[Stml4] R: Re: 02.03 Insonnia
cpt.macglee
cpt.macglee a gmail.com
Lun 28 Set 2015 11:51:11 CEST
Sì ti do ragione, infatti avevo previsto di scrivere una parte in cui sulla base del diálogo tra il capitano e il vulcanico si scoprivano degli indizi sui nostri avversari, ma ho avuto qualche imprevisto per cui ho potuto lavorarci troppo poco tempo.
Ho pensato di non perdere ulteriormente tempo dato che comunque il brano portava avanti la relazione tra diversi personaggi della nave, che è un punto su cui finora siamo stati un po carenti!
Inviato da Samsung Mobile.
<div>-------- Messaggio originale --------</div><div>Da: Silvia Brunati <sbrunati at gmail.com> </div><div>Data:28/09/2015 09:26 (GMT+01:00) </div><div>A: NX Atlantis <stml4 at gioco.net> </div><div>Oggetto: Re: [Stml4] 02.03 Insonnia </div><div>
</div>Ciao!
Letto, posso fare però delle osservazioni?
Mi sembra un pò affrettato come brano, capisco i problemi di tempo, però non mi sembra sia stata portata avanti la storia. Anche il colloquio fra il capitano e Sherileb si risolve in due secondi.
Se dovessi definirlo in qualche modo sarebbe "interlocutorio". E' una mia impressione eh? :)))
Il giorno 26 settembre 2015 17:29, Capitano MacGlee <cpt.macglee at gmail.com> ha scritto:
ciao a tutti, ecco il mio pezzo, è un po’ corto, ma inquesto periodo sono stato un po’ incasinato, spero apprezzerete ugualmente!
Nei prossimi giorni metterò in pari il sito e vi spedirò l’ebook della missione precedente!
Atlantis alloggio del capitano 8 Agosto 2170 23:00
Andrea continuava a girarsi e rigirarsi nel letto, girare il cuscino in cerca di un minimo di frescura. Gli impianti di controllo ambientale della Atlantis erano perfettamente funzionanti, non era quello il problema.
Il problema era quella maledetta nave invisibile.
Era abitudine di Andrea cercare di non pensare più al lavoro nei momenti liberi quando non strettamente necessario. Un’ottima strategia per evitare di accumulare uno stress eccessivo e arrivare a inizio turno molto più rilassato e concentrato.
Questa notte però continuavano a girargli per la mente i rapporti letti sulla comparsa di questa strana nave, le riunioni con gli Andoriani, i rapporti tecnici dei suoi fidi ufficiali.
Tutta questa situazione aveva dell’assurdo: perché qualcuno dovrebbe sferrare degli “attacchi” (se di questo si trattava, in fondo anche questa affermazione poteva tranquillamente essere messa in dubbio), senza fare grossi danni se non un banale mercantile tellarita, senza rubare materiali o informazioni?
Una semplice dimostrazione di forza? Senza nessuno a rivendicarla? Difficile da credere.
Un test Romulano o di qualche altra potenza dotata di dispositivi di occultamento? Troppo maldestro per essere un test, erano stati rilevati così platealmente da spingere la flotta stellare a muovere una delle sue navi migliori.
Cosa ci si doveva aspettare da loro? E soprattutto, la Atlantis sarebbe stata in grado in caso di necessità di tener testa a una nave invisibile?
Mentre questi pensieri continuavano a ronzargli per la testa, il letto di Andrea sembrava diventato una sauna calda e umida.
Stanco e innervosito abbandonò ogni ulteriore tentativo di riuscire a dormire, si alzò dal letto con l’idea di andare in palestra. Un pò di attività fisica nonostante la tarda ora avrebbe sicuramente conciliato il sonno.
Con buona pace dei ritmi un pò più regolari che si era ripromesso di tenere al suo ritorno dalla licenza.
Atlantis 9 Agosto 2170 00:01
Shelerib entrò in sala mensa, l’incontro col suo ex capitano l’aveva piuttosto turbata. Durante la giornata lavorativa era riuscita a tenere a freno le sensazioni rievocate da questo evento inaspettato, ma la notte aveva il potere di far riemergere tutti i pensieri che aveva represso durante la giornata.
Una tazza di tè era l’ideale per conciliare il sonno e rilassarsi.
Mentre le porte della sala si chiudevano alle sue spalle si rese immediatamente conto di non essere l’unica ad avere problemi di insonnia quella notte.
Ad un tavolo c’era il capitano, con una fetta di torta e un dpad in mano, assorto nella lettura.
“Buona sera capitano”
“Buona sera Shelerib, a quanto pare non sono l’unico ad avere problemi ad addormentarmi vero?”
