<div dir="ltr">Ehm,... il nome del brano è Lunga vita alla Sposa! non A chi tocca la sposa... mi sono dimenticata di correggere il titolo.<div><br></div><div>Silvia<br clear="all"><div><div dir="ltr" class="gmail_signature" data-smartmail="gmail_signature">------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br>Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati. Bertolt Brecht<br>------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br></div></div><br></div></div><br><div class="gmail_quote"><div dir="ltr" class="gmail_attr">Il giorno dom 14 apr 2019 alle ore 21:01 Silvia Brunati <<a href="mailto:sbrunati@gmail.com">sbrunati@gmail.com</a>> ha scritto:<br></div><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0px 0px 0px 0.8ex;border-left:1px solid rgb(204,204,204);padding-left:1ex"><div dir="ltr">Ciao! <div>Scusate il ritardo e la non eccessiva lunghezza del brano.</div><div>Spero vi piaccia.</div><div><br></div><div>Silvia</div><div><p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 8pt;line-height:107%;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="font-size:13.5pt;line-height:107%;color:black">*****************************************</span><br>
Brano: 06-09<br>
Titolo: A chi tocca la sposa?<br>
Autore: Tenente Comandante Tkar<br>
(aka Silvia Brunati)<br>
*****************************************</p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 8pt;line-height:107%;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="line-height:107%;color:black">Gisa,
Palazzo Reale</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 8pt;line-height:107%;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="line-height:107%;color:black">09/08/2396,
ore 16:30, alloggi delegazione dell’Unione Coloniale</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 8pt;line-height:107%;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="line-height:107%;color:black">Quinnar
cadde a terra senza emettere un gemito. “Non sul viso,” protestò dopo aver
sputato sangue blu cobalto a terra, “non vorrai rovinare il mio aspetto.”</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 8pt;line-height:107%;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="line-height:107%;color:black">“L’aberrazione
ha ragione,” intervenne l’Alto Istruttore posando una mano sul braccio del
Punitore di Primo Livello che stava nuovamente per colpirlo. “Fai in modo che
non si vedano i lividi.”</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 8pt;line-height:107%;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="line-height:107%;color:black">Quando
li aveva presentati alla principessa come i suoi servitori, Quinnar sapeva che
l’avrebbe pagata. Era stato stupido, incosciente, ma non aveva resistito. Ora sarebbe
stato punito come si meritava ed avrebbe accettato la punizione come loro si aspettavano,
pensò mentre i colpi lo stordivano fino a quasi fargli perdere i sensi.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 8pt;line-height:107%;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="line-height:107%;color:black">Più
tardi, quando lo trascinarono in quello che era il bagno perché si desse una
ripulita, si tirò in piedi sfruttando il supporto della parete e rimase lì a
studiare la sua immagine nello specchio. Il suo viso ricambiò il suo sguardo
con disapprovazione. La punizione era stata un male necessario, si giustificò, se
fosse stato troppo remissivo avrebbero sospettato qualcosa. Con una smorfia di
dolore si tolse la camicia mal ridotta e la gettò a terra. Male necessario? Chi
voleva ingannare? Si chiese vedendo i lividi sulla schiena. Chiuse gli occhi
inspirando a fondo, una, due, tre volte. La situazione su Gisa era più
complicata di quello che aveva creduto e, se non fosse stato attento, presto
non ci sarebbe stata nemmeno più una principessa di cui contendere la mano. Non
che sposare Lynea rientrasse nei suoi piani. Non gli importava nulla di lei, il
problema era che se voleva attuare il suo piano doveva tenerla in vita.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 8pt;line-height:107%;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="line-height:107%;color:black">Quando
aveva visto il dardo partire in direzione di Lynea aveva agito istintivamente
ed il povero Tenorio ne aveva pagato le conseguenze. Nessuno si era accorto di
nulla perché Quinnar sapeva essere rapido quando voleva, più rapido di chiunque
altro presente su Gisa, ed il dardo era sparito prima che qualcuno lo notasse.
