[Stml4] R: Random - Incresciosi altrove

Cesare Atlantis cesare.atlantis a gmail.com
Lun 1 Ago 2016 22:24:32 CEST


Ciao,
brano sistemato e caricato sul sito con relativa news.
Ho prevveduto ad aggiornare il nome di Dorothea.

Per il resto è perfetto!

Il 29/07/2016 12:08, Roberto Battistini ha scritto:

> scusami! Evidentemente si conferma come sia negato con i nomi!!
> Fatemi tutte le osservazioni e procedo con le modifiche...
> grazie
> Roberto / i Joshua Random
>
> Il giorno 29 luglio 2016 11:50, Vanessa Reis Squirtaker <
> Vanessa_Reis_Squirtaker a outlook.it> ha scritto:
>
>> Devo leggere ancora la modifica, ma la mia pg non si chiama Vanessa.. XD
>>
>>
>>
>>
>> ========================
>> Guardiamarina Dorothea Reis
>> Addetta Comunicazioni
>> Atlantis NX-04
>> ========================
>>
>>
>>
>> *Da: *Roberto Battistini <rbattis72 a gmail.com>
>> *Inviato: *venerdì 29 luglio 2016 00:49
>> *A: *NX Atlantis <stml4 a gioco.net>
>> *Oggetto: *Re: [Stml4] Random - Incresciosi altrove
>>
>>
>> capitano, assolutamente d'accordo. Ad essere sinceri fino all'ultimo ho
>> avuto dei dubbi se inserire Q o meno. Credo che la versione della creatura
>> senziente sia di gran lunga migliore, se nonché meno ingarbugliata da
>> gestire...
>>
>> Ecco la modifica (alquanto facile, dopo tutto :)
>>
>> ciao
>> Roberto
>> Tenente Joshua E. Random
>> timoniere
>> USS / ISS Atlantis
>>
>> ====
>>
>> * "Incresciosi Altrove"*
>>
>> Un battito di ciglia e un intensa vibrazione pervase la plancia della USS
>> Atlantis, circondando l’equipaggio, annullando ogni altra percezione di
>> oggetti o forme, facendo diventare tutto confuso in un surreale gioco di
>> luci che freneticamente si alternavano davanti ai loro occhi e la mente
>> perdeva ogni aggancio con la realtà. Nessuno si rese conto se l’urto con
>> l’oggetto misterioso lanciato a tutta velocità contro l’Atlantis, fosse
>> stato percepito o meno. Tutto sembrò sospeso nel tempo e nello spazio e
>> quella manciata di secondi parve un’eternità. Cortes sentiva il ronzio
>> costante e nevrotico di api nelle orecchie, Reis aveva la vista talmente
>> confusa come se la testa fosse in una centrifuga ad alta velocità, Random
>> era come smarrito nel vedere forme geometriche ardite ed alterate, quasi
>> l’esito di una pessima nottata con sostanze psicotrope. Poi infine arrivò
>> l’oscurità, quella nera senza forma, in cui tutto tace e cessa come di
>> vivere.
>>
>> Quando Reis aprì gli occhi non ritrovò la plancia. E neppure i suoi
>> colleghi. Davanti a lei si stagliava un ampio manto innevato, la
>> temperatura era sotto zero e un cielo lattiginoso incombeva su di loro.
>>
>> “Cosa diavolo è successo alla Atlantis?” chiese, ma non c’era nessuno ad
>> ascoltarla, tranne la sua versione dell’altra dimensione, il cui sguardo
>> teso e severo non lasciava trapelare nulla di positivo
>>
>> “Evita domande stupide. Qualcosa ha colpito le nostre navi e ora siamo
>> solo noi due. E’ talmente bizzarro da farmi pensare che questa non sia la
>> realtà, ma il frutto di un sogno o di una realtà virtuale” disse il
>> Commissario Reis evidentemente alterata.
