[Stml4] 04.01 Cortes Un bel casino

Marco Calandri cesare.atlantis a gmail.com
Gio 4 Ott 2018 08:00:58 CEST


Ciao,
scusate tantissimo per il ritardo. Ecco il mio brano spero che vi piaccia!
E' proprio un bel casino....

Uss Atlantis Sala mensa 4 ottobre 2172 Ore 13:03

“Contento?” Il comandante Keyl si protese in avanti verso il timoniere
mentre addentava un pezzo di pane.

“Era ora… non ne potevo più.” Random guardo la pasta nel piatto e, facendo
vorticare gli spaghetti nel piatto, aggiunse:”finalmente avete rimesso in
linea la propulsione.”

“Ho fatto più veloce che potevo.” Fu la risposta dell’ingegnere capo mentre
passava al secondo piatto: una succulenta bistecca con patatine.

“Due settimane?” Randon scosse la testa:”Non è un concetto di più veloce
possibile, la prossima volta che il capitano mi chiederà di schivare un
siluro più veloce possibile gli risponderò  due settimane.”

La metallica voce del timoniere non aiutò ad esprimere al meglio la battuta
ma Keyl scoppiò ugualmente a ridere.

“Bè forse agiamo a due velocità differenti.” Rispose Keyl.

“Già vero.” Random sorrise:”Non vedo l’ora di salpare.”

“Anche io.” Jonathan sorrise e, stiracchiandosi, aggiunse:” Perché quando
la nave naviga ho meno lavoro da fare.”

Il timoniere fece per rispondere ma una voce femminile dietro di loro fu
più veloce:”Possiamo sederci.”

Random si voltò dicendo:” Certo Dorothea… ci eravamo messi d’accordo di
pranzare tutti assieme.”

“Ah devo averlo scordato.” Rispose l’ufficiale alle comunicazioni.

“Nessun problema, sedetevi.” Rispose l’ingegnere capo facendo un cenno al
guardiamarina Squiretaker in piedi accanto a Reis.

I due arrivati posarono il vassoio del pranzo e si sedettero accanto ai due
ufficiali.

“Allora? Siete pronti a ripartire?” Chiese Random entusiasta.

“Non vedo l’ora di arrivare sui quei strani nuovi mondi.” Rispose Alejandro.

“O comunicare con nuove forme di vita.” Aggiunse Reis.

“O riposarmi.” Concluse Keyl.

Il gruppo si mise a ridere poi Jonathan aggiunse:”Avete visto il capitano?”

“No, è da stamattina che non lo vedo.” Commentò Random.

“Oggi sono arrivate una serie di comunicazioni dall’ammiragliato.” Aggiunse
Reis.

Il gruppo lasciò perdere il pranzo e, con l’aria da complottisti o da
comari di paese,  si avvicinarono creando un cerchio con le teste.

“Che comunicazioni?” Chiese Keyl.

“Non lo so ma mi pare di ricordare che il capitano era abbastanza teso e di
cattivo umore.” Spiegò Dorothea.





Uss Atlantis Ufficio del capitano Cortes ottobre 2172 Ore 13:11

=^=Vi incontrerete con la Detrer e farete le relative indagini.=^=
L’ammiraglio Guller, un tellarita di mezza età leggermente sovrappeso,
aveva appena finito di parlare. Aveva spiegato la situazione con tono fermo
e deciso senza introdurre i classici insulti o battibecchi della sua razza.
Era chiaro che anche a lui la situazione non piaceva affatto.

Cortes scosse la testa. Il suo ufficio era immerso nella penombra totale,
il monitor della scrivania era l’unica fonte luminosa e illuminava il
capitano rendendolo ancora più teso e preoccupato.

“Un bel casino.” Commentò.

=^=Lo so Fabio e sono sicuro che farete del vostro lavoro al meglio
malgrado la situazione.=^=

Cortes scosse la testa:”Due sole navi, una terrestre e l’altra tellarita… e
se la situazione precipita?”

La risposta fu secca e decisa e bloccò il capitano paralizzato da quelle
parole:=^=Se la situazione precipita è la Fine della Federazione.=^=

Cortes accusò il colpo ispirò fortemente e l’ammiraglio Guller
aggiunse:=^=Sarete nel raggio delle comunicazioni con il comando del
settore, chiamatemi per ogni cosa. Ho ordinato alla Detrer di essere a
vostra completa disposizione. Sono bravi come lo siete voi e vi aiuteranno
moltissimo.=^=

“Non è la nave Tellarita che mi preoccupa.” Commentò amaro Cortes.

