il vero c'è stata una ragazza, molti anni fa. Era un
> ostaggio. Ha
> presente? La figlia di un nobile mandata 'ospite' in un'altra casata per
> stringere rapporti. Ma in realtà... "
> " Sì, capisco. "
> " Lei era una bambina viziata ed arrabbiata per essere stata sradicata
> dalla
> propria casa. Io una bambina viziata ed arrabbiata per per l'intrusione
> nel mio
> piccolo regno. Avremmo dovuto cavarci gli occhi a vicenda ed invece...
> costruimmo un'amicizia profondissima. "
> Lynea sospirò con gli occhi che scrutavano ricordi che solo lei poteva
> vedere.
> " I giochi, gli scherzi, le chiacchiere stupida tra ragazzine... non ho
> più
> vissuto un periodo più felice. "
> " E poi? "
> " Poi le ruote dentate della politica girarono e lei fece ritorno a casa. "
> " Non vi siete tenute in contatto? "
> " Quando mi disse che doveva andare litigammo. Ferocemente. In seguito
> avrei
> voluto mandarle dei messaggi. Ma ero troppo orgogliosa. Stupida, stupida
> ragazzina... "
> Lynea scosse la testa.
> " Da allora non ho più fatto avvicinare nessuno così tanto. "
> " Peccato. In questo momento avrebbe proprio bisogno di un buon amico. "
> " Già... sembra che dovrò sfruttare ancora un po' quelle belle spalle che
> ha... "
> " Onorato. Ma, principessa ricordi. Io sono solo un estraneo che ha voluto
> ascoltarla. Come il barista del suo bar di fiducia. O della sua
> acconciatrice
> tanto per usare dei cliché. Ma un amico è un'altra cosa. "
> * E potrei non rimanere qui a lungo. *
> " Anche il capitano non lo sarà. Sarà un marito, sia pure di facciata. Un
> alleato, un consigliere, talvolta un avversario. Ma non credo che sarà mai
> un
> suo amico. "
> Lynea annuì.
> Le era venuto un groppo in gola e preferì non parlare.
>
> Gisa, Palazzo Reale - alloggi della delegazione dell’Unione Coloniale
> 10/08/2396, ore 01:00 Data Stellare 73606.67
>
> Quinnar stava cercando di prendere sonno nella sua stanza. Questa era
> arredata
> in uno stile un po' troppo elaborato per i suoi gusti, ma via, non era lì
> in
> vacanza giusto? Un buon sonno gli serviva. Il giorno successivo sarebbe
> stato
> anche più pesante del precedente.
> * Metti un piede dopo l'altro e cammina. Non ti chiedo di più. *
> Solo che una sensazione strana lo disturbò.
> Spalancò gli occhi e rotolò via di scatto dal letto.
> Una frazione di secondo dopo una lama trafisse in cuscino.
> Quinnar, ora molto sveglio, colse l'immagine di una figura a volto coperto
> che
> estraeva un lungo pugnale. E che si fece subito sotto.
> Era veloce. Molto veloce. Ed i movimenti erano precisi e senza sbavature.
> Un
> professionista.
> Un affondo, che schivò, convertito poi in un movimento di taglio. Schivato
> anche
> questo. I due vorticavano per la stanza come due ballerini mortali. Quinnar
> parò un altro affondo con un libro raccolto da un comò. Probabilmente di
> valore
> inestimabile. La lama affondò fino alla guardia e rimase infissa.
> " Hey lo stavo leggendo quello. "
> L'altro buttò l'arma ormai inservibile ed estrasse due lame minuscole, una
> per
> mano. Più simili a falcetti che a coltelli.
> " E poi cosa userai? Stuzzicadenti? "
> L'altro non sembrò appezzare l'umorismo e gli si scagliò addosso in un
> turbinio
> di lame. Quinnar fece del suo meglio per sfuggire a quella specie di
> tritacarne.
> Tra una schivata e raccolse qualcosa che solo dopo riconobbe come un
> antico
> pitale. Messo lì solo per ragioni storiche, sperò.
> La ceramica fu presto fatta a schegge. Che lui gettò in volto al suo
> avversario.
> Una diversione di solo una frazione di secondo. Ma sufficiente. Quando
> l'assassino si riportò all'attacco Quinnar non era più lì e non era da
> nessuna
> parte in vista. Si guardò intorno confuso. Poi girò la testa di scatto
> verso
> l'alto.
> Quinnar era lì. Attaccato al soffitto nell'angolo della stanza.
> Sostenendosi
> solo con la punta delle dita.
> " Sorpreeeesa... "
> Il suo corpo si tese come una molla e scattò in un tuffo con gli
> avambracci
> incrociati. Che colpirono il suo avversario alla gola facendolo cadere ed
> inchiodandolo a terra. Le piccole lame volarono via.
> Quinnar tramutò la posizione una presa al collo con chiave articolare.
> L'altro
> tentò di contrastarlo senza successo. Quinnar non era l'ultimo arrivato
> nella
> lotta a terra.
> " E stai fermo piccolo figlio di... Andra?! Sei tu? "
> L'altro si bloccò. Rimasero entrambi così pietrificati in una abbraccio
> mortale.
> Poi Quinnar parlò.
> " Senti. Sei disarmato e ti ho dimostrato di sapermi difendere. In più se
> facciamo altro trambusto finiremo per allarmare le guardie. Se ti lascio
> la
> smetterai di tentare di farmi a striscioline? "
> Qualche secondo di attesa prima che arrivasse la replica.
> " Sì. "
> Si rimisero in piedi. Andra si tolse il cappuccio.