>>
>> “io non conosco questo luogo. E se non l’ho mai visto esclude che possa
>> esere una qualche ricostruzione del mio inconscio, onirica o meno” aggiunse
>> Vanessa cercando di cogliere maggiormente i dettagli di quella fredda
>> pianura ammantata di una fitta coltre di neve. “Ed inoltre è piuttosto
>> freddo…dobbiamo cercare un riparo”.
>>
>> Il commissario Reis fece un cenno d’assenso alla sua versione alternativa.
>> Si guardò intorno e scorse a diversi km di distanza una sorta di
>> abitazione. “Da quella parte.Forse possiamo rifugiarci…o sei troppo pigra
>> per arrivare fino là?” chiese sprezzante iniziando a camminare nella
>> direzione della casa.
>>
>> Vanessa sbuffò: “ Commissario, mi deve spiegare da dove nasce tutto questo
>> astio?”
>>
>> La Reis dell’impero terrestre si voltò verso la Reis della Federazione e
>> aggiunse: “Non ho detto di evitare le domande stupide?”
>>
>>
>>
>> *Altrove, in mare aperto.*
>>
>> Random si ritrovò piuttosto spaesato nel vedere che la sua postazione era
>> scomparsa e al suo posto teneva in mano un lungo remo di legno ed era
>> seduto su un’imbarcazione che ondeggiava in mezzo al mare, con sottofondo
>> il solo sciabordio delle onde che accarezzavano lo scafo anch’esso in
>> legno. L’odore del mare lo raggiunse, mentre un forte sole estivo bruciava
>> come se fosse mezzogiorno. Davanti a lui un altro uomo era seduto, con
>> addosso una divisa nera e anche lui con un lungo remo.
>>
>> “Ben svegliato, Tenente Random. Piacere di conoscerla, sono il Tenente
>> Random” disse l’uomo voltandosi. Era come guardarsi allo specchio, con
>> qualche piccola differenza. La pettinatura era diversa, così come l’assenza
>> di barba dell’uomo in nero e una cicatrice che non era stata medicata bene
>> come la sua.
>>
>> Il tenente Random della Flotta Astrale fece un sorriso: “Immagino sia
>> inutile chiedere come siamo finiti entrambi su una barca in mezzo al mare?”
>>
>> L’altro Random alzò le spalle, “occorre cogliere ciò che di meglio abbiamo
>> ora. Che siamo probabilmente vivi, o lo è il nostro cervello e, come tali
>> che dobbiamo sfruttare l’opportunità per sopravvivere. E’ così che funziona
>> la vita. La sopravvivenza è tutto”.
>>
>> Joshua E.Random, il cui padre era scomparso quando era solo bambino, fece
>> un lungo sospiro e chiese: “Deduco che questa faccia parte della filosofia
>> del vostro Impero Terrestre?”
>>
>> “Fa parte della filosofia del comando. Se non sopravvivi finisce per
>> essere ucciso da un altro uomo, da un’altra razza..Solo se impari a
>> sfruttare ciò che ti circonda e ti viene offerto, puoi diventare comandante
>> della tua vita”.
>>
>> “Ok, comandante della tua vita, lo vedo solo io o laggiù c’è terra? “
>>
>> Random dell’Impero grugnì qualcosa e poi, più chiaramente aggiunse, “Forse
>> possiamo trovare del cibo”.
