<html><head></head><body><div style="font-family: Verdana;font-size: 12.0px;"><div>
<div>Il brano è meraviglioso come sempre. Però ancora l'obiettivo della missione è un po' nebuloso :)</div>
<div>Da 10</div>
<div>
<div name="quote" style="margin:10px 5px 5px 10px; padding: 10px 0 10px 10px; border-left:2px solid #C3D9E5; word-wrap: break-word; -webkit-nbsp-mode: space; -webkit-line-break: after-white-space;">
<div style="margin:0 0 10px 0;"><b>Sent:</b> Thursday, March 01, 2018 at 10:25 PM<br/>
<b>From:</b> "Consigliere Lawtoein" <lawtoein@gmail.com><br/>
<b>To:</b> stml3@gioco.net<br/>
<b>Subject:</b> [Stml3] [MEX 05.03]: Aurore boreali bicolori e diamantini verdi</div>
<div name="quoted-content">Buona lettura a tutti,<br/>
un abbraccione,<br/>
<br/>
la semi-presente ma mai assente<br/>
Marty<br/>
<br/>
=============================<br/>
Titolo: 05.03 Aurore boreali bicolori e diamantini verdi<br/>
Precedente: 05.02 Gioco di squadra o battitore libero?<br/>
Autore: Martina/Lawtoein<br/>
=============================<br/>
<br/>
*** Luogo imprecisato<br/>
Data e ora imprecisate ***<br/>
<br/>
L’orizzonte aveva un colore che non gli piaceva più. Quella era la sua<br/>
casa da sempre quindi la conosceva molto bene. Il problema era che<br/>
nessuno si era mai spinto oltre quell’orizzonte.<br/>
Se avesse detto a qualcuno quali erano i suoi sentimenti al riguardo ci<br/>
sarebbero stati provvedimenti che lui non era certo gli sarebbero piaciuti.<br/>
Non si poteva desiderare di andare oltre l’orizzonte.<br/>
Non si poteva provare quel sentimento di ansia profonda che lo pervadeva<br/>
sempre.<br/>
Non si poteva… non si poteva… quante erano le cose che non si potevano<br/>
fare. In una società come la loro, dove le eccezioni erano più delle<br/>
regole non era certo avesse un senso vivere.<br/>
<br/>
Quell’orizzonte, che i Poeti Deputati declamavano da millenni e che da<br/>
millenni i Pittori Deputati congelavano su tela, non cambiava mai. Nulla<br/>
cambiava nel loro mondo. Solo le facce delle persone si alternavano, ma<br/>
l’esistenza era così codificata e regolata, che persino quei volti alla<br/>
fine tendevano nella sua mente a somigliarsi tutti.<br/>
Non notava alcuna differenza.<br/>
La cosa che più detestava era osservarsi in qualunque superficie<br/>
riflettente fino a rendersi conto che persino il suo stesso volto oramai<br/>
gli sembrava omologato. Non era più certo di avere un’identità.<br/>
Forse quello era lo scopo ultimo del loro mondo. Diventare un unico<br/>
conglomerato di esseri senza identità né pensiero unitari, in grado di<br/>
interagire come un’unica enorme gigantesca massa…<br/>
Non gli piaceva. Lui voleva essere unico.<br/>
<br/>
Rientrando al suo luogo del riposo, dopo il suo periodo della veglia,<br/>
osservava stancamente gli automi attorno a lui domandandosi quanti<br/>
altri, nel loro intimo pensassero le stesse cose, immaginassero altre<br/>
realtà e altri modi di esistere. Quanti volessero qualcosa di più.<br/>
Nessuno se doveva valutare dagli sguardi vacui di chi camminava<br/>
solitario o le poche parole che i gruppetti o le coppie si scambiavano,<br/>
frasi che avrebbe potuto citare a memoria dato che gli argomenti erano<br/>
pochi e la reale sorpresa non sapeva più cosa fosse.<br/>
Forse fu davvero l’unico a notare uno strappo nell’orizzonte. Pochi<br/>
secondi. Un attimo.<br/>
Forse stava impazzendo. Forse il suo desiderio di squarciare<br/>
quell’orizzonte opprimente lo stava davvero portando alla pazzia. Forse<br/>
sarebbe dovuto salire la Guglia e presentarsi al Sommo perché lo<br/>
riconducesse alla via. Impercettibilmente volse lo sguardo verso la<br/>
