<div dir="ltr">Bel brano :)<div><br></div><div>Silvia<br><div><div><div dir="ltr" class="gmail_signature" data-smartmail="gmail_signature">------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br>Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati. Bertolt Brecht<br>------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br></div></div><br></div></div></div><br><div class="gmail_quote"><div dir="ltr" class="gmail_attr">Il giorno lun 2 set 2019 alle ore 08:04 Fabrizio Calandri <<a href="mailto:rashan.tholos@gmail.com">rashan.tholos@gmail.com</a>> ha scritto:<br></div><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0px 0px 0px 0.8ex;border-left:1px solid rgb(204,204,204);padding-left:1ex">Ciao,<br>
eccovi il mio brano.<br>
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USS Seatiger - Sala Riunioni<br>
05/07/2397, Ore 14:32<br>
<br>
“Come è possibile?” Chiese il capitano stupefatto.<br>
<br>
“Non saprei dire signore.” Rispose sconsolata Carelli.<br>
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Anari fece una rapida scansione e giunse in aiuto dell’amica: ”Sembra<br>
che la sala ologrammi disponga di una specie di riserva energetica.”<br>
<br>
Droxine guardò meglio e annuì:” Guardando i registri dei regolatori<br>
energetici sembra che la sala ologrammi abbia assorbito in questo<br>
tempo dell’energia in eccesso e ora la stia utilizzando come riserva.”<br>
<br>
“Maledizione.” Per un lunghissimo istante Kenar contemplò l’idea di<br>
dare l’ordine di distruggere la sala ologrammi ma preferì attendere in<br>
modo da capire meglio quella strana e confusa situazione.<br>
<br>
Il trill si alzò dalla scrivania facendo alcuni passi: ”Continuate a<br>
monitorare la situazione, vediamo cosa succede quando la riserva<br>
energetica inizia a scendere.”<br>
<br>
“Potrebbero volerci giorni.” Rispose Carelli aggiungendo:” L’energia<br>
necessaria per tenere in funzione non è tantissima e la riserva a<br>
quanto ho stimato dovrebbe bastare per 4-5 giorni.”<br>
<br>
“Ricevuto.” Kenar si avvicinò all’ingegnere e all’ufficiale<br>
scientifico:” Questo ci da il tempo di analizzare meglio che cosa sta<br>
succedendo, voglio delle risposte e le voglio rapidamente. Chiaro?”<br>
<br>
“Si capitano.” Risposero all’unisono le due.<br>
<br>
Poi Kenar si rivolse a Finn dicendo: ”Comandante, lei mi dovrà<br>
risolvere un secondo problema e penso che sia l’unico che potrà<br>
riuscirci.”<br>
<br>
<br>
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USS Seatiger – Postazione controllo informatico, sala macchine<br>
05/07/2397, Ore 14:47<br>
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Carelli si avvicinò al collega.<br>
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L’andoriano aveva le antenne basse, spalle ricurve e la testa<br>
leggermente piegata a destra. L’unico segno di forza erano le mani che<br>
digitavano freneticamente comandi. Davanti a lui un monitor mostrava i<br>
flussi informatici che transitavano per i sistemi della nave colorati<br>
in base al programma specifico. A lato il codice sorgente sgorgava dal<br>
monitor come un fiume in piena.<br>
<br>
“Novità?” chiese l’ingegnere capo.<br>
<br>
Tholos scosse la testa:” A parte le tonnellate di insulti che mi sta<br>
vomitando addosso il computer nulla, non riesco a venirne a capo.”<br>
<br>
Carelli si sedette accanto dicendo:” È il problema dei sistemi<br>
complessi, troppo interconnessi e complessi.”<br>
<br>
“Già.” Rispose l’OPS, per poi aggiungere:” Appena ripulisco un sistema<br>
o un programma, esso viene rapidamente infettato e devo iniziare da<br>
capo.”<br>
<br>
Droxine capì il problema:” Siamo noi contro il nostro sistema<br>
