[Stml4] R: Fine missione 03
Cesare Atlantis
cesare.atlantis a gmail.com
Mer 22 Nov 2017 20:24:36 CET
Ciao,
ed ecco il primo brano della quarta missione! Fatemi sapere che ne pensate.
Ho pensato di impostare la missione su quelli strani nuovi mondi così
diversi dalla Terra.
Uss Atlantis plancia 07 novembre 2171 ore 09.01
Il tenente Random tolse potenza ai motori a curvatura con un sospiro di
sollievo: quel lungo viaggio era finito. Avevano navigato
ininterrottamente per diverse settimane senza deviazioni o tappe
intermedie soltanto per raggiungere quel punto così lontano.
Prontamente arrivo l’ordine di Cortes: ”Orbita standard.”
Nello stesso istante in cui il navigatore iniziò ad impostare la rotta,
il guardiamarina Reis disse: ”Capitano ci chiamano dalla superficie.”
“Sullo schermo.” Ordino Cortes e pochi istanti dopo l’immagine del
pianeta proiettata dal monitor scomparve lasciando il posto ad un
ufficiale della flotta. L’umano aveva circa quarant’anni, dai capelli
corti e leggermente brizzolati. Gli occhi erano di un azzurro vivissimi
e aveva una piccola cicatrice sulla guancia destra. Era inquadrato su un
primissimo piano e difficilmente si potevano vedere i gradi di capitano.
=^=Finalmente!=^= Esclamò l’umano scherzosamente, per poi
aggiungere:=^=Credevo che vi foste persi.=^=
“Non ci siamo persi.” Replicò il capitano Cortes.
=^=Allora avete fatto il giro panoramico.=^=
Fabio sbuffò leggermente irritato dicendo: ”Ramirez la colpa è tua.”
=^=Davvero?=^= L’uomo che rispondeva al nome di Ramirez face finta di nulla.
“Se non ti fossi imboscato in questa remota parte della galassia non
avremmo dovuto viaggiare così a lungo per portati questi componenti.”
Ora era Cortes a passare all’attacco.
L’interno equipaggio di plancia stava seguendo questo battibecco
cercando di rimanere seri. Random, dalla sua posizione centrale, aveva
chinato la testa cercando di non ridere così apertamente. Reis, più
defilata sghizzazzava quasi apertamente. Kimura manteneva la rigida
marzialità degli ufficiali superiori e Blake si teneva occupato con le
analisi di routine del pianeta.
=^=Ma per che cosa ti offendi… ti ho fatto fare esercizio per quando
sarai ammiraglio.=^= Obbiettò con un largo sorriso Ramirez.
“Che cosa intendi?” Chiese Fabio.
=^=Ma se hai potuto comandare fin qui una flotta.=^=
“Si tratta di tre mercantili e della mia nave.” Precisò il capitano
della Atlantis.
=^=Bene grande ammiraglio Cortes scarichi pure la sua merce… le confermo
autorizzazione a scaricare.=^= Replicò Ramirez abbozzando un saluto
militare e chiudendo la comunicazione.
Cortes sospirò pensando all’irriverente compagno di accademia poi guardò
Reis e disse: ”Guardiamarina mi chiami i capitani dei tre mercantili e
gli trasferisca gli ordini della base stellare 24.”
Reis era confusa e temeva che i suoi vuoti di memoria le avessero
giocato qualche brutto scherzo: ”Ma signore durante il suo dialogoil
capitano… ehm… .” Non trovava il nome ma Cortes l’aiutò: ”Ramirez.”
“… si il capitano Ramirez non ha comunicato nulla sulle modalità di
scarico delle attrezzature.”
Cortes sorrise e indicò la consolle di comunicazioni: ”Ramirez è un
gallinaccio ma è molto preciso e puntuale mentre io e lui battibeccavamo
i suoi ufficiali ci avranno certamente mandato le disposizioni di
scarico del materiale.”
La ragazza guardò in basso e esclamò: ”Sì signore eccole… abbiamo tutto
e anche le altre navi che ci seguono hanno ricevuto i nostri stessi ordini.”
