[Stml4] Teaser: uno sguardo riflesso

Roberto Battistini rbattis72 a gmail.com
Dom 26 Giu 2016 00:10:51 CEST


Ciao!
ho corretto la frase finale relativa ad Archer. Ho sostituito anche Marco
con Fabio (occhio sul sito c'è scritto Marco Cortes..e lì che mi sono
incasinato).

Quindi, se nei meandri degli universi paralleli vogliamo cimentarci, non
resta che chiedere: specchio specchio qual è la nave più interessante della
Flotta?" :)

...la Atlantis, naturalmente!

A presto
Roberto

Tenente Joshua Enric Random
Timoniere
NX-04 Atlantis



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Teaser: Uno sguardo riflesso


25 giugno 2171, NX.04 Atlantis, ore 4.15

Il sogno rappresenta una terra di confine tra realtà ed emozioni. Secondo
la fede Hinduista l’anima, durante le ore di sonno, entra in una dimensione
spirituale distaccata dal corpo, in grado di vagare nello spazio tempo,
arrivando anche a studiare con celebri yogis, arricchendosi di contenuti
spirituali ed insegnamenti unici, che altrimenti nella vita reale non
sarebbero possibili.

Il capitano Cortes non sapeva dove fosse stata la sua anima nelle ore di
sonno, sapeva solo che al momento del risveglio qualcosa quella mattina non
funzionava. Era una sorta di asincronia con il suo vero sé.

Si agitò tra le lenzuola, nel tentativo di riprendere sonno, ma l’orologio
al quarzo lo fissava ed inevitabilmente lo richiamava alla realtà,
implacabile memorandum della suo ruolo a bordo della Atlantis. Spazientito
si alzò, si guardò allo specchio. Gli occhi erano i suoi, come le leggere
occhiaie appesantite dal sonno instabile e dallo stress, ma in un certo
modo non si sentiva a suo agio con l’immagine riflessa.

Scosse il capo e si passò l’acqua sul volto, godendosi l’improvvisa
freschezza. Volevo scrollarsi via quello stato innaturale. Afferrò la
divisa e uscì con calma dal suo alloggio. I corridoi erano silenziosi a
quell’ora, non c’era ancora la frenesia dei turni giornalieri di servizio,
di marinai che corrono, parlano e riempono lo spazio e il tempo con la loro
attività febbrile. Nella camminata  Fabio incrociò un paio di guardie della
sicurezza e un ingegnere alle prese con alcuni interventi manutentivi di
minima, il genere di azioni che si fanno di notte per non vincolare
l’attività principale.

Un breve cenno di saluto, uno sguardo d'intesa e tutto nel silenzio
proseguiva ininterrotto, senza distogliere l'attenzione da quello che
ciascuno in quel momento stava facendo.



Un motivetto mai sentito si intrufolò nei pensieri di Cortes. Era una
combinazione di note musicali banali, ma estremamente attrattive a
quell'ora della notte; e fu così che il capitano proseguì la sua camminata
notturna di bordo, fischiettando quell'inusuale brano. Aveva qualcosa di
seducente e al contempo struggente e sembrava enfatizzare la sensazione di
dissociazione che stava provando. Era come se quel brano musicale, quasi
infantile nella sua ossessiva ripetizione, non gli appartenesse. Si sentiva
di aver plagiato la canzone che apparteneva ad un altro. Scrollò le spalle,
a quell'ora tutto era possibile. In parte tutto era ancora solo un residuo
onirico.



Fabio Cortes arrivò in plancia. Respirò l'aria fresca, unico punto della
nave dove alle 4 di mattina si poteva respirare una qualche forma di
vitalità. Lanciò curioso uno sguardo ai presenti: Random preso a verificare
qualcosa dalla sua postazione e Reis che sembrava lanciare dei diagnostici
per le funzionalità della Comunicazione

"Signori, tutto bene?" chiese l'ufficiale che comandava quella unità NX,
mentre le note echeggiavano ancora nella mente.



“Perfettamente, capitano. I sistemi di comunicazione stanno operando ora in
condizioni regolari, nonostante questa notte ci siano state varie
interferenze”, rispose la giovane Reis che non riuscì a trattenere un: “Ma
non è ancora il suo momento per essere in plancia?”



Marco accennò ad un sorriso davanti all'impazienza giovanile della ragazza.
“…diciamo una nottata difficile. Lei Random, tutto bene?”



Joshua sembrava preso da qualcosa. “Sì e no, capitano. Ho rilevato strane
intense tracce ioniche, ma non riesco a trovarne la posizione precisa. Non
vorrei che ci stessimo avvicinando a nostra insaputa ad una tempesta ionica
anomala. L’equivalente di una Tempeste perfetta….”



“E’ impossibile da un punto di vista scientifico non trovarne l’origine,
tenente Random. E’ certo che non ci siano disfunzionalità nei nostri
sensori?”, precisò Cortes con tono affabile, ma fermo.