Guglia che si ergeva maestosa sospesa contro la trama rossastra che<br/>
richiudeva le vite. Forse… o forse no…<br/>
<br/>
<br/>
*** USS Seatiger, Alloggio Guardiamarina Lawtoein<br/>
15/01/2395, Ore 07:00 – D.S. 72039.16 ***<br/>
<br/>
Adorava i turni domenicali.<br/>
Anche in quella situazione di allarme costante si percepiva sempre una<br/>
minima differenza nell’equipaggio. La Federazione aveva sempre cercato<br/>
di mantenere, sulle navi, un ritmo di vita terra centrico. Anni basati<br/>
sul moto di rivoluzione di SOL, giorni basati sul moto di rotazione di<br/>
SOL III, turni di lavoro di conseguenza…<br/>
Certo esisteva una data stellare, ma alla fine le navi Federali erano<br/>
figlie dei terrestri.<br/>
Anena si rivolse un’occhiata critica allo specchio.<br/>
<br/>
“Perché cavolo le uniformi sono sempre così formali. Mai un minimo di<br/>
fantasia di allegria di colore vero.”<br/>
<br/>
Quanto meno quella nave, in qualche modo, sembrava ritagliata per lui.<br/>
Alla fine la sua scelta istintiva ed illogica lo aveva portato a trovare<br/>
una collocazione in cui stava assestandosi molto ben.<br/>
Si era fatto l’opinione che il Capitano, nell’eccezionalità delle<br/>
circostanze si fosse ben adattato ad interagire con ufficiali che,<br/>
probabilmente, dai quadripalluti in su avrebbero provocato crisi di<br/>
orticaria tellarita.<br/>
Molto più probabilmente il suo Primo Ufficiale, che tutto era tranne che<br/>
uniformato, l’aveva costretto ad adattarsi. Il che tutto sommato era<br/>
buon per lui.<br/>
<br/>
“Precisamente… buon per me.” Lo disse mentre ritoccava leggermente il<br/>
trucco allungando la linea degli occhi con una piccola fila di<br/>
diamantini che richiamavano l’azzurro/verde dell’uniforme. Così andava<br/>
meglio. In fondo era un giorno festivo!<br/>
<br/>
Comunque non era male la nave e nemmeno l’equipaggio. Stranamente non<br/>
provava un senso di disagio atroce nel dover conoscere persone nuove.<br/>
Forse gli anni come barista lo avevano davvero aiutato ad aprirsi agli<br/>
altri più che semplicemente subire il flusso delle emozioni altrui.<br/>
Anche se era decisamente più alta la probabilità che a farlo sentire<br/>
relativamente a suo agio fosse la totale e strana eterogeneità del<br/>
personale lo facesse sentire meno fuori luogo di quanto normalmente<br/>
accadesse. Tornò con la mente a qualche tempo prima, al suo colloquio<br/>
con il capitano Kenar. Non aveva problemi ad ammettere che i trill<br/>
avevano un forte ascendente su di lui. Ci si ritrovava in loro. Lui<br/>
stesso si sentiva ospite di mille altre entità, memorie, personalità. Lo<br/>
affascinava notare come, anche una razza dalla vita così breve rispetto<br/>
alla sua, potesse rapidamente scendere a patti con la presenza di una<br/>
tale mole di ricordi e un tale carico di emozioni.<br/>
<br/>
<br/>
*** Flashback ***<br/>
*** 13/01/2395, Ore 09:00 – D.S. 72033.91 ***<br/>
<br/>
“Signor Lawtoein, come sa siamo molto lieti di averla a bordo…”<br/>
<br/>
Quella mattina Arjian, dopo il riassegnamento delle mansioni tra i suoi<br/>
ufficiali il giorno precedente, si era ritagliato il tempo per<br/>
incontrare i nuovi membri dell’equipaggio, lasciando Anena Lawtoein per<br/>
ultimo.<br/>
L’uomo… la persona… si era dimostrato in gamba. Non sapeva cosa si<br/>
sarebbe potuto aspettare a lungo termine. Si sarebbe inserito, sarebbe<br/>
risultato davvero utile o si sarebbe solo divertito come in Accademia?<br/>
Non c’erano vie di fuga qui, ovunque fosse il qui… quanto meno non le<br/>
avevano ancora trovate.<br/>
Quando l’el-auriano era entrato nel suo ufficio quella mattina era stato<br/>