>>
>> *….E magari, mandare un messaggio di soccorso?* pensò tra sé il Random
>> della Flotta Astrale
>>
>>
>>
>> *Altrove, in un deserto di fuoco.*
>>
>> I passi lasciavano impronte che non duravano più di qualche minuto sotto
>> l’incedere di un alito caldo e soffocante che muoveva la superficie
>> sabbiosa delle dune. Un passo avanti, poi fermo, un passo avanti e poi
>> fermo. Così il capitano Cortes avanzava. Quando aveva aperto gli occhi dopo
>> l’impatto con il misterioso oggetto si era ritrovato avvolto di un mantello
>> lungo e di un paio di occhiali per proteggerlo dalla sabbia. Si era
>> ritrovato seduto, sul dosso di una duna tra un’ondata di calore ed
>> un’altra. Il tempo che la mente realizzasse come fosse  tutto un probabile
>> gioco della sua mente o una qualche alterazione percettiva, e già il
>> capitano della ISS Atlantis si era messo a camminare, sapendo che la sua
>> mente avrebbe inconsciamente almeno trovato un rifugio
>>
>> Ed infatti non si era sbagliato. In quella camminata che lui considerava
>> virtuale e schizoide, vide in lontananza il riverbero di un’aosi. Il verde
>> della piante che possono crescere faticose solo vicino ad una sorgente,
>> probabilmente anch’essa virtuale, d’acqua.
>>
>> Non aveva bussola o altra strumentazione, tutto verteva sui suoi soli
>> sensi e…sulle orme che ad un certo punto iniziò a cogliere davanti a lui.
>> Duravano pochi minuti ma era come seguire la certezza che ciò che stesse
>> vivendo in qualche modo aveva un significato. Fosse anche solo il frutto
>> della sua mente o uno stato vicino alla morte conseguente all’impatto.
>> Passo dopo passò finalmente lo vide. L’uomo, vestito come lui di panni
>> stracciati, era davanti a lui di qualche decina di metri. Allora, preso
>> dall’impeto di vedere a quale gioco stessero giocando, iniziò con tutta la
>> pesantezza che il suo corpo in quel momento poteva offrirgli, a correre. Il
>> fiato usciva strozzato dalla gola arsa dal caldo e dalla polvere.
>>
>> L’uomo davanti ad un certo punto si voltò e si pose le mani sui fianchi.
>> In breve si trovarono faccia a faccia: Cortes e Cortes. Senza parole, ma
>> entrambi pieni di curiosità.
>>
>> Il primo a parlare fu il Federale, “ Vogliamo raggiungere l’oasi, e poi
>> ragioniamo?” chiese laconico il capitano di un universo in pace.
>>
>> “Andiamo!” rabbia e frustrazione emergevano dal tono della sua voce, nulla
>> però di inspiegabile visto il contesto.
>>
>>
>>
>> *Altrove, in una valla innevata.*
>>
>> La casa era in pietra a vista, costituita da larghi e pesanti massi
>> rosacei con una superficie che appariva granitica, là almeno dove la neve
>> permetteva di coglierne i profili. Il tetto in legno era ricoperto da un
>> largo manto bianco e qua e là pendagli di ghiaccio sembravano denti
>> affilati.
>>
>> Reis si avvicinò. Dall’esterno era possibile constatare che all’interno
>> della casa tutto era buio. I vetri delle finestre avevano una densa
>> condensa di ghiaccio e non uscivano vapori dal camino sul tetto. Appariva
>> disabitata, almeno nell’oggettiva apparenza.
>>
>> Le due donne si avvicinarono alla porta. Una leggera spinta da parte di
>> entrambe e, con un leggero scricchiolio l’uscio cedette per mostrare ad
>> entrambe una piccola sala disadorna, illuminata dal solo chiarore della
>> neve che proveniva dall’ambiente circostante.
>>
>> Vanessa della Federazione cercò un interruttore della luce o qualche
>> comando, ma trovò solo una candela impolverata appoggiata su un mobile,
>> altrettanto polveroso al tatto.
>>
>> “Cerca di fare luce in fretta, non sopporto trovarmi in un luogo che non
>> conosco”, sbuffò il Commissario dell’Impero Terrestre.
>>
>> “Non abbiamo neanche un’arma a raggi…insomma, lasciamo il tempo di trovare
>> una soluzione”, brontolò Reis della Federazione, cominciando a spazientirsi.
>>
>> Il Commissario trovò un rudimentale acciarino “Prova questo e sbrigati!”.