Cortes sorrise dicendo: ”Bene iniziamo le operazioni di scarico.”
Base stellare 24 corridoio centrale 07 novembre 2171 ore 11.09
La base stellare 24 era in febbrile fermento. Il materiale trasportato
dalla Atlantis e dai tre mercantili era accatastato un po’ ovunque
accanto a paratie e sistemi in fase di assemblaggio e altri pezzi
sparsi. C’era uno strano ordine caotico in cui i tecnici della base
trasportavano e sistemavano pezzi. Ad aiutare c’erano i marinai della
Atlantis intenti a fornire supporto ai colleghi. Le sale teletrasporto
lavoravano di continuo allo scarico delle merci supportate dalla navetta
2 della Atlantis. Cortes in quel caos camminava tranquillamente come se
si muovesse a suo agio. Trasportava una ingombrante valigia e, dopo aver
schivato e scavalcato alcune tubature, giunse di fronte all’ufficio del
capitano. Fabio cercò il campanello ma trovo solo due cavi penzolanti.
Meditò per un secondo su cosa fare ma arrivò una voce dall’interno della
stanza: ”Entra pure.”
Rapidamente Cortes entrò nell’ufficio del capitano della stazione. E si
accorse di come quel locale era diverso dal resto della base. Regnava
una tranquillità assoluta tutto era in ordine e al suo posto.
Il capitano della Atlantis si avvicinò alla controparte dicendo: ”E’ qui
che ti sei imboscato?”
Ramirez sorrise e, indicando una sedia, aggiunse: ”E’ un buon posto…
vieni siediti.”
Cortes si sedette posizionando alla sua destra la valigetta che trasportava.
“Come hai fatto ad accettare un incarico su questo pianeta disabitato?”
Chiese Cortes all’amico il quale rispose prontamente: ”Che ci crederai o
no… ho chiesto io quest’incarico. “ Ramirez fece una breve pausa: ”Ero
stanco di vagabondare per le stelle… .”
“Non avremo mai immaginato che potessi dire ciò.” Fabio percepì una
strana tristezza negli occhi dell’amico.
Ramirez andò ad un mobiletto sulla sinistra, lo aprì, prese una
bottiglia e due bicchieri e, portandolo verso la scrivania, aggiunse:”
E’ successo circa 7 mesi fa. Ero al comando della Cassiopea quando una
notte mi sono svegliato… .” Breve pausa come per cercare le parole:
”Stanco, sfinito come se avessi camminato per tutti quegli anni luce e
non viaggiato su una nave della Federazione.”
“E se finito qui.” Concluse Cortes.
“Già.” Ramirez iniziò a versare uno strano liquido marrone nei due
bicchieri e ne perse uno a Cortes.
“Non è alcol, vero?”
“No.” Ramirez scosse la testa sorridendo: ”E’ il succo di una bacca che
cresce su questo pianeta. Ha un sapore che ricorda il tè e la fragola.”
Detto ciò bevve un bel sorso di bevanda.
Fabio rimase leggermente interdetto come se non sapesse bene come fare,
annusò il liquido per poi berne un sorso: ”Mah di tè sa poco.”
“Ah sa di me?” Chiese Ramirez ritrovò il suo consueto buon umore e la
voglia di scherzare.
Cortes scosse la testa per la stupida battuta e sospirò rassegnato: ”Non
sei cambiato dai tempi dell’accademia.”
Ramirez rise di buon gusto scuotendo la testa: ”Direi proprio di no.”
Poi l’umano notò la valigetta che aveva portato Cortes e disse: ”E’
quello che ti ho chiesto?”
Cortes annuì gravemente: ”Sì e rischiamo la corte marziale se la flotta
viene a sapere cosa c’è in questa valigetta.”
Il capitano della base alzò gli occhi al cielo mentre guardava Cortes
mettere la valigetta sulla scrivania e aprila.
Uno strano odore di sangue misto freddo inondò l’era.
