[Stml4] R: Random - Incresciosi altrove

Roberto Battistini rbattis72 a gmail.com
Ven 29 Lug 2016 12:08:10 CEST


scusami! Evidentemente si conferma come sia negato con i nomi!!
Fatemi tutte le osservazioni e procedo con le modifiche...
grazie
Roberto / i Joshua Random

Il giorno 29 luglio 2016 11:50, Vanessa Reis Squirtaker <
Vanessa_Reis_Squirtaker a outlook.it> ha scritto:

> Devo leggere ancora la modifica, ma la mia pg non si chiama Vanessa.. XD
>
>
>
>
> ========================
> Guardiamarina Dorothea Reis
> Addetta Comunicazioni
> Atlantis NX-04
> ========================
>
>
>
> *Da: *Roberto Battistini <rbattis72 a gmail.com>
> *Inviato: *venerdì 29 luglio 2016 00:49
> *A: *NX Atlantis <stml4 a gioco.net>
> *Oggetto: *Re: [Stml4] Random - Incresciosi altrove
>
>
> capitano, assolutamente d'accordo. Ad essere sinceri fino all'ultimo ho
> avuto dei dubbi se inserire Q o meno. Credo che la versione della creatura
> senziente sia di gran lunga migliore, se nonché meno ingarbugliata da
> gestire...
>
> Ecco la modifica (alquanto facile, dopo tutto :)
>
> ciao
> Roberto
> Tenente Joshua E. Random
> timoniere
> USS / ISS Atlantis
>
> ====
>
> * "Incresciosi Altrove"*
>
> Un battito di ciglia e un intensa vibrazione pervase la plancia della USS
> Atlantis, circondando l’equipaggio, annullando ogni altra percezione di
> oggetti o forme, facendo diventare tutto confuso in un surreale gioco di
> luci che freneticamente si alternavano davanti ai loro occhi e la mente
> perdeva ogni aggancio con la realtà. Nessuno si rese conto se l’urto con
> l’oggetto misterioso lanciato a tutta velocità contro l’Atlantis, fosse
> stato percepito o meno. Tutto sembrò sospeso nel tempo e nello spazio e
> quella manciata di secondi parve un’eternità. Cortes sentiva il ronzio
> costante e nevrotico di api nelle orecchie, Reis aveva la vista talmente
> confusa come se la testa fosse in una centrifuga ad alta velocità, Random
> era come smarrito nel vedere forme geometriche ardite ed alterate, quasi
> l’esito di una pessima nottata con sostanze psicotrope. Poi infine arrivò
> l’oscurità, quella nera senza forma, in cui tutto tace e cessa come di
> vivere.
>
> Quando Reis aprì gli occhi non ritrovò la plancia. E neppure i suoi
> colleghi. Davanti a lei si stagliava un ampio manto innevato, la
> temperatura era sotto zero e un cielo lattiginoso incombeva su di loro.
>
> “Cosa diavolo è successo alla Atlantis?” chiese, ma non c’era nessuno ad
> ascoltarla, tranne la sua versione dell’altra dimensione, il cui sguardo
> teso e severo non lasciava trapelare nulla di positivo
>
> “Evita domande stupide. Qualcosa ha colpito le nostre navi e ora siamo
> solo noi due. E’ talmente bizzarro da farmi pensare che questa non sia la
> realtà, ma il frutto di un sogno o di una realtà virtuale” disse il
> Commissario Reis evidentemente alterata.
>
> “io non conosco questo luogo. E se non l’ho mai visto esclude che possa
> esere una qualche ricostruzione del mio inconscio, onirica o meno” aggiunse
> Vanessa cercando di cogliere maggiormente i dettagli di quella fredda
> pianura ammantata di una fitta coltre di neve. “Ed inoltre è piuttosto
> freddo…dobbiamo cercare un riparo”.
>
> Il commissario Reis fece un cenno d’assenso alla sua versione alternativa.
> Si guardò intorno e scorse a diversi km di distanza una sorta di
> abitazione. “Da quella parte.Forse possiamo rifugiarci…o sei troppo pigra
> per arrivare fino là?” chiese sprezzante iniziando a camminare nella
> direzione della casa.
>
> Vanessa sbuffò: “ Commissario, mi deve spiegare da dove nasce tutto questo
> astio?”