>> Alzando gli occhi al cielo, Vanessa della USS Atlantis accese la candela
>> che, con una flebile fiammella, illuminò lentamente la sala, mostrando un
>> largo tavolo in legno massiccio al centro.
>>
>> Le due donne si avvicinarono: al centro del tavolo c’era un foglio
>> giallastro. Il Commissario lo prese e lesse le poche parole che vi erano
>> riportate, senza proferire parole.
>>
>> Reis federale fece un gesto con la mano per farsi passare il foglio della
>> sua versione alternativa, la quale lo cedette con evidente riluttanza. La
>> ragazza lesse a voce alta:
>>
>> << Benvenute in questa realtà. L’ho creata io, per darvi l’occasione di
>> non alterare ulteriormente il corso dei vostri universi di appartenenza.
>> Siete quindi invitate a collaborare con me, nel ripristinare l'equilibrio
>> tra gli universi e nella necessaria eliminazione di una di voi e far sì che
>> ne resti una sola. Per il bene di tutto il Multiverso>>.
>>
>> Vanessa alzò gli occhi, incrociando lo sguardo della sua omologa imperiale
>>
>> “chi l'avrà scritta?” chiese il Commissario
>>
>> “Non ne ho la più pallida idea....ha comunque il dono efficace della
>> sintesi”, provò a sdrammatizzare Vanessa della Federazione.
>>
>> Ma il Commissario son rispose, stava già meditando i diversi modi per
>> uscire dalla situazione e nessuno di questi prevedeva la sopravvivenza
>> dell'altra Reis.
>>
>>
>>
>>
>>
>>
>>
>>
>>
>> Il giorno 27 luglio 2016 20:35, Cesare Atlantis <cesare.atlantis a gmail.com
>>> ha scritto:
>>> Bel colpo di scena chi se lo sarebbe aspettato!
>>> Geniale. Ho visto che hai corretto la firma aggiungendo ISS, mica male.
>>>
>>> Per quanto riguarda il messaggio di Q non vorrei aggiungere troppa carne
>>> al fuoco. Se fosse la creaura a parlare con i nostri e coi nostri doppi?
>>> Come la vedi? Una creatura senziente che cerca di capire e intrappola tutti
>>> in una specie di simulazione mentale o simile. Cosa ne pensi?
>>>
>>> Ancora complimenti per il colpo di scena! ;-)
>>>
>>>
>>> Il 27/07/2016 12:09, Roberto Battistini ha scritto:
>>>
>>>> Ciao ragazzi,
>>>> ecco il pezzo. Fatemi sapere cosa ne pensate: ho cercato di..andare
>>>> oltre!
>>>> (non ho specificato la natura dell'oggetto...ma ho inventato qualcosa :)
>>>>
>>>> ovviamente sono pronto ad ogni modifica.
>>>>
>>>> ciao
>>>> Roberto
>>>> Tenente Joshua E. Random
>>>> timoniere
>>>> USS / ISS Atlantis
>>>>
>>>> ====
>>>>
>>>>
>>>>
>>>> Un battito di ciglia e un intensa vibrazione pervase la plancia della USS
>>>> Atlantis, circondando l’equipaggio, annullando ogni altra percezione di
>>>> oggetti o forme, facendo diventare tutto confuso in un surreale gioco di
>>>> luci che freneticamente si alternavano davanti ai loro occhi e la mente
>>>> perdeva ogni aggancio con la realtà. Nessuno si rese conto se l’urto con
>>>> l’oggetto misterioso lanciato a tutta velocità contro l’Atlantis, fosse
>>>> stato percepito o meno. Tutto sembrò sospeso nel tempo e nello spazio e
>>>> quella manciata di secondi parve un’eternità. Cortes sentiva il ronzio
>>>> costante e nevrotico di api nelle orecchie, Reis aveva la vista talmente
>>>> confusa come se la testa fosse in una centrifuga ad alta velocità, Random
>>>> era come smarrito nel vedere forme geometriche ardite ed alterate, quasi
>>>> l’esito di una pessima nottata con sostanze psicotrope. Poi infine arrivò
>>>> l’oscurità, quella nera senza forma, in cui tutto tace e cessa come di
>>>> vivere.