spiazzato. Fino a quel momento lo avevano sempre visto decisamente pieno<br/>
di piume, come gli aveva fatto notare il Doc. Quella mattina invece ad<br/>
entrare nel suo ufficio fu decisamente un uomo. In abiti quasi sobri, i<br/>
capelli che non erano un groviglio di spine irte e non era truccato<br/>
Anena Lawtoein poteva senz’altro essere definito un bel ragazzo.<br/>
Un persona così esplosiva davvero non sapeva bene come trattarla.<br/>
<br/>
Da parte sua Anena sapeva fin troppo bene come gli altri vivevano la sua<br/>
presenza. Anni in Accademia e non solo gli avevano spiegato chiaramente<br/>
cosa l’universo, o quanto meno la parte di esso dove gli era capitato di<br/>
vivere, si aspettasse da lui. Non che gli pesasse vestirsi secondo i<br/>
canoni più tradizionalmente associati alla sua appartenenza,<br/>
biologicamente parlando, al sesso maschile.<br/>
La sua elevata empatia lo metteva spesso nella dicotomica situazione di<br/>
voler facilitare gli altri anche a costo di violentare sé stesso.<br/>
Fortunatamente quel giorno non era stato così indispensabile. Non aveva<br/>
voglia di essere particolarmente visibile.<br/>
I posti nuovi lo mettevano sempre in uno stato di agitazione e disagio<br/>
insieme. La necessità di passare inosservato diventava prevalente.<br/>
<br/>
“Nonostante le modalità del nostro incontro, non certamente ideali, il<br/>
piacere è tutto mio Capitano Kenar.”<br/>
“Non la stupirà sapere che ho cercato informazioni sul suo conto nel<br/>
nostro database. Devo ammettere che ha avuto una vita alquanto…<br/>
movimentata.”<br/>
“Capitano… - riprese Anena sorridendo - …movimentata è un po’ scarna<br/>
come definizione. Mi permetto però di dire che, vista la vostra<br/>
situazione attuale, non mi sembra che voi conosciate la noia.”<br/>
“A tal proposito…”<br/>
<br/>
Il Capitano lasciò andare il D-padd poggiandosi all’indietro, cercando<br/>
il migliore approccio alla situazione.<br/>
<br/>
“Lasci che le faciliti la scelta delle parole, vuole Capitano Kenar? Lei<br/>
è sotto organico, io sono pur sempre un ufficiale della Flotta Stellare…<br/>
seppur un po’ arrugginito e sicuramente diplomato in un’altra epoca. Le<br/>
manca un consigliere. Mi hanno rivoltato come un guanto e le hanno detto<br/>
che, apparenze a parte, sono pienamente in me. Sa che non può di fatto<br/>
obbligarmi a farlo dato che la Flotta mi ha concesso di non rientrare in<br/>
servizio. Ciò nonostante pensa sia suo dovere chiedermi di accettare<br/>
quel ruolo e nel caso dicessi di no, pensa sia suo dovere provare a<br/>
convincermi con tutte le sue forze. Ho ragione?”<br/>
Nel parlare Anena si era sporto in avanti, appoggiando i gomiti alle<br/>
ginocchia e il mento sulle mani raccolte.<br/>
Accorciare le distanze non sempre era un buon metodo, ma aveva la<br/>
sensazione istintiva che il Capitano non si sarebbe sentito intimidito<br/>
da questo gesto quanto lo era stato, magari solo per un momento, dal suo<br/>
body di seta e pizzo.<br/>
“Abbastanza.”<br/>
<br/>
Anena si lasciò andare ad una sincera risata.<br/>
<br/>
“Abbastanza? Davvero la mette in questo modo? Ma lei non molla mai di un<br/>
centimetro? Lo sappiamo entrambi che ho parecchia ragione. – si<br/>
interruppe brevemente prima di riprendere sotto lo sguardo perplesso di<br/>
Kenar – Vede Capitano, nel 2372… 23 anni fa per lei uno solamente per<br/>
me, ho chiesto di non essere ripreso in servizio perché non trovavo un<br/>
giusto modo di collocarmi all’interno della struttura della Flotta<br/>
Stellare. Non mi fraintenda. Come molti giovani ho compiuto delle scelte<br/>