informatico e la nostra potenza di calcolo. Siamo troppo stupidi e<br>
lenti per poterlo eguagliare.”<br>
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Le antenne di Rashan scattarono in alto e l’andoriano si illuminò il viso.<br>
<br>
“Sei un genio.” Disse volandosi verso l’umana.<br>
<br>
“Cioè?” Chiese Carelli confusa.<br>
<br>
“E se rendessimo più stupido come noi il sistema informatico?” Propose l’OPS.<br>
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Droxine intuì il piano e sorrise di rimando: “Può essere un idea.”<br>
<br>
<br>
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USS Seatiger – corridoio antistante ai rifugi<br>
<br>
05/07/2397, Ore 14:47<br>
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*Bella missione speciale.* Brontolò tra sé e sé il primo ufficiale.<br>
L’universo era contro di lui. Come mai tutti gli incarichi meno<br>
sensati e incasinati capitavano sempre a lui?<br>
<br>
Se per il corridoio ci fosse stata una piccola pietra, Finn, l’avrebbe<br>
presa a calci spostandola in avanti di volta in volta per sottolineare<br>
la sua frustrazione.<br>
<br>
Poi nella sua mente passo un pensiero positivo: *Bè fino ad ora me la<br>
sono sempre cavata bene, ho perfino fatto amicizia con un Borg… se mi<br>
danno questi incarichi è perché me la cavo sempre bene.*<br>
<br>
Quel nuovo pensiero ribaltò completamente l’umore del primo ufficiale<br>
il quale giunse sorridente all’hangar dove era confinato il personale<br>
non umano. Era pronto a risolvere rapidamente la situazione ma, quando<br>
le porte del si aprirono, un’aria pensante raggiunge Finn.<br>
<br>
Il nervosismo era palpabile, la tensione era alle stelle. Era chiaro<br>
che i due gruppi erano sul punto di esplodere.<br>
<br>
Da un lato Joshua Nemicker e Walter Kazinsky stringevano a sé le armi<br>
pronte ad intervenire mentre dall’altro l’equipaggio non umano<br>
guardava in cagnesco i due carcerieri.<br>
<br>
La situazione sembrava sul punto di esplodere.<br>
<br>
La tensione era tale che quasi nessuno notò l’entrata del primo ufficiale.<br>
<br>
Dewey fece alcuni passi nel locale. Teneva gli occhi rivolti verso<br>
sinistra in modo da veder meglio i due gruppi ma così facendo non si<br>
accorse di una persona che giungeva in senso opposto e gli impattò<br>
contro.<br>
<br>
La massa del primo ufficiale ebbe la meglio e lo sventurato finì a<br>
terra con un tonfo e un Ahi! di dolore.<br>
<br>
Finn si voltò e vide che aveva appena urtato e buttato atterra un<br>
giovane andoriana.<br>
<br>
Il rumore allertò entrambi i gruppi che li stavano guardando carichi<br>
di tensione.<br>
<br>
Dewey temette di aver appena fatto cadere la proverbiale goccia che<br>
faceva traboccare il vaso. Deglutì temendo di aver fatto uno dei suoi<br>
soliti casini.<br>
<br>
Ma lui era una star e un primo ufficiale, non poteva permettersi di fallire.<br>
<br>
Abbozzò il miglior sorriso e, ignorando i due gruppi che stavano<br>
guardando la situazione, si chinò allungando una mano verso la<br>
giovane.<br>
<br>
“Ti chiedo scusa, perdonami.” Disse con un sorriso a trentadue denti e<br>
aiutò la giovane a mettersi in piedi.”<br>
<br>
La ragazza arrossì leggermente mentre il primo ufficiale l’aiutava a<br>
mettersi in piedi.<br>
<br>
“Come ti chiami?” Chiese Finn.<br>
<br>
“Jakal. “ Rispose lei.<br>
<br>
*La figlia del comandante Tholos.* La riconobbe rapidamente il primo<br>
ufficiale, poi aggiunse:” Scusami ancora Jakal.”<br>
<br>
La ragazza si allontanò. Finn sapeva di avere gli occhi di tutti su di lui.<br>
<br>
Doveva agire e farlo rapidamente.<br>
<br>
Si voltò verso i due gruppi dicendo: “Ma cosa state facendo?”<br>
<br>
Il tono non era autoritario e pronto a ristabilire la ferrea<br>