>>>>
>>>> Quando Reis aprì gli occhi non ritrovò la plancia. E neppure i suoi
>>>> colleghi. Davanti a lei si stagliava un ampio manto innevato, la
>>>> temperatura era sotto zero e un cielo lattiginoso incombeva su di loro.
>>>>
>>>> “Cosa diavolo è successo alla Atlantis?” chiese, ma non c’era nessuno ad
>>>> ascoltarla, tranne la sua versione dell’altra dimensione, il cui sguardo
>>>> teso e severo non lasciava trapelare nulla di positivo
>>>>
>>>> “Evita domande stupide. Qualcosa ha colpito le nostre navi e ora siamo
>>>> solo
>>>> noi due. E’ talmente bizzarro da farmi pensare che questa non sia la
>>>> realtà, ma il frutto di un sogno o di una realtà virtuale” disse il
>>>> Commissario Reis evidentemente alterata.
>>>>
>>>> “io non conosco questo luogo. E se non l’ho mai visto esclude che possa
>>>> esere una qualche ricostruzione del mio inconscio, onirica o meno”
>>>> aggiunse
>>>> Vanessa cercando di cogliere maggiormente i dettagli di quella fredda
>>>> pianura ammantata di una fitta coltre di neve. “Ed inoltre è piuttosto
>>>> freddo…dobbiamo cercare un riparo”.
>>>>
>>>> Il commissario Reis fece un cenno d’assenso alla sua versione
>>>> alternativa.
>>>> Si guardò intorno e scorse a diversi km di distanza una sorta di
>>>> abitazione. “Da quella parte.Forse possiamo rifugiarci…o sei troppo pigra
>>>> per arrivare fino là?” chiese sprezzante iniziando a camminare nella
>>>> direzione della casa.
>>>>
>>>> Vanessa sbuffò: “ Commissario, mi deve spiegare da dove nasce tutto
>>>> questo
>>>> astio?”
>>>>
>>>> La Reis dell’impero terrestre si voltò verso la Reis della Federazione e
>>>> aggiunse: “Non ho detto di evitare la domande stupide?”
>>>>
>>>>
>>>>
>>>> *Altrove, in mare aperto.*
>>>>
>>>>
>>>> Random si ritrovò piuttosto spaesato nel vedere che la sua postazione era
>>>> scomparsa e al suo posto teneva in mano un lungo remo di legno ed era
>>>> seduto su un’imbarcazione che ondeggiava in mezzo al mare, con sottofondo
>>>> il solo sciabordio delle onde che accarezzavano lo scafo anch’esso in
>>>> legno. L’odore del mare lo raggiunse, mentre un forte sole estivo
>>>> bruciava
>>>> come se fosse mezzogiorno. Davanti a lui un altro uomo era seduto, con
>>>> addosso una divisa nera e anche lui con un lungo remo.
>>>>
>>>> “Ben svegliato, Tenente Random. Piacere di conoscerla, sono il Tenente
>>>> Random” disse l’uomo voltandosi. Era come guardarsi allo specchio, con
>>>> qualche piccola differenza. La pettinatura era diversa, così come
>>>> l’assenza
>>>> di barba dell’uomo in nero e una cicatrice che non era stata medicata
>>>> bene
>>>> come la sua.
>>>>
>>>> Il tenente Random della Flotta Astrale fece un sorriso: “Immagino sia
>>>> inutile chiedere come siamo finiti entrambi su una barca in mezzo al
>>>> mare?”
>>>>
>>>> L’altro Random alzò le spalle, “occorre cogliere ciò che di meglio
>>>> abbiamo
>>>> ora. Che siamo probabilmente vivi, o lo è il nostro cervello e, come tali
>>>> che dobbiamo sfruttare l’opportunità per sopravvivere. E’ così che
>>>> funziona
>>>> la vita. La sopravvivenza è tutto”.
