[Stml3] [07.04] - Tholos - più stupido

Fabrizio Calandri rashan.tholos a gmail.com
Lun 2 Set 2019 08:03:44 CEST


Ciao,
eccovi il mio brano.

USS Seatiger - Sala Riunioni
05/07/2397, Ore 14:32

“Come è possibile?” Chiese il capitano stupefatto.

“Non saprei dire signore.” Rispose sconsolata Carelli.

Anari fece una rapida scansione e giunse in aiuto dell’amica: ”Sembra
che la sala ologrammi disponga di una specie di riserva energetica.”

Droxine guardò meglio e annuì:” Guardando i registri dei regolatori
energetici sembra che la sala ologrammi abbia assorbito in questo
tempo dell’energia in eccesso e ora la stia utilizzando come riserva.”

“Maledizione.” Per un lunghissimo istante Kenar contemplò l’idea di
dare l’ordine di distruggere la sala ologrammi ma preferì attendere in
modo da capire meglio quella strana e confusa situazione.

Il trill si alzò dalla scrivania facendo alcuni passi: ”Continuate a
monitorare la situazione, vediamo cosa succede quando la riserva
energetica inizia a scendere.”

“Potrebbero volerci giorni.” Rispose Carelli aggiungendo:” L’energia
necessaria per tenere in funzione non è tantissima e la riserva a
quanto ho stimato dovrebbe bastare per 4-5 giorni.”

“Ricevuto.” Kenar si avvicinò all’ingegnere e all’ufficiale
scientifico:” Questo ci da il tempo di analizzare meglio che cosa sta
succedendo, voglio delle risposte e le voglio rapidamente. Chiaro?”

“Si capitano.” Risposero all’unisono le due.

Poi Kenar si rivolse a Finn dicendo: ”Comandante, lei mi dovrà
risolvere un secondo problema e penso che sia l’unico che potrà
riuscirci.”



USS Seatiger – Postazione controllo informatico, sala macchine
05/07/2397, Ore 14:47

Carelli si avvicinò al collega.

L’andoriano aveva le antenne basse, spalle ricurve e la testa
leggermente piegata a destra. L’unico segno di forza erano le mani che
digitavano freneticamente comandi. Davanti a lui un monitor mostrava i
flussi informatici che transitavano per i sistemi della nave colorati
in base al programma specifico. A lato il codice sorgente sgorgava dal
monitor come un fiume in piena.

“Novità?” chiese l’ingegnere capo.

Tholos scosse la testa:” A parte le tonnellate di insulti che mi sta
vomitando addosso il computer nulla, non riesco a venirne a capo.”

Carelli si sedette accanto dicendo:” È il problema dei sistemi
complessi, troppo interconnessi e complessi.”

“Già.” Rispose l’OPS, per poi aggiungere:” Appena ripulisco un sistema
o un programma, esso viene rapidamente infettato e devo iniziare da
capo.”

Droxine capì il problema:” Siamo noi contro il nostro sistema
informatico e la nostra potenza di calcolo. Siamo troppo stupidi e
lenti per poterlo eguagliare.”

Le antenne di Rashan scattarono in alto e l’andoriano si illuminò il viso.

“Sei un genio.” Disse volandosi verso l’umana.

“Cioè?” Chiese Carelli confusa.

“E se rendessimo più stupido come noi il sistema informatico?” Propose l’OPS.

Droxine intuì il piano e sorrise di rimando: “Può essere un idea.”



USS Seatiger – corridoio antistante ai rifugi

05/07/2397, Ore 14:47

*Bella missione speciale.* Brontolò tra sé e sé il primo ufficiale.
L’universo era contro di lui. Come mai tutti gli incarichi meno
sensati e incasinati capitavano sempre a lui?

Se per il corridoio ci fosse stata una piccola pietra, Finn, l’avrebbe
presa a calci spostandola in avanti di volta in volta per sottolineare
la sua frustrazione.

Poi nella sua mente passo un pensiero positivo: *Bè fino ad ora me la
sono sempre cavata bene, ho perfino fatto amicizia con un Borg… se mi
danno questi incarichi è perché me la cavo sempre bene.*

Quel nuovo pensiero ribaltò completamente l’umore del primo ufficiale
il quale giunse sorridente all’hangar dove era confinato il personale
non umano. Era pronto a risolvere rapidamente la situazione ma, quando
le porte del si aprirono, un’aria pensante raggiunge Finn.

Il nervosismo era palpabile, la tensione era alle stelle. Era chiaro
che i due gruppi erano sul punto di esplodere.

