[Stml3] [D. Finn - 07.03] Scoperte
Rashan
rashan.tholos a gmail.com
Lun 30 Set 2019 19:54:04 CEST
Ciao
bel brano complimenti!
Geniale Finn nella prima parte e ottima la citazione di Tron, soltanto
il nostro primo ufficiale poteva aver visto uel film ;-)
Bella la seconda parte, molto descrittiva e ben fatta! Complimenti ha
dovuto descrivere un passaggio ostico ma l'hai fatto bene!
Per capirlo bene ho dovuto leggerlo due volte
Il 30/09/2019 19:10, Franco Carretti ha scritto:
> Scusate il ritardo e la brevità, ma spero di avervi dato delle idee per il proseguo.
> ===========================================================
> *USS Seatiger, Spazio esterno - 05/07/2397, Ore 15:23*
> "Rapporto!" esclamò Kenar non appena i suoi sensi captarono l'accensione non
> prevista dei motori. Poteva sentire la vibrazione attraverso il proprio corpo
> come le fusa di un gatto.
> "Non ho idea di quello che sia successo signore" commentò Tholos digrignando i
> denti mentre le sue dita correvano sullo schermo della consolle OPS. "I motori
> ad impulso si sono accesi da soli. La buona notizia è che abbiamo ancora il
> controllo della navigazione e quindi non ci schianteremo contro il campo di
> asteroidi che stavamo analizzando."
> "Comandante Carelli interrompa immeditamanete quello che stava facendo, il
> nostro virus si sta innervosendo!" ordinò il Capitano ricevendo immediatamente
> il ricevuto dall'ingegnere capo.
> "A mio modesto parere quella cosa, qualsiasi cosa sia, è senziente. Ad una
> nostra azione ha risposto in maniera diretta e immediata." commentò il
> Consigliere Lawtoein.
> "Credo che abbia ragione..." assentì Kenar.
> "Il che rende la situazione ben peggiore." terminò Anena fissando il Capitano.
> "In che senso?" chiese Finn che ancora non aveva capito cosa stava succedendo.
> "Quello che intende il Consigliere" si intromise Tkar dalla postazione tattica
> "E' che trattandosi di una specie senziente è nostro dovere cercare di
> comunicare con lui o lei."
> "Il che ci riporta alla situazione precedente, la speranza di rimettere tutti al
> lavoro è svanita." commentò Queen con il suo consueto tono inespressivo.
> =^=Signore abbiamo ripristinato parte delle gelatine rimosse, ho pensato di non
> farlo con tutte.=^= avvertì Carelli.
> "Ha fatto bene, vediamo se la situazione migliora." confermò il Capitano per poi
> voltarsi verso l'andoriano in plancia "Signor Tholos trovi un modo per
> comunicare con la creatura... la consideri un programma informatico. Vediamo
> cosa succede. Signor Queen, adesso più che mai sembra possibile che l'essere si
> sia fuso con il Tenente Gullivan in sala ologrammi, cerchi di scoprire in che
> modo e verifichi sui database se è mai successa una cosa del genere."
> "Ho già fatto questa ricerca, ma non risulta una fusione fra uomo e creature
> informatiche o olografiche. Esistono invece rapporti di una intromissione di
> creature di un universo fotonico nel nostro universo o ologrammi divenuti
> senzienti." Rispose Queen
> "Forse era il caso di accennare a queste cose in qualche riunione precedente."
> Commentò Anena sbattendo le ciglia cosparse di piccoli brillantini dorati
> all'indirizzo del bel vulcaniano.
> "E' proprio perché non si è mai verificata una fusione fra esseri viventi e
> creature olografiche che non ho ritenuto necessario comunicarlo." Rispose lui
> sollevando un sopracciglio.
> "Avevo analizzato anch'io la cosa e anch'io senza successo, quindi capisco il
> ragionamento del tenente" li interruppe Kenar. "Il problema più grande è il
> ritorno dei non umani nella sezione protetta, anzi il protrarsi della situazione
> dato che ancora non era stato dato l'ordine di rientro in servizio."
> Finn si alzò di scatto con lo sguardo vitreo ed esclamando un "Ehi!" sopreso.
> "Numero Uno?" chiese Kenar preoccupato dall'improvviso sussulto del suo Primo
> Ufficiale.
> "Ha avuto un epifania!" commentò Anari sorridendo.
> "Che centra la pasqua..." ribattè Finn mentre Anena scuoteva la testa
> sconsolato. "Ma lasciamo perdere questa cosa... ma se noi manomettiamo i sensori
> della nave per far sembrare tutti umani?".
> La plancia rimase un attimo silenziosa, non perché sopresi dall'idea ma perché
> ognuno, dal proprio punto di vista, stava vagliando i pro e i contro. Finn
> rimase in attesa saltellando da un piede all'altro.
> "Fattibile e può funzionare." Commentò Tholos.
> "Questo se il controllo della creatura non è stato preso dal Tenente Gullivan."
> Avvertì Tkar
> "Possiamo spengere le telecamere su tutta la nave in modo che non possa vedere
> ma solo sentire. Dovrà basarsi sui sensori per decidere se l'interlocutore sia
> umano o meno." Tholos sembrava piuttosto convinto della cosa e il Capitano
> fece un cenno di assenso nella sua direzione per sorridere in direzione del
> comandante Finn "Ottimo lavoro Numero Uno."