>>>>
>>>> Joshua E.Random, il cui padre era scomparso quando era solo bambino, fece
>>>> un lungo sospiro e chiese: “Deduco che questa faccia parte della
>>>> filosofia
>>>> del vostro Impero Terrestre?”
>>>>
>>>> “Fa parte della filosofia del comando. Se non sopravvivi finisce per
>>>> essere
>>>> ucciso da un altro uomo, da un’altra razza..Solo se impari a sfruttare
>>>> ciò
>>>> che ti circonda e ti viene offerto, puoi diventare comandante della tua
>>>> vita”.
>>>>
>>>> “Ok, comandante della tua vita, lo vedo solo io o laggiù c’è terra? “
>>>>
>>>> Random dell’Impero grugnì qualcosa e poi, più chiaramente aggiunse,
>>>> “Forse
>>>> possiamo trovare del cibo”.
>>>>
>>>> *….E magari, mandare un messaggio di soccorso?* pensò tra sé il Random
>>>> della Flotta Astrale
>>>>
>>>>
>>>>
>>>> *Altrove, in un deserto di fuoco.*
>>>>
>>>>
>>>> I passi lasciavano impronte che non duravano più di qualche minuto sotto
>>>> l’incedere di un alito caldo e soffocante che muoveva la superficie
>>>> sabbiosa delle dune. Un passo avanti, poi fermo, un passo avanti e poi
>>>> fermo. Così il capitano Cortes avanzava. Quando aveva aperto gli occhi
>>>> dopo
>>>> l’impatto con il misterioso oggetto si era ritrovato avvolto di un
>>>> mantello
>>>> lungo e di un paio di occhiali per proteggerlo dalla sabbia. Si era
>>>> ritrovato seduto, sul dosso di una duna tra un’ondata di calore ed
>>>> un’altra. Il tempo che la mente realizzasse come fosse  tutto un
>>>> probabile
>>>> gioco della sua mente o una qualche alterazione percettiva, e già il
>>>> capitano della ISS Atlantis si era messo a camminare, sapendo che la sua
>>>> mente avrebbe inconsciamente almeno trovato un rifugio
>>>>
>>>> Ed infatti non si era sbagliato. In quella camminata che lui considerava
>>>> virtuale e schizoide, vide in lontananza il riverbero di un’aosi. Il
>>>> verde
>>>> della piante che possono crescere faticose solo vicino ad una sorgente,
>>>> probabilmente anch’essa virtuale, d’acqua.
>>>>
>>>> Non aveva bussola o altra strumentazione, tutto verteva sui suoi soli
>>>> sensi
>>>> e…sulle orme che ad un certo punto iniziò a cogliere davanti a lui.
>>>> Duravano pochi minuti ma era come seguire la certezza che ciò che stesse
>>>> vivendo in qualche modo aveva un significato. Fosse anche solo il frutto
>>>> della sua mente o uno stato vicino alla morte conseguente all’impatto.
>>>> Passo dopo passò finalmente lo vide. L’uomo, vestito come lui di panni
>>>> stracciati, era davanti a lui di qualche decina di metri. Allora, preso
>>>> dall’impeto di vedere a quale gioco stessero giocando, iniziò con tutta
>>>> la
>>>> pesantezza che il suo corpo in quel momento poteva offrirgli, a correre.
>>>> Il
>>>> fiato usciva strozzato dalla gola arsa dal caldo e dalla polvere.
>>>>
>>>> L’uomo davanti ad un certo punto si voltò e si pose le mani sui fianchi.
>>>> In
>>>> breve si trovarono faccia a faccia: Cortes e Cortes. Senza parole, ma
>>>> entrambi pieni di curiosità.
>>>>
>>>> Il primo a parlare fu il Federale, “ Vogliamo raggiungere l’oasi, e poi
>>>> ragioniamo?” chiese laconico il capitano di un universo in pace.