“Già, ho un pò di pensieri per la testa…”
“Anche io, questa missione ha qualcosa di decisamente inquietante, non riesco a smettere di pensarci, ho tentato di fare una corsetta in palestra, ma mi è risultato tanto difficile quanto prendere sonno...”
“Già, ha proprio ragione, anche io sono molto preoccupata, se si trattasse davvero di romulani potremmo trovarci in una brutta situazione…”
“Stia tranquilla, siamo uno dei migliori equipaggi della flotta stellare, siamo in grado di affrontare qualunque situazione”
“Si, ne sono convinta, non è quello a turbarmi per la verità…”
“Cosa intende dire?”
“Beh, il capitano Ch'ozhitrol è il mio ex ufficiale superiore… non mi aspettavo di rivederlo oggi, sono passati tanti anni, sono una persona diversa, è strano ripensare a com’ero una volta…”
“Ha fatto molta strada da allora, è stata scelta per questo incarico perché era uno dei migliori candidati e il suo comportamento fino ad oggi non mi ha fatto mai pentire di questa scelta”
“Grazie capitano” quella dimostrazione di fiducia ebbe il potere di sciogliere qualcosa infondo al suo stomaco, improvvisamente sentiva le preoccupazioni farsi più distanti.
Restarono lì a chiacchierare ancora qualche minuto, prima di decidere entrambi che era ora di dormire.
Ufficio del capitano 9 Agosto 2170
“Capitano capitano V'lenner, dovevate ricongiungervi con noi prima di partire per il luogo dell’attacco!”
“Vista la situazione e la perdita di un vascello era logico non perdere ulteriormente tempo, l’alto comando vulcaniano potrà confermare che abbiamo agito con il loro diretto benestare, grazie alla nostra tempestività siamo riusciti a rilevare la traccia di curvatura della nave che ha sferrato l’attacco.”
Il capitano MacGlee sospirò profondamente, anche attraverso una semplice comunicazione subspaziale i vulcaniani riuscivano a risultare molto… tediosi.
“Va bene capitano. Cos’avete scoperto?”
“Sto inviando i dati da noi rilevati proprio in questo momento al vostro ufficiale scientifico, per riassumere, la nave attaccante aveva dei sistemi praticamente invisibili ai sensori sia dei Tellariti che dell’avamposto andoriano”
Questo lo dicevano già i rapporti… Andrea riuscì a modersi la lingua prima di esprimere ad alta voce il proprio pensiero, continuare il litigio col vulcaniano sarebbe stato poco proficuo ai fini della missione. Anche se lui avrebbe negato che quello in corso fosse un litigio: niente emozioni, niente litigi.
“Con i nostri sensori non abbiamo potuto rilevare altro che una traccia di curvatura compatibile con una nave romulana, ma non è logico assumere che questo attacco sia opera dei Romulani, andrebbe contro i loro usuali schemi comportamentali.”
“Si, capitano avevamo raggiunto le stesse conclusioni.”
“Vi ho inviato la traccia di curvatura che abbiamo rilevato, in questo momento stiamo seguendo la stessa rotta, vi suggerirei di incontrarci alle coordinate allegate alla nostra trasmissione che si trovano al limite estremo dei nostri sensori, da lì potremo proseguire insieme la ricerca, la traccia di curvatura non è compatibile con un motore che possa superare curvatura 4, questo sembra in contrasto con l’avanzamento tecnologico che hanno dimostrato gli alieni. A meno che quella che i tellariti hanno incontrato non sia una nave prototipo.”
“Cosa sta cercando di insinuare?” MacGlee cominciava a seguire il ragionamento del vulaniano.
“Credo ci sia la possibilità che il vascello sia stato costruito dai romulani ma attualmente non sia più sotto il loro controllo”
Dei semplici pirati che in qualche modo avevano messo le mani su qualcosa di più grande di loro? Il vulcaniano sembrò leggere il pensiero dell’umano:
“Escludo che si tratti di pirati altrimenti avrebbero saccheggiato la nave dei Tellariti, invece si sono limitati a distruggerli, in questo momento un mio ufficiale sta interrogando il capitano Tellarita per scoprire chi fossero i suoi nemici, sembra l’unica pista possibile fino a quando non troveremo ulteriori indizi.”
“Grazie V'lenner, invierò le vostre informazioni alle mie senzioni scientifiche e ingegneristiche, ci vediamo tra due giorni alle coordinate, CERCATE DI ESSERCI”.
Con un bip si interruppe la conversazione subspaziale, non sembrava essere stato molto proficuo il gesto impulsivo (ah no logico!) dei vulcaniani di mancare il rendez-vous. L’unica speranza era che almeno i dati che avevano inviato rivelassero qualcosa di nuovo.
Amedeo
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Cpt. Andrea MacGlee
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