> "Avrei un'altra idea su cosa può essere successo al Tenente Coso... Gulliver, ma
> è talmente assurda che preferirei prima parlarne con il Comandante Carelli."
> aggiunse lui rinfrancato dal successo della sua prima idea.
> "Faccia pure, ma voglio un rapporto entro un'ora." Acconsentì il Capitano
> "Posso portare Anari? Preferirei non trovarmi in un corridoio buio con il
> Comandante Carelli." più di un sorriso si aprì sui volti degli uomoni della plancia.
> "Signor Anari faccia da scorta al Signor Finn e già che c'è faccia dei test sul
> funzionamento dei replicatori o di altre cose non appena il Comandante Tholos la
> avverte di aver sistemato i sensori."
> "Sissignore!" rispose lei prendendo a braccetto il suo compagno e avviandosi al
> turbo ascensore.
> "Lo Ammetto... mi ha stupito." ammise il consigliere divertito.
> "Lo fa spesso." rispose Kenar.
> "Hai mai sentito parlare di un film che si chiama Tron?" la sibillina domanda
> del Comandante Finn ad Anari fù l'ultima cosa che la plancia sentì prima che le
> porte del turbo ascensore si chiudessero.
>
> *Altrove - Contemporaneamente*
> Chi... cosa... quando... dove... perché.
> Lui sentiva di essere diverso da Loro e Loro lo tenevano a distanza. Studiandolo.
> Una parte di lui era contento di tenersi alla larga da quelle cose, l'altra
> parte di lui era curiosa di capire cosa era successo. La parte di lui che prima
> era come loro era riuscita a prendere il sopravvento perché l'altra parte
> sembrava spengersi ed accendersi. Come se perdesse la propria identità per
> alcuni momenti.
> Loro erano fatti di sensazioni, colori e impalpabili sbuffi di energia. Si
> muovevano come il canto di un passero alla sera e il suono delle loro parole era
> come la luce che passa attraverso un banco di nebbia... sapevano di blu.
> La complessità delle sensazioni che percepiva l'aveva più volte fatto svenire,
> quella era la parola quando l'altro se ne andava. Una parte di sé era
> elettrizzata da quelle sensazioni, un altra ne era disgustata, ma entrambe erano
> confuse, come se fossero mischiate fra loro e nessuna di loro prendesse il
> sopravvento. Lui sapeva di rosso ad esempio.
> Chi... cosa voleva dire? Una parte di sé ricordava di essere stato come Loro,
> un'altra ricordava di essere stato solido. Cos'era solido? Cercò nei meandri
> della sua mente, quella parte di lui che non era sé ma questa si ritirava. Disgusto?
> Era questa la parola che gli veniva in mente e che percepiva anche da Loro.
> Cercò di analizzarla ma c'erano troppi input. Sentiva sapore di liscio e odore
> di sussurri. Per un attimo divenne tutto nero. Fu solo una frazione di secondo.
> Udiva acqua, toccava del sale. Di nuovo il buio per un attimo e si nuovo acqua
> che scorreva.
> Una forma astratta fatta di fili color bruciato gli si parò davanti
> all'improvviso, come a volerlo attaccare per poi tornare indietro ma lui aveva
> già cessato di vederla. L'altra parte di lui aveva provato un guizzo di sapore
> disgustoso e tutto era diventato di nuovo nero.
> Qualcosa lo toccò e lui capì che a toccarlo era lui stesso. Su di lui c'era
> acqua che scorreva da due fosse coperte da una membrana. Sotto la membrana
> qualcosa si muoveva.
> Con le membrane chiuse non vedeva più niente... tutto era buio. Ma le sue
> appendici toccavano tutto intorno alle membrane trovando qualcosa di ovale alle
> volte liscio, altre volte ruvido. Appena sotto le membrane una protuberanza
> morbida ai lati... quando la serrava non sentiva più l'odore disgustoso. Sotto
> ancora un taglio viscido e umido all'interno con un qualcosa che si muoveva.
> Qualcosa dentro di lui cercò di ribellarsi a quella ispezione, ma lui lo
> ricacciò indietro e tornò ad aprire le membrane. Iniziò a capire il
> funzionamento ma non il motivo. Si guardò le appendici e notò che erano
> complesse e composte da più appendici che sembravano muoversi indipendentemente.
> Sotto di sé altre appendici e un liquido dall'odore disgustoso che sembrava
> essere stato emesso dal suo stesso corpo.
> Adesso capiva. Ricettori.
> Gli arrivavano segnali dai suoi sensori che lui non riusciva a gestire. Che non
> sapeva come gestire. Usò di nuovo le appendici sul suo volto e raccolse il
> liquido che scendeva dalle membrane aperte, lo sfregò fra le appendici più
> piccole ma non percepì niente provò a avvicinarlo all'appendice sul voltò ma
> ancora niente, infine lo immerse nella cavità toccando la cosa morbida che c'era
> dentro e qualcosa esplose nei suoi sensi. Sale.
> Non capiva, ma era un passo avanti.
>
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> Cmdr. Dewey Finn
> Primo Ufficiale
> USS Seatiger NCC-72733
> Skype Combadge: Silente69
> Private comunicator: francocarretti a mail.com
> [CV]: http://starfleetitaly.it/starfleetitaly/academy/ruolino.php?id=26
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> Non importa quanto una cosa possa sembrare improvvisata, c'è ancora un piano.
> (Col. John 'Hannibal' Smith)
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