disciplina militare. Era il tono di chi che era sorpreso da cosa stava<br>
accadendo.<br>
<br>
I due gruppi che si aspettavano una sfuriata e di scattare sugli<br>
attenti, rimasero sbigottiti. La semplice domanda di Finn fu<br>
devastante perché gli obbligava a farsela internamente e a vergognarsi<br>
della risposta.<br>
<br>
Alcuni abbassarono lo guardo altri continuarono a guardare il primo<br>
ufficiale ma nessuno rispose.<br>
<br>
Un totale silenzio riecheggiò nella sala.<br>
<br>
Come avevano potuto cedere ai più bassi istanti e al nervosismo? Si<br>
chiesero in molti.<br>
<br>
Finn si rilessò rendendosi conto di aver appena compiuto la sua<br>
missione anche se sapeva che per chiudere definitivamente la cosa il<br>
consigliere avrebbe dovuto lavorar non poco con delle sedute.<br>
<br>
<br>
<br>
USS Seatiger - Sala Riunioni<br>
05/07/2397, Ore 15:02<br>
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Droxine indicò lo schermo che mostrava una vista prospettica della<br>
Seatiger con indicati ina svariata rete di interconnessioni con punti<br>
evidenziati colorati.<br>
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“Questa è l’intera rete informatica della Seatiger.” Spiegò<br>
l’ingegnere poi indicando alcuni agglomerati di vario colore aggiunse:<br>
”I sistemi primari come il controllo del nucleo di curvatura, sistemi<br>
d’arma e altri sono del tutto indipendenti e sono in grado di<br>
funzionare indipendentemente dal resto della nave.”<br>
<br>
“Tuttavia sono interconnessi all’intera rete informatica della nave.”<br>
Aggiunse Rashan:”In modo da sfruttare la potenza di calcolo di altri<br>
sistemi non in funzione per controlli, ridondanza o carico eccessivo<br>
di calcolo.”<br>
<br>
Kenar guardò i due ufficiali e, cercando di arrivare rapidamente al<br>
punto, chiese: ”Qual è il vostro piano?”<br>
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Droxine annuì rispondendo:” L’infezione, se così possiamo definirla,<br>
si sta muovendo tra i sistemi della nave infettandoli e rendendoli<br>
ostili al personale non umano. Tuttavia essa si comporta come una<br>
specie di programma che altera i comandi dei vari sistemi. Per noi è<br>
quasi impossibile combatterla perché essa sfrutta l’intera potenza di<br>
calcolo della nave.”<br>
<br>
“State dicendo che è troppo veloce per essere controllata?” Chiese Anena.<br>
<br>
“Esattamente.” Rispose Droxine.<br>
<br>
“L’idea è di ridurne la velocità.” Rashan indicò alcuni punti sullo<br>
schermo: ”Vorremmo rimuovere tutte le gelatine bioneurali in eccesso e<br>
disattivare fisicamente tutti i sistemi non essenziali. In questo modo<br>
l’infezione verrebbe elaborata su una potenza di calcolo molto più<br>
bassa.”<br>
<br>
“Che vantaggi avremmo?” Chiese il capitano.<br>
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“Potremmo capire meglio la natura del programma che sta bloccando i<br>
nostri sistemi, isolarlo e recuperare il controllo della nave.”<br>
Rispose Droxine.<br>
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“Che rischi avremmo per i sistemi primari?” Chiese T’Kar.<br>
<br>
“I sistemi primari dispongono di una potenza di calcolo dedicata<br>
sufficiente al loro funzionamento. Non dovremmo avere impatti.”<br>
Rispose Tholos.<br>
<br>
“Inoltre per occupare potenza di calcolo potrei lanciare un ciclo<br>
infinito di scansioni coi sensori a lungo raggio. Questo impegnerebbe<br>
potenza di calcolo a discapito dell’infezione.” Propose Anari.<br>
<br>
“Ottima idea.” Commentò Carelli.<br>
<br>
“Lanciando una simulazione di scenari tattici potremmo impegnare<br>
ulteriormente i sistemi informatici della nave.” Propose T’Kar.<br>
<br>