>
> La Reis dell’impero terrestre si voltò verso la Reis della Federazione e
> aggiunse: “Non ho detto di evitare le domande stupide?”
>
>
>
> *Altrove, in mare aperto.*
>
> Random si ritrovò piuttosto spaesato nel vedere che la sua postazione era
> scomparsa e al suo posto teneva in mano un lungo remo di legno ed era
> seduto su un’imbarcazione che ondeggiava in mezzo al mare, con sottofondo
> il solo sciabordio delle onde che accarezzavano lo scafo anch’esso in
> legno. L’odore del mare lo raggiunse, mentre un forte sole estivo bruciava
> come se fosse mezzogiorno. Davanti a lui un altro uomo era seduto, con
> addosso una divisa nera e anche lui con un lungo remo.
>
> “Ben svegliato, Tenente Random. Piacere di conoscerla, sono il Tenente
> Random” disse l’uomo voltandosi. Era come guardarsi allo specchio, con
> qualche piccola differenza. La pettinatura era diversa, così come l’assenza
> di barba dell’uomo in nero e una cicatrice che non era stata medicata bene
> come la sua.
>
> Il tenente Random della Flotta Astrale fece un sorriso: “Immagino sia
> inutile chiedere come siamo finiti entrambi su una barca in mezzo al mare?”
>
> L’altro Random alzò le spalle, “occorre cogliere ciò che di meglio abbiamo
> ora. Che siamo probabilmente vivi, o lo è il nostro cervello e, come tali
> che dobbiamo sfruttare l’opportunità per sopravvivere. E’ così che funziona
> la vita. La sopravvivenza è tutto”.
>
> Joshua E.Random, il cui padre era scomparso quando era solo bambino, fece
> un lungo sospiro e chiese: “Deduco che questa faccia parte della filosofia
> del vostro Impero Terrestre?”
>
> “Fa parte della filosofia del comando. Se non sopravvivi finisce per
> essere ucciso da un altro uomo, da un’altra razza..Solo se impari a
> sfruttare ciò che ti circonda e ti viene offerto, puoi diventare comandante
> della tua vita”.
>
> “Ok, comandante della tua vita, lo vedo solo io o laggiù c’è terra? “
>
> Random dell’Impero grugnì qualcosa e poi, più chiaramente aggiunse, “Forse
> possiamo trovare del cibo”.
>
> *….E magari, mandare un messaggio di soccorso?* pensò tra sé il Random
> della Flotta Astrale
>
>
>
> *Altrove, in un deserto di fuoco.*
>
> I passi lasciavano impronte che non duravano più di qualche minuto sotto
> l’incedere di un alito caldo e soffocante che muoveva la superficie
> sabbiosa delle dune. Un passo avanti, poi fermo, un passo avanti e poi
> fermo. Così il capitano Cortes avanzava. Quando aveva aperto gli occhi dopo
> l’impatto con il misterioso oggetto si era ritrovato avvolto di un mantello
> lungo e di un paio di occhiali per proteggerlo dalla sabbia. Si era
> ritrovato seduto, sul dosso di una duna tra un’ondata di calore ed
> un’altra. Il tempo che la mente realizzasse come fosse  tutto un probabile
> gioco della sua mente o una qualche alterazione percettiva, e già il
> capitano della ISS Atlantis si era messo a camminare, sapendo che la sua
> mente avrebbe inconsciamente almeno trovato un rifugio
>
> Ed infatti non si era sbagliato. In quella camminata che lui considerava
> virtuale e schizoide, vide in lontananza il riverbero di un’aosi. Il verde
> della piante che possono crescere faticose solo vicino ad una sorgente,
> probabilmente anch’essa virtuale, d’acqua.
>
> Non aveva bussola o altra strumentazione, tutto verteva sui suoi soli
> sensi e…sulle orme che ad un certo punto iniziò a cogliere davanti a lui.
> Duravano pochi minuti ma era come seguire la certezza che ciò che stesse
> vivendo in qualche modo aveva un significato. Fosse anche solo il frutto
> della sua mente o uno stato vicino alla morte conseguente all’impatto.
