<html>
<head>
<meta content="text/html; charset=windows-1252"
http-equiv="Content-Type">
</head>
<body text="#000000" bgcolor="#FFFFFF">
Finalmente sono riuscito a leggere pure io il brano.<br>
Davvero SPETTACOLARE. Complimenti vivissimi. L'idea per
l'ambientazione mi piace un sacco e ho adorato i pezzi con la mia
Anari ;P Ancora bravo! <br>
<br>
<div class="moz-cite-prefix">On 23/07/15 09:31, federico pirazzoli
wrote:<br>
</div>
<blockquote
cite="mid:CABZ4+T1ijWncbiL3jRFhT73xevTRf2+F_0XO==nEFoUxCnJ+6Q@mail.gmail.com"
type="cite">
<div dir="ltr">Grazie, lieto di aver dato spunti interessanti!</div>
<div class="gmail_extra"><br clear="all">
<div>
<div class="gmail_signature">
<div dir="ltr">
<div><b
style="color:rgb(37,37,37);font-family:sans-serif;font-size:14px;line-height:21px">_________________________________________________________________________</b></div>
<b
style="color:rgb(37,37,37);font-family:sans-serif;font-size:14px;line-height:21px">Da</b><span
style="color:rgb(37,37,37);font-family:sans-serif;font-size:14px;line-height:21px">:
Comandante del sommergibile </span><i
style="color:rgb(37,37,37);font-family:sans-serif;font-size:14px;line-height:21px">Sea
Tiger</i><br
style="color:rgb(37,37,37);font-family:sans-serif;font-size:14px;line-height:21px">
<b
style="color:rgb(37,37,37);font-family:sans-serif;font-size:14px;line-height:21px">A</b><span
style="color:rgb(37,37,37);font-family:sans-serif;font-size:14px;line-height:21px">:
Ufficio Approvvigionamenti Arsenale di Cavite,
Filippine.</span><br
style="color:rgb(37,37,37);font-family:sans-serif;font-size:14px;line-height:21px">
<b
style="color:rgb(37,37,37);font-family:sans-serif;font-size:14px;line-height:21px">Tramite</b><span
style="color:rgb(37,37,37);font-family:sans-serif;font-size:14px;line-height:21px">:
Comando Forze Subacquee.</span><br
style="color:rgb(37,37,37);font-family:sans-serif;font-size:14px;line-height:21px">
<b
style="color:rgb(37,37,37);font-family:sans-serif;font-size:14px;line-height:21px">Oggetto</b><span
style="color:rgb(37,37,37);font-family:sans-serif;font-size:14px;line-height:21px">:
Carta igienica.</span><br
style="color:rgb(37,37,37);font-family:sans-serif;font-size:14px;line-height:21px">
<b
style="color:rgb(37,37,37);font-family:sans-serif;font-size:14px;line-height:21px">#1</b><span
style="color:rgb(37,37,37);font-family:sans-serif;font-size:14px;line-height:21px">.
Il 6 giugno 1941 questa nave ha inoltrato una richiesta
di 150 rotoli di carta igienica. Il 16 dicembre 1941
detta richiesta è stata restituita con la
stampigliatura: "Materiale sconosciuto. Richiesta
annullata."</span><br
style="color:rgb(37,37,37);font-family:sans-serif;font-size:14px;line-height:21px">
<b
style="color:rgb(37,37,37);font-family:sans-serif;font-size:14px;line-height:21px">#2</b><span
style="color:rgb(37,37,37);font-family:sans-serif;font-size:14px;line-height:21px">.
Il Comandante del sommergibile </span><i
style="color:rgb(37,37,37);font-family:sans-serif;font-size:14px;line-height:21px">Sea
Tiger</i><span
style="color:rgb(37,37,37);font-family:sans-serif;font-size:14px;line-height:21px"> non
può fare a meno di domandarsi cosa viene usato
all'Approvvigionamento di Cavite in sostituzione di
questo "materiale sconosciuto", un tempo perfettamente
noto a questo Comando. </span><br>
<div><span
style="color:rgb(37,37,37);font-family:sans-serif;font-size:14px;line-height:21px">_________________________________________________________________________</span></div>
</div>
</div>
</div>
<br>
<div class="gmail_quote">Il giorno 21 luglio 2015 22:00, illu
666 <span dir="ltr"><<a moz-do-not-send="true"
href="mailto:illu666@hotmail.com" target="_blank">illu666@hotmail.com</a>></span>
ha scritto:<br>
<blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0
.8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">Capperi
che balenottero! bello davvero!<br>
lo spunto degli iconiani mi intriga alquanto: una galassia
in cui le stelle stesse sono usate some combustibile. e
magari quell adatte stanno finendo... e dove trovarne altre?<br>
<br>
Massimiliano aka illu aka Carelli<br>
<br>
________________________________<br>
> Date: Tue, 21 Jul 2015 09:35:24 +0200<br>
> From: <a moz-do-not-send="true"
href="mailto:cmdrtkar@gmail.com">cmdrtkar@gmail.com</a><br>
> To: <a moz-do-not-send="true"
href="mailto:stml3@gioco.net">stml3@gioco.net</a><br>
> Subject: [Stml3] (senza oggetto)<br>
><br>
<div>
<div class="h5">> Ok, bella gente...ecco il nuovo
pezzo. Quando l'ho scritto mi ero posto<br>
> come obiettivi di:<br>
><br>
> 1) sistemare l'incongruenza per la quale spariamo
in un'altra<br>
> dimensione ma i "cattivi" della storia vengono dal
futuro della nostra<br>
> 2) trovare un pianeta o qualcosa da distruggere che
possa attaccarci<br>
> addosso la cattiva nomea che dovremo toglierci<br>
> 3) Dare una prima pennellata di colore all'universo
in cui ci troveremo<br>
> bloccati<br>
> 4) Portare avanti il concetto della nave
fantasma...<br>
><br>
> ora vil lascio leggere...ci si becca a fine
lenzuolo per un paio di<br>
> riflessioni che vorrei fare con voi per definire il
futuro della<br>
> missione...<br>
><br>
> *****************************************<br>
> Brano: 01-10<br>
> Titolo: Codice 47<br>
> Autore: Tenente Comandante Tkar<br>
> Brano Precedente: Le conseguenze<br>
> *****************************************<br>
><br>
><br>
> U.S.S. Seatiger – Plancia - 24/11/2394 Ore 18:37<br>
><br>
> “Ma ho il fondato sospetto che la Seatiger non sia
più nella sua<br>
> dimensione di appartenenza.”<br>
><br>
> Le parole di Anari fecero correre un rivolo di
sudore freddo lungo la<br>
> schiena del Capitano della Seatiger. La sua non era
stata una bella<br>
> giornata e la commozione cerebrale per la quale era
stato trattato in<br>
> emergenza non era esattamente una passeggiata. Non
c’era perciò da<br>
> stupirsi se la mente del Trill impiegò esattamente
undici secondi per<br>
> metabolizzare le parole dell’Ufficiale Scientifico.
Ce ne vollero poi<br>
> altri nove, prima che Arjan decidesse che era
meglio sedersi sulla<br>
> propria poltrona, prima di ascoltare il resto “E
dove saremmo, di<br>
> grazia?”<br>
><br>
> “Questo non saprei dirglielo con esattezza…”
rispose la Denobulana,<br>
> mentre gli occhi correvano dal Capitano alla
propria consolle, dove<br>
> scorrevano in rapida successione sequenze di stelle
ed altri fenomeni<br>
> spaziali “ovvero, so dirle dove siamo…nel Settore
507, ai confini tra i<br>
> Quadranti Gamma e Delta, vicini a dove dovrebbe
essere il confine nord<br>
> dello spazio Romulano.”<br>
><br>
> “Dove dovrebbe essere?” ripeté con tono
interrogativo il Capitano<br>
> Kenar…il fatto di essere stati trasportati a mesi
di viaggio dal<br>
> territorio della Federazione era già abbastanza
preoccupante, ma<br>
> qualcosa gli diceva che – come sostiene il detto -
il peggio dovesse<br>
> ancora arrivare.<br>
><br>
> “I sistemi stellari dell’Impero Romulano non ci
sono…o meglio, ci sono<br>
> ma non sono come dovrebbero essere.” Anari parlava
rapidamente, mentre<br>
> lo schermo principale abbandonava la visuale di
poppa – dove capeggiava<br>
> lontana la nave aliena che li aveva aggrediti
precedentemente – per<br>
> sostituirla ad una mappa galattica, sulla quale
venivano riportate in<br>
> blu le ben note composizioni stellari che tutti
loro avevano studiato<br>
> ai corsi di Astronomia e Navigazione in Accademia
“Eco, vede? Questa è<br>
> la configurazione della nostra Galassia…e questa
quella di quella dove<br>
> ci troviamo ora…”<br>
><br>
> Ad un comando dell’esuberante Denobulana, una serie
di nuove stelle<br>
> rosse andò a sovrapporsi all’immagine precedente.
In molti casi le<br>
> stelle andavano a sovrapporsi a quelle blu ma, in
un numero<br>
> incalcolabile ad occhio di casi, non era così.
