[Stml4] Missione 01

Cesare Atlantis cesare.atlantis a gmail.com
Mer 19 Ott 2016 21:06:12 CEST


Ciao,
ecco come promesso il brano speciale di varo della missione 01.
Fatemi sapere se vi piace!

PS:on line c'è anche la copertina della prima missione, dategli 
un'occhiata è fenomenale!

Bacino spaziale orbita terrestre ore 16.00 13 novembre 2170

Il viaggio fu breve: Cortes non vedeva l’ora di sbarcare e rimase 
assorto nei suoi pensieri. Non guardò neppure il panorama che era a dir 
poco spettacolare. Dalla navetta scese rapidamente salutando con breve 
cenno il giovane guardiamarina che era venuto ad accoglierlo.

Aveva fatto un breve viaggio nel turbo ascensore nel quale aveva cercato 
di calmarsi, ma quando la porta si aprì fu tutto vano. Suo malgrado, era 
emozionato come un adolescente al primo appuntamento.

Cortes entrò nell’ampio atrio dove una cinquantina di persone 
dialogavano fra loro. Al suo arrivo come neo Capitano della Atlantis ci 
fu un rapido mormorio ed interminabili occhiate.

L’imbarazzo crebbe a dismisura in Fabio, ma per sua fortuna ebbe vita 
breve; uno degli Ammiragli terminò rapidamente una conversazione e lo 
raggiunse: “Capitano ben arrivato.”

Cortes sorrise stranito, ma in cuor suo eternamente grato per 
quell’intervento in suo soccorso.

“Grazie, è un piacere rivederla Ammiraglio Hunter.”

“Sembra che sia arrivata la sposa... e che non piaccia a tutta la 
famiglia dello sposo” scherzò l’alto ufficiale

“Ha ragione.”

Cortes sospirò, ma, prima che potesse aggiungere qualcosa, arrivò un 
Tellarite:

“Capitano Cortes, mi hanno molto parlato di lei”

Hunter sorrise e, indicando il nuovo arrivato, aggiunse:

“Questo è l’Ambasciatore… .”

“Terost, è un piacere rivederla”

Cortes porse la mano al Tellarite che la strinse calorosamente

“Ma vi conoscete?” Hunter appariva sorpreso.

“Si conosco questo dannato umano da quando era un lurido moccioso” 
rispose Terost con un ghigno

“Lurido?” Cortes scoppiò a ridere: “Un tempo lei sapeva fare di meglio.”

“Non mi farete una gara di insulti?” chiese l’Ammiraglio turbato dalla 
prospettiva di vedere quei due offendersi a vicenda, anche solo per gioco.

“No certamente no, signore… a meno che l’Ambasciatore non insista in tal 
senso, in tal caso non mi posso tirare indietro” fece Cortes scherzosamente.

“Bah.. non ho mai visto un terrestre tanto cocciuto! Beh, tranne tuo 
padre” il Tellarite scrollò le spalle

Fabio decise che era meglio dare delle spiegazioni all’Ammiraglio Hunter 
prima di continuare:

“Mio padre è un Ambasciatore e fin da piccolo ho potuto conoscere molti 
diplomatici”

“Già!” il Tellarita si portò le mani al grosso pancione “Ed uno dei suoi 
divertimenti preferiti era provocare me, fino a farmi uscire dai 
gangheri... e ora, che è cresciuto, prendo la mia rivincita: sono fra i 
più convinti sostenitori nel voler concederti il comando di questo bel 
guscio di noce ammodernato”

**Guscio di noce**

Cortes impallidì prima di assumere un colore rossastro. Era stato 
colpito nell'orgoglio direttamente su un nervo scoperto: il Tellarita 
sapeva quanto Fabio desiderasse essere uno dei pionieri delle nuove 
navi, ma gli era stata affidata un’unità già in servizio, sebbene 
sottoposta ad un importante intervento di refit.