> Passo dopo passò finalmente lo vide. L’uomo, vestito come lui di panni
> stracciati, era davanti a lui di qualche decina di metri. Allora, preso
> dall’impeto di vedere a quale gioco stessero giocando, iniziò con tutta la
> pesantezza che il suo corpo in quel momento poteva offrirgli, a correre. Il
> fiato usciva strozzato dalla gola arsa dal caldo e dalla polvere.
>
> L’uomo davanti ad un certo punto si voltò e si pose le mani sui fianchi.
> In breve si trovarono faccia a faccia: Cortes e Cortes. Senza parole, ma
> entrambi pieni di curiosità.
>
> Il primo a parlare fu il Federale, “ Vogliamo raggiungere l’oasi, e poi
> ragioniamo?” chiese laconico il capitano di un universo in pace.
>
> “Andiamo!” rabbia e frustrazione emergevano dal tono della sua voce, nulla
> però di inspiegabile visto il contesto.
>
>
>
> *Altrove, in una valla innevata.*
>
> La casa era in pietra a vista, costituita da larghi e pesanti massi
> rosacei con una superficie che appariva granitica, là almeno dove la neve
> permetteva di coglierne i profili. Il tetto in legno era ricoperto da un
> largo manto bianco e qua e là pendagli di ghiaccio sembravano denti
> affilati.
>
> Reis si avvicinò. Dall’esterno era possibile constatare che all’interno
> della casa tutto era buio. I vetri delle finestre avevano una densa
> condensa di ghiaccio e non uscivano vapori dal camino sul tetto. Appariva
> disabitata, almeno nell’oggettiva apparenza.
>
> Le due donne si avvicinarono alla porta. Una leggera spinta da parte di
> entrambe e, con un leggero scricchiolio l’uscio cedette per mostrare ad
> entrambe una piccola sala disadorna, illuminata dal solo chiarore della
> neve che proveniva dall’ambiente circostante.
>
> Vanessa della Federazione cercò un interruttore della luce o qualche
> comando, ma trovò solo una candela impolverata appoggiata su un mobile,
> altrettanto polveroso al tatto.
>
> “Cerca di fare luce in fretta, non sopporto trovarmi in un luogo che non
> conosco”, sbuffò il Commissario dell’Impero Terrestre.
>
> “Non abbiamo neanche un’arma a raggi…insomma, lasciamo il tempo di trovare
> una soluzione”, brontolò Reis della Federazione, cominciando a spazientirsi.
>
> Il Commissario trovò un rudimentale acciarino “Prova questo e sbrigati!”.
> Alzando gli occhi al cielo, Vanessa della USS Atlantis accese la candela
> che, con una flebile fiammella, illuminò lentamente la sala, mostrando un
> largo tavolo in legno massiccio al centro.
>
> Le due donne si avvicinarono: al centro del tavolo c’era un foglio
> giallastro. Il Commissario lo prese e lesse le poche parole che vi erano
> riportate, senza proferire parole.
>
> Reis federale fece un gesto con la mano per farsi passare il foglio della
> sua versione alternativa, la quale lo cedette con evidente riluttanza. La
> ragazza lesse a voce alta:
>
> << Benvenute in questa realtà. L’ho creata io, per darvi l’occasione di
> non alterare ulteriormente il corso dei vostri universi di appartenenza.
> Siete quindi invitate a collaborare con me, nel ripristinare l'equilibrio
> tra gli universi e nella necessaria eliminazione di una di voi e far sì che
> ne resti una sola. Per il bene di tutto il Multiverso>>.
>
> Vanessa alzò gli occhi, incrociando lo sguardo della sua omologa imperiale
>
> “chi l'avrà scritta?” chiese il Commissario
>
> “Non ne ho la più pallida idea....ha comunque il dono efficace della
> sintesi”, provò a sdrammatizzare Vanessa della Federazione.
>
> Ma il Commissario son rispose, stava già meditando i diversi modi per
> uscire dalla situazione e nessuno di questi prevedeva la sopravvivenza
> dell'altra Reis.
>
>
>
>
>
>
>
>
>
> Il giorno 27 luglio 2016 20:35, Cesare Atlantis <cesare.atlantis a gmail.com
> > ha scritto:
>
>> Bel colpo di scena chi se lo sarebbe aspettato!
>> Geniale. Ho visto che hai corretto la firma aggiungendo ISS, mica male.
>>
>> Per quanto riguarda il messaggio di Q non vorrei aggiungere troppa carne
>> al fuoco. Se fosse la creaura a parlare con i nostri e coi nostri doppi?
