<div dir="ltr">Molto carino!<div><br></div><div>Silvia<br clear="all"><div><div dir="ltr" class="gmail_signature" data-smartmail="gmail_signature">------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br>Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati. Bertolt Brecht<br>------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br></div></div><br></div></div><br><div class="gmail_quote"><div dir="ltr" class="gmail_attr">Il giorno gio 19 dic 2019 alle ore 22:31 <<a href="mailto:mokia@libero.it">mokia@libero.it</a>> ha scritto:<br></div><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0px 0px 0px 0.8ex;border-left:1px solid rgb(204,204,204);padding-left:1ex"><u></u>
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<p>E niente, non mi sono serviti i giorni in più!</p>
<p>Eccovi Anna Maria Calvi in tutto il suo splendore!</p>
<p>Baci </p>
<p>Monica</p>
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<strong>USS Seatiger - Ufficio del Capitano- 06/07/2397 - ore 11.10 </strong>
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Il tenente Anna Maria Calvi, seduta sulla poltroncina di fronte alla scrivania del Capitano, guardava il suo superiore con aria incredula. Quando dieci minuti prima era arrivata la chiamata di Kenar che la convocava nel suo ufficio, si trovava nello spogliatoio della palestra della Sezione Sicurezza, aveva appena terminato l'allenamento. Lo stratagemma pensato dal Comandante Finn sembrava funzionare e tutti avevano ripreso possesso dei loro alloggi e delle proprie mansioni e, prima di fare la doccia, si era messa a redigere sul suo Padd una proposta da sottoporre a T'kar: voleva proporre di fare dei corsi di autodifesa, tanto per cominciare, rivolti all'equipaggio della nave, civili compresi, non addestrati al combattimento. Fu interrotta da Kerrigan, giovane Guardiamarina, che le chiese:
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“ A cosa sta lavorando Signora?”
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Anna sorrise al pensiero che, dopo quel lungo periodo passato a stretto contatto sulla Seatiger, la ragazza non riusciva ancora a darle del tu, nemmeno in privato.
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“ È un po' che ci penso, e adesso vorrei parlarne al nostro Capo. Mi piacerebbe che tutti gli uomini e donne a bordo della Seatiger fossero in grado di reagire a un'emergenza, con le adeguate conoscenze, in modo da lasciare noi, liberi di agire, sapendo che anche il Dottore, per esempio, sia in grado di badare a se stesso.”
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“Si spieghi meglio per favore!”
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Anna ci rifletté un momento e poi disse:
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“Formuliamo l'ipotesi peggiore, un abbordaggio. Se tu potessi combattere senza il pensiero che prima devi mettere in sicurezza i tuoi compagni che non sono in grado di difendersi, non potresti agire meglio e più rapidamente?”
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“ Beh sì, certamente. Il tempo di reazione in certe situazioni è fondamentale, quindi se dovessi pensare solo alla difesa della nave, il risultato finale potrebbe essere più facilmente a nostro vantaggio. ”
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"Esattamente. E in più qualcuno dei nostri colleghi scienziati è già pratico di arti marziali e potrebbe dare un contributo ulteriore alla causa." Disse mentre il pensiero di Quinn a petto nudo, sudato, dopo una sessione di allenamento con lei, ancora le faceva battere forte il cuore.
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Fu in quel momento che arrivò la chiamata del Capitano e anche se ne fu alquanto sorpresa, come suo solito rispose prontamente e, fatta la doccia più veloce della sua vita, si era presentata alla porta del Capitano in perfetto stato.
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Il trill la aspettava seduto alla sua scrivania, con il Comandante T'kar in piedi alla sua destra.
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" Signori" disse entrando Anna.
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"Prego s'accomodi Tenente. Non si preoccupi, non ha fatto niente!" disse Kenar con un sorriso, avendo colto sul bel volto del Tenente Calvi una certa tensione.
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“Grazie Signore." rispose Anna sedendosi " e posso sapere il motivo dell'incontro?”
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"Molto semplice: il Comandante T'kar ha già troppe incombenze con la sua mansione di Capo Tattico e dover gestire anche la Sicurezza, gli toglie troppo tempo ed energie. Così avrei deciso di nominare un nuovo Capo della Sicurezza in modo da alleggerirgli il lavoro, e permettergli così, di dedicarsi con costanza ai suoi doveri. Dopo aver esaminato attentamente le schede dei papabili candidati, e anche su suggerimento di T'kar che ha lavorato a stretto contatto con tutti gli ufficiali della Sicurezza, ho deciso che sarà lei a ricoprire quel ruolo. Cosa ne pensa?" terminò Kenar senza distogliere lo sguardo dalla giovane donna seduta di fronte a lui.
