[Stml3] [07.04] - Tholos - più stupido

Fabrizio Calandri rashan.tholos a gmail.com
Lun 2 Set 2019 18:48:30 CEST


Grazie mille a tutti!

Il giorno lun 2 set 2019 alle ore 12:54 Franco Carretti
<dewey_finn a mail.com> ha scritto:
>
> A parte un po' di errori di battitura e il fatto che T'Kar si chiama Tkar direi che è un brano molto interessante.
>
> Scusate il ritardo
>
> Sent: Monday, September 02, 2019 at 8:03 AM
> From: "Fabrizio Calandri" <rashan.tholos a gmail.com>
> To: "USS Seatiger" <stml3 a gioco.net>
> Subject: [Stml3] [07.04] - Tholos - più stupido
> Ciao,
> eccovi il mio brano.
>
> USS Seatiger - Sala Riunioni
> 05/07/2397, Ore 14:32
>
> “Come è possibile?” Chiese il capitano stupefatto.
>
> “Non saprei dire signore.” Rispose sconsolata Carelli.
>
> Anari fece una rapida scansione e giunse in aiuto dell’amica: ”Sembra
> che la sala ologrammi disponga di una specie di riserva energetica.”
>
> Droxine guardò meglio e annuì:” Guardando i registri dei regolatori
> energetici sembra che la sala ologrammi abbia assorbito in questo
> tempo dell’energia in eccesso e ora la stia utilizzando come riserva.”
>
> “Maledizione.” Per un lunghissimo istante Kenar contemplò l’idea di
> dare l’ordine di distruggere la sala ologrammi ma preferì attendere in
> modo da capire meglio quella strana e confusa situazione.
>
> Il trill si alzò dalla scrivania facendo alcuni passi: ”Continuate a
> monitorare la situazione, vediamo cosa succede quando la riserva
> energetica inizia a scendere.”
>
> “Potrebbero volerci giorni.” Rispose Carelli aggiungendo:” L’energia
> necessaria per tenere in funzione non è tantissima e la riserva a
> quanto ho stimato dovrebbe bastare per 4-5 giorni.”
>
> “Ricevuto.” Kenar si avvicinò all’ingegnere e all’ufficiale
> scientifico:” Questo ci da il tempo di analizzare meglio che cosa sta
> succedendo, voglio delle risposte e le voglio rapidamente. Chiaro?”
>
> “Si capitano.” Risposero all’unisono le due.
>
> Poi Kenar si rivolse a Finn dicendo: ”Comandante, lei mi dovrà
> risolvere un secondo problema e penso che sia l’unico che potrà
> riuscirci.”
>
>
>
> USS Seatiger – Postazione controllo informatico, sala macchine
> 05/07/2397, Ore 14:47
>
> Carelli si avvicinò al collega.
>
> L’andoriano aveva le antenne basse, spalle ricurve e la testa
> leggermente piegata a destra. L’unico segno di forza erano le mani che
> digitavano freneticamente comandi. Davanti a lui un monitor mostrava i
> flussi informatici che transitavano per i sistemi della nave colorati
> in base al programma specifico. A lato il codice sorgente sgorgava dal
> monitor come un fiume in piena.
>
> “Novità?” chiese l’ingegnere capo.
>
> Tholos scosse la testa:” A parte le tonnellate di insulti che mi sta
> vomitando addosso il computer nulla, non riesco a venirne a capo.”
>
> Carelli si sedette accanto dicendo:” È il problema dei sistemi
> complessi, troppo interconnessi e complessi.”
>
> “Già.” Rispose l’OPS, per poi aggiungere:” Appena ripulisco un sistema
> o un programma, esso viene rapidamente infettato e devo iniziare da
> capo.”
>
> Droxine capì il problema:” Siamo noi contro il nostro sistema
> informatico e la nostra potenza di calcolo. Siamo troppo stupidi e
> lenti per poterlo eguagliare.”
>
> Le antenne di Rashan scattarono in alto e l’andoriano si illuminò il viso.
>
> “Sei un genio.” Disse volandosi verso l’umana.
>
> “Cioè?” Chiese Carelli confusa.
>
> “E se rendessimo più stupido come noi il sistema informatico?” Propose l’OPS.
>
> Droxine intuì il piano e sorrise di rimando: “Può essere un idea.”
>
>
>
> USS Seatiger – corridoio antistante ai rifugi
>
> 05/07/2397, Ore 14:47
>
> *Bella missione speciale.* Brontolò tra sé e sé il primo ufficiale.
> L’universo era contro di lui. Come mai tutti gli incarichi meno
> sensati e incasinati capitavano sempre a lui?
>
> Se per il corridoio ci fosse stata una piccola pietra, Finn, l’avrebbe
> presa a calci spostandola in avanti di volta in volta per sottolineare
> la sua frustrazione.