>> Come la vedi? Una creatura senziente che cerca di capire e intrappola tutti
>> in una specie di simulazione mentale o simile. Cosa ne pensi?
>>
>> Ancora complimenti per il colpo di scena! ;-)
>>
>>
>> Il 27/07/2016 12:09, Roberto Battistini ha scritto:
>>
>>> Ciao ragazzi,
>>> ecco il pezzo. Fatemi sapere cosa ne pensate: ho cercato di..andare
>>> oltre!
>>> (non ho specificato la natura dell'oggetto...ma ho inventato qualcosa :)
>>>
>>> ovviamente sono pronto ad ogni modifica.
>>>
>>> ciao
>>> Roberto
>>> Tenente Joshua E. Random
>>> timoniere
>>> USS / ISS Atlantis
>>>
>>> ====
>>>
>>>
>>>
>>> Un battito di ciglia e un intensa vibrazione pervase la plancia della USS
>>> Atlantis, circondando l’equipaggio, annullando ogni altra percezione di
>>> oggetti o forme, facendo diventare tutto confuso in un surreale gioco di
>>> luci che freneticamente si alternavano davanti ai loro occhi e la mente
>>> perdeva ogni aggancio con la realtà. Nessuno si rese conto se l’urto con
>>> l’oggetto misterioso lanciato a tutta velocità contro l’Atlantis, fosse
>>> stato percepito o meno. Tutto sembrò sospeso nel tempo e nello spazio e
>>> quella manciata di secondi parve un’eternità. Cortes sentiva il ronzio
>>> costante e nevrotico di api nelle orecchie, Reis aveva la vista talmente
>>> confusa come se la testa fosse in una centrifuga ad alta velocità, Random
>>> era come smarrito nel vedere forme geometriche ardite ed alterate, quasi
>>> l’esito di una pessima nottata con sostanze psicotrope. Poi infine arrivò
>>> l’oscurità, quella nera senza forma, in cui tutto tace e cessa come di
>>> vivere.
>>>
>>> Quando Reis aprì gli occhi non ritrovò la plancia. E neppure i suoi
>>> colleghi. Davanti a lei si stagliava un ampio manto innevato, la
>>> temperatura era sotto zero e un cielo lattiginoso incombeva su di loro.
>>>
>>> “Cosa diavolo è successo alla Atlantis?” chiese, ma non c’era nessuno ad
>>> ascoltarla, tranne la sua versione dell’altra dimensione, il cui sguardo
>>> teso e severo non lasciava trapelare nulla di positivo
>>>
>>> “Evita domande stupide. Qualcosa ha colpito le nostre navi e ora siamo
>>> solo
>>> noi due. E’ talmente bizzarro da farmi pensare che questa non sia la
>>> realtà, ma il frutto di un sogno o di una realtà virtuale” disse il
>>> Commissario Reis evidentemente alterata.
>>>
>>> “io non conosco questo luogo. E se non l’ho mai visto esclude che possa
>>> esere una qualche ricostruzione del mio inconscio, onirica o meno”
>>> aggiunse
>>> Vanessa cercando di cogliere maggiormente i dettagli di quella fredda
>>> pianura ammantata di una fitta coltre di neve. “Ed inoltre è piuttosto
>>> freddo…dobbiamo cercare un riparo”.
>>>
>>> Il commissario Reis fece un cenno d’assenso alla sua versione
>>> alternativa.
>>> Si guardò intorno e scorse a diversi km di distanza una sorta di
>>> abitazione. “Da quella parte.Forse possiamo rifugiarci…o sei troppo pigra
>>> per arrivare fino là?” chiese sprezzante iniziando a camminare nella
>>> direzione della casa.
>>>
>>> Vanessa sbuffò: “ Commissario, mi deve spiegare da dove nasce tutto
>>> questo
>>> astio?”
>>>
>>> La Reis dell’impero terrestre si voltò verso la Reis della Federazione e
>>> aggiunse: “Non ho detto di evitare la domande stupide?”