Da un lato Joshua Nemicker e Walter Kazinsky stringevano a sé le armi
pronte ad intervenire mentre dall’altro l’equipaggio non umano
guardava in cagnesco i due carcerieri.

La situazione sembrava sul punto di esplodere.

La tensione era tale che quasi nessuno notò l’entrata del primo ufficiale.

Dewey fece alcuni passi nel locale. Teneva gli occhi rivolti verso
sinistra in modo da veder meglio i due gruppi ma così facendo non si
accorse di una persona che giungeva in senso opposto e gli impattò
contro.

La massa del primo ufficiale ebbe la meglio e lo sventurato finì a
terra con un tonfo e un Ahi! di dolore.

Finn si voltò e vide che aveva appena urtato e buttato atterra un
giovane andoriana.

Il rumore allertò entrambi i gruppi che li stavano guardando carichi
di tensione.

Dewey temette di aver appena fatto cadere la proverbiale goccia che
faceva traboccare il vaso. Deglutì temendo di aver fatto uno dei suoi
soliti casini.

Ma lui era una star e un primo ufficiale, non poteva permettersi di fallire.

Abbozzò il miglior sorriso e, ignorando i due gruppi che stavano
guardando la situazione, si chinò allungando una mano verso la
giovane.

“Ti chiedo scusa, perdonami.” Disse con un sorriso a trentadue denti e
aiutò la giovane a mettersi in piedi.”

La ragazza arrossì leggermente mentre il primo ufficiale l’aiutava a
mettersi in piedi.

“Come ti chiami?” Chiese Finn.

“Jakal. “ Rispose lei.

*La figlia del comandante Tholos.* La riconobbe rapidamente il primo
ufficiale, poi aggiunse:” Scusami ancora Jakal.”

La ragazza si allontanò. Finn sapeva di avere gli occhi di tutti su di lui.

Doveva agire e farlo rapidamente.

Si voltò verso i due gruppi dicendo: “Ma cosa state facendo?”

Il tono non era autoritario e pronto a ristabilire la ferrea
disciplina militare. Era il tono di chi che era sorpreso da cosa stava
accadendo.

I due gruppi che si aspettavano una sfuriata e di scattare sugli
attenti, rimasero sbigottiti. La semplice domanda di Finn fu
devastante perché gli obbligava a farsela internamente e a vergognarsi
della risposta.

Alcuni abbassarono lo guardo altri continuarono a guardare il primo
ufficiale ma nessuno rispose.

Un totale silenzio riecheggiò nella sala.

Come avevano potuto cedere ai più bassi istanti e al nervosismo? Si
chiesero in molti.

Finn si rilessò rendendosi conto di aver appena compiuto la sua
missione anche se sapeva che per chiudere definitivamente la cosa il
consigliere avrebbe dovuto lavorar non poco con delle sedute.



USS Seatiger - Sala Riunioni
05/07/2397, Ore 15:02

Droxine indicò lo schermo che mostrava una vista prospettica della
Seatiger con indicati ina svariata rete di interconnessioni con punti
evidenziati colorati.

“Questa è l’intera rete informatica della Seatiger.” Spiegò
l’ingegnere poi indicando alcuni agglomerati di vario colore aggiunse:
”I sistemi primari come il controllo del nucleo di curvatura, sistemi
d’arma e altri sono del tutto indipendenti e sono in grado di
funzionare indipendentemente dal resto della nave.”

“Tuttavia sono interconnessi all’intera rete informatica della nave.”
Aggiunse Rashan:”In modo da sfruttare la potenza di calcolo di altri
sistemi non in funzione per controlli, ridondanza o carico eccessivo
di calcolo.”

Kenar guardò i due ufficiali e, cercando di arrivare rapidamente al
punto, chiese: ”Qual è il vostro piano?”

Droxine annuì rispondendo:” L’infezione, se così possiamo definirla,
si sta muovendo tra i sistemi della nave infettandoli e rendendoli
ostili al personale non umano. Tuttavia essa si comporta come una
specie di programma che altera i comandi dei vari sistemi. Per noi è
quasi impossibile combatterla perché essa sfrutta l’intera potenza di
calcolo della nave.”

“State dicendo che è troppo veloce per essere controllata?” Chiese Anena.

“Esattamente.” Rispose Droxine.

“L’idea è di ridurne la velocità.” Rashan indicò alcuni punti sullo
schermo: ”Vorremmo rimuovere tutte le gelatine bioneurali in eccesso e
disattivare fisicamente tutti i sistemi non essenziali. In questo modo
l’infezione verrebbe elaborata su una potenza di calcolo molto più
bassa.”