Dopo la delusione iniziale, aveva di buon grado accettato il nuovo 
comando e aveva attivamente collaborato in stretto contatto col suo 
predecessore, il Capitano McGlee, impegnato in prima persona nelle 
migliorie da apporre alla nave.

Terost, sebbene scherzosamente, gli aveva toccato la Atlantis: quella 
che ormai a tutti gli effetti considerava la SUA Atlantis. Avrebbe 
potuto insultargli la madre e con diplomatica efficienza avrebbe fatto 
finta di nulla, ma la nave era un'altra cosa.

Non si fermò a pensare che il Tellarita aveva usato appositamente una 
tipica espressione umana solo per farlo indispettire e che non intendeva 
mancare di rispetto ad una nave della Federazione.

Prima che Cortes dicesse qualcosa di sciocco ed irreparabile, Hunter si 
frappose fra i due contendenti e, da Ammiraglio navigato, salvò la 
situazione

"E allora variamolo questo guscio di noce"

Detto ciò, mise il braccio destro attorno alle spalle di Cortes e lo 
accompagnò sul palco presentandolo ufficialmente

"Signori e signore... il momento è giunto! Gli interventi di refit sono 
conclusi e finalmente possiamo inaugurare il nuovo corso per la nave 
stellare Atlantis della Federazione dei Pianeti Uniti, classe NX e 
registro di matricola NX-28."

Nel locale cadde un silenzio totale, tutti smisero di parlare per 
guardare i due ufficiali.

"Presto faremo la classica crociera inaugurale, ma per il momento 
lasciate che vi presenti il nuovo Capitano: Fabio Ylim Cortes!"

Un fragoroso applauso salutò Fabio il quale ricambiò salutando con la 
mano destra.

Hunter, dopo un piccolo istante di silenzio, riprese a parlare:

"Ho una sorpresa per tutti voi: un breve discorso di in bocca al lupo da 
parte dell’ultimo Capitano della Atlantis, l’ottimo Andrea MacGlee, 
destinato ad un nuovo comando. Molti di voi lo conosconosicuramente, 
avendo servito su questa unità dal suo varo, più di dieci anni fa..”

NX-28 Plancia 2 ore dopo

Cortes entrò finalmente in plancia.

Durante i lavori finali del refit era successo spesso, ma questa volta 
era diverso.

Fece una serie di lunghi respiri cercando di calmarsi, ma senza successo.

Non gli era mai successo in tutta la sua vita di essere così agitato: 
aveva affrontato migliaia di sfide e situazioni pericolose, ma quello 
che avrebbe fatto da lì a pochi secondi era completamente diverso: 
avrebbe comandato la sua nave fuori dal bacino spaziale, sotto gli 
sguardi curiosi, attenti ed indagatori di una cinquantina di personalità 
federali.

Si sedette sulla poltrona a lui riservata.

Sentiva l'imbottitura cedere sotto il suo peso e adattarsi a lui. 
Strinse le mani ai braccioli aggrappandosi. Infine appoggiò la testa. 
Era leggermente incassato sotto la deformazione dell'imbottitura della 
sedia di pochissimi millimetri, ma si sentiva come interconnesso alla 
nave. In una perfetta simbiosi.

Era come se la nave lo avesse appena accettato come suo Capitano. 
Macchina e umano erano uniti. Grazie a questo ideale collegamento, 
Cortes si sentì pronto a reagire e ad affrontare l'ignoto.

Doveva soltanto collegare l'ultimo componente della triade: l'equipaggio.

Deglutì nervosamente un paio di volte prima di attivare la comunicazione:

"Qui Capitano Cortes a tutti i ponti! Riferire operatività sistemi!"

Il primo a rispondere fu Kimura: "Tattico e sicurezza, siamo pronti."

Successivamente arrivò la comunicazione dalla sala macchine:

=^= Motori ad impulso e curvatura pronti... nucleo a curvatura entro i 
normali parametri =^=

“Sensori in linea e pronti” annunciò Mouri dalla consolle scientifica.

“Bene”

Cortes si sporse in avanti di qualche centimetro, alzò il braccio destro 
rivolto al timoniere

“Razzi di manovra?”