“Capitano i sistemi di rilevamento sono al massimo dell’efficienza ed è
questo il problema: ricevo segnali ad intermittenza, come se la sorgente
apparisse, poi scomparisse. Sto facendo scansioni di ogni genere, ma non ho
elementi concreti per ora.”



Fabio si sedette sulla sua poltrona e appoggiò il gomito destro al
bracciolo. Era pensieroso e quella notte sembrava assumere una veste sempre
più anomala e qualcosa in lui la denotava come surreale. “Ha inviato una
sonda?”



Joshua scosse il capo “Non ancora, prima di sprecare tecnologie volevo
qualche dato maggiore su queste anomalie. Ma a tal punto, forse è il caso.
Procedo?”



Il capitano Cortes fece un cenno d’assenso. “Invii una sonda verso le
coordinate in cui ha rilevato l’ultima traccia ionica. Se l'intensità
rilevata è alta, è bene sincerarci di non incappare nel nostro cammino in
un guaio più grande del previsto”.



“Si signore”, ribadì il navigatore che con un rapido tocco sulla consolle
lanciò nel freddo buio siderale dello spazio una sonda. Era un dispostivo
più piccolo di un siluro, dotato di un motore ad impulso ed una tecnologia
in grado di attivare un campo sferico di rilevamento alquanto accurato,
secondo gli standard della Flotta Astrale.



La sonda raggiunse il punto localizzato in pochi minuti per poi però
esplodere improvvisamente in un bagliore di luce e frammenti metallici.



“Capitano, la sonda ha perso contatto con noi. Temo che sia esplosa. Non
credo che una tempesta ionica, per intensa che possa essere sia in grado di
ridurre in polvere una sonda. Da quello che so può creare interferenze e
fenomeni distorsivi elettromagnetici, ma non distruggere..” affermò Joshua,
che sentiva la tensione crescere nel petto e il cuore accelerare il proprio
battito.



“Qualcosa non torna…in quel punto sta succedendo qualcosa”. Ribadì il
capitano sempre più inquieto anche lui. Cortes percepì ancora quella
sensazione di spersonalizzazione. Come se stesse progressivamente
diventando un osservatore esterno del capitano Fabio Yager Cortes.



“Non è il caso che stiamo lontani da quell’anomalia?” chiese l’ufficiale
alle Comunicazioni, ma non finì di esprimere i propri timori che Joshua la
interruppe con tono concitato: “ Signore, rilevo ora una perturbazione
ionica di elevata intensità alle coordinare 7540, 10000, 15462. Il campo
del subspazio sembra implodere! La tempesta ionica si è manifestata e c’è
altro….” Ma le sue parole finirono nel nulla. La Atlantis venne
violentemente scossa, un improvviso bagliore invase la plancia e l’intera
carena della nave sembrava gridare di dolore, come il ghiaccio.



I tre membri si tennero ben saldi alle loro postazioni. Joshua ritrovò la
sua voce metallica: “Capitano, la tempesta ci ha raggiunti! Si è mossa ad
una velocità vicina a quella della luce! I sistemi di bordo sembrano essere
impazziti, ho perso il controllo della nave, anche il sistema ausiliario
non riesce ad intervenire...”



“Allarme rosso: spenga i sistemi di navigazione, shut down totale dei
sistemi non vitali. Lasci sistema di supporto vitale ed energia ausiliari.
Subito!” ordinò perentorio il capitano-



Joshua fece del suo meglio e sebbene i comandi non operassero più in
condizioni ordinarie, riuscì a disattivare alcuni sistemi di navigazione.
Le luci di bordo si abbassarono. La quiete sembrò impossessarsi della nave,
mentre un anomalo silenzio regnò in plancia.

Dorothea, con il suo approccio solare e positivo fu la prima a parlare,
avendo in mente come prima cosa le condizioni dei colleghi. Con voce dolce
ma sicura chiese, “State bene?”



Cortes era scosso. Le parole vennero pronunciate con chiarezza, ma
sottendevano un velo di tensione inevitabile. “Sì, ma occorre inviare il
team medico a verificare che non ci siano stati problemi in giro”. Tutto
era stato così rapido ed inaspettato.



Dorothea, ancora scossa, si passò una  mano scostando una ciocca dei lunghi
capelli biondi, poi aprì il canale di comunicazione di emergenza: “Qui
plancia. Si richiede un check del team medico ad ampio spettro, per
verificare che non ci siano emergenze. Intervento: prioritario di
emergenza”. Il messaggio arrivò attraverso i canali di bordo direttamente
allo staff medico, il quale diede subito un tempestivo responso: i dottori
e gli infermieri, di corsa, stavano prendendo le attrezzature mediche ed
erano pronti a controllare d'urgenza la situazione.



“Ottimo”, rispose con tono calmo il capitano. “Signor Random, siamo in
grado di ripristinare i sistemi di bordo, compresi sopra tutto i sensori?”