>>>
>>>
>>>
>>> *Altrove, in mare aperto.*
>>>
>>>
>>> Random si ritrovò piuttosto spaesato nel vedere che la sua postazione era
>>> scomparsa e al suo posto teneva in mano un lungo remo di legno ed era
>>> seduto su un’imbarcazione che ondeggiava in mezzo al mare, con sottofondo
>>> il solo sciabordio delle onde che accarezzavano lo scafo anch’esso in
>>> legno. L’odore del mare lo raggiunse, mentre un forte sole estivo
>>> bruciava
>>> come se fosse mezzogiorno. Davanti a lui un altro uomo era seduto, con
>>> addosso una divisa nera e anche lui con un lungo remo.
>>>
>>> “Ben svegliato, Tenente Random. Piacere di conoscerla, sono il Tenente
>>> Random” disse l’uomo voltandosi. Era come guardarsi allo specchio, con
>>> qualche piccola differenza. La pettinatura era diversa, così come
>>> l’assenza
>>> di barba dell’uomo in nero e una cicatrice che non era stata medicata
>>> bene
>>> come la sua.
>>>
>>> Il tenente Random della Flotta Astrale fece un sorriso: “Immagino sia
>>> inutile chiedere come siamo finiti entrambi su una barca in mezzo al
>>> mare?”
>>>
>>> L’altro Random alzò le spalle, “occorre cogliere ciò che di meglio
>>> abbiamo
>>> ora. Che siamo probabilmente vivi, o lo è il nostro cervello e, come tali
>>> che dobbiamo sfruttare l’opportunità per sopravvivere. E’ così che
>>> funziona
>>> la vita. La sopravvivenza è tutto”.
>>>
>>> Joshua E.Random, il cui padre era scomparso quando era solo bambino, fece
>>> un lungo sospiro e chiese: “Deduco che questa faccia parte della
>>> filosofia
>>> del vostro Impero Terrestre?”
>>>
>>> “Fa parte della filosofia del comando. Se non sopravvivi finisce per
>>> essere
>>> ucciso da un altro uomo, da un’altra razza..Solo se impari a sfruttare
>>> ciò
>>> che ti circonda e ti viene offerto, puoi diventare comandante della tua
>>> vita”.
>>>
>>> “Ok, comandante della tua vita, lo vedo solo io o laggiù c’è terra? “
>>>
>>> Random dell’Impero grugnì qualcosa e poi, più chiaramente aggiunse,
>>> “Forse
>>> possiamo trovare del cibo”.
>>>
>>> *….E magari, mandare un messaggio di soccorso?* pensò tra sé il Random
>>> della Flotta Astrale
>>>
>>>
>>>
>>> *Altrove, in un deserto di fuoco.*
>>>
>>>
>>> I passi lasciavano impronte che non duravano più di qualche minuto sotto
>>> l’incedere di un alito caldo e soffocante che muoveva la superficie
>>> sabbiosa delle dune. Un passo avanti, poi fermo, un passo avanti e poi
>>> fermo. Così il capitano Cortes avanzava. Quando aveva aperto gli occhi
>>> dopo
>>> l’impatto con il misterioso oggetto si era ritrovato avvolto di un
>>> mantello
>>> lungo e di un paio di occhiali per proteggerlo dalla sabbia. Si era
>>> ritrovato seduto, sul dosso di una duna tra un’ondata di calore ed
>>> un’altra. Il tempo che la mente realizzasse come fosse  tutto un
>>> probabile
>>> gioco della sua mente o una qualche alterazione percettiva, e già il
>>> capitano della ISS Atlantis si era messo a camminare, sapendo che la sua
>>> mente avrebbe inconsciamente almeno trovato un rifugio
>>>
>>> Ed infatti non si era sbagliato. In quella camminata che lui considerava
>>> virtuale e schizoide, vide in lontananza il riverbero di un’aosi. Il
>>> verde
>>> della piante che possono crescere faticose solo vicino ad una sorgente,
>>> probabilmente anch’essa virtuale, d’acqua.
>>>
>>> Non aveva bussola o altra strumentazione, tutto verteva sui suoi soli
>>> sensi
>>> e…sulle orme che ad un certo punto iniziò a cogliere davanti a lui.
>>> Duravano pochi minuti ma era come seguire la certezza che ciò che stesse
>>> vivendo in qualche modo aveva un significato. Fosse anche solo il frutto
>>> della sua mente o uno stato vicino alla morte conseguente all’impatto.