Navetta 1 in volo sul continente orientale 07 novembre 2171 ore 11.20
Blake avrebbe voluto approfittare del volo per condurre alcune analisi a
bassa quota del pianeta. Purtroppo quando aveva chiesto a Random di
volare a bassa quota lui l’aveva preso in parola: appena si era trovato
in un lunghissimo canyon si era lanciato a massima velocità in un folle
volo a bassissima quota.
La navetta 1 sfrecciò ad una trentina di metri da una roccia di 7 metri
di diametro e iniziò rullata verso destra per poi lanciarsi in un
stretto canale. Blake osservò le rocce dal finestrino alla sua destra
sfrecciare ad altissima velocità e sospirò: ”Potresti rallentare.”
Random rise esultando come un bambino che si butta già da una discesa
con la bici: ”Fantastica questa navetta… molto agile.”
“Non mi hai sentito?” Chiese seccato l’ufficiale scientifico.
“Sì… certo.” Joshua rise con la sua voce metallica.
“Sei a mach 2.” John era al quanto stizzito ma Random non lo vide: era
troppo concentrato nel pilotare la navetta.
“Direi che siamo a mach 1.85.” Lesse la velocità il timoniere.
Blake fece per rispondere ma uno scossone da una rapida virata di Random
lo zittì rimettendolo a sedere. Si aggrappò al sedile e, rimettendosi in
piedi, riuscì a dire: ”Vorrei fare delle analisi… con calma.”
Ma la semplice e metallica risposta di Random fu la proverbiale goccia
che fa traboccare il vaso per il povero ufficiale scientifico: ”Il
capitano mi ha chiesto di testare la navetta in un volo a bassa quota
per vedere il funzionamento dei sistemi di auto pilotaggio che seguono
il terreno.”
John si arrese e, facendo buon viso a cattivo gioco, si mise ad
analizzare l’ambiente circostante malgrado il folle volo.
Entrambi gli ufficiali erano così impegnati discutere che non si
accorsero degli altri due passeggeri. Seduti sui sedili posteriori
c’erano i guardiamarina Reis e Squiretaker.
“Bè non dire che non ti porto mai in giro.” Scherzò Alejandro ma
Dorothea non era della stessa opinione: ”E questa sarebbe la tua idea di
una gita romantica?”
“Bè dai… .” Provo a dire il giovane ma Thea fu più rapida:” Una missione
di ricognizione… è questa la tua idea della gita romantica?”
“Pensavo che ti facesse piacere dopo tutte queste settimane di viaggio…
.” Provò a difendersi l’ufficiale alla sicurezza.
Thea capì il gesto, anche se goffo e le avrebbe dato un sacco di lavoro,
sorrise di rimando al giovane guardiamarina della sicurezza.
Base stellare 24 ufficio del capitano Ramirez 07 novembre 2171 ore 12.05
Ramirez masticò lentamentegustandosi quel sapore sopraffino ottimamente
conservato durante il lungo viaggio. Ingoiò il boccone soddisfatto ed
espresse la domanda che aveva in testa da minuti: ”Perché la Flotta
Stellare ci manderebbe davanti alla corte marziale?”
“Per quello che ti ho portato.” Rispose Fabio tagliandosi un altro pezzo
dal piatto.
Ramirez guardò il piatto che conteneva la bistecca che gli aveva portato
Cortes e che era stata appena cucinata dal cuoco della base. Mentalmente
ripercorse tutti i protocolli della flotta ma dato che il cibo era stato
sigillato, sterilizzato e trasportato secondo i regolamenti non vedeva
il problema.
“Ma non vedo il motivo.” Il capitano della base stellare 24 era confuso.
“Perchégli Ammiragli sono gelosi di queste due prelibatezze.” Rispose
Cortes ridendo e indicando le due bistecche nel piatto.
Ramirez rise per non piangere alla stupida battuta e per un lunghissimo
secondo pensò se non fosse stato il caso di picchiare l’amico.
Nel mentre Cortes bevve un sorso delle sostanza marroncina fatta con le
bacche del pianeta: ”Sai alla fine ci si abitua a questa brodaglia.”