Interi sistemi solari,<br>
> ammassi stellari, nebulose e anche buchi neri
comparvero dal nulla,<br>
> mentre altri vennero semplicemente soppressi.”<br>
><br>
> “Affascinante…apparentemente si tratta di un’altra
dimensione,<br>
> discordante dalla nostra dalle epoche più remote,
per aver ottenuto una<br>
> così ampia varianza nella distribuzione dei corpi
celesti…” Commentò<br>
> Tkar, che fino a quel momento pareva aver prestato
più attenzione<br>
> all’inseguitore che li tallonava che alla
spiegazione di Anari.<br>
><br>
> “Oh sì…” convenne l’Ufficiale Scientifico,
accalorandosi a quelle<br>
> parole e dimenticando per un momento la situazione
generale “C’è un<br>
> tasso di coincidenza con la nostra dimensione di
circa il 37,4%...forse<br>
> anche meno, se le mie proiezioni sulla
distribuzione delle Galassie<br>
> vicine sono esatte. Purtroppo i Sensori
Astrometrici sono saltati e non<br>
> ho ancora avuto tempo di allinearli, ma già ad
occhio nudo direi che il<br>
> Braccio del Sagittario non è lo stesso e…”<br>
><br>
> “Come diavolo siamo finiti qui?” Chiese allora
Kenar, il cui mal di<br>
> testa da post-trauma cranico stava peggiorando
esponenzialmente<br>
> all’aumentare della rapidità della parlantina di
Anari.<br>
><br>
> La Denobulana si zittì per diversi secondi, prima
di ammettere, con un<br>
> sorriso molto più mesto di prima “Ecco…su questo ci
sto ancora<br>
> lavorando.” Poi, dopo un momento di incertezza,
aggiunse “Avrei una<br>
> teoria, ma ho bisogno di accedere al nucleo di
memoria del Computer,<br>
> che è attualmente in fase di riparazione…”<br>
><br>
> “Va bene…” disse Kenar, alzandosi in piedi. La
Plancia gli stava<br>
> cominciando a girare attorno e voleva evitare di
finire stramazzato al<br>
> suolo come Finn, quindi aggiunse “continui a
lavorarci, ci riuniremo<br>
> tra due ore per avere il punto della situazione. Io
sarò in Sala<br>
> Tattica se avrete bisogno di me…Tkar, a lei la
Plancia, veda di<br>
> scoprire qualcosa su quella nave che ci sta
inseguendo.”<br>
><br>
> Quindi si diresse verso il suo ufficio dove,
scostando con malagrazia<br>
> un frammento di paratia caduto, si buttò sul
divanetto e chiuse gli<br>
> occhi, sperando che gli analgesici che gli erano
stati somministrati<br>
> prima di lasciare l’Infermeria facessero
rapidamente effetto.<br>
><br>
><br>
> U.S.S. Seatiger – Sala Riunioni - 24/11/2394 Ore
20:45<br>
><br>
> Gli Ufficiali Superiori entrarono rapidamente nella
sala riunioni della<br>
> Seatiger e, con i visi stanchi, presero posto nelle
loro posizioni<br>
> abituali. A parte Kenar e Finn, che avevano
riposato un po’, solo Tkar<br>
> non mostrava sul volto segni a testimonianza del
lungo turno fino a<br>
> quel momento trascorso e a tutt’ora ben lontano dal
terminare.<br>
><br>
> “Molto bene, signori, iniziamo con la domanda più
facile…stato dei<br>
> sistemi?” domandò il Capitano, prendendo la parola
e rivolgendosi in<br>
> particolare a Carelli, che si era seduta tra Anari
e Tkar, con un gotto<br>
> di caffè in mano. Già il fatto che si trattasse di
caffè vero e non di<br>
> una razione di emergenza liofilizzata era una buona
cosa, perché<br>
> significava che il sistema dei Replicatori era
stato rimesso in<br>
> funzione.<br>
><br>
> “Abbiamo ripristinato la maggior parte dei sistemi
essenziali…” rispose<br>
> l’Ingegnere Capo, con un sorriso stanco
“Propulsione, comunicazioni e<br>
> sistemi tattici. Abbiamo ancora qualche difficoltà
con i Sensori a<br>
> Lungo Raggio, ma si tratta più che altro di
eccessiva perdita di<br>
> risoluzione, non andremo a sbattere contro un
pianeta per sbaglio…”<br>
> prese una sorsata di caffè, quindi aggiunse
“Inutile che aggiunga che,<br>
> invece, i sistemi secondari sono ancora un
disastro.”<br>
><br>
> Kenar fece un cenno d’assenso, quindi aggiunse,
volgendosi verso<br>
> l’Ufficiale Medico Capo ed il Consigliere “Ottimo,
direi che per il<br>
> momento ci possiamo accontentare. Stato
dell’equipaggio?”<br>
><br>
> Gli interpellati si fissarono un secondo, quindi fu
il Dottore a<br>
> rispondere “Diversi contusi, un po’ di fratture e
qualche ustione, ma<br>
> nulla di veramente grave. L’equipaggio al momento
non risente ancora<br>
> dello shock per il trasferimento in un posto così
lontano. Lo stato di<br>
> Allarme Rosso li sta tenendo in allerta e
l’adrenalina – finche dura –<br>
> gli impedirà di farsi troppe domande. Ma quando
avremo un po’ di calma<br>
> sarà necessario che lei faccia un discorso,
signore, che spieghi cosa è<br>
> accaduto e li tranquillizzi.”<br>
><br>
> “Direi che prima dovrei saperlo io, cosa è
accaduto…” borbottò il<br>
> Trill, ringraziando comunque il medico per il
rapporto e volgendosi<br>
> quindi verso colei che poteva dare una risposta a
quella domanda,<br>
> oppure procurargli un ennesimo mal di testa. O
forse entrambe le<br>
> cose…”Anari?”<br>
><br>
> Come se fosse il tappo di una bottiglia di spumante
agitata in un<br>
> agitatore per vernici, la Denobulana iniziò a
parlare a raffica,<br>
> gesticolando per aiutarsi in quella complessa
spiegazione – o ipotesi<br>
> di spiegazione – che la sua mente geniale aveva
elaborato nelle ultime<br>
> due ore.”<br>
><br>
> “Sì signore…ebbene, ho analizzato la situazione,
anche rivedendo le<br>
> letture dei sensori antecedenti il
nostro…trasferimento, e sono giunta<br>
> alla conclusione che siamo stati attratti nell’area
di risucchio di<br>
> un’Onda di Spostamento Planare.”<br>
><br>
> Anari si fermò un istante per valutare la reazione
del suo “pubblico”.<br>
> L’occhiata confusa che ricevette dagli astanti,
comunque, non parve<br>
> deluderla tanto che – dopo appena un istante di
empasse – aggiunse<br>
> “Quella dell’Onda di Spostamento Planare è una
teoria che è stata<br>
> avanzata dal alcuni teorici della transcurvatura,
come il Professor<br>
> Jonkins del Daystrom Institute, o Ru’Af Ma’Kri,
delle Global Warp<br>
> Industries di Alpha Centauri…” spiegò “secondo tale
teoria, una<br>
> esplosione estremamente potente e concentrata nel
Subspazio dovrebbe<br>
> generare uno strappo direzionale nel tessuto dello
spazio-tempo. Ciò<br>
> permetterebbe di creare una sorta di tunnel
spaziale artificiale della<br>
> durata di alcuni minuti…o secondi, a seconda delle
teorie. Ad ogni<br>
> modo, questa esplosione genererebbe una sorda di
onda d’urto nello<br>
> spazio normale, un’onda destinata poi a
riassorbirsi nel giro di pochi<br>
> secondi, trascinando con sé nella propria…risacca…
tutto ciò che si<br>
> trova nelle vicinanze del punto dove si apre il
tunnel spaziale…”<br>
><br>
> Questa volta ci vollero diversi secondi prima che
qualcuno – Carelli,<br>
> nella fattispecie – mostrasse di aver compreso di
cosa si stava<br>
> parlando “In pratica sarebbe come gettare un sasso
nell’acqua…per un<br>
> istante si forma il vuoto ed un’onda attorno, poi
il tutto viene<br>
> riassorbito tornando come prima…”<br>
><br>
> “Esatto…” confermò Anari “solo che qui l’esplosione
si espande in<br>
> maniera lineare verso due direzioni distinte,
quindi in realtà<br>
> il…sasso…genera un tunnel spaziale in grado di
portare ciò che si trova<br>
> nei suoi pressi da un capo all’altro dello stesso
in pochi secondi…”<br>
><br>
> Prima che qualcun altro potesse parlare, Tholos li
fermò sollevando la<br>
> mano e dicendo “Questo, però, non ha senso.”<br>
><br>
> “Si spieghi, Comandante…” lo invitò Kenar,
osservando incuriosito il<br>
> fremere delle antenne blu del Capo Operazioni.<br>
><br>
> “Credo siamo tutti d’accordo che siano state le
Galeteane a cercare di<br>
> catturarci con questa…Onda di Spostamento Planare,
giusto?” domandò in<br>
> maniera retorica l’Andoriano. Non che qualcuno
pensasse il contrario,<br>
> data la situazione…in fondo erano stati colpiti
insieme all’Arcadia,<br>
> che – da quanto avevano appreso – era uno dei pochi
nemici riconosciuti<br>
> di quel popolo nel Quadrante Alfa. Dopo un istante,
Tholos aggiunse “Il<br>
> fatto è che l’equipaggio dell’Arcadia ci ha detto
che le Galeteane<br>
> vengono dal futuro…”<br>
><br>
> “L’Onda di Spostamento Planare genera una frattura
nello spazio-tempo,<br>
> quindi in teoria permette di spostarsi sia nello
spazio che nel tempo…”<br>
> precisò Anari, interrompendo il collega ed
aggiungendo subito dopo<br>
> “Infatti genera un tunnel spaziale, anche se della
durata di pochi<br>
> istanti. E – come sappiamo – i tunnel spaziali
possono avere anche una<br>
> componente temporale anche importante…”<br>
><br>
> “Ma, se fossero state le Galeteane, ci avrebbero
dovuto trasferire nel<br>
> loro futuro, non in un’altra dimensione…” comprese
Kenar,<br>
> intromettendosi a sua volta per bloccare la
Denobulana prima che<br>
> virasse l’argomento di discussione sulla meccanica
dei Tunnel Spaziali,<br>
> argomento di certo affascinante, ma poco rilevante
in quel frangente.<br>
><br>
> Tholos annuì, soddisfatto che il Capitano avesse
colto il suo stesso<br>
> dubbio ed aggiunse “Quindi le ipotesi sono due…o la
teoria di Anari è<br>
> sbagliata, o le Galeteane avevano un motivo per
spedirci qui anziché<br>
> attirarci nel loro futuro.”<br>
><br>
> “Non avendo conoscenze specifiche di questa teoria
non ho modo di<br>
> valutare la consistenza della teoria del Comandante
anari…” intervenne<br>
> Tkar, le mani giunte avanti a sé “ma di certo il
Signor Tholos ha<br>
> ragione. Tatticamente parlando, se davvero il
popolo Galeteano è<br>
> responsabile del nostro trasferimento, la linea di
azione più logica<br>