Il problema era che ora, chiunque fosse stato ad attentare alla vita della
principessa, sapeva che qualcun altro era in grado di ostacolarlo e Quinnar
aveva già i suoi problemi ad apparire inoffensivo, o meno pericoloso di quello
che era veramente, ai suoi guardiani per preoccuparsi anche di quello.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 8pt;line-height:107%;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="line-height:107%;color:black">Quinnar
amava le sfide e, in altre circostanze, si sarebbe goduto ogni momento di
quella situazione. Solo che il suo obiettivo era un altro e, se per portarlo a
termine fosse stato costretto a farsi strada nel sangue, non avrebbe avuto
alcun problema a farlo. Aveva smesso di essere schizzinoso quando i Giudici
avevano sterminato la sua famiglia. Prima era stato solo un ragazzino viziato,
ora non aveva più nulla da cui lasciarsi viziare.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 8pt;line-height:107%;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="line-height:107%;color:black">Erano
stati molto astuti i Giudici ad ingannare la sua casata infiltrandosi in ogni
sua parte come tanti piccoli insetti infestanti per poi colpire al momento
giusto. L’Unione Coloniale non era altro che un nome di facciata che nascondeva
una dittatura che portava morte attraverso la conquista. Non che i Colonizzatori
fossero poi così diversi ammise con una smorfia portando la mano alla bocca
dove il livido lasciato dal pugno del Punitore di primo livello si era già
formato, erano solo meno razzisti. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 8pt;line-height:107%;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="line-height:107%;color:black">Sospirò
scuotendo la testa, due giorni, Lynea doveva restare viva almeno per un altro
paio di giorni e poi, in un modo o nell’altro, sarebbe finita. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 8pt;line-height:107%;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="line-height:107%;color:black"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 8pt;line-height:107%;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="line-height:107%;color:black">Gisa,
Palazzo Reale</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 8pt;line-height:107%;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="line-height:107%;color:black">09/08/20396,
ore 17:00, giardini</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 8pt;line-height:107%;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="line-height:107%;color:black">Accovacciata
sul ramo Andra spiava gli alloggi della delegazione dell’Unione Coloniale
studiando un modo per entrare senza attirare l’attenzione. Il problema era che
Quinnar non veniva mai lasciato da solo. Anche ora, controllò sullo scanner che
aveva portato con sé, nel suo appartamento c’erano sei esseri viventi, tre dei
quali pesantemente armati. Aveva ordinato a Verbno di raccogliere più
informazioni possibili, ma il problema era che nessuno sapeva molto sull’Unione
Coloniale in generale a parte che era una federazione di pianeti, poco
democraticamente uniti. E su Quinnar e
la sua casata c’erano ancora meno informazioni. Eppure era certa che ci fosse
lui dietro il fallimento dell’attentato alla vita della principessa. E questo
non le piaceva. Affatto.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 8pt;line-height:107%;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="line-height:107%;color:black"> Quando il dardo non aveva colpito la finta principessa,
dopo il primo stupore, aveva sospettato subito del rappresentante dell’Unione
Coloniale, soprattutto perché era vicino a Tenorio quando questi aveva fatto all’improvviso
un passo in avanti andandosi a trovare casualmente nella traiettoria del dardo
avvelenato. Era impossibile vedere un dardo degli Assassini Nadaali, Quinnar ci
era riuscito. E questo non le piaceva. Affatto.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 8pt;line-height:107%;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="line-height:107%;color:black"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 8pt;line-height:107%;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="line-height:107%;color:black">U.S.S.
Seatiger, Sala Tattica</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 8pt;line-height:107%;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="line-height:107%;color:black">09/08/2396,
ore 20:00</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 8pt;line-height:107%;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="line-height:107%;color:black">“Ne
è sicuro dottore?” Chiese l’immagine del capitano dallo schermo. Il dottor Bruce
sbuffò spazientito alla domanda di Kenar.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 8pt;line-height:107%;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="line-height:107%;color:black">“Come
sono sicuro di chiamarmi Symon. Si, capitano,” rispose con un sospiro
esasperato, “Tenorio è morto per avvelenamento, il problema è che i dottori di
Gisa non riescono a capire come sia successo. Tutte le bevande e i cibi vengono
attentamente controllate.”</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 8pt;line-height:107%;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="line-height:107%;color:black">Seduto
al tavolo, affianco a Tkar, il comandante Finn ascoltava la conversazione
passando lo sguardo dall’uno all’altro.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 8pt;line-height:107%;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="line-height:107%;color:black">“E
non può essere sfuggito qualcosa? Parlo per esperienza eh? Succede spesso che
in grandi occasioni qualcosa vada storto.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 8pt;line-height:107%;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="line-height:107%;color:black">“Tenorio
aveva un assaggiatore.” Gli rispose seccamente Bruce, “e lui sta benissimo”.
Aggiunse anticipando la domanda successiva di Finn.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 8pt;line-height:107%;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="line-height:107%;color:black">“Quindi,
ricapitolando: il capitano si sposa se riesce a non farsi uccidere prima, mi
scusi capitano ma è così;” Finn mollò il pollice per passare all’indice, “se
riesce ad arrivare all’altare e diventare re in realtà lo farà solo per permetterci
di riparare la nave;” sollevò l’indice medio, “se ripariamo la nave, scappiamo
e avremmo alle calcagna l’impero, una sposa offesa, saremo responsabili di una
federazione che non nascerà mai e la nostra taglia aumenterà.” Posò la mano sul
tavolo. “Tutto sommato mi sembra un ottimo piano”.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 8pt;line-height:107%;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="line-height:107%;color:black">Al
suo fianco, Tkar emise un brevissimo, contenuto e a mala pena percettibile
sospiro. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 8pt;line-height:107%;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="line-height:107%;color:black"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin:0cm 0cm 8pt;line-height:107%;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="line-height:107%;color:black"> </span></p><div><div dir="ltr" class="gmail-m_-4515722343438758929gmail_signature">------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br>Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati. Bertolt Brecht<br>------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br></div></div></div></div>
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