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Anna guardò prima lui, poi il vulcaniano come ad avere conferma di avere capito bene quello che il Capitano le stava esponendo, poi tornò a guardare Kenar.
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“E' Sicuro Signore? Cioè pensa davvero che io sia la persona giusta per questa mansione? Non mi fraintenda, non che io pensi di non essere adatta, anzi! Ci sono però, Ufficiali più anziani di me e con un'esperienza maggiore di me a bordo della nave.”
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“Ha perfettamente ragione e il fatto che mi chieda questa cosa mi fa capire che ho preso la decisione giusta. E' vero ci sono uomini più esperti, ma lei è riconosciuta da tutti i suoi colleghi come la più forte e abile combattente della nave. Inoltre si è conquistato il rispetto di tutti, perché tutti sanno e l’ha più volte dimostrato con i fatti, che sarebbe disposta a sacrificare la sua vita, pur di proteggere uno qualsiasi di noi. E questo fa si che ci si fidi di lei incondizionatamente. Questo sentimento di fiducia che ispira negli altri è una dote che uno ha o non ha, non è questione di quanti anni di servizio puoi avere: è una qualità naturale che lei possiede abbondantemente, mi creda! E si obbedisce più facilmente agli ordini di una persona in cui abbiamo fiducia.”
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Anna arrossì leggermente, come sempre quando le facevano un complimento o un elogio, e a Kenar venne da pensare che quel leggero rossore sulle gote le donasse molto, per poi riflettere che non era proprio il momento di perdersi in simili riflessioni.
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“Allora Capitano sarà un onore per me accettare questo incarico, e cercherò di meritare la fiducia che mi sta concedendo. Grazie Signore !”
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"Molto bene Tenente Calvi. Congratulazioni per il suo nuovo incarico, ma tra qualche tempo mi dirà se le ho fatto un piacere o no, perché da adesso in poi, oltre agli onori di essere un capo sezione, ne avrà anche tutti gli oneri! Il Comandante T'kar le mostrerà il suo nuovo ufficio e le passerà le consegne, e, se nei prossimi giorni, dovesse avere dubbi o perplessità di qualsiasi tipo, non esiti a interpellare me o il Signor T'Kar: i primi tempi saranno un po' duri, visto la novità dell'incarico per lei, ma sono sicuro che in poco tempo si metterà in pari." Disse Kenar alzandosi e porgendo la mano ad Anna per congratularsi.
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Fu in quel momento che la voce del Comandante Finn interruppe la conversazione:
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=^= Finn a Capitano. Abbiamo un problema!=^=
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"Un altro Finn? " chiese Kenar leggermente sconsolato.
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=^= Beh ... ecco ...forse è meglio che venga in Infermeria così Carelli le spiegherà tutto o quasi.=^=
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"Temo che il suo nuovo ufficio debba aspettare, venite con me. " disse il Trill ai suoi due Ufficiali. Il nuovo incarico di Anna Maria Calvi stava per iniziare.
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<strong>USS Seatiger – Infermeria - 06/07/2397 - ore 11.25</strong>
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Il Capo Ingegnere guardò Finn con aria notevolmente alterata e gli rifilò un pugno sul bicipite destro.
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“Ahia!!” disse Finn “mi hai fatto male!”
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“E’ il minimo: così Carelli le spiegherà tutto! “ la donna ripeté le ultime parole che Finn aveva detto al Capitano, cercando di imitarne anche la voce. “ Grazie, sei davvero un amico! “
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“Beh scusa, ma pensi davvero che io sia in grado di spiegare quanto è appena accaduto al Capitano?”
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“ Ha ragione Drox, e comunque mi prenderò io la colpa di non averlo avvertito!” Intervenne Anari mettendosi tra i due litiganti.
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“No, non è giusto. In fondo l’idea è stata mia…”
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“E’ Stata sua quale idea?” la voce di Kenar appena entrato, giusto in tempo per sentire il suo Primo Ufficiale autoaccusarsi di qualsiasi cosa potesse essere accaduta, li fece girare tutti e tre e tutti, avevano l’aria di chi è stato sorpreso con le mani nella marmellata.