> sarebbe stata quella di trasportare sia noi che
l’Arcadia in una zona<br>
> sotto controllo di loro forze navali in numero
ingente, così da<br>
> distruggerci senza esporsi e senza consentirci una
possibilità di fuga,<br>
> come è effettivamente successo.”<br>
><br>
> Il Vulcaniano tacque un secondo, prima di
aggiungere “Tuttavia esiste<br>
> una terza ipotesi…” si prese appena un momento, il
tempo necessario a<br>
> Kenar per fargli cenno di proseguire, prima di
spiegare “durante gli<br>
> ultimi secondi di funzionamento dei sensori,
abbiamo rilevato un<br>
> importante aumento energetico da parte
dell’Arcadia. Può darsi quindi<br>
> che il Capitano Khayr ed il sue equipaggio si
fossero già trovati di<br>
> fronte a tale insidia ed avessero elaborato delle
contromisure. Se così<br>
> fosse, forse l’attivarsi di queste contromisure ha
modificato il nostro<br>
> punto di uscita, dirottandoil tunnel spaziale
artificiale.”<br>
><br>
> “Addirittura verso un’altra dimensione?” domandò
perplessa Carelli,<br>
> dubbiosa circa quella possibilità ma al momento
incapace di formularne<br>
> altre più consistenti.<br>
><br>
> “In effetti è possibile…” convenne Anari,
illuminandosi e sorridendo in<br>
> maniera tipicamente Denobulana all'idea che il
collega Vulcaniano le<br>
> aveva dato “Se l’Arcadia avesse in qualche modo
contrastato l’onda,<br>
> avrebbe potuto sfuggire alla sua presa, prima di
essere trasportata<br>
> fino al punto di destinazione…Per quanto concerne
noi, è diverso!<br>
> Trovandoci sottoposti a due onde distinte di forza
differente, siamo<br>
> stati strappati dal flusso di ritorno principale e
diretti verso<br>
> l’unico vettore disponibile, ossia il flusso
d’origine!”<br>
><br>
> Ci fu un momento di esitazione, poi la scienziata –
notando che<br>
> stavolta nessuno era riuscito a seguirla nel
proprio volo pindarico -<br>
> aggiunse un esempio a mo’ di spiegazione
“Immaginate la situazione<br>
> così: Noi e l’Arcadia eravamo sottoposti
all'effetto di una sorta di<br>
> onda, che ci stava trasportando verso un punto
preciso dello<br>
> spazio-tempo. Se è come ipotizzato da Tkar, il solo
modo che l’Arcadia<br>
> avesse per liberarsi era di generare un’onda
inversa, attraverso<br>
> un’emissione di energia controllata dal proprio
Disco Deflettore.<br>
> Facendo così, la nave del Capitano Khayr ha
ottenuto due effetti:<br>
> quello principale – naturalmente – è quello di
trovarsi per un momento<br>
> fuori dall’effetto dell’Onda di Spostamento,
rientrando quindi nello<br>
> spazio normale. Ma ha anche generato una seconda
Onda, che ha colpito<br>
> noi, deviandoci verso l’unica altra possibile fonte
di attrazione,<br>
> ovvero il punto da cui è originato il Tunnel
spaziale…”<br>
><br>
> “Sì, ora capisco…” annuì Tholos, facendosi
pensieroso “il punto di<br>
> origine del Tunnel spaziale, ovvero il luogo dove
avviene l’esplosione<br>
> subspaziale, è collegato - oltre che ai due punti
di uscita del tunnel<br>
> stesso – anche ad un altro punto…quello da dove è
stata innescata e<br>
> direzionata l’esplosione…e questo terzo punto può
tranquillamente<br>
> essere diverso dagli altri due…”<br>
><br>
> “E…hem…certo…” si sentì in dovere di dire il
Comandante Finn, che in<br>
> realtà in quella riunione aveva fino a quel momento
presenziato senza<br>
> dare nessun genere di contributo. In realtà non
aveva capito<br>
> praticamente nulla di quanto detto ed avrebbe
pagato tonnellate di<br>
> Lathinum per qualcuno che glielo spiegasse in un
linguaggio<br>
> comprensibile “e questo, naturalmente, significa
che…”<br>
><br>
> “Che l’azione di disimpegno dell’Arcadia ci ha
fortunatamente permesso<br>
> di trovare chi c’è dietro questa storia…ovvero chi
sta realmente<br>
> orchestrando la guerra che le Galeteane vogliono
scatenare contro la<br>
> Federazione!” esclamò Anari, ancora su di giri per
la scoperta.<br>
><br>
> Finn tirò mentalmente un sospiro di sollievo per
essersi salvato dal<br>
> dover chiedere una umiliante spiegazione, ma Kenar
lanciò invece<br>
> un’occhiata perplessa alla Denobulana, chiedendo “E
mi dica,<br>
> Comandante…come è giunta alla conclusione che ci
deve essere una<br>
> terza…fazione a tirare le fila di questa faccenda?”<br>
><br>
> “Per via dell’Arcadia, ovviamente!” rispose
convinta Anari, prima di<br>
> aggiungere “Sappiamo che l’hanno costruita da zero
partendo dagli<br>
> schemi tecnici della Hood…e sappiamo che – per i
loro standard – è una<br>
> nave abbastanza potente, diciamo non inferiore alla
media delle loro.<br>
> Ora, cosa ne consegue? Ovviamente che il loro
livello tecnologico non<br>
> può essere troppo diverso dal nosro, giusto?”<br>
><br>
> Si trattava di una deduzione logica, quindi nessuno
la interruppe<br>
> mentre continuava “Ebbene…per la nostra tecnologia
– e per traslazione<br>
> panche per la loro, a questo punto – un’Onda di
Spostamento Planare è<br>
> pura fantascienza. I nostri migliori teorici della
Curvatura l’hanno<br>
> ipotizzata come possibilità, ma non è mai stato
avviato neppure uno<br>
> studio di fattibilità…e sappiamo quanti anni sono
che è attivo il<br>
> Progeto Transcurvatura…”<br>
><br>
> “Di conseguenza lei ritiene che una terza fazione,
dotata di mezzi<br>
> tecnologici superiori, stia sfruttando Galatea ed i
suoi folli piani di<br>
> conquista al fine di indebolire o distruggere la
Federazione…” comprese<br>
> Tkar, e nel suo tono si poteva riscontrare
approvazione per il processo<br>
> logico che aveva condotto a quella deduzione ”ma
chi, e a che scopo?”<br>
><br>
> “Due domande interessanti…” convenne Kenar, il cui
sguardo era ora<br>
> ancora più cupo dell’inizio della riunione, e non
per una questione di<br>
> mal di testa “e credo sia ora di trovare ad esse
risposte. Comandante<br>
> Finn, lei sa cos'è un Codice 47?”<br>
><br>
><br>
> Nave Stellare Arcadia – Plancia - 24/11/2394 Ore
18:37<br>
><br>
> “E i Federali?”<br>
> Tochiro e Meeme si scambiarono un occhiata,
insicuri su come<br>
> continuare. Impossibilitati a dare una risposta.<br>
><br>
> Khayr conosceva bene il suo migliore amico…quando
faceva quella faccia<br>
> significava brutte notizie…e brutte, quando già ti
trovavi disperso su<br>
> una nave fantasma in avaria, con per sola compagnia
un’aliena senza<br>
> bocca ed un ologramma bidimensionale schiacciato,
non era una bella<br>
> cosa…<br>
><br>
> “Quando l’onda Galeteana ci ha raggiunto, ho fato
appena in tempo ad<br>
> attivare la contro-onda…” spiegò nel frattempo
l’ologramma, incrociando<br>
> le corte braccia al petto sproporzionatamente largo
ed annuendo tra sé,<br>
> in un movimento che avrebbe anche rischiato di
fargli cadere gli<br>
> occhiali “ovviamente non avevo il tempo di inviare
le specifiche alla<br>
> Seatiger, ma speravo che l’effetto del nostro
impulso fosse sufficiente<br>
> a liberare entrambe le navi, visto che eravamo così
vicini…”<br>
><br>
> “E invece?” domandò semplicemente il pirata di nero
vestito, mentre con<br>
> un’occhiata al visore cercava di capire dalle
stelle visibili dove si<br>
> trovassero.<br>
><br>
> “Noi siamo sfuggiti all’Onda…” confermò Tochiro,
mentre Meeme si<br>
> rialzava, iniziando a trafficare col computer
principale dell’Arcadia<br>
> “siamo usciti nello spazio normale a circa 15
anni-luce dal punto in<br>
> cui ci trovavamo, con uno sfasamento temporale di
tre giorni nel<br>
> futuro…della nave federale, però, nessuna traccia…”<br>
><br>
> “Se sono finiti in quell'Inferno, mi auguro
riescano a cavarsela meglio<br>
> di noi…” borbottò il pirata spaziale, mentre un
velo di tristezza gli<br>
> adombrava il volto guercio, al ricordo dei tristi
eventi del passato,<br>
> eventi che lo avevano segnato nel profondo come mai
era successo prima.<br>
><br>
><br>
> Nave Stellare Arcadia – Sala Mensa – Flashback<br>
><br>
> C’era festa quella sera sull'Arcadia. La nave
pirata aveva appena<br>
> distrutto un convoglio di rifornimenti militari per
una base segreta<br>
> Galeteana e – al contempo – si era impadronita di
parecchie utili merci<br>
> e diversi tipi di cibi freschi, una rarità molto
apprezzata<br>
> dall'eterogeneo equipaggio.<br>
><br>
> Khayr aveva ordinato che – con quel ben di Dio – si
facesse una grande<br>
> festa e nessuno si era tirato indietro. Ora la
festa era al suo culmine<br>
> e sembrava che nulla potesse andar male, fin quando
l’intero mondo<br>
> parve capovolgersi, mentre la nave veniva prima
colpita e poi<br>
> intrappolata da una violenta emissione energetica
che fece saltare<br>
> l’energia principale e la maggior parte dei
sistemi.<br>
><br>
> “Rapporto!” Gridò Khayr, colpendo il primo
comunicatore che gli capitò<br>
> a tiro e cercando al contempo di rialzarsi in piedi
per raggiungere la<br>
> Plancia.<br>
><br>
> “Prima che qualcuno potesse rispondere, però, la
nave venne scossa da<br>
> una esplosione molto più facilmente identificabile,
quella di un colpo<br>
> di arma a particelle che raggiunge uno scafo
indifeso.<br>
><br>
> Il Capitano dell’Arcadia impiegò pochissimo a
raggiungere la Plancia,<br>
> ma quel tempo fu sufficiente a percepire almeno
altri quindici<br>
> scossoni, segno evidente che qualcuno stava
giocando al tiro al<br>
> bersaglio con loro.<br>
><br>
> “Capitano, meno male che è qui!” gridò Akari, uno
dei <vecchi><br>
> dell’equipaggio, al quale era stato in quel momento
affidato il comando<br>
> “non so cosa sia successo, ma siamo circondati da
navi Galeteane.<br>
> Abbiamo la propulsione ad impulso e stiamo cercando
di evitare di<br>