>
> Poi nella sua mente passo un pensiero positivo: *Bè fino ad ora me la
> sono sempre cavata bene, ho perfino fatto amicizia con un Borg… se mi
> danno questi incarichi è perché me la cavo sempre bene.*
>
> Quel nuovo pensiero ribaltò completamente l’umore del primo ufficiale
> il quale giunse sorridente all’hangar dove era confinato il personale
> non umano. Era pronto a risolvere rapidamente la situazione ma, quando
> le porte del si aprirono, un’aria pensante raggiunge Finn.
>
> Il nervosismo era palpabile, la tensione era alle stelle. Era chiaro
> che i due gruppi erano sul punto di esplodere.
>
> Da un lato Joshua Nemicker e Walter Kazinsky stringevano a sé le armi
> pronte ad intervenire mentre dall’altro l’equipaggio non umano
> guardava in cagnesco i due carcerieri.
>
> La situazione sembrava sul punto di esplodere.
>
> La tensione era tale che quasi nessuno notò l’entrata del primo ufficiale.
>
> Dewey fece alcuni passi nel locale. Teneva gli occhi rivolti verso
> sinistra in modo da veder meglio i due gruppi ma così facendo non si
> accorse di una persona che giungeva in senso opposto e gli impattò
> contro.
>
> La massa del primo ufficiale ebbe la meglio e lo sventurato finì a
> terra con un tonfo e un Ahi! di dolore.
>
> Finn si voltò e vide che aveva appena urtato e buttato atterra un
> giovane andoriana.
>
> Il rumore allertò entrambi i gruppi che li stavano guardando carichi
> di tensione.
>
> Dewey temette di aver appena fatto cadere la proverbiale goccia che
> faceva traboccare il vaso. Deglutì temendo di aver fatto uno dei suoi
> soliti casini.
>
> Ma lui era una star e un primo ufficiale, non poteva permettersi di fallire.
>
> Abbozzò il miglior sorriso e, ignorando i due gruppi che stavano
> guardando la situazione, si chinò allungando una mano verso la
> giovane.
>
> “Ti chiedo scusa, perdonami.” Disse con un sorriso a trentadue denti e
> aiutò la giovane a mettersi in piedi.”
>
> La ragazza arrossì leggermente mentre il primo ufficiale l’aiutava a
> mettersi in piedi.
>
> “Come ti chiami?” Chiese Finn.
>
> “Jakal. “ Rispose lei.
>
> *La figlia del comandante Tholos.* La riconobbe rapidamente il primo
> ufficiale, poi aggiunse:” Scusami ancora Jakal.”
>
> La ragazza si allontanò. Finn sapeva di avere gli occhi di tutti su di lui.
>
> Doveva agire e farlo rapidamente.
>
> Si voltò verso i due gruppi dicendo: “Ma cosa state facendo?”
>
> Il tono non era autoritario e pronto a ristabilire la ferrea
> disciplina militare. Era il tono di chi che era sorpreso da cosa stava
> accadendo.
>
> I due gruppi che si aspettavano una sfuriata e di scattare sugli
> attenti, rimasero sbigottiti. La semplice domanda di Finn fu
> devastante perché gli obbligava a farsela internamente e a vergognarsi
> della risposta.
>
> Alcuni abbassarono lo guardo altri continuarono a guardare il primo
> ufficiale ma nessuno rispose.
>
> Un totale silenzio riecheggiò nella sala.
>
> Come avevano potuto cedere ai più bassi istanti e al nervosismo? Si
> chiesero in molti.
>
> Finn si rilessò rendendosi conto di aver appena compiuto la sua
> missione anche se sapeva che per chiudere definitivamente la cosa il
> consigliere avrebbe dovuto lavorar non poco con delle sedute.
>
>
>
> USS Seatiger - Sala Riunioni
> 05/07/2397, Ore 15:02
>
> Droxine indicò lo schermo che mostrava una vista prospettica della
> Seatiger con indicati ina svariata rete di interconnessioni con punti
> evidenziati colorati.
>
> “Questa è l’intera rete informatica della Seatiger.” Spiegò
> l’ingegnere poi indicando alcuni agglomerati di vario colore aggiunse:
> ”I sistemi primari come il controllo del nucleo di curvatura, sistemi
> d’arma e altri sono del tutto indipendenti e sono in grado di
> funzionare indipendentemente dal resto della nave.”
>
> “Tuttavia sono interconnessi all’intera rete informatica della nave.”
> Aggiunse Rashan:”In modo da sfruttare la potenza di calcolo di altri
> sistemi non in funzione per controlli, ridondanza o carico eccessivo
> di calcolo.”
>
> Kenar guardò i due ufficiali e, cercando di arrivare rapidamente al
> punto, chiese: ”Qual è il vostro piano?”
>
> Droxine annuì rispondendo:” L’infezione, se così possiamo definirla,
> si sta muovendo tra i sistemi della nave infettandoli e rendendoli
> ostili al personale non umano. Tuttavia essa si comporta come una
> specie di programma che altera i comandi dei vari sistemi. Per noi è
> quasi impossibile combatterla perché essa sfrutta l’intera potenza di
> calcolo della nave.”
>
> “State dicendo che è troppo veloce per essere controllata?” Chiese Anena.