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“Ecco Signore, stavamo cercando di ragionare fuori dagli schemi per venire a capo di questo pasticcio.” Cominciò Droxine.
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“Sì un modo per comunicare con l’entità olografica, usando un altro ologramma.” Continuò Dewey.
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“E abbiamo pensato di usare il MOE come ambasciatore.” Terminò Anari.
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“ Scusate ma il Dottor Bruce dov’è?” chiese il nuovo Capo Sec Calvi, che entrata dopo Kenar e T’kar aveva fatto una rapida ispezione dell’Infermeria.
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“Oh beh..ecco questo è il problema: la nostra nuova entità senziente lo ha rapito tramite il MOE.” Disse Finn tutto d’un fiato.
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<strong>Da qualche parte e ovunque</strong>
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Bruce all’improvviso si sentì strappare dalla realtà della sua Infermeria per essere catapultato dove? Non capiva quello che vedeva intorno a lui. C’era buio e luce insieme, il tempo e la materia sembravano concetti alieni, non c’era un sopra o un sotto. Né un prima o un dopo.
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Cercò di restare attaccato alla realtà, ripetendosi chi era e da dove veniva facendo profondi respiri a occhi chiusi, per non essere confuso dalle immagini che lo circondavano.
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Poi una voce distorta, quasi inumana, ma allo stesso modo familiare lo fece sussultare.
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“DOTTORE?” chiese la voce.
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Bruce si girò nella direzione da cui sentiva arrivare la voce. Una forma fatta di luce, dalle sembianze umane era davanti a lui, vicino e allo stesso tempo distante da lui. Mise una mano sulla fronte, a riparare gli occhi, per cercare di mettere a fuoco meglio l’immagine.
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“Sì, io sono un dottore. E tu cosa diavolo sei?” disse con il suo solito garbo.
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“Devi toglierlo da me, soffro soffro soffro …” ripeteva come una litania.
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Bruce fece qualche passo nella direzione della figura di luce, riuscendo a distinguere qualcosa nei tratti del volto di familiare.
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“Gallivan? Sei Tu?” chiese il Dottore tendendo una mano nella sua direzione. La figura davanti a lui sembrò tremare e contorcersi per un breve momento, e improvvisamente i contorni del volto si fecero più nitidi, mostrando a Bruce il volto atterrito del Tenente JG Gallivan, con due occhi inquietanti color zaffiro.
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“Mi aiuti la prego, non so quanto posso resistere!” riuscì a dire solo queste poche parole, poi i lineamenti tornarono quelli senza una forma precisa di prima: solo gli occhi zaffiro erano rimasti uguali.
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Symon ritrasse la mano, temendo che se lo avesse toccato sarebbe stato anch’esso inglobato in quello strano essere.
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“Senti io sono un medico non un ingegnere e se devo separarti dalla parte umana con cui ti sei fuso, devo farlo nella mia infermeria e con l’assistenza di qualcuno che ne capisca di sistemi olografici. Qui non posso fare niente. Credo anche il tuo ospite umano sia ad un passo dalla morte. E visto il vostro stato di fusione, credo che potresti morire anche tu.” Disse Bruce senza troppi giri di parole.
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“Olografici? Che cosa sono i sistemi olografici?” chiese l’entità che sembrava controllare meglio l’uso della parola.
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“Per quello che ne so io sono solo un mucchio di fotoni: ma ti ripeto io curo gli esseri fatti di carne, non quelli fatti di luce. Se non vuoi più provare dolore quindi, trova un modo per venire nella nostra realtà, e lì insieme troveremo una cura.”
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“Cura. Io voglio una cura. Soffro…soffro…soffro…”
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Tutto intorno a Bruce si fece buio e gli sembrò che anche l’aria venisse a mancare, poi all’improvviso…
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<strong>USS Seatiger – Infermeria - 06/07/2397 - ore 11.25</strong>
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“Oh beh..ecco questo è il problema: la nostra nuova entità senziente l’ha rapito tramite il MOE.” Disse Finn tutto d’un fiato. Non aveva ancora finito di dire che Bruce era stato rapito dall’entità sconosciuta, che un bagliore improvviso li accecò tutti, materializzando al centro dell’infermeria due figure.
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“Ed ecco che l’ha riportato indietro: tutto risolto alla fine!” disse Dewey con un sorriso sornione sul volto.
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“ Ma non è il MOE !” disse Carelli quando la luce della figura apparsa col Dottore si affievolì quel tanto da permettere loro di vedere meglio.
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