> essere bloccati, ma abbiamo perso scudi ed armi.<br>
><br>
> Con una rapida occhiata ai sensori, Khayr comprese
che la situazione<br>
> era effettivamente tragica: l’Arcadia aveva subito
gravi danni ed era<br>
> circondata da almeno trenta navi nemiche, che a
turno le sparavano<br>
> addosso come Cacciatori Matsumoto raccolti attorno
ad un grosso buco<br>
> nel terreno, all'interno del quale era intrappolata
una pericolosa – ma<br>
> ormai indifesa – Bestia Tamari.<br>
><br>
> Un nuovo scossone li interruppe, mentre un colpo
diretto li fece cadere<br>
> a terra tutti.<br>
><br>
> “Propulsione ad Impulso fuori uso!” gridò il
timoniere, comicamente<br>
> aggrappato alla propria consolle “Una nave nemica
ci è quasi addosso!”<br>
><br>
> Khayr chiuse l’occhio sano, in attesa del colpo di
grazia, ma invece<br>
> percepì un tonfo sordo, come quello di metallo che
grattava sul<br>
> metallo. Stupito, si guardò intorno per avere una
spiegazione e fu<br>
> Daiba a dargliela “Si sono poggiati sulla Sezione a
Disco! Stanno<br>
> cercando di forzare i boccaporti di accesso!”<br>
><br>
> “A tutto l’equipaggio, armatevi e state pronti a
respingere un<br>
> abbordaggio!” gridò allora il Capitano, aprendo la
comunicazione con<br>
> tutti i ponti. Quindi, voltandosi verso la consolle
di ingegneria,<br>
> chiese “Tochiro…i motori?”<br>
><br>
> “Ho riallineato il propulsore ad impulso di
dritta…” rispose il<br>
> tarchiato ingegnere, la lingua stretta tra i denti
e copiose gocce di<br>
> sudore ad imperlargli il faccione “riavrai la
Curvatura tra qualche<br>
> minuto…”<br>
><br>
> “Potremmo non avere qualche minuto!” gli rispose in
tono serio Khayr,<br>
> mettendosi in prima persona al timone e
programmando una rotta che lo<br>
> avrebbe portato a passare a poche decine di metri
da quella che pareva<br>
> l’ammiraglia Galeteana “Tutta la potenza ai campi
di integrità<br>
> strutturale…ora!”<br>
><br>
> Mentre alle sue spalle qualcuno gridava che il
nemico aveva fatto<br>
> breccia in diversi punti della Sezione a Disco e
che si stava già<br>
> combattendo su almeno tre Ponti, il Capitano
dell’Arcadia accelerò a<br>
> pieno Impulso, cogliendo di sorpresa le navi
nemiche e lanciandosi in<br>
> quello che sembrava un attacco suicida contro la
loro Ammiraglia.<br>
><br>
> Quando ormai mancavano poche decine di secondi
all'impatto i vascelli<br>
> Galeteani cominciarono a sparare, ma ormai era
tardi. Nonostante fosse<br>
> stata colpita in più punti, l’Arcadia passò sotto
l’Ammiraglia nemica<br>
> ad un quarto della velocità della luce. L’astronave
che era ancorata<br>
> alla Sezione a Disco, invece, si schiantò sulla
propria Ammiraglia alla<br>
> medesima velocità, venendo praticamente fatta a
pezzi e causando<br>
> ingenti danni anche al vascello più grande.<br>
><br>
> Nella Plancia dell’Arcadia – come in ogni suo
ponte, del resto - tutti<br>
> vennero sballottati dalla forza dell’impatto che
strappò dallo scafo<br>
> esterno lunghe fasce di rivestimento. Appena prima
di svenire a causa<br>
> del violento urto con una consolle, comunque,
Tochiro riuscì a<br>
> borbottare “Pazzo!”, prima di attivare la
Curvatura, facendo sfrecciare<br>
> vi a Curvatura 8 la nera nave stellare.<br>
><br>
><br>
> U.S.S. Seatiger – Plancia - 25/11/2394 Ore 02:00<br>
><br>
> La Seatiger uscì dalla Curvatura in un lampo di
luce bianca e, prima<br>
> ancora che lo scafo candido del piccolo vascello di
Classe Nova<br>
> entrasse in contatto con la materia della Nebulosa
che occupava quella<br>
> regione di spazio, la Gondola di sinistra cominciò
a bruciare.<br>
><br>
> Mentre il rovente Plasma avvolgeva il metallo
affusolato della Gondola,<br>
> la nave parve perdere l’asseto e cominciò a ruotare
su sé stessa ed<br>
> attorno ad un punto del proprio asse principale
posto circa a metà<br>
> della Sezione a Disco, così che un osservatore
esterno avrebbe potuto<br>
> quasi scambiarla per una di quelle vecchie stazioni
spaziali che<br>
> sfruttavano il movimento centrifugo per generare
una sorta di gravità<br>
> artificiale sulla superficie esterna.<br>
><br>
> Quando la violacea nave aliena emerse dalla
Curvatura, ormai, l’intera<br>
> gondola di Dritta era in fiamme e la maggior parte
delle luci di bordo<br>
> erano spente, segno che non c’era più energia in
quasi tutta la nave.<br>
><br>
> Il vascello nemico, un disco grande poco più di un
terzo della già non<br>
> imponente Sezione a Disco della Seatiger, girò un
paio di volte attorno<br>
> al vascello federale, prima di decidersi ad
avvicinarsi a quella che<br>
> pareva – a tutti gli effetti – una nave morente.<br>
><br>
> Quando il Comandante Finn sentì il rumore di un
teletrasporto trovò la<br>
> forza di sollevare lo sguardo dal pavimento dove
era disteso ma,<br>
> attraverso la spessa coltre di fumo che riempiva la
stanza, non riuscì<br>
> a distinguere che ombre, oltre ad una serie di luci
violacee che –<br>
> rapide come erano apparse – scomparvero, lasciando
il compito di<br>
> illuminare quanto restava della Plancia
all’intermittente luce<br>
> dell’Allarme Rosso ed ai crepitanti fuochi che si
alzavano da varie<br>
> consolle.<br>
><br>
> L’Umano fece per alzarsi in piedi ma, non appena
ebbe trovato con la<br>
> mano destra un appoggio a cui ancorarsi per fare
leva, dovette<br>
> fermarsi, mentre i suoi occhi facevano uno sforzo
per puntarsi entrambi<br>
> contro la canna del fucile che veniva ora puntato a
meno di dieci<br>
> centimetri dal suo naso.<br>
><br>
> “Non muoverti, cane Federale!” gli intimò una voce,
in una lingua che<br>
> il Tradutore Universale non ebbe difficoltà a
comprendere e riportare<br>
> in Standard.<br>
><br>
> Finn fece come gli veniva detto e – lentamente –
ripoggiò entrambe le<br>
> mani a terra. Al contempo, però, sollevò lo sguardo
lungo il fucile a<br>
> particelle che lo teneva sotto tiro e riuscì a
vedere chi c’era dietro.<br>
> L’essere si sarebbe anche potuto scambiare per un
Umano, se non fosse<br>
> stato per gli occhi rossi come le braci e per una
piccola cresta ossea,<br>
> che partiva dalla base delle orecchie salendo fin
sopra l’arcata<br>
> sopraccigliare, donandogli una fronte alta e spessa
ed un aspetto<br>
> leggermente demoniaco.<br>
><br>
> “Rapporto!” ordinò calmo il proprietario della
voce, guardandosi<br>
> attorno ma senza mai distogliere completamente
l’attenzione dal Primo<br>
> Ufficiale della Seatiger.<br>
><br>
> “La Plancia è sotto controllo…” rispose una seconda
voce, altrettanto<br>
> tranquilla, proveniente da un qualche punto vicino
alla consolle<br>
> Operazioni “l’equipaggio sembra essere ancora vivo,
ma tramortito…”<br>
><br>
> “Abbiamo l’accesso ai controlli?” chiese l’alieno
che teneva sotto tiro<br>
> Finn, che a quanto pare era al comando delle
operazioni.<br>
><br>
> Una terza voce, dalle parti della consolle di
Ingegneria, rispose “I<br>
> comandi non sono bloccati, ma non riesco ad
accedere a nulla…”<br>
><br>
> “Forse il Computer principale ha subito danni…”
Avanzò una quarta voce,<br>
> dai pressi della consolle tattica.<br>
><br>
> L’alieno al comando sfiorò un bracciale che aveva
al polso sinistro e<br>
> disse “Ruk a squadra due…rapporto dalla Sala
Macchine.”<br>
><br>
> =*=Quaggiù è un macello, signore…deve esserci stata
una perdita dal<br>
> reattore.=*= riferì una voce, che attraverso il
bracciale comunicatore<br>
> pareva avere un timbro metallico =*=L’intera Sala
Macchine è isolata e<br>
> piena di fumi…comunque abbiamo il controllo della
sala controllo.=*=<br>
><br>
> “Umph…avete riscontrato resistenza?” domandò
l’alieno, riportando per<br>
> un attimo lo sguardo sull’Ufficiale dal colletto
rosso ai suoi piedi.<br>
><br>
> =*=No, signore…ci sono tre o quattro ufficiali
feriti e piuttosto<br>
> storditi che stiamo tenendo sotto tiro, ma la
maggior parte<br>
> dell’equipaggio di Sala Macchine doveva trovarsi
nella stessa, quando<br>
> c’è stata la perdita di gas e si sono chiuse le
paratie di<br>
> emergenza.=*= riferì tranquilla la voce dal timbro
metallico, che<br>
> evidentemente riteneva di non avere problemi.<br>
><br>
> “Mi raccomando, barricatevi bene all'interno e
tenete gli occhi aperti<br>
> per eventuali azioni da parte del resto
dell’equipaggio…” ordinò<br>
> l’alieno, prima di chiudere la comunicazione e
concentrarsi finalmente<br>
> sul suo prigioniero dicendo “molto bene,
Federale…sei il Capitano di<br>
> questa nave?”<br>
><br>
> “Sono il Comandante Finn, Primo Ufficial della
U.S.S. Seatiger, della<br>
> Federazione Unita dei Pianeti!” rispose
l’interpellato, con tutto<br>
> l’orgoglio che la sua posizione prona ed il fucile
che gli teneva di<br>
> mira la testa gli permetteva di mettere in quelle
parole “ed al momento<br>
> sono l’Ufficiale più alto in grado a bordo.”<br>
><br>
> “Ottimo, Comandante Finn…” annuì, apparentemente
soddisfatto l’alieno,<br>
> facendo un passo indietro senza togliere l’arma
dalla traiettoria che<br>
> incrociava la sua fronte “io sono Ruk,
dell’Egemonia Midiana, e prendo<br>
> il comando della tua nave. Ora tu ordinerai al tuo
equipaggio di<br>
> arrendersi senza opporre resistenza.”<br>
><br>
> “Il vostro è un attacco ingiustificato contro un
vascello scientifico<br>
> della Federazione!” protestò Finn, recuperando la
posizione eretta con<br>
> movimenti lenti e misurati, per non istigare
l’alieno a sparargli<br>
> contro “voi…”<br>
><br>
> “Noi abbiamo i nostri buoni motivi.” Ribatté con
un sorriso alquanto<br>
> cupo l’alieno “motivi che non le interessano.