Joshua era già all’opera e aveva effettuato una serie di diagnostici. “Sì
signore. I sistemi sono all’85% di efficienza. Lancio subito una scansione
a corto raggio e verifico al contempo che non ci siano stati danni
strutturali allo scafo”



La cosa pareva ovvia al capitano, il quale si limitò ad aggiungere: “....E
cerchiamo di scoprire che cosa ci sia là fuori ora, prima possibile”. E non
espresse loro ciò che stava provando. La sensazione, da quando si era
svegliato, era che qualcosa non stesse andando nella normale direzione.Una
sorta di inversione della realtà.



Passarono qualche minuto, Random lavorava e si poteva leggere sul suo volto
un susseguirsi di strane espressioni, dall’attonito al preoccupato,
all’agitato al…sovraeccitato.



Con la sua voce metallica, tanto fonte per lui di disagi emotivi, Joshua
finalmente parlò.

“Capitano, rilevo un vascello davanti a noi. Posizione 3450,1770,2340. Si
tratta di un’unità dalla struttura federale, ma non riesco ad agganciarla
al database della Flotta”



Cortes si alzò di scatto dalla poltroncina: “Reis cerchi le frequenze di
comunicazione. Se il database non la riconosce, dubito che comunichi sulle
frequenze standard dalla Flotta Astrale”



Dorothea fece un cenno d’assenso e i suoni che il sistema di comunicazione
faceva erano testimoni della ricerca del giusto canale di comunicazione.
“Ho una sorpresa, capitano. Ci stanno contattando loro. Usano una frequenza
mai utilizzata da alcun vascello terrestre o a noi conosciuto”



“Metta on air” disse Fabio. I tre ufficiali si scambiarono uno sguardo in
bilico tra sorpresa e timore, cosa che si accentuò quando sentirono la
voce. Era roca, bassa, ferma e si poteva percepire un pizzico di
presunzione.

<< Vascello non identificato: avete la struttura di un vascello identico al
nostro, ma non siete stati individuati dal nostro dabase. Siete tenuti a
farvi riconoscere subito comunicandoci: numero di matricola, Settore di
appartenenza e missione operativa in cui siete attualmente impegnati. Nel
caso in cui non ricevessimo alcuna informazione entro 2 minuti,
verrete polverizzati
dai nostri disgregatori già puntati sui punti sensibili del vostro scafo.
Qui…è il capitano Fabio Yager Cortes della ISS Atlantis, dell’Impero
Terrestre. Chiudo >>. E la voce si dissipò in una leggera interferenza.



Per un attimo Cortes si rivide allo specchio, quella mattina. Incrociò
nella sua memoria il suo sguardo riflesso: eivisse quel non essere lui che
l’immagine gli aveva evocato.



“Impero terrestre?” chiese il tenente Random facendo un’espressione
stranita.



“Già…c’è qualcosa nella parola Impero che non lascia presagire nulla di
buono…”. E nella mente del capitano della NX Atlantis le note musicali che
componevano il motivetto tornarono a bussare, come sensori di un'imminente
catastrofe di universi paralleli collassati uno sull'altro.

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Il giorno 24 giugno 2016 18:42, Cesare Atlantis <cesare.atlantis a gmail.com>
ha scritto:

> Ciao,
> branio molto interessante complimenti!
> MI è piaciuto! Alla prima uscita come capitano finiamo contro l'universo a
> specchio.
>
> Solo una piccola nota Cortes fa di nome Fabio non Marco!
>
> Per quanto riguarda l'incontro con l'universo a Specchio preferirei
> chiarire alcune cose per non finire fuori trama:
> - Acher del nostro universo non ha mai incontrato l'universo a specchio e
> l'Impero Terrestre. E' l'Acher dell'Impero che appare in Enterprise. Nel
> nostro tempo nessuno conosce l'impero terrestre o l'univero a specchio.
> - Il primo vero e proprio incontro tra la Federazione e l'Impero Terrestre
> avviene con Kirk circa 100 anni dopo le nostre avventure. Per cui potremmo
> far avvernire l'intera vicenda all'inerno di una zona cuscinetto tra i
> nostri universi e lasciare il mistero dell'Impero Terrestre.
>
> Cosa ne dite?
>
> Ancora complimenti per il brano!!!
> Una misteriosa nave di nostri doppi che arriva dal nulla e ci attacca....
> allettante!
>
> Il 24/06/2016 11:05, Roberto Battistini ha scritto:
>
>> Ciao!
>> ecco una bozza del teaser. Fatemi sapere cosa ne pensate, siate sinceri ed
>> impietosi :)!
>> A presto
>> Roberto
>>
>>
>
> --
> Ciao
> Marco
>
> ---------------------------
> Capitano 0000
> Fabio Yager Cortes
> Ufficiale comandante
> Uss-Atlantis Nx-04
> ---------------------------
>
> _______________________________________________
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