>>>>
>>>> “Andiamo!” rabbia e frustrazione emergevano dal tono della sua voce,
>>>> nulla
>>>> però di inspiegabile visto il contesto.
>>>>
>>>>
>>>>
>>>> *Altrove, in una valla innevata.*
>>>>
>>>>
>>>> La casa era in pietra a vista, costituita da larghi e pesanti massi
>>>> rosacei
>>>> con una superficie che appariva granitica, là almeno dove la neve
>>>> permetteva di coglierne i profili. Il tetto in legno era ricoperto da un
>>>> largo manto bianco e qua e là pendagli di ghiaccio sembravano denti
>>>> affilati.
>>>>
>>>> Reis si avvicinò. Dall’esterno era possibile constatare che all’interno
>>>> della casa tutto era buio. I vetri delle finestre avevano una densa
>>>> condensa di ghiaccio e non uscivano vapori dal camino sul tetto. Appariva
>>>> disabitata, almeno nell’oggettiva apparenza.
>>>>
>>>> Le due donne si avvicinarono alla porta. Una leggera spinta da parte di
>>>> entrambe e, con un leggero scricchiolio l’uscio cedette per mostrare ad
>>>> entrambe una piccola sala disadorna, illuminata dal solo chiarore della
>>>> neve che proveniva dall’ambiente circostante.
>>>>
>>>> Vanessa della Federazione cercò un interruttore della luce o qualche
>>>> comando, ma trovò solo una candela impolverata appoggiata su un mobile,
>>>> altrettanto polveroso al tatto.
>>>>
>>>> “Cerca di fare luce in fretta, non sopporto trovarmi in un luogo che non
>>>> conosco”, sbuffò il Commissario dell’Impero Terrestre.
>>>>
>>>> “Non abbiamo neanche un’arma a raggi…insomma, lasciamo il tempo di
>>>> trovare
>>>> una soluzione”, brontolò Reis della Federazione, cominciando a
>>>> spazientirsi.
>>>>
>>>> Il Commissario trovò un rudimentale acciarino “Prova questo e sbrigati!”.
>>>> Alzando gli occhi al cielo, Vanessa della USS Atlantis accese la candela
>>>> che, con una flebile fiammella, illuminò lentamente la sala, mostrando un
>>>> largo tavolo in legno massiccio al centro.
>>>>
>>>> Le due donne si avvicinarono: al centro del tavolo c’era un foglio
>>>> giallastro. Il Commissario lo prese e lesse le poche parole che vi erano
>>>> riportate, senza proferire parole.
>>>>
>>>> Reis federale fece un gesto con la mano per farsi passare il foglio della
>>>> sua versione alternativa, la quale lo cedette con evidente riluttanza. La
>>>> ragazza lesse a voce alta:
>>>>
>>>> << Benvenute in questa realtà. L’ho creata io, per darvi l’occasione di
>>>> non
>>>> alterare ulteriormente il corso dei vostri universi di appartenenza.
>>>> Siete
>>>> quindi invitate a collaborare con me, nell’eliminazione di una di voi e
>>>> far
>>>> sì che ne resti una sola. Per il bene di tutto il Multiverso>>.
>>>>
>>>> Vanessa alzò gli occhi, incrociando lo sguardo della sua omologa
>>>> imperiale
>>>>
>>>> “Conosci chi la firma?” chiese il Commissario
>>>>
>>>> “Mai sentito…un certo Q. Ti dice qualcosa?”.
>>>>
>>>> Ma il Commissario son rispose, stava già meditando i diversi modi per
>>>> uscire dalla situazione e nessuno di questi prevedeva la sopravvivenza
>>>> dell'altra Reis.
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>>>> Stml4 mailing list
>>>> Stml4 a gioco.net
>>>> http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml4
>>>>
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>>> --
>>> Ciao
>>> Marco
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>>> Capitano 0000
>>> Fabio Yager Cortes
>>> Ufficiale comandante
>>> Uss-Atlantis Nx-04
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