Ordini subito al suo<br>
> equipaggio la resa incondizionata.”<br>
><br>
> Finn si guardò intorno, cercando con lo sguardo i
propri ufficiali ed<br>
> accertandosi che stessero bene. Anari era riversa a
terra poco nello<br>
> spazio tra la sua consolle e lo schermo visore e
pareva svenuta, anche<br>
> se il fumo e la consolle scientifica stessa
rendevano difficile capirne<br>
> le reali condizioni. Anche Tkar era a terra, e
pareva quasi non<br>
> respirare. Tholos e gli altri membri
dell’equipaggio di Plancia,<br>
> invece, si stavano riprendendo e venivano tenuti
sotto tiro dagli<br>
> Alieni.<br>
><br>
> “Almeno mi garantisce che – se ci arrendiamo – non
farete del male ai<br>
> miei uomini?” chiese il Primo Ufficiale, mentre le
spalle si piegavano<br>
> leggermente verso il basso come per il peso delle
conseguenze della<br>
> decisione che si trovava costretto a prendere.<br>
><br>
> “Le garantisco che – se non vi arrenderete – la mia
nave vi farà<br>
> saltare in mille pezzi seduta stante.” Rispose
freddamente Ruk, che<br>
> ormai aveva capito di avere vinto.<br>
><br>
> “Signore! Non può consegnare la Seatiger!” provò a
protestare Tholos,<br>
> facendo per alzarsi in piedi. Il calcio del fucile
di uno degli alieni<br>
> si mosse però rapido e l’Andoriano, ancora
intontito, non riuscì in<br>
> alcun modo ad evitarlo, cadendo a terra come un
sacco di patate, pur<br>
> senza smettere di protestare “Il regolamento
parla…”<br>
><br>
> “Il regolamento afferma che non si deve cedere
tecnologia federale<br>
> segretata ad altre razze!” sbottò stizzito Finn,
inalberandosi e<br>
> facendo appena un paio di passi verso Tholos, quasi
volesse tirargli<br>
> anche lui un calcio “la Seatiger è una nave
scientifica, non ha armi o<br>
> tecnologie rilevanti. Nulla che questi signori non
potrebbero<br>
> procurarsi in un qualsiasi mercato nero del
Quadrante Alfa con un po’<br>
> di Lathinum, comunque!”<br>
><br>
> L’alieno a capo della squadra d’abbordaggio
ridacchiò a quella scena,<br>
> quindi disse “Comandante, la prego…deve parlare al
suo equipaggio…”<br>
> attirando l’attenzione dell’Umano sulla canna del
fucile che ancora gli<br>
> veniva puntata alle costole.<br>
><br>
> “Oh…giusto…” disse Finn, come se per un istante
fosse stato troppo<br>
> preso dal suo sfogo per ricordarsi cosa stava
facendo. Quindi si sfiorò<br>
> il comunicatore e disse “A tutto l’equipaggio della
Seatiger, qui è il<br>
> Comandante Finn che vi parla. Siamo stati abbordati
da forze aliene che<br>
> hanno preso il controllo delle aree chiave della
nave e la minacciano<br>
> con le armi. Ci troviamo in una situazione da
Codice 47, quindi vi<br>
> ordino di comportarvi di conseguenza e non
intraprendere azioni<br>
> personali che possano mettere a rischio tutti. Finn
chiudo!”<br>
><br>
> “Molto bravo, Comandante…” annuì Ruk “adesso…”<br>
><br>
> L’alieno venne interrotto da un cicalino
proveniente dalla consolle<br>
> operazioni, dove sulla schermata quasi nera si
accese una lucetta<br>
> intermittente. Incuriosito, si voltò verso questa,
come fece anche<br>
> l’alieno che vi si trovava accanto “Di che si
tratta?” domandò il<br>
> comandante della squadra d’assalto.<br>
><br>
> “Oh, quello?” chiese Finn con noncuranza,
spostandosi vicino all'alieno<br>
> e guardando da sopra la sua spalla “Nulla di che…è
solo la spia che<br>
> segnala una comunicazione in arrivo…”<br>
><br>
> “Ah, va bene…” assentì Ruk, prima di ricordarsi di
un dettaglio “ma, un<br>
> momento! Se i sistemi non funzionano, come…”<br>
><br>
> “Pesce d’aprile!” disse allora Finn, approfittando
della posizione di<br>
> vantaggio sull'alieno per dargli una spinta e
cercare di buttarlo a<br>
> terra, mentre diverse cose avvenivano in
contemporanea: Tutte le luci<br>
> della Plancia si accesero e, mentre gli alieni si
guardavano attorno<br>
> stupiti, vennero rapidamente messi al tappeto dai
vari membri<br>
> dell’equipaggio.<br>
><br>
> Tholos, agendo con una rapidità insospettabile
visto il movimento<br>
> precedente e la posizione parzialmente supina,
colpì con un pugno<br>
> l’addome dell’avversario più vicino e - mentre
questi si abbassava per<br>
> il contraccolpo – lo afferrò con forza per il collo
tirandogli ancora<br>
> più in basso la testa fino a fargliela cozzare
contro la consolle<br>
> Operazioni con un tonfo secco.<br>
><br>
> L’alieno nei pressi della consolle Tattica sollevò
il fucile per<br>
> sparare all’Andoriano ma, prima che potesse anche
solo pensare di<br>
> prendere la mira, Tkar aprì gli occhi e si sollevò
in piedi con uno<br>
> scatto di reni, effettuando la presa al collo
Vulcaniana e<br>
> strappandogli al contempo l’arma di mano. Con la
stessa, quindi, prese<br>
> la mira verso il quarto alieno - che si era voltato
per fronteggiare un<br>
> Guardiamarina della Sezione Tattica che fino a quel
momento si era<br>
> finto un ingegnere tramortito accanto alla consolle
Ingegneria – e lo<br>
> colpì alle spalle, mandandolo a schiantarsi contro
la paratia.<br>
><br>
> Nel frattempo Finn era a terra, con Ruk chino sopra
di lui e le mani<br>
> disperatamente impegnate a tenere la canna del
fucile lontana dalla<br>
> propria faccia. L’Umano stava per gridare aiuto
senza più ritegno,<br>
> quando due fucili a particelle si posarono sulle
tempie dell’alieno.<br>
><br>
> Tholos, che reggeva una delle due armi, chiese
“Serve aiuto,<br>
> Comandante?” mentre Tkar, che teneva saldamente
l’altra con una sola<br>
> mano, strappò senza sforzo il fucile dalla presa
dei due contendenti.<br>
><br>
> “Pazzi, avete siglato la vostra condanna a morte!”
ringhiò l’alieno,<br>
> allontanandosi di colpo da Finn e cercando di
correre verso la Sala<br>
> Tattica, solo per trovarsi imprigionato in uno
scintillante campo di<br>
> forze eretto da Anari, che si alzò in piedi
mostrando di tenere in mano<br>
> un Tricoder.<br>
><br>
> “Lei ed i suoi uomini siete in arresto…” gli
rispose di rimando Finn,<br>
> rialzandosi in piedi con un sorriso eccitato in
volto, come un bambino<br>
> che ha appena fatto un giro su di una giostra
particolarmente<br>
> spaventosa al luna park.<br>
><br>
> “Lo vedremo…” ringhiò l’alieno, toccando il
pulsante di richiamo, che<br>
> avrebbe dovuto ritrasferirlo sulla sua nave.