“Pronti signore!” rispose l’ufficiale

“Bene ci porti fuori!”

NX-28 Plancia 1 ora dopo

La crociera, un breve giro del sistema stellare con alcuni ambasciatori, 
alti funzionari e ufficiali, stava andando bene. La nave rispondeva 
rapidamente e bene ai comandi ed era abilmente gestita dall’equipaggio. 
Certo, molti degli ufficiali presenti sarebbero stati trasferiti a loro 
volta, ma rientrava nella normale routine della Flotta e Fabio era 
soddisfatto.

Stava digitando alcuni comandi quando in plancia entrò l’Ambasciatore 
Terost.

Il Tellarite entrò rapidamente raggiungendo la poltrona al centro della 
sala:

”Ah Capitano eccola finalmente! La stavo cercando.”

Cortes roteò la testa ancora leggermente infastidito dalla battuta sul 
guscio di noce:

“Mi dica Ambasciatore.”

Terost sorrise

“Vorrei parlarle in privato.”

“Bene mi segua nel mio ufficio.”

Fabio si alzò dalla poltrona e si diresse verso la porta che aprì 
facendo passare il Tellarita

“Gran bella nave” esclamò Terost mentre le porte si chiusero dietro alle 
loro spalle

“Ma se non l’aveva definita un guscio di noce?” chiese con un po’ di 
malizia Cortes.

Il Tellarita scoppiò a ridere

“Sei un abile ufficiale, un diplomatico bravo quasi quanto tuo padre, ma 
non sai perdere agli scherzi..”

“Quasi? Sono più bravo” brontolò l’umano.

Terost scosse la testa:

“Non credo proprio.. sei bravo quasi quanto tuo padre, ma hai ancora 
molto da imparare.”

Fabio rimase interdetto per qualche secondo, ma il Tellarita continuò a 
parlare:

“Questo viaggio ti insegnerà molto”

“Su che cosa?”

“Sulle stelle no? E su te stesso.”

Fabio rimase a riflettere su quelle parole mentre Terost diede alcuni 
colpi alla struttura:

“Bella nave ben costruita, certo non è ai livelli dei nostri standard, 
ma non è niente male.. se non erro è la ventottesima nave di questa 
classe, ognuna però è unica per peculiarità e caratteristiche”

“Abbiamo ancora molto da imparare sulla costruzione delle navi stellari, 
ma almeno posso dire di comandare una nave unica.”

“Giusto, ma ciò rende difficile allestire una Flotta” rispose 
l’ambasciatore, per poi aggiungere: “Abbiamo bisogno di navi per la 
Federazione: robuste, agili, funzionali e da produrre in serie”

“Per questo c’erano tanti ambasciatori e alti funzionari per il varo di 
refit di una nave di classe NX?” chiese Cortes.

Teros sorrise: “Anche per questo”

“Dedalus?” Cortes centrò il punto cruciale.

“Esattamente”

Il Tellarite si mise ad osservare il locale continuando a parlare:

“Lo sviluppo della prima serie di navi della Federazione non richiede 
solo uno sforzo di ingegneri, ma anche di diplomatici, funzionari e alti 
ufficiali. Ci sono cantieri da costruire, progetti da coordinare e 
installazioni da costruire. Ogni refit porta in dote nuove tecnologie ed 
anche il varo di una nave come questa può aiutare ricordando a tutti lo 
scopo del progetto: costruire qualcosa in grado di portarci fra le stelle”

Bacino spaziale orbita terrestre ore 23.00

"... per andare coraggiosamente là dove nessun uomo è mai andato prima."

Il sogno di Zefram Cochrane, Henry Archer e degli scienziati del 
programma curvatura cinque si era avverato. Erano cambiate tante cose da 
quando il sogno si realizzò per la prima volta. Più di venti anni erano 
trascorsi dal varo della prima nave a curvatura cinque destinata 
all'esplorazione pacifica dello spazio e da allora molte cose erano 
cambiate.