>
> “Esattamente.” Rispose Droxine.
>
> “L’idea è di ridurne la velocità.” Rashan indicò alcuni punti sullo
> schermo: ”Vorremmo rimuovere tutte le gelatine bioneurali in eccesso e
> disattivare fisicamente tutti i sistemi non essenziali. In questo modo
> l’infezione verrebbe elaborata su una potenza di calcolo molto più
> bassa.”
>
> “Che vantaggi avremmo?” Chiese il capitano.
>
> “Potremmo capire meglio la natura del programma che sta bloccando i
> nostri sistemi, isolarlo e recuperare il controllo della nave.”
> Rispose Droxine.
>
> “Che rischi avremmo per i sistemi primari?” Chiese T’Kar.
>
> “I sistemi primari dispongono di una potenza di calcolo dedicata
> sufficiente al loro funzionamento. Non dovremmo avere impatti.”
> Rispose Tholos.
>
> “Inoltre per occupare potenza di calcolo potrei lanciare un ciclo
> infinito di scansioni coi sensori a lungo raggio. Questo impegnerebbe
> potenza di calcolo a discapito dell’infezione.” Propose Anari.
>
> “Ottima idea.” Commentò Carelli.
>
> “Lanciando una simulazione di scenari tattici potremmo impegnare
> ulteriormente i sistemi informatici della nave.” Propose T’Kar.
>
> Il capitano decise di riassumere la situazione:” Togliendo potenza di
> calcolo potremmo isolare o rallentare cosa ci sta bloccando i sistemi
> permettendo al personale non umano di ritornare in servizio. Direi di
> procedere.”
>
> Anena alzò una mano:”Non dimentichiamo che questo programma che ci sta
> paralizzando i sistemi si sta comportando come una forma di vita
> sensiente. Avete pensato a come potrebbe reagire.”
>
> “No.” Ammise Carelli.
>
> “Ha qualche consiglio?” Chiese il capitano.
>
> Il consigliere scosse le spalle dicendo: ”E’ difficile dire come
> reagirebbe questa infezione, potrebbe sentirsi minacciata da essa o
> semplicemente non accorgersene. Consiglio di procedere ad intervalli
> in modo da non causare shock all’essere se così possiamo definirlo.”
>
> “Mi sembra una buona idea.” Commentò il capitano.
>
>
>
> USS Seatiger – Condotto 15g
> 05/07/2397, Ore 15:22
>
>
>
> Droxine aprì il pannello. Davanti a sé vide le gelatine bioneurali nei
> sacchetti illuminate. Una serie di led luminosi segnalavano il
> frenetico passaggio di dati all’interno dei computer.
>
> L’ingegnere capo attivò la comunicazione dicendo:”Sono pronta.”
>
> =^=Anari e T’Kar hanno appena lanciato le loro scansioni. Rilevo un
> picco di utilizzo dei sistemi informatici.=^= Rispose Tholos.
>
> “Bene.” Rispose l’ingegnere capo per poi aggiungere:”Le altre squadre
> sono pronte.”
>
> =^=Sì. Tutti gli ingegneri in servizio sono pronti a disattivare tutte
> i gel pack bioneurali. =^=
>
> “Allora procediamo.”
>
> =^=Ricevuto.=^=
>
> Carelli sentì Rashan impartire l’ordine di procedere alle altre
> squadre e poi si avvicinò al primo gel pack. Delicatamente staccò i
> contatti e l’alimentazione della prima. Poi con un rapido gesto
> rimosse i supporti e il primo gel pack venne rimosso.
>
> L’ingegnere capo lo inserì in un contenitore e passò al successivo.
>
>
>
> USS Seatiger – nessun posto nessun orario
>
> Fu un colpo improvviso. L’essere sentì improvvisamente avvicinarsi
> qualcosa. Aveva difficoltà a capire cosa si stava avvicinando.
> Sembravano migliaia di informazioni su possibili scenari di
> combattimento e la composizione chimica di un campo di asteroidi.
> Tutte queste informazioni galoppavano accanto a lui. Ma erano
> relativamente distanti e per un eterno millisecondo gli sembrò tutto a
> posto.
>
> Poi fu come se i due flussi paralleli a lui si stessero avvicinando.
> Riducevano rapidamente lo spazio come due muri d’acqua ai suoi lati.
>
> In un lampo gli furono addosso. L’essere si sentì stritolare. Gli
> mancava spazio per ragionare, pensare e agire.
>
> Si sentiva soffocare e una paura irrazionale e totale lo assalì. Stava
> perdendo il controllo mentre lentamente sentiva dissolversi nel nulla.
>
> Doveva scappare lontano, salvarsi.
>
> Con uno sforzo immane avanzò.
>
> USS Seatiger – Spazio esterno
> 05/07/2397, Ore 15:23
>
>
>
> I motori a impulso ebbero un sussulto. Una piccola scarica si generò
> in uscita. Poi una seconda e una terza. Infine si accesero spingendo
> leggermente in avanti la Seatiger.
>
>
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