Avrebbe dovuto, perché<br>
> invece non accadde nulla. “Ma cosa?”<br>
><br>
> “Ah…ha presente quella chiamata? Quella che non
avremmo dovuto<br>
> ricevere?” domandò candida Anari, sfoggiando uno
dei suoi migliori<br>
> sorrisi da Denobulana. Quindi, mentre la voce di
Carelli comunicava che<br>
> avevano finito di espellere il gas dalla Sala
Macchine e che gli alieni<br>
> ostili erano confinati in una stanza adiacente,
aggiunse “Era il<br>
> Capitano Kenar, che ci informava che la nostra
squadra d’assalto aveva<br>
> terminato di prendere il controllo della vostra
nave…”<br>
><br>
><br>
> Nave Stellare Arcadia – Gondola di Dritta –
Flashback (cinque giorni dopo)<br>
><br>
> Khayr, Tochiro, Meeme il Dottore e altri sette
membri dell’equipaggio<br>
> si fissarono in silenzio per un lungo momento,
cercando di evitare di<br>
> guardare negli altri le stesse ferite e la stessa
stanchezza che<br>
> sapevano di avere addosso.<br>
><br>
> Erano sfuggiti all'accerchiamento delle navi
Galeteane e – grazie alla<br>
> maggiore velocità dell’Arcadia – erano riusciti a
seminarle, ma a caro<br>
> prezzo. Durante i momenti antecedenti l’impatto con
l’Ammiraglia di<br>
> Galatea, infatti, circa ottocento aliene erano
riuscite a penetrare a<br>
> bordo della loro nave, cominciando una terribile
battaglia che si era<br>
> combattuta ponte dopo ponte, intersezione per
intersezione.<br>
><br>
> Quasi tutti i membri dell’equipaggio dell’Arcadia
erano morti sotto il<br>
> fuoco delle terribile armi a raggi Galeteane e,
anche se avevano<br>
> portato con sé quasi il doppio di nemici, la
situazione era rapidamente<br>
> diventata insostenibile.<br>
><br>
> Khayr aveva guidato la nave in una nebulosa di
Classe Mutara e, dopo<br>
> aver bloccato gli accessi al computer principale,
aveva predisposto una<br>
> trappola esplosiva in Plancia, dalla quale lui ed i
pochi superstiti<br>
> dell’equipaggio si erano salvati all’ultimo
secondo, grazie ad un<br>
> teletrasporto di emergenza che li aveva condotti in
quella zona<br>
> schermata della Gondola di Dritta, un luogo
praticamente inaccessibile<br>
> dove difficilmente le Galeteane li avrebbero
cercati.<br>
><br>
> “Ci sono ancora una sessantina di quelle maledette
a bordo…” commentò<br>
> cupo il dottore, stanco di vedere amici e compagni
morire “come faremo<br>
> ad affrontarli in undici?”<br>
><br>
> “Sappiamo che si sono asserragliate in Sala
Motori…” commentò uno dei<br>
> membri dell’equipaggio “perché non sfruttiamo i
Tubi di Jeffries per<br>
> raggiungerle da vari punti e farle a pezzi con un
fuoco incrociato?”<br>
><br>
> “Perché se colpiamo il Nucleo di Curvatura siamo
tutti morti, idiota!”<br>
> lo rimproverò Tochiro “e poi, credi che non
terranno sotto controllo<br>
> tutti gli accessi?”<br>
><br>
> “Forse con un diversivo…” propose Meeme, parlando
come sempre senza<br>
> neppure far vibrare la membrana permeabile che
aveva nel punto in cui<br>
> Leijani e Matsumoto avevano la bocca.<br>
><br>
> Khayr, a quelle parole, si fece pensieroso e disse
“Sì…faremo così…”<br>
><br>
><br>
> U.S.S. Seatiger – Sala Riunioni - 25/11/2394 Ore
08:00<br>
><br>
> Dopo un breve aggiornamento sullo stato delle
riparazioni, il Capitano<br>
> Kenar lanciò un’occhiata alla nave dell’Egemonia
Midiana, che<br>
> galleggiava placida accanto alla Seatiger e disse
“Ebbene, signori…cosa<br>
> abbiamo scoperto sui nostri ospiti?”<br>
><br>
> Fu Tkar, che aveva assunto il comando delle
operazioni mentre i<br>
> colleghi si erano concessi alcune ore di necessario
sonno ristoratore,<br>
> a riferire quanto erano riusciti a scoprire i suoi
uomini “I nostri<br>
> ospiti non si sono dimostrati particolarmente
collaborativi,<br>
> Capitano...” esordì “ma le loro banche dati ed una
rapida analisi<br>
> genetica hanno comunque contribuito a dipanare
parte del mistero che<br>
> avvolge la situazione attuale.”<br>
><br>
> Kenar gli fece cenno di continuare ed il Vulcaniano
disse “L’Egemonia<br>
> Midiana non è completamente nuova alla Federazione.
Otto punto tre anni<br>
> fa un gruppo di circa 5.000 persone, che si
identificavano come i<br>
> sopravvissuti del pianeta Midia, si presentò ai
confini della<br>
> Federazione chiedendo asilo. I sopravvissuti
affermarono di essere i<br>
> soli superstiti del loro pianeta, distrutto da una
incursione Borg, ed<br>
> il Comitato Federale assegnò loro un piccolo mondo
agricolo a circa<br>
> 9.42 Anni Luce da Tellar, una colonia che
ribattezzarono come Nuova<br>
> Midia.”<br>
><br>
> "Un inganno?" domandò perplesso il Capitano della
Seatiger, che a quel<br>
> punto non sapeva proprio cosa aspettarsi da questa
razza che - se le<br>
> loro ipotesi erano corrette - era stata in grado di
manipolare un<br>
> grande Impero del futuro di un'altra dimensione per
aizzarlo contro la<br>
> Federazione.<br>
><br>
> "Temo di non avere dati sufficienti per confermare
o smentire questa<br>
> supposizione, Capitano..." affermò Tkar, mentre
richiamava a video la<br>
> posizione del mondo coloniale assegnato ai presunti
profughi<br>
> "all'epoca, stanti le nostre conoscenze del modus
operandi Borg, non<br>
> abbiamo avuto motivo di dubitare della veridicità
delle loro<br>
> affermazioni e - anche alla luce di quanto appreso
ora - non è<br>
> possibile escludere l'ipotesi che si tratti di una
casualità e che ci<br>
> troviamo di fronte a due percorsi evolutivi diversi
per la medesima<br>
> specie."<br>
><br>
> "Ma, di fatto, questi Midiani ora occupano un mondo
situato nel cuore<br>
> della Federazione..." fece notare Tholos "un mondo
che sarebbe una<br>
> incredibile testa di ponte per attacchi verso i
nostri mondi<br>
> principali...Tellar, Andoria, Vulcano..."<br>
><br>
> "Per la precisione, i sopravvissuti Midiani
scelsero questo mondo<br>
> desertico e scarsamente ospitale in luogo di molte
altre opzioni più<br>
> facilmente sviluppabili. La giustificazione
all'epoca adottata - ovvero<br>
> che cercavano un mondo più sicuro anche a costo di
sceglierne uno di<br>
> più difficile colonizzazione - era perfettamente in
linea con la loro<br>
> condizione e non dettò sospetti." Chiarì il Tattico
"ad oggi, però, si<br>
> tratta di una informazione che non può essere
ignorata..."<br>
><br>
> "Questi Midiani sono più infidi dei Romulani!"