“Non ho parole.” Fu il commento di Ramirez.
“Sulla bevanda?” Chiese Cortes.
“No su di tè.”
I due scoppiarono a ridere e ripresero a mangiare.
Dopo un po’ di minuti Cortes chiese: ”E’ sicuro il continente orientale.”
Ramirez alzò gli occhi dal piatto: ”Sei preoccupato per i tuoi uomini?”
“Sì.”
Il capitano della base scosse la testa. ”E’ un deserto inospitale e
arido ma è relativamente sicuro. In caso di problemi una navetta della
base può raggiungerli in meno di 30 minuti.”
“E quelle creature?”Cortes pensò per un secondo al nome: ”I cammina
qualcosa… .”
“I CamminatoriVegetali. “ Ramirez scosse la testa: ”Sono solo degli
alberi… sono del tutto innocui.”
Zona di atterraggio della navetta 1 07 novembre 2171 ore 12.20
Random guardò le creature meravigliato: non aveva mi visto nulla di
così. Soltanto a quando aveva fatto atterrare la navetta si era accorto
di loro.
“Sono bellissime.” Disse indicando davanti a lui.
“Già… era loro che volevo analizzare dalla navetta.” Rispose John poi
girandosi verso il timoniere aggiunse: ”Se qualcuno non avesse pilotato
come se avesse la flotta Klingon alle calcagna.”
Random sorrise cercando di smorzar la situazione.
Il guardiamarina Squiretaker al contrario strinse istintivamente a sé il
phaser.
“Si chiamano le CamminatoriVegetali.” Rispose Blake puntando il tricoder
verso di loro. Le creature si trovavano a diverse centinaia di metri
davanti a loro ma anche da quella distanza apparivano enormi: si
muovevano nella sabbia del canyon come vermi. Antenne filiformi con un
una strana protuberanza giallognola alle estremità erano poste lungo
tutto il perimetro mentre sul dorso una serie di protuberanze circolari
erano rivolte verso l’alto.
“Che nome strano.” Commentò Reis.
“Sono vegetali ma hanno tratti animali.” Spiegò Blake.
“Sono carnivori?” Chiese Squiretaker analizzando i rischi.
“No si nutrono raccogliendo l’umidità ambientale e con la fotosintesi
clorofilliana, i continui terremoti gli portano in superficie le
sostanze nutritive che assorbe con le antenne sui lati.” Spiegò
l’ufficiale scientifico mentre attivava i sensori della navetta.
Squiretaker abbassò il phaser non del tutto convito.
Poi Blake si voltò verso Random e lo vide guardare davanti a sé
esterrefatto. Accanto a lui Reis usava la mano destra come parasole ed
era ugualmente esterrefatta.
“Ma sta uscendo qualcosa?” Disse la ragazza.
“Non è possibile… dev’essere un allucinazione.” Sdrammatizzò John.
“No… sta uscendo qualcosa.” Confermò Random, Blake si voltò per vedere
il monitor del D-padd collegato ai sensori della navetta. Malgrado il
caldo gli vennero i sudori freddi leggendo i dati: ”Non è possibile
rilevo del DNAanimale?!”
Squiretaker non perse tempo: si mise a terra e usò l’ottica del fucile
per vedere meglio. Dal CamminatoreVegetale più vicino, a circa duecento
metri, vide una strana figura squarciare il verme e cercare di uscire.
L’essere era di colore blu e, malgrado la luce giornaliera, brillava di
una intensa colorazione blu-violacea con tonalità sul bianco.L’essere si
dimenò afferrò il terreno nel tentativo di uscire e in poco tempo fu libera.
“E’DNA umanoide quello che rilevo.” Disse John con gli occhi fissi sul
monitor del d-padd e, accanto a lui Alejandro, che aveva assistito a
tutto, aggiunse: ”Confermo… è emerso un umanoide e sta venendo verso di
noi.”
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Ciao
Marco
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Capitano 0000
Fabio Yager Cortes
Ufficiale comandante
Uss-Atlantis NX-28
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Stml4