per i motivi sbagliati, questo non implica che le scelte fossero<br/>
sbagliate. Semmai che lo erano in un certo momento. In realtà io mi<br/>
sento ufficiale della Flotta Stellare più di quanto i rapporti che ha<br/>
letto su quel D-padd possano farle credere. Io sono una persona<br/>
complicata Capitano Kenar. Sarà per il mio essere el-auriano, sarà per<br/>
la mia educazione, sarà semplicemente per il mio carattere, ma questo è<br/>
stato il miscuglio alla base dei miei problemi di integrazione.”<br/>
<br/>
Anena si riappoggiò allo schienale della poltroncina con un breve<br/>
sospiro prima di riprendere.<br/>
<br/>
“Non le sto spiegando questo perché io e lei si debba per forza<br/>
diventare amici e questo sia il modo per accorciare i tempi di<br/>
acclimatazione reciproca Capitano. Le sto dicendo questo perché nel poco<br/>
tempo trascorso qui a bordo mi sono reso conto che lei è stato in grado<br/>
di vedere oltre le mie maschere e se ho ragione, non si sente a suo agio<br/>
con l’idea di forzarmi a fare alcunché. Quindi, ringraziandola, accetto.”<br/>
<br/>
Oramai su quella nave, in quella situazione, gli capitava spesso di<br/>
essere stupito. Cosa che stava cominciando quasi pure a piacergli davvero.<br/>
<br/>
“Benvenuto nel mio equipaggio, Guardiamarina Lawtoein.”<br/>
<br/>
<br/>
*** USS Seatiger, Bar di prora<br/>
15/01/2395, Ore 08:25 – D.S. 72039.32 ***<br/>
<br/>
Anena stava conversando tranquillamente quando quella strana sensazione<br/>
lo colpì allo stomaco. Fece un cenno alla giovane Guardiamarina con cui<br/>
stava dissertando di flussi tachionici.<br/>
<br/>
“Scusa, ma c’è qualcosa di strano…”<br/>
<br/>
Esattamente in quel momento il notturno di stelle che accompagnava<br/>
qualsiasi viaggio nello spazio, e che faceva sempre sognare Anena,<br/>
esplose in un lampeggiare di strali di colore giallo/arancione su un<br/>
fondale violaceo. Anena lo percepì e basta… non aveva bisogno che<br/>
qualcuno glielo spiegasse.<br/>
Scusandosi in silenzio si allontanò dal tavolino e appartandosi in un<br/>
angolo del bar, con lo sguardo fisso come tutti gli altri presenti su<br/>
quella specie di aurora boreale bicolore sfiorò il proprio comunicatore<br/>
riflettendo che i suoi diamantini non si intonavano per nulla con quel<br/>
fenomeno…<br/>
<br/>
“Capitano Kenar, qui Guardiamarina Anena… scusi se la disturbo ma… le<br/>
era mai capitato di vedere una piega del sub spazio prima di ora?”<br/>
<br/>
<br/>
<br/>
--<br/>
===========================================<br/>
Guardiamarina Anena Lawtoein<br/>
Consigliere<br/>
USS Seatiger - NCC 72733<br/>
===========================================<br/>
Martina mail: Lawtoein@gmail.com<br/>
Skype: martina_fvg<br/>
Jabber: Lawtoein<br/>
===========================================<br/>
<br/>
==================================================<br/>
Non esistono domande stupide solo risposte stupide<br/>
_______________________________________________<br/>
Stml3 mailing list<br/>
Stml3@gioco.net<br/>
<a href="http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml3" target="_blank">http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml3</a></div>
</div>
</div>
</div>
<div> </div>
<div class="signature">====================================<br/>
Cmdr. Dewey Finn<br/>
Primo Ufficiale<br/>
USS Redoutable NCC-35783<br/>
Skype Combadge: Silente69<br/>
Private comunicator: francocarretti@mail.com<br/>
[CV]: http://gioco.net/startrek/starfleetitaly/academy/ruolino.php?id=31<br/>
===================================<br/>
Non importa quanto una cosa possa sembrare improvvisata, c'è ancora un piano. (Col. John 'Hannibal' Smith)</div></div></body></html>