> " Come lo hai capito? "
> " L'odore. "
> Lei gli lanciò un'occhiataccia.
> " Sul serio. Voi assassini supertecnologici ve ne andate in giro pieni
> di schermature termo-ottiche e gingilli vari e vi dimenticate di un buon
> bagnoschiuma... "
> " Rmhm. "
> " E quindi? A cosa devo questa simpatica improvvisata? "
> " Sei tu che ha fatto sparire il mio dardo, giusto? "
> " Oh... quindi sei tu... "
> Silenzio.
> " E hai cercato di uccidermi perché...? "
> " Hai ostacolato la mia missione. Io gli ostacoli li abbatto. "
> " Mmmm io ci giro intorno. Alla lunga è molto più efficiente. E perché
> vuoi
> uccidere la principessa? Aspetta. Non lo dire, indovino. La principessa è
> notoriamente ostile all'unione coloniale. Sperate di mettere sul trono
> qualcuno
> più favorevole. Giusto? "
> Silenzio.
> " Lo prenderò per un sì. Bé non volermene. Tanto avresti fallito
> ugualmente. "
> Disse con un sorrisetto saputo. Che non sfuggì ad Andra.
> " Tu... lo sai! "
> Quinnar fece un'espressione innocente.
> " So? So cosa? "
> " Che la principessa non è in realtà la vera principessa. Come? "
> " Oh accidenti a me. Parlo sempre troppo. "
> " Come lo sapete? "
> " 'Noi' non lo sappiamo. Solo io. "
> " Come lo hai scoperto. "
> " Erezione. "
> " Cosa?! "
> " Ne ho sempre in presenza di femmine pericolose e/o di potere. "
> " Cazzate. "
> " Davvero mia cara? Ne sei sicura? "
> Andra notò le desinenze solo qualche secondo dopo. Gli lanciò uno sguardo
> fatto
> di omicidio puro.
> " Osserva la mia zona pelvica... "
> Silenzio. Gli occhi di lei non si abbassarono.
> " Sul serio! È come un bastone da rabdomante. Talvolta è alquanto
> fastidioso. "
> " Farò finta di crederci. Per ora. "
> " E voi come lo sapete? "
> " Anche nel mio caso lo so solo io. Ho accesso a tecnologie in grado di
> analizzare e decostruire le dinamiche sociali di un gruppo. Questo ha
> evidenziato che la principessa è un impostore. "
> " Cazzate. "
> Lei si interruppe per mandargli un'altra occhiata di fuoco
> " Oltre che femmine rileva anche le cazzate. Probabilmente per affinità. "
> Andra rimase a guardarlo soppesandolo per una decina di secondi.
> " La conosco. "
> Andra raddrizzò la schiena, come se per parlarne avesse bisogno di
> attingere a
> riserve di risolutezza.
> " La principessa. La vera principessa Lynea. Molti anni fa. Eravamo
> amiche. "
> " Bé non sembra. O cerchi di uccidere sempre le tue amiche? "
> " Non lei. La falsa principessa. "
> Andra sospirò. Il primo segno di emozione che non fosse la furia omicida
> notato
> da Quinnar.
> " È per questo che sono qui. Per proteggerla. "
> " In quanto sicario? "
> Lei sorrise.
> " Quale è la posizione migliore per fermare un assassino se non essere
> l'assassino stesso? "
> Quinnar scoppiò a ridere. Di gusto.
> " Tu invece? Cosa ti muove? Con le tue capacità potresti liberarti
> facilmente di
> questi idioti. Ho visto come ti trattano. Non rimani certo per lealtà. "
> " E vivere per sempre come fuggiasco? Bé potrei farlo, certo. Ma questo
> non
> vendicherebbe la mia casata. "
> " Quindi è questo. Vendetta. "
> Quinnar lasciò per la prima volta trasparire un'espressione feroce.
> " Eh già. È questo che voglio. Vedere in prima fila tutti quelli che mi
> hanno
> fatto questo morire lentamente soffocati nel loro stesso sangue. "
> Il momento passò e sul suo viso tornò la solita espressione da spaccone.
> " Oppure un tour di droga e sesso negli infimi Pozzi del Piacere di
> Gorteron II.
> Non ho ancora deciso. Gli effetti dovrebbero essere simili. "
> " In ogni caso devo vincere questa gara. O arrivando primo o eliminando i
> miei
> avversari. Solo così potrò avere abbastanza potere per tatuare a fuoco la
> parola
> 'fine' sui culi di chi dico io. "
> Un comunicatore trillò da un comodino. Quinnar si spostò con cautela
> tenendo d'occhio Andra.
> Lesse il messaggio e si rivolse alla sua ospite.
> " Convocazione irrinunciabile per domani in sala del trono. Sembra una
> cosa
> ufficiale. Le cosa si stanno muovendo. Ed in fretta a quanto pare, per
> mandarlo
> nel cuore della notte. "
> Andra aveva estratto un comunicatore simile. Aveva ricevuto lo stesso
> messaggio.
> " Bé ci siamo allora. I miei piani sono andati probabilmente in fumo ed i
> tuoi
> pure. Che ne diresti di un'alleanza? "
> " I nostri obiettivi sono incompatibili. "
> " Quelli ufficiali, forse. Ma quelli privati... "
> Lui le tese una mano.
> Lei la guardò senza fare segno di prenderla.
> " E dai! Se ci sposiamo chiedo alla principessa di prenderti come
> damigella! "
> Andra alzò gli occhi al cielo sbuffando. Ma poi si fece avanti e strinse la
> mano che gli veniva offerta.
>
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