“Che vantaggi avremmo?” Chiese il capitano.

“Potremmo capire meglio la natura del programma che sta bloccando i
nostri sistemi, isolarlo e recuperare il controllo della nave.”
Rispose Droxine.

“Che rischi avremmo per i sistemi primari?” Chiese T’Kar.

 “I sistemi primari dispongono di una potenza di calcolo dedicata
sufficiente al loro funzionamento. Non dovremmo avere impatti.”
Rispose Tholos.

“Inoltre per occupare potenza di calcolo potrei lanciare un ciclo
infinito di scansioni coi sensori a lungo raggio. Questo impegnerebbe
potenza di calcolo a discapito dell’infezione.” Propose Anari.

“Ottima idea.” Commentò Carelli.

“Lanciando una simulazione di scenari tattici potremmo impegnare
ulteriormente i sistemi informatici della nave.” Propose T’Kar.

Il capitano decise di riassumere la situazione:” Togliendo potenza di
calcolo potremmo isolare o rallentare cosa ci sta bloccando i sistemi
permettendo al personale non umano di ritornare in servizio. Direi di
procedere.”

Anena alzò una mano:”Non dimentichiamo che questo programma che ci sta
paralizzando i sistemi si sta comportando come una forma di vita
sensiente. Avete pensato a come potrebbe reagire.”

“No.” Ammise Carelli.

“Ha qualche consiglio?” Chiese il capitano.

Il consigliere scosse le spalle dicendo: ”E’ difficile dire come
reagirebbe questa infezione, potrebbe sentirsi minacciata da essa o
semplicemente non accorgersene. Consiglio di procedere ad intervalli
in modo da non causare shock all’essere se così possiamo definirlo.”

“Mi sembra una buona idea.” Commentò il capitano.



USS Seatiger – Condotto 15g
05/07/2397, Ore 15:22



Droxine aprì il pannello. Davanti a sé vide le gelatine bioneurali nei
sacchetti illuminate. Una serie di led luminosi segnalavano il
frenetico passaggio di dati all’interno dei computer.

L’ingegnere capo attivò la comunicazione dicendo:”Sono pronta.”

=^=Anari e T’Kar hanno appena lanciato le loro scansioni. Rilevo un
picco di utilizzo dei sistemi informatici.=^= Rispose Tholos.

“Bene.” Rispose l’ingegnere capo per poi aggiungere:”Le altre squadre
sono pronte.”

=^=Sì. Tutti gli ingegneri in servizio sono pronti a disattivare tutte
i gel pack bioneurali. =^=

“Allora procediamo.”

=^=Ricevuto.=^=

Carelli sentì Rashan impartire l’ordine di procedere alle altre
squadre e poi si avvicinò al primo gel pack. Delicatamente staccò i
contatti e l’alimentazione della prima. Poi con un rapido gesto
rimosse i supporti e il primo gel pack venne rimosso.

L’ingegnere capo lo inserì in un contenitore e passò al successivo.



USS Seatiger – nessun posto nessun orario

Fu un colpo improvviso. L’essere sentì improvvisamente avvicinarsi
qualcosa. Aveva difficoltà a capire cosa si stava avvicinando.
Sembravano migliaia di informazioni su possibili scenari di
combattimento e la composizione chimica di un campo di asteroidi.
Tutte queste informazioni galoppavano accanto a lui. Ma erano
relativamente distanti e per un eterno millisecondo gli sembrò tutto a
posto.

Poi fu come se i due flussi paralleli a lui si stessero avvicinando.
Riducevano rapidamente lo spazio come due muri d’acqua ai suoi lati.

In un lampo gli furono addosso. L’essere si sentì stritolare. Gli
mancava spazio per ragionare, pensare e agire.

Si sentiva soffocare e una paura irrazionale e totale lo assalì. Stava
perdendo il controllo mentre lentamente sentiva dissolversi nel nulla.

Doveva scappare lontano, salvarsi.

Con uno sforzo immane avanzò.

USS Seatiger – Spazio esterno
05/07/2397, Ore 15:23



I motori a impulso ebbero un sussulto. Una piccola scarica si generò
in uscita. Poi una seconda e una terza.  Infine si accesero spingendo
leggermente in avanti la Seatiger.


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Ciao
Fabrizio

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Tenente Comandante
Rashan Tholos
Capo OPS
USS Redoutable
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