Due terribiliguerre combattute contro gli Xindi prima e contro i 
Romulani poi avevano dimostrato, assieme a milioni di vite spezzate, che 
anche nel mare di stelle si uccideva e si combatteva.

Eppure la speranza si era riaccesa con la fondazione della Federazione.

Quattro razze, tra cui gli umani, avevano deciso di mettere da parte le 
loro differenze e cooperare per una pacifica convivenza. Fu potenziata 
la Flotta Stellare per proteggere la Federazione e guidare 
l’esplorazione dello spazio. Non esistevano più navi Vulcaniane, 
Andoriane, Tellariti ed Umane, tutte avevano ad agire in sincronia per 
il bene comune e da lì a poche ore sarebbe rientrata in servizio anche 
la Atlantis.

La nave aveva subito importanti interventi di refit in tutti i sistemi 
che avevano potenziato i motori rendendola in grado di raggiungere la 
strabiliante velocità di curvatura 6.0, anche se per brevissimo tempo.

Era uno dei principali motivi di orgoglio del Capitano MacGlee, vero 
esperto in materia, mentre Cortes aveva focalizzato la sua attenzione 
sulle migliorie ai sensori, ore decisamente migliorati in accuratezza e 
range di scansione. Tecnici Umani, Vulcaniani e Tellariti si erano 
affiancati per installare, testare e rendere pienamente operativo un 
nuovo sistema di scudi di derivazione Andoriana per proteggere la nave 
in maniera efficace la nave da pericoli naturali e no. Tutti 
miglioramenti considerati necessari per la missione della nave: 
l’esplorazione dello spazio profondo.

Cortes era affacciato al largo finestrone e osservava il suo nuovo 
vascello. Era così assorto nei suoi pensieri che non si accorse 
dell’arrivo dell’ammiraglio Hunter:

“E’ tardi Capitano, i nostri ospiti se ne sono andati! La crociera e la 
cerimonia di varo sono finite più di tre ore fa. Le ho lasciato un po’ 
di tempo, posso immaginare lo stress di queste manifestazioni per chi 
non vi è avvezzo, ma è ora di tornare al lavoro”

“Sì signore.”

Cortes si voltò verso il superiore e aggiunse: ”Volevo solo vedere la 
nave da fuori per un’ultima volta”

“Bella vero? Per essere una Classe NX, l’abbiamo resa più veloce e 
manovrabile, adatta all’esplorazione dello spazio.. un’ottima nave, una 
delle più moderne della Flotta.. anche se so bene che lei avrebbe 
preferito attendere il varo della classe Dedalus”

“Beh tutti lo vorremmo, ma so bene che non sono ancora pronte”

Cortes sospirò, in cuor suo avrebbe proprio voluto comandare la prima 
nave progettata interamente dalla neonata Federazione, ma poi posò lo 
sguardo nuovamente sulla Atlantis, proprio come farebbe un uomo innamorato.

“Più la guardo più penso che io volevo proprio una nave come la 
Atlantis! Voglio vedere cosa c’è lassù, esplorare quei mondi misteriosi, 
carichi di fascino e mistero.. vedere cosa c’è oltre i campi di 
asteroidi, dietro le nebulose e dentro i più profondi campi energetici. 
Con quanto di meglio ha costruito la mia gente, la Atlantis, vorrei 
aprire la strada per quello che verrà in futuro”

L’Ammiraglio guardò le stelle assieme al sottoposto:

“Il futuro che sta iniziando con la Federazione?”

La domanda era ciò che Cortes si aspettava:

“Esattamente, la Federazione è nata su dieci anni fa, ma si sta 
evolvendo rapidamente. Ben presto cresceremo con tutte le esperienze e 
le gesta dei popoli che la compongono che stanno creando il futuro. E 
sono convinto che la Atlantis possa fare ancora una parte da 
protagonista in questa storia… .”

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Ciao
Marco

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Capitano 0000
Fabio Yager Cortes
Ufficiale comandante
Uss-Atlantis Nx-04
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