>>> Passo dopo passò finalmente lo vide. L’uomo, vestito come lui di panni
>>> stracciati, era davanti a lui di qualche decina di metri. Allora, preso
>>> dall’impeto di vedere a quale gioco stessero giocando, iniziò con tutta
>>> la
>>> pesantezza che il suo corpo in quel momento poteva offrirgli, a correre.
>>> Il
>>> fiato usciva strozzato dalla gola arsa dal caldo e dalla polvere.
>>>
>>> L’uomo davanti ad un certo punto si voltò e si pose le mani sui fianchi.
>>> In
>>> breve si trovarono faccia a faccia: Cortes e Cortes. Senza parole, ma
>>> entrambi pieni di curiosità.
>>>
>>> Il primo a parlare fu il Federale, “ Vogliamo raggiungere l’oasi, e poi
>>> ragioniamo?” chiese laconico il capitano di un universo in pace.
>>>
>>> “Andiamo!” rabbia e frustrazione emergevano dal tono della sua voce,
>>> nulla
>>> però di inspiegabile visto il contesto.
>>>
>>>
>>>
>>> *Altrove, in una valla innevata.*
>>>
>>>
>>> La casa era in pietra a vista, costituita da larghi e pesanti massi
>>> rosacei
>>> con una superficie che appariva granitica, là almeno dove la neve
>>> permetteva di coglierne i profili. Il tetto in legno era ricoperto da un
>>> largo manto bianco e qua e là pendagli di ghiaccio sembravano denti
>>> affilati.
>>>
>>> Reis si avvicinò. Dall’esterno era possibile constatare che all’interno
>>> della casa tutto era buio. I vetri delle finestre avevano una densa
>>> condensa di ghiaccio e non uscivano vapori dal camino sul tetto. Appariva
>>> disabitata, almeno nell’oggettiva apparenza.
>>>
>>> Le due donne si avvicinarono alla porta. Una leggera spinta da parte di
>>> entrambe e, con un leggero scricchiolio l’uscio cedette per mostrare ad
>>> entrambe una piccola sala disadorna, illuminata dal solo chiarore della
>>> neve che proveniva dall’ambiente circostante.
>>>
>>> Vanessa della Federazione cercò un interruttore della luce o qualche
>>> comando, ma trovò solo una candela impolverata appoggiata su un mobile,
>>> altrettanto polveroso al tatto.
>>>
>>> “Cerca di fare luce in fretta, non sopporto trovarmi in un luogo che non
>>> conosco”, sbuffò il Commissario dell’Impero Terrestre.
>>>
>>> “Non abbiamo neanche un’arma a raggi…insomma, lasciamo il tempo di
>>> trovare
>>> una soluzione”, brontolò Reis della Federazione, cominciando a
>>> spazientirsi.
>>>
>>> Il Commissario trovò un rudimentale acciarino “Prova questo e sbrigati!”.
>>> Alzando gli occhi al cielo, Vanessa della USS Atlantis accese la candela
>>> che, con una flebile fiammella, illuminò lentamente la sala, mostrando un
>>> largo tavolo in legno massiccio al centro.
>>>
>>> Le due donne si avvicinarono: al centro del tavolo c’era un foglio
>>> giallastro. Il Commissario lo prese e lesse le poche parole che vi erano
>>> riportate, senza proferire parole.
>>>
>>> Reis federale fece un gesto con la mano per farsi passare il foglio della
>>> sua versione alternativa, la quale lo cedette con evidente riluttanza. La
>>> ragazza lesse a voce alta:
>>>
>>> << Benvenute in questa realtà. L’ho creata io, per darvi l’occasione di
>>> non
>>> alterare ulteriormente il corso dei vostri universi di appartenenza.
>>> Siete
>>> quindi invitate a collaborare con me, nell’eliminazione di una di voi e
>>> far
>>> sì che ne resti una sola. Per il bene di tutto il Multiverso>>.
>>>
>>> Vanessa alzò gli occhi, incrociando lo sguardo della sua omologa
>>> imperiale
>>>
>>> “Conosci chi la firma?” chiese il Commissario
>>>
>>> “Mai sentito…un certo Q. Ti dice qualcosa?”.
>>>
>>> Ma il Commissario son rispose, stava già meditando i diversi modi per
>>> uscire dalla situazione e nessuno di questi prevedeva la sopravvivenza
>>> dell'altra Reis.
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