Il capitano decise di riassumere la situazione:” Togliendo potenza di<br>
calcolo potremmo isolare o rallentare cosa ci sta bloccando i sistemi<br>
permettendo al personale non umano di ritornare in servizio. Direi di<br>
procedere.”<br>
<br>
Anena alzò una mano:”Non dimentichiamo che questo programma che ci sta<br>
paralizzando i sistemi si sta comportando come una forma di vita<br>
sensiente. Avete pensato a come potrebbe reagire.”<br>
<br>
“No.” Ammise Carelli.<br>
<br>
“Ha qualche consiglio?” Chiese il capitano.<br>
<br>
Il consigliere scosse le spalle dicendo: ”E’ difficile dire come<br>
reagirebbe questa infezione, potrebbe sentirsi minacciata da essa o<br>
semplicemente non accorgersene. Consiglio di procedere ad intervalli<br>
in modo da non causare shock all’essere se così possiamo definirlo.”<br>
<br>
“Mi sembra una buona idea.” Commentò il capitano.<br>
<br>
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USS Seatiger – Condotto 15g<br>
05/07/2397, Ore 15:22<br>
<br>
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<br>
Droxine aprì il pannello. Davanti a sé vide le gelatine bioneurali nei<br>
sacchetti illuminate. Una serie di led luminosi segnalavano il<br>
frenetico passaggio di dati all’interno dei computer.<br>
<br>
L’ingegnere capo attivò la comunicazione dicendo:”Sono pronta.”<br>
<br>
=^=Anari e T’Kar hanno appena lanciato le loro scansioni. Rilevo un<br>
picco di utilizzo dei sistemi informatici.=^= Rispose Tholos.<br>
<br>
“Bene.” Rispose l’ingegnere capo per poi aggiungere:”Le altre squadre<br>
sono pronte.”<br>
<br>
=^=Sì. Tutti gli ingegneri in servizio sono pronti a disattivare tutte<br>
i gel pack bioneurali. =^=<br>
<br>
“Allora procediamo.”<br>
<br>
=^=Ricevuto.=^=<br>
<br>
Carelli sentì Rashan impartire l’ordine di procedere alle altre<br>
squadre e poi si avvicinò al primo gel pack. Delicatamente staccò i<br>
contatti e l’alimentazione della prima. Poi con un rapido gesto<br>
rimosse i supporti e il primo gel pack venne rimosso.<br>
<br>
L’ingegnere capo lo inserì in un contenitore e passò al successivo.<br>
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USS Seatiger – nessun posto nessun orario<br>
<br>
Fu un colpo improvviso. L’essere sentì improvvisamente avvicinarsi<br>
qualcosa. Aveva difficoltà a capire cosa si stava avvicinando.<br>
Sembravano migliaia di informazioni su possibili scenari di<br>
combattimento e la composizione chimica di un campo di asteroidi.<br>
Tutte queste informazioni galoppavano accanto a lui. Ma erano<br>
relativamente distanti e per un eterno millisecondo gli sembrò tutto a<br>
posto.<br>
<br>
Poi fu come se i due flussi paralleli a lui si stessero avvicinando.<br>
Riducevano rapidamente lo spazio come due muri d’acqua ai suoi lati.<br>
<br>
In un lampo gli furono addosso. L’essere si sentì stritolare. Gli<br>
mancava spazio per ragionare, pensare e agire.<br>
<br>
Si sentiva soffocare e una paura irrazionale e totale lo assalì. Stava<br>
perdendo il controllo mentre lentamente sentiva dissolversi nel nulla.<br>
<br>
Doveva scappare lontano, salvarsi.<br>
<br>
Con uno sforzo immane avanzò.<br>
<br>
USS Seatiger – Spazio esterno<br>
05/07/2397, Ore 15:23<br>
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<br>
<br>
I motori a impulso ebbero un sussulto. Una piccola scarica si generò<br>
in uscita. Poi una seconda e una terza. Infine si accesero spingendo<br>
leggermente in avanti la Seatiger.<br>
<br>
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-- <br>
---<br>
Ciao<br>
Fabrizio<br>
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Tenente Comandante<br>
Rashan Tholos<br>
Capo OPS<br>
USS Redoutable<br>
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