[Stml4] 04.08 - REIS - TU CHI SEI

Roberto Battistini rbattis72 a gmail.com
Mar 27 Set 2016 22:09:10 CEST


Cosa dire di fronte al racconto di Vanessa?
Meraviglioso!!!!!! Mi è piaciuto tantissimo, l'idea delle due creature è
splendido, così come mi hanno tenuto sul filo le tensioni derivanti dalle
introspezione dei personaggi.
Wooooow!!!!!

Complimenti Vanessa

Ottimo pezzo davvero :)
ciao
Roberto

Il giorno 23 settembre 2016 19:27, Vanessa Reis Squirtaker <
Vanessa_Reis_Squirtaker a outlook.it> ha scritto:

> Come richiesto dal Capitano per permettere un immediato ingresso di Guido,
> ho chiuso la missione.
>
> Fatemi sapere
>
> =========================================================
>
>
>
> *****************************************
>
> Brano: 04-08
>
> Titolo: Tu chi sei?
>
> *****************************************
>
>
>
> *Luogo sconosciuto, ore 6.20*
>
>
>
> La donna sorrise e si avvicinò alla ragazza: "Mia cara, è molto più
> semplice di quello che pensi... ."
>
> Dorothea sembrava essere realmente affascinata da quell'entità così eterea
> e sensuale, come un bambino di fronte ad una stanza piena di giochi.
>
> Random, dal canto suo, avvertiva un profondo disagio, come se qualcosa
> stesse lottando dentro di lui, come se la sua voce originaria fosse in
> grado di esplodere nuovamente al massimo volume: una vocina nella sua testa
> continuava a tormentarlo facendogli aumentare le palpitazioni e la
> sudorazione.
>
> Cortes si accorse della reazione del suo timoniere e gli pose una mano
> sulla spalla per cercare di tranquillizzarlo:
>
> “Coraggio Joshua, fra poco sarà tutto finito!”
>
> Fabio parlava come se fosse del tutto avulso dalla situazione contingente,
> come se ne fosse soggiogato e perfettamente a suo agio.
>
> La donna sorrise nuovamente, attirando a sé Dorothea, attratta come una
> piccola orsa dal miele.
>
> Passarono attimi che a Random parvero secoli: il suo corpo non rispondeva
> alle sollecitazioni della sua testa. Doveva fermare la Reis, voleva urlarle
> di stare attenta, ma il suo organismo stava collassando.
>
> Cortes, con la mano sempre appoggiata sulla sua spalla, aveva incrementato
> la presa ed ora si sentiva bloccato da un morso molto forte che gli
> impediva di muoversi.
>
> Non che potesse farlo, ma tutto era così assurdo. Erano entrati in
> quell'ipogeo e ne erano rimasti stregati, come se la forza di quella donna
> fosse tale da controllare le loro menti e le loro reazioni corporali.
>
> Joshua voleva gridare, doveva gridare, aveva la necessità di gridare.
>
> Ma nulla.
>
> Non successe nulla.
>
> La donna toccò Dorothea e la attirò a sé, chinandosi leggermente per
> baciarla sulle labbra.
>
> Il sorriso obliquo della donna svanì dopo meno di un istante.
>
> Si staccò dalla ragazza con sguardo scioccato, prima che una nuvola dorata
> di pura luce partisse da quest'ultima colpendola con forza facendole
> compiere un volo di una ventina di metri all'indietro.
>
> “Tu chi sei?”
>
> La domanda sfuggì dalle labbra della donna ed in contemporanea da quelle
> di Dorothea.
>
> “TU CHI SEI?” urlò con forza la donna
>
> Dorothea non rispose, non sapeva cosa rispondere..
>
> “TU CHI SEI?!” ripeté con forza la donna perdendo rapidamente le sue
> fattezze e tramutandosi in un essere totalmente diverso
>
> Una voce leggiadra, ma stentorea rispose dal corpo della Reis.
>
> “Ho tanti nomi, ma puoi chiamarmi Sybille”
>
> L'essere ormai privo di qualsiasi fattezza umana emise un ringhio sordo.
>
> A Joshua parve più di paura che di aggressività.
>
> La presa dell'essere sul suo corpo stava scemando e lentamente, con un
> formicolio fastidioso, ma gradito, il timoniere della Atlantis sentiva il
> suo sangue tornare a raggiungere i capillari delle sue membra, come un
> torrente troppo a lungo contenuto che aveva rotto gli argini.
>
> Anche Cortes pareva risvegliarsi dal torpore mentale che l'aveva
> attanagliato e la sua attenzione si riversò verso un ritmato stillicidio di
> quella che parevano gocce di acqua. Lente e ritmate cadevano attraverso gli
> anfratti dell'ipogeo, ma col passare dei secondi la loro presenza si era
> fatta assidua come un improvviso temporale estivo.
>
> Fabio non riusciva a muoversi ancora, ma aveva lasciato la spalla del suo
> timoniere, accorgendosi di avere un braccio praticamente fuori uso,
> indolenzito e messo fuori asse, come se gli fosse stato afferrato e storto
> in una lotta corpo a corpo.
>