Esclamò sdegnato il<br>
> Comandante Finn, essendo evidentemente giunto alle
proprie conclusioni<br>
> sulla faccenda. Dopo le due esperienze in Plancia,
il Primo Ufficiale<br>
> aveva acquistato un po' di sicurezza, che però
avvizzì immediatamente<br>
> all'occhiata di Kenar, che lo spinse a rettificare
rapidamente<br>
> "Cioè...se davvero hanno messo in piedi una cosa
del genere, con tanti<br>
> anni di preparazione, devono odiarci molto...ma noi
nemmeno li<br>
> conosciamo. Che possiamo mai avergli fatto di
male?"<br>
><br>
> “Questa è una domanda interessante…Tkar?” chiese
Arjan, evidentemente<br>
> girandola all’Ufficiale che aveva analizzato le
banche dati recuperate.<br>
><br>
> “Questa informazione non è tra quelle che siamo
riusciti – fino a<br>
> questo momento – a recuperare…” rispose il
Vulcaniano senza scomporsi<br>
> “su mia iniziativa ho preferito concentrare le
analisi dei dati<br>
> recuperati sull’aspetto tattico della vicenda, al
fine di individuare i<br>
> rischi per la nave e nella speranza di trovare
conferme alle nostre<br>
> teorie.”<br>
><br>
> “E le ha trovate?” domandò di botto Anari che – per
i suoi standard –<br>
> era rimasta in silenzio sin troppo a lungo “Ci
troviamo di fronte<br>
> davvero ad un’Onda di Spostamento Planare?”<br>
><br>
> Tkar fissò la Denobulana per un paio di secondi,
quasi si aspettasse di<br>
> vederla balzare in piedi per continuare a parlare,
quindi disse “Ho<br>
> trovato conferma del fatto che ci siamo trovati
sbalzati nelle<br>
> immediate vicinanze di un sistema solare
estremamente difeso…come<br>
> potete vedere,” e modificò le immagini dello
schermo visore, riportando<br>
> quello che pareva essere un sistema solare composto
da una stella<br>
> supergigante e da una dozzina di pianeti gassosi
che avrebbero fatto<br>
> passare Giove per un asteroide o poco più.<br>
><br>
> Prima che qualcuno potesse chiedere, il Vulcaniano
avviò un programma e<br>
> all’immagine del sistema si sovrapposero gli schemi
delle rotte di<br>
> pattuglia di numerosi vascelli, le orbite di un
certo numero di<br>
> satelliti di osservazione e la posizione di quelle
che parevano essere<br>
> stazioni spaziali di intercettazione.<br>
><br>
> “Non scherzava, Comandante…” commentò Carelli, con
un fischio sommesso.<br>
> Avvicinarsi a quel sistema sarebbe stato facile
quanto lo era stato<br>
> prendere Chin'toka, durante la Guerra del Dominio
“quel posto è una<br>
> dannata fortezza…”<br>
><br>
> Per un momento il Vulcaniano parve combattuto se
specificare o meno che<br>
> lui non scherzava mai, ma alla fine decise di
soprassedere, rispondendo<br>
> invece “Il sistema è effettivamente molto ben
difeso, per quanto le<br>
> singole unità navali impegnate abbiano una potenza
di fuoco non molto<br>
> diversa dalla nostra. Ciononostante ritengo che le
risposte alle nostre<br>
> domande siano lì, quindi mi sono preso la liberà di
far approntare una<br>
> sonda di Classe IX, impostando nei suoi sistemi
questa rotta…” e mostrò<br>
> una nuova traiettoria, questa volta evidenziata in
blu, che passava<br>
> parabolicamente al di sopra del sistema evitando le
stazioni di<br>
> rilevamento fisse e intersecando le traiettorie
delle navi di pattuglia<br>
> ben lontane dalla loro posizione “che dovrebbe
permetterle di<br>
> trasmetterci una telemetria accurata dello stesso,
con rischi<br>
> relativamente ridotti per la sonda stessa e
sostanzialmente nulli per<br>
> noi.”<br>
><br>
> “Molto bene, Comandante, proceda…” disse kenar,
alzandosi per dirigersi<br>
> in Plancia “e vediamo di capirci qualcosa in questa
situazione…”<br>
><br>
><br>
> Nave Stellare Arcadia – Infermeria – Flashback
(sette giorni dopo)<br>
><br>
> Khayr osservava le salme dei suoi uomini, composte
sui letti<br>
> dell’Infermeria dove il Medico Olografico di
Emergenza le aveva deposte<br>
> dopo averne accertato la morte. I pochi superstiti
dell’Arcadia avevano<br>
> infatti dato coraggiosamente la vita in un assalto
frontale al Ponte di<br>
> Battaglia, per permettere a lui, Tochiro e alla
misteriosa Meeme di<br>
> accedere ad una delle navette dell’hangar, dalla
quale avevano usato il<br>
> teletrasporto per in sala macchine e colpire con
un’arma a particelle<br>
> un contenitore di gas tossico che – spandendosi
rapidamente – aveva<br>
> ucciso quasi tutte le Galateane a bordo.<br>
><br>
> Era stato Khayr stesso a sparare il colpo letale e
– se fosse dipeso da<br>
> lui – sarebbe rimasto lì ad osservare la nube
gialla consumare quelle<br>
> dannate piante infestatrici, ma i suoi compagni lo
avevano tratto in<br>
> salvo all’ultimo secondo.<br>
><br>
> Giusto in tempo per sapere che i suoi uomini erano
morti tutti…<br>
> portando con loro un impressionante numero di
nemici, certo, ma tutti<br>
> morti.<br>
><br>
> Anche Tochiro era stato ferito, ma aveva affermato
di stare bene e di<br>
> non preoccuparsi, perché aveva un piano geniale in
mente.<br>
><br>
> *Ed ora eccoti qui, amico mio…* si disse il pirata
spaziale, fissando<br>
> il corpo basso e tozzo disteso sul lettino davanti
a lui. La ferita di<br>
> Tochiro non era una ferita da nulla, ma un
dolorosissimo colpo di un<br>
> qualche tipo di arma disgregante ad effetto lento,
un’arma che non<br>
> lasciava scampo e concedeva alla vittima molto
tempo per gustare<br>
> l’agonia causata dal lento disgregarsi dei propri
organi interni.<br>
><br>
> Ma Tochiro era un duro e – nonostante tutto – era
rimasto in piedi a<br>
> lavorare. Insieme avevano portato la malconcia
Arcadia in una vecchia<br>
> base segreta del popolo di Meeme, una razza di
geniali scienziati<br>
> portati all’estinzione dalla sete di espansionismo
Galateana. Qui il<br>
> suo amico aveva compiuto un qualche strano lavoro,
integrando il<br>
> computer della base con quello malconcio
dell’astronave.<br>
><br>
> *Ma a cosa ti è servito, Tochiro?* si disse Khayr
*Sarebbe stato meglio<br>
> se ti fossi fatto curare…*<br>
><br>
> Il MOE aveva affermato che – per quel tipo di
ferita – non vi era<br>
> rimedio, ma il pirata non gli aveva creduto: per
lui Tochiro aveva<br>
> scelto di lavorare fino all’ultimo per quella nave
che era diventata<br>
> per tutti loro il simbolo della libertà.<br>
><br>
> Per un altro lungo momento Khayr si concesse di
crogiolarsi in quel<br>
> dolore lacerante che provava per la morte del suo
amico e del suo<br>
> intero equipaggio, poi si decise ad alzare lo
sguardo verso Meeme, che<br>
> già da alcuni minuti era entrata nella stanza e lo
fissava in silenzio,<br>
> rispettosa.<br>
><br>
> “Volevi dirmi qualcosa?” chiese, cercando di non
far assumere alla voce<br>
> un tono troppo duro.<br>
><br>
> “Non io…” rispose l’aliena, lasciandolo perplesso.
Ormai erano i due<br>
> soli superstiti su quella nave fantasma. E allora,
chi? “Lui…”<br>
><br>
> Il pirata seguì con lo sguardo del suo occhio sano
la mano dell’aliena<br>
> senza bocca, voltando la testa verso la porta
dell’infermeria. Un<br>
> istante dopo, non poté impedirsi di spalancare la
bocca stupito,<br>
> vedendo il suo migliore amico che – con una
bottiglia in mano – lo<br>
> fissava dal basso in alto con sguardo divertito.<br>
><br>
><br>
> U.S.S. Seatiger – Plancia - 25/11/2394 Ore 13:52<br>
><br>
> “Stiamo ricevendo le prime telemetrie della sonda,
Capitano…” annunciò<br>
> Anari mentre, al suo solito, canticchiava un
qualche motivetto mentre<br>
> le mani danzavano sulla consolle scientifica in
maniera quasi<br>
> indipendente.<br>
><br>
> “Sullo schermo…” ordinò Kenar, irrigidendo in
maniera impercettibile la<br>
> schiena ed il collo, in attesa di vedere quel
sistema solare dove –<br>
> sospettavano – il nemico aveva dislocato il proprio
apparato per la<br>
> generazione di Onde di Spostamento Planare.<br>
><br>
> Dapprima le immagini furono un po’ disturbate, come
se il segnale fosse<br>
> debole poi, dopo un rapido intervento di Tholos,
divennero più nitide.<br>
> Una grande stella, parecchi pianeti gassosi ed
alcune strutture,<br>
> impercepibili ad occhio nudo ma rese evidenti dai
sistemi di correzione<br>
> dell’immagine.<br>
><br>
> “Curioso…” commentò la scienziata, giocando ancora
per qualche secondo<br>
> con la propria strumentazione e continuando a
canticchiare un motivetto<br>
> che – Finn sperava – nessuno in Plancia avesse
riconosciuto come una<br>
> strofa particolarmente audace di “My Andorian
Baby”. Prima che al<br>
> Capitano saltassero i nervi, comunque, la
Denobulana aggiunse “Non so<br>
> spiegare il perché, ma le reazioni nucleari di
quella stella sono<br>
> anomale…è come se venissero in qualche modo
accentuate…”<br>
><br>
> “Accentuate?” domandò il Primo Ufficiale, smettendo
immediatamente di<br>
> tamburellare con le dita sul bracciolo della
propria poltrona “In che<br>
> senso?”<br>
><br>
> “Come dicevo, non so spiegarlo, ma quella stella ha
una produzione<br>
> energetica interna molto superiore alla norma per
la sua classe<br>
> stellare. Inoltre il consumo di materiale reattivo
è molto più rapido<br>
> del normale…il suo ciclo di vita è in qualche modo
stato ridotto circa<br>
> del 15%...” era evidente che anche la scienziata
stava ancora cercando<br>
> di raccapezzarsi in quella situazione.<br>
><br>
> “Possiamo avere una visuale ravvicinata sul sole?”
