[Stml4] 04.02 Dall'altro punto di vista

Roberto Battistini rbattis72 a gmail.com
Gio 21 Dic 2017 08:51:24 CET


bellissimo!!! complimenti,
ciao
R

Il giorno 16 dicembre 2017 22:02, Vanessa Marchetti <hazyel91 a gmail.com> ha
scritto:

> *Zona di atterraggio della navetta 1 07 novembre 2171 ore 12.20*
>
> L’atmosfera in tutta la regione era pesante.
>
> Da parecchie lune, dal regno delle stelle erano piombati innumerevoli
> predatori enormi, con ali luccicanti che emettevano suoni gutturali di una
> potenza mai vista.
>
> Nessuno aveva mai visto nulla di simile, nemmeno i grandi vecchi erano
> stati in grado di ricordare qualcosa di vagamente famigliare con quegli
> esseri.
>
> Prima ancora che avessero potuto cercare un dialogo, questi predatori
> avevano iniziato a razziare l’acqua, quella poca acqua che ancora
> disponevano per progredire e svilupparsi.
>
> Il timore iniziale si era tramutato in terrore.
>
> Le femmine avevano iniziato a spostare la radici altrove, in attesa di
> gemmare e generare i nuovi e quanto mai rari nuovi fusti.
>
> I più anziani avevano deciso di rimanere dove stavano: un po’ per lo
> sforzo enorme di sradicarsi e ridistribuirsi altrove ed un po’ per fare da
> esca per quei predatori così da permettere ai più giovani della specie di
> mettersi in salvo.
>
> Eppure..
>
> Eppure nessuna azione ostile era stata intrapresa da quegli enormi esseri
> volanti, a parte rubare l’acqua ovviamente.
>
> Nessuno era stato colpito, attaccato, bruciato.. si sentivano osservati
> quello sì, come se il predatore stesse studiando le abitudini delle sue
> prede prima di attaccare.
>
> Ma quell’azione ostile non era mai iniziata.
>
> Si erano rifugiati in molti ad Oriente dove i grandi predatori sembravano
> recarsi di meno e dove ogni tanto inviavano soltanto i loro cuccioli più
> piccoli.
>
> Dopo lune e soli di ansia, la situazione si era tranquillizzata: nessun
> essere era più giunto, almeno fino a quella mattina.
>
> Uno dei cuccioli dei predatori, uno particolarmente esuberante e
> capriccioso, aveva terrorizzato per ore l’intera regione, lanciandosi in
> voli radenti ed emettendo il suo assurdo urlo di guerra che rimbombava in
> ogni angolo.
>
> Stufo probabilmente di quel gioco ignobile, il cucciolo aveva deciso di
> scendere e di posarsi sul suolo, rimanendo immobile.
>
> Forse era stanco, forse era sfinito e forse era l’unica possibilità per
> loro di capire chi diavolo fossero quegli esseri.
>
> Pertanto avevano scelto un piccolo gruppo di giovani esploratori ed
> avevano deciso di affidare a loro il compito di indagare.
>
> Non avevano fatto che pochissimi metri che l’essere così esuberante sembrò
> figliare.
>
> Forse era quella la motivazione alla base del suo comportamento così
> anomalo?
>
> Della sua agitazione prima e del suo immobilismo poi?
>
> Quattro esseri, bianchi come il ghiaccio, erano scesi dal suo grembo e
> compivano i primi incerti passi sul terreno.
>
> Si osservavano fra loro, scrutando strani congegni luccicanti, ed
> esaminavano ove si trovavano.
>
> Timidi, impacciati, sicuramente malati visto il loro colorito facciale,
> tre parevano essere di sesso maschile, uno femminile, almeno a giudicare
> dalle dimensioni delle creature.
>
> Niente di pericoloso, se non fosse per l’enorme madre.. a sua volta
> piccola rispetto alle creature che solcavano i cieli.
>
> L’immobilismo della essere madre, portò Zendut e Nalira a decidere di
> lasciare le loro case uscendo dal guscio protettivo ed avvicinarsi ai nuovi
> arrivati.
>
> *Zona di atterraggio della navetta 1 07 novembre 2171 Contemporaneamente*
>
> Dorothea aveva preso in mano in padd col traduttore universale. Dai tempi
> della sua inventrice, Hoshi Sato, avevano fatto diversi progressi, ma non
> abbastanza da affrontare un Primo Contatto senza un minimo di taratura
> pregressa.
>
> Alejandro stava cercando di assumere un atteggiamento fisico non
> aggressivo, sforzandosi di tenere il phaser lungo il fianco in posizione
> rilassata.
>
> Joshua stava mentalmente valutando le tempistiche per una partenza
> immediata in caso d’emergenza, maledicendosi per non aver pensato di
> comunicare la loro precisa posizione d’atterraggio. Non era certo di quanto
> i sensori della neonata base fossero attivi e funzionanti e la Atlantis era
> praticamente stata sguarnita di personale per supportare i colleghi nella
> costruzione della base.
>
> John, da buon ufficiale scientifico, era l’unico realmente attratto ed
> interessato da quanto stava avvenendo, dal punto di vista non emozionale o
> di curiosità. Aveva puntato verso i due umanoidi in avvicinamento il suo
> tricorder, analizzandone per quanto possibile struttura, dna, attitudini,
> postura e via discorrendo.
>
> Dai dati che stavano rapidamente comparendo sullo schermo, era abbastanza
> evidente che si trattasse di un maschio ed una femmina.
>
> Il maschio aveva una struttura fisica più alta della controparte
> femminile, il corpo ricoperto di una membrana antracite ricoperta di
> striature azzurrognole accese, mentre il volto aveva una tonalità di un
> marrone corteccia, con un cranio con zigomi incassati e zigrinati come una
> palla da rugby. Gli occhi erano di un blu violaceo molto profondo.
>
> La femmina invece aveva il corpo scoperto di un azzurro chiarissimo
> eccezion fatta per una sorta di abito color corteccia, il volto era dello
> stesso colore del corpo, con le labbra celesti così come le sopracciglia ed
> una serie di striature orizzontali come tatuaggi che si estendevano dal
> viso verso il retro della testa che si allungava assumendo coloriti
> violacei ed una struttura decisamente più solida e simile al cranio del
> maschio.
>
> L’atteggiamento della femmina pareva neutro, più curioso che preoccupato,
> mentre il maschio era più aggressivo o protettivo. O quello è quanto
> risultava a Blake in base alle analisi sulle reazioni corporee che
> elaborava il tricorder.
>
> Quando i due gruppi furono abbastanza vicini, nessuno fece la prima mossa,
> limitandosi a scrutarsi da lontano gli uni agli altri.
>
>
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> Guardiamarina Dorothea Reis
> Addetta Comunicazioni
> Atlantis NX-04
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