> Il dolore che si irradiava nel suo sistema nervoso l'avrebbe fatto urlare,
> se non fosse che il suo sguardo si posò su Dorothea, sempre se ancora lei
> fosse padrona del suo corpo.
>
> L'accolsero due occhi di un chiarissimo azzurro, quasi grigio, che
> illuminavano un volto incorniciato da capelli color giallo ambra.
>
> Il dolore non cessò, ma il Capitano della Atlantis non lo avvertiva più e
> la sua concentrazione tornò prepotentemente verso i rumori che udiva tutto
> attorno a loro.
>
> L'ipogeo si stava riempiendo rapidamente di acqua cristallina, acqua di
> sorgente, che rifletteva le luci dei globi luminosi che fluttuavano in aria
> e che si erano moltiplicati; le intersezioni fra le pietre, prima ripiene
> di terra putrida e puzzolente ora si stavano riempiendo di erbe profumate e
> fiori dai colori cangianti.
>
> Nel giro di pochi minuti, tutto quello che era brutto e spoglio, sebbene
> terribilmente affascinante di quel luogo, si era tramutato in un paesaggio
> incantato.
>
> La creatura che li aveva accolti e che voleva essere liberata emetteva un
> ringhio sommesso e prolungato, come se quella trasformazione così piacevole
> alla vista fosse per lei un attacco impossibile da parare e che ne stesse
> soffrendo, pur senza provare dolore fisico.
>
> Cortes e Random, ancora immobilizzati, ma liberati dalla morsa che li
> opprimeva iniziarono a sentire voci tenui provenire dai globi, in un fitto
> dialogo di lingue sconosciute.
>
> Ogni voce, maschile o femminile, era in grado di suscitare rispetto e
> ammirazione, come se i loro possessori fossero entità di potere
> considerevole, quasi o quanto la creatura che li aveva attratti in quel
> luogo.
>
> Il ringhio di quest'ultima aumentò all'improvviso di potenza, come se
> stesse facendo un enorme sforzo, dopodiché il suo corpo fisico scomparve e
> si tramutò in un'ombra color nero inchiostro.
>
> L'attacco fu fulmineo e la velocità con cui si mosse impressionante.
>
> Cortes non credette a ciò che stava vedendo e Random si interrogò più
> volte su come fosse possibile muoversi a tale rapidità, eppure ciò che i
> loro occhi videro fu solo una versione rallentata delle cose, come se
> qualcuno o qualcosa avesse voluto rendere loro partecipi della situazione
> che stavano vivendo.
>
> L'essere si abbatté con furia omicida contro Dorothea eppure chiunque ora
> fosse nel corpo della giovane ragazza neppure la fece muovere.
>
> Rispose semplicemente con una risata cristallina di gioia pura.
>
> La creatura attaccante esplose in miliardi di pezzi, come uno specchio
> andato pesantemente in frantumi.
>
> Le voci dei globi luminosi tacquero per lunghi momenti, prima di
> riprendere le loro conversazioni.
>
> Tacquero nuovamente ad un gesto di colei che stava nel corpo di Dorothea.
>
> Questa si rivolse verso Cortes e Random.
>
> “Presto riavrete la vostra amica, sana ed incolume: il Dormiente voleva
> possedere il suo cuore puro per riacquistare parte della sua forza
> originaria. Solo così avrebbe potuto proseguire la sua opera e liberare
> coloro che gli Eltek hanno imprigionato, rinunciando alla loro stessa
> libertà di esistere.. coloro che lui avrebbe chiamato fratelli, ma da cui
> avrebbe preteso obbedienza cieca e assoluta per tornare a terrorizzare il
> Multiverso, nelle sue varie dimensioni fisiche e temporali”.
>
> I due uomini la guardarono senza capire pienamente e Sybille sfociò in un
> sorriso abbagliante.
>
> “Comprendo le perplessità che albergano nei vostri cuori e vi spiegherò
> quanto necessario che voi sappiate: la tempesta ionica cui avete assistito
> non era altro che uno scontro fra due entità dei tempi passati. Due entità
> provenienti dallo stesso popolo. Due facce della stessa medaglia. Gli Eltek
> erano una comunità buona, di dei o semidei agli occhi umani. Ma al loro
> interno crebbero individui cui quello che avevo donato loro non bastava,
> volevano di più, volevano dominare il tempo e lo spazio. Volevano togliere
> il libero arbitrio a chiunque non condividesse le loro idee. Ci fu uno
> scontro violentissimo ed alla fine gli Eltek riuscirono a sconfiggere i
> ribelli, ma non a distruggerli: tolsero loro poteri e fisicità ed
> addormentarono le loro membra imprigionandoli. Per far ciò dovettero
> rinunciare anch'essi alla possibilità di assumere sembianze che sulla Terra
> definireste umane. Restano esseri di spirito, guardiani della Galassia per
> tutti coloro che ancora credono in loro. Semplici leggende o fiabe per