domandò Arjan, che<br>
> era stato colto da una intuizione non esattamente
felice e sperava<br>
> ardentemente di sbagliarsi.<br>
><br>
> “Possiamo tentare, ma ciò comporterà un rischio di
individuazione della<br>
> somma dell’ordine del 37.4%” rispose Tkar,
impostando comunque i<br>
> comandi da remoto per modificare la rotta del
piccolo apparato d<br>
> rilevazione spaziale.<br>
><br>
> L’immagine zoomò sul sole e, rapidamente, i suoi
contorni si fecero più<br>
> definiti sullo sfondo nero dello spazio. I filtri
applicati<br>
> automaticamente dal computer definivano sempre di
più l’immagine<br>
> dell’immenso astro ribollente di energia nucleare,
finché – quando<br>
> ormai erano piuttosto vicini – non fu possibile
osservare qualcosa che<br>
> riuscì a chiudere per qualche secondo la bocca di
tutti, compresa<br>
> quella di Anari.<br>
><br>
> Costruiti attorno al sole, infatti, numerosi anelli
metallici formavano<br>
> una fitta intelaiatura di contenimento e – in molti
punti – quelli che<br>
> sembravano sottili fili neri (probabilmente
strutture cilindriche di<br>
> decine di chilometri di raggio) affondavano
letteralmente nella<br>
> superficie ribollente dell’astro.<br>
><br>
> Dopo qualche minuto, Anari si riprese dallo stupore
e – leggendo i<br>
> risultati della propria consolle, sulla quale aveva
continuato a<br>
> lavorare quasi in modalità automatica – disse
“Capitano, credo di aver<br>
> appena individuato l’apparecchiatura grazie alla
quale i Midiani<br>
> generano l’Onda di Spostamento Planare.”<br>
><br>
> “Mi faccia indovinare…” commentò Kenar “si trova su
quell’assurda<br>
> struttura attorno al sole…”<br>
><br>
> “No, signore…” rispose però la Denobulana,
affermando ciò che nessuno<br>
> di loro voleva davvero sentirsi dire “non si trova
su quell’assurda<br>
> struttura attorno al sole…è quell’assurda struttura
attorno al sole, ed<br>
> il sole parrebbe essere la sua fonte di energia…”<br>
><br>
><br>
> Da qualche parte nello spazio Galateano - Sala del
trono – il futuro<br>
><br>
> La Regina Daphne fissò quella figura che fluttuava
avanti a lei come un<br>
> ologramma poco definito con una ira tale che – se i
suoi occhi fossero<br>
> stati armi – l’avrebbe trafitta a morte.<br>
><br>
> La Regina Galateana non era abituata a ricevere un
no come risposta, ma<br>
> quell’essere insulso aveva osato rifiutare la sua
giusta richiesta. Fu<br>
> pertanto con furia appena controllata, che affermò
“Abbiamo già<br>
> ottemperato alla nostra parte dell’accordo,
fornendovi ciò che ci<br>
> avevate richiesto. Ora pretendo che facciate come
vi ho ordinato,<br>
> trasferendo tutta la mia Flotta nel passato!”<br>
><br>
> =*=Regina Daphne…=*= disse infastidita la figura
poi, dopo un momento<br>
> in cui parve mordersi la lingua per non dire ciò
che gli era passato<br>
> per la testa, aggiunse =*=Regina…noi stiamo
onorando la nostra parte<br>
> dell’accordo così come voi state onorando la
vostra. L’Egemonia Midiana<br>
> trasferirà le vostre forze, ma non è possibile
trasferire la totalità<br>
> delle vostre truppe in una sola volta. Il dispendio
di energia…=*=<br>
><br>
> “Non è affar mio!” ribatté piccata la Regina,
mentre il verde della<br>
> clorofilla le colorava le gote per la furia appena
repressa “Abbiamo<br>
> seguito i vostri suggerimenti e provato a
racimolare con l’inganno una<br>
> posizione di vantaggio sulla Federazione, ma non ha
funzionato. Abbiamo<br>
> perso anni e risorse inutilmente. Ora si farà come
dico io…trasferirete<br>
> in massa le nostre forze nel cuore della
Federazione e noi li<br>
> distruggeremo con la potenza delle nostre armi!”<br>
><br>
> =*=Quel che chiedete potrebbe distruggere
l’apparato di<br>
> trasferimento…=*= affermò frustrato il negoziatore,
desiderando<br>
> ardentemente di essere dove si trovava la Regina
per il gusto di<br>
> strangolarla a mani nude e vedere quanto fosse
incendiabile quel suo<br>
> corpo di pianta antropomorfa =*inoltre l’onda
d’urto dello spostamento<br>
> distruggerebbe quasi certamente sia il punto di
entrata che il punto di<br>
> uscita…=*=<br>
><br>
> Ma, se quella era l’idea del Midiano per far
ragionare Daphne, aveva<br>
> sbagliato i conti, perché la Regina rispose
seccamente “Non me ne<br>
> importa nulla. Se il tuo signore vuole i codici di
attivazione di<br>
> quanto gli abbiamo fornito, farà ciò che ho
ordinato.”<br>
><br>
> E chiuse la conversazione.<br>
><br>
> Il comandante Heliamphora, che fino a quel momento
era rimasta in<br>
> silenzio in un angolo della Sala del Trono, si
inchinò ancor di più,<br>
> quando gli occhi furiosi della Regina si puntarono
su di lei. Il<br>
> fallimento nell’infiltrazione e quello ancor più
recente nel catturare<br>
> Khayr e la nave Federal, infatti, facevano di lei
un eccellente<br>
> bersaglio della furia della sua sovrana.<br>
><br>
> “Sei ancora qui?” domandò infatti stizzita la
sovrana, poggiando la<br>
> mano sul proprio scettro. Ma quello non era il
momento di punire il suo<br>
> generale. Fu per questo che – prima di perdere il
controllo – la Regina<br>
> ordinò “Vai a dare gli ordini alla flotta. Che le
nostre forze si<br>
> raggruppino tutte nel settore Lambda 1. Presto ci
prenderemo i mondi<br>
> assolati della Federazione!”<br>
><br>
> *******************************<br>
> END TRANSMISSION<br>
> *******************************<br>
><br>
><br>
><br>
> Ok, eccomi qui...<br>
><br>
> Allora, come vi dicevo, la mia idea è che le
Galateane sono in realtà<br>
> uno strumento di quest'altra razza (l'Egemonia
Midiana - razza da me<br>
> inventata...spero...il cui nome e descrizione sono
ovviamente<br>
> modificabili prima della pubblicazione), che per
qualche motivo ce l'ha<br>
> con la Federazione. Sfruttando quell'enorme
apparecchiatura attorno<br>
> alla supergigante rossa, i Midiani possono spostare
nello spazio, nel<br>
> tempo e tra le dimensioni navi e persone, ma questo
esaurisce l'energia<br>
> della stella.<br>
><br>
> Le Galateane vogliono portare la loro intera flotta
nel cuore della<br>
> Federazione ma ciò distruggerebbe il mondo che i
Midiani hanno<br>
> colonizzato con l'inganno...d'altra parte, se
riusciamo a sabotare la<br>
> macchina (distruggerla mi pare molto difficile)
rischiamo di mandare in<br>
> nova il sole, quindi diventando criminali per il
nuovo universo.<br>
><br>
> Quanto al nuovo universo, pensavo potesse essere
carina come cosa...è<br>
> il nostro universo, ma ha avuto una evoluzione
totalmente diversa<br>
> (coincidente per il 30% a livello di corpi
celesti)...chi troveremo e<br>
> come si sarà evoluto?<br>
><br>
> Parlando col buon Capitano, col quale ho avuto una
prima condivisione<br>
> di queste idee per capire se quanto avevo buttato
giù fosse più o meno<br>
> in linea con la sua idea dell'avventura della
Seatiger, era venuta uori<br>
> la possibilità che l'apparecchiatura
"spremistella_come_un_limone (TM)"<br>
> potrebbe essere il lascito di una antica razza che
la usava come<br>
> sistema propulsivo o di esplorazione a lungo
raggio. Il suo uso (per<br>
> millenni, magari) avrebbe portato numerose stelle
al collasso, creando<br>
> supernovae in grado di modificare l'aspetto stesso
della galassia come<br>
> la conosciamo grazie al cambio del'assetto
gravitazionale...stavo<br>
> pensando - ma qui si va molto oltre quello che
volevo fare con questo<br>
> brano - che una possibile spiegazione del fenomeno
potrebbe essere<br>
> associata all'Impero Iconiano. Nel "nostro"
universo sappiamo che gli<br>
> Iconiani svilupparono i portali con i quali
spostarsi tra i loro<br>
> mondi...e se invece in questo universo, quel famoso
giorno di tanto<br>
> tempo fa, la Commissione Iconiana per lo Sviluppo
di Tecnologia di<br>
> Trasporto a Lungo Raggio avesse scelto di avviare
il progetto "Onda di<br>
> Spostamento Planare", anziché la tecnologia dei
Portali?<br>
><br>
> Ad ogni modo, in questo Universo in più qui abbiamo
di certo un nemico<br>
> (l'Egemonia Midiana), che dovremo incontrare per
forza perchè a) ha la<br>
> tecnologia per farci tornare a casa b) per
salvaguardare la Federazione<br>
> dobbiamo capire perché ci odia...<br>
><br>
> E poi - in teoria - potrebbero esserci le
Galateane. Se le dirottassimo<br>
> in questa realtà sabotando la macchina, avremmo
anche la loro intera<br>
> flotta alle calcagna...e poi le Galateane sono
piante infestanti,<br>
> quindi probabilmente tenteranno di conquistare
questa Galassia e, se le<br>
> abbiamo portate noi qui per salvare la Federazione,
sarebbe nostra<br>
> responsabilità porvi rimedio.<br>
><br>
> Che ne pensate?<br>
><br>
> Fuori di testa?<br>
><br>
> Io - intanto - corro a nascondermi in una capsula
di salvataggio<br>
><br>
> F.<br>
><br>
>
_________________________________________________________________________<br>
> Da: Comandante del sommergibile Sea Tiger<br>
> A: Ufficio Approvvigionamenti Arsenale di Cavite,
Filippine.<br>
> Tramite: Comando Forze Subacquee.<br>
> Oggetto: Carta igienica.<br>
> #1. Il 6 giugno 1941 questa nave ha inoltrato una
richiesta di 150<br>
> rotoli di carta igienica. Il 16 dicembre 1941 detta
richiesta è stata<br>
> restituita con la stampigliatura: "Materiale
sconosciuto. Richiesta<br>
> annullata."<br>
> #2. Il Comandante del sommergibile Sea Tiger non
può fare a meno di<br>
> domandarsi cosa viene usato all'Approvvigionamento
di Cavite in<br>
> sostituzione di questo "materiale sconosciuto", un
tempo perfettamente<br>
> noto a questo Comando.<br>
>
_________________________________________________________________________<br>
><br>
</div>
</div>
> _______________________________________________ Stml3
mailing list<br>
> <a moz-do-not-send="true"
href="mailto:Stml3@gioco.net">Stml3@gioco.net</a> <a
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<br>
_______________________________________________<br>
Stml3 mailing list<br>
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</blockquote>
</div>
<br>
</div>
<br>
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<br>
<pre wrap="">_______________________________________________
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</pre>
</blockquote>
<br>
</body>
</html>