> bambini per altri. Nel vostro universo, nessuno o quasi si ricorda degli
> Eltek, giusto qualche studioso. Verrà il tempo che la loro presenza tornerà
> necessaria, ma fino ad allora è probabile che rimangano silenti e vigili
> come lo sono stati finora”
>
> Il Capitano dell'Atlantis fu il primo a chiudere la bocca dallo stupore e
> a formulare una domanda:
>
> “Noi che c'entriamo in tutto questo?”
>
> “Il Dormiente aveva bisogno di trovare un'anima pura per venire liberato,
> mentre gli Eltek non potendo assumere forme fisiche avevano falsificato gli
> ordini della Flotta Imperiale: distruggere l'entità ionica prima che
> attraverso il warmhole fuggisse da quell'universo e riversasse il suo odio
> e la sua ricerca disperata altrove”
>
> “Capisco, la ISS Atlantis ha fallito e..”
>
> “E gli Eltek si sono manifestati in un'entità ionica di uguale potere del
> Dormiente: nella lotta sono stati attratti dal warmhole e scaraventati in
> questo universo, dove hanno trovato la vostra nave Capitano”
>
> “I test erano quindi prove.. ma di chi?” interruppe Random
>
> “Di entrambe le parti, iniziarono gli Eltek, ma si intromise il Dormiente
> che doveva capire chi poteva risvegliarlo e la vostra amica fu la sua
> prescelta.. la sua patologia la rende incapace di odiare ed era terreno
> fecondo per il Risveglio”
>
> Cortes si grattò l'alta fronte stempiata a lungo, come se volesse estrarre
> un'ultima domanda che lo tormentava.. alla fine non seppe resistere:
>
> “Chi sei tu Sybille?”
>
> “Ho molti nomi, un tempo il vostro popolo mi conosceva come la Madre,
> prima che lasciassi parte dei miei poteri agli Eltek, che voi avete
> chiamato dei, con nomi diversi per ciascun popolo. Un'usanza abituale su
> ogni pianeta abitato di qualsiasi universo, in qualsiasi tempo”
>
> La donna sorrise nuovamente ed il bianco dei suoi denti accecò Cortes e
> Random.
>
>
>
> *USS Atlantis, Plancia, ore 6.40*
>
> “Capitano mi sente?”
>
> La voce dell'ufficiale medico era flebile e confusa o forse era la testa
> di Cortes ad esserlo.
>
> Si tirò su e provò a mettere a fuoco, ma la vista era annebbiata.
>
> Sbatté più volte gli occhi e riuscì finalmente ad avere una visione della
> sua nave: la plancia era danneggiata in più punti, alcuni ufficiali erano a
> terra circondati dalle squadre mediche, ma nessun allarme risuonava per la
> nave, ciò voleva dire che la situazione era sotto controllo.
>
> Vide Kimura sorridere e gli parve di capire gli stesse dando il bentornato
> fra i vivi.
>
> Fabio sorrise per un attimo, prima di rabbuiarsi nuovamente, mentre con lo
> sguardo cercava qualcosa o qualcuno.
>
> Vide Random che stava venendo fasciato alla spalla ed alla testa con un
> bendaggio contenitivo, ma non vide la Reis.
>
> Cortes si allarmò così tanto da andare in iperventilazione, cosa che
> indusse il responsabile medico ad ordinare di somministrargli un calmante.
>
> Con la voce impastata e poco più forte di un sussurro, Fabio fece valere
> il suo grado da Capitano, ottenendo una risposta ostile dal suo medico, ma
> riuscì a posticipare di qualche minuto la somministrazione del sonnifero.
>
> Si fece aiutare ad alzarsi e si diresse verso un gruppo di medici che
> circondavano un corpo disteso a terra. Era l'ufficiale addetto alle
> comunicazioni: il suo aspetto era tutt'altro che patito o sofferente,
> pareva dormire profondamente con un sorriso stampato sulle labbra.
>
> Cortes chiese all'equipe medica di essere informato della situazione e
> proprio mentre sforzava la voce per dialogare con loro, la ragazza aprì gli
> occhi all'improvviso. Focalizzò lo sguardo spaventata su
> quell'assembramento attorno a lei, poi si tirò su preoccupata.
>
> “Mi sono addormentata in servizio Capitano? Sono.. sono mortificata,
> signore, non mi era mai successo prima”
>
> Vide Cortes sorridere e con voce profonda e roca le rispose dolcemente:
>
> “No Guardiamarina, durante lo scontro con l'entità ionica ha perso
> conoscenza, eravamo solo tutti molto preoccupati che non si stava
> riprendendo”
>
> “Oh? Davvero? Che sollievo.. è che stavo sognando! Ho sognato la nonna di
> mia nonna che parlava di me con una donna bellissima e.. e credo di essermi
> persa a vedere i loro occhi azzurri e cangianti”
>
>
>
> ========================
> Guardiamarina Dorothea Reis
> Addetta Comunicazioni
> Atlantis NX-04
> ========================
>
>
>
> _______________________________________________
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