=^=Lo so, buona fortuna con la vostra missione.=^=

L’ammiraglio chiuse la comunicazione e Cortes, rimasto solo, commentò:”Un
bel casino.”



Uss Atlantis Sala riunioni 4 ottobre 2172 Ore 15:00

“Tu ci hai capito qualcosa?” chiese Mouri.

“No, non ci ho capito proprio nulla.” Rispose l’ingegnere capo.

Il tenente Random fu sul punto di dire qualcosa ma venne fermato da brusco
aprirsi della porta e dall’entrata del capitano Cortes. Fabio arrivò
rapidamente al suo posto ma non si sedette preferendo rimanere in piedi
vicino al monitor.

L’equipaggio fece per salutare il capitano ma Cortes parlò per primo:”Buon
pomeriggio a tutti.”

Fabio attivò il monitor che riprodusse il vecchio confine tra il territorio
degli andoriani e dei vulcaniani.

“Questo è il confine in disuso tra Andoria e Vulcano, con l’avvento della
Federazione è scomparso essendo tutto spazio comune.” Il capitano attese
qualche secondo per permettere agli ufficiali superiori di assimilare le
informazione prima di ricominciare: ”Ieri alle 18:56 un incrociatore
Andoriano in una normale missione di pattugliamento nello spazio federale
ha scoperto una stazione di rilevamento vulcaniana nella fascia degli
asteroidi nel sistema di Kentall.”

Lo schermo fece un rapido zoom sul sistema di Kentall posto esattamente sul
confine.

“Il sistema è disabitato in quanto è composto da solo giganti gassosi ma
l’incrociatore Andoriano ha rilevato dei segni di vita. Indagando ha
scoperto la stazione di rilevamento vulcaniana.” Il capitano terminò
l’esposizione dei fatti e andò a sedersi al tavolo con gli altri ufficiali
superiori.

“Se non ricordo male esistevano delle stazioni di rilevamento sia Andoriani
sia Vulcaniani prima della Federazione ora dovrebbero essere tutte
dismesse.” Commentò Reis.

“E’ proprio questo il problema, l’incrociatore ha scoperto che la stazione
spia è in funzione con una rete di sensori passivi in grado di scrutare le
attività su Andoria.” Commentò secco Cortes.

Ci fu una serie di commenti degli ufficiali e uno strano senso di
inquietudine avvolse la sala.

“Hanno dei rilevamenti sugli occupanti della stazione di spionaggio?”
chiese Mouri.

“Secondo gli Andoriani i segni vitali sulla stazione sono vulcaniani.”
Commentò il capitano ma si affrettò a dire:”ma questa informazione non è
confermata.”

Il capitano inspirò fortemente e arrivò alla nota dolente:”Gli andoriani
hanno fatto fuoco contro le antenne dei sensori e si sono ritirati. I
delegati di Andoria del consiglio della Federazione hanno protestato
ufficialmente e minacciano di ritirarsi. Questa crisi rischia di spaccare
in due la Federazione dei Pianeti Uniti. Il comando di flotta ci ha chiesto
di indagare e, per evitare il conflitto di interessi, saremo noi più una
nave Tellarite, la  Detrer. Siamo nel cuore della tempesta e dobbiamo
capire perché è successo.”

La voce metallica di Random commentò secco:”Un bel casino.”

Il giorno sab 15 set 2018 alle ore 19:17 Cesare Atlantis <
cesare.atlantis a gmail.com> ha scritto:

> Figurati!
>
> Il 15/09/2018 00:55, Cmd.Jonathan Keyl ha scritto:
> > Grazie ragazzi.
> >
> > Il mar 11 set 2018, 19:43 Cesare Atlantis <cesare.atlantis a gmail.com> ha
> > scritto:
> >
> >> Brano on line con la relativa news!
> >>
> >> Il 11/09/2018 11:45, Roberto Battistini ha scritto:
> >>> Confermo!! Imbarco molto ben scritto!! Mi piace!
> >>> grazie
> >>> Roberto / Random
> >>>
> >>> Il giorno dom 9 set 2018 alle ore 17:45 Cmd.Jonathan Keyl <
> >>> webmasterendeavour a gmail.com> ha scritto:
> >>>
> >>>> Ciao Ragazzi,
> >>>> scusate il ritardo, spero che il pezzo vi piaccia.
> >>>>
> >>>>
> >>>>
> >>>>
> >>>>
> >>>>
> >>>> Era già sera quando Jonathan, ingegnere capo della UES Atlantins in
> >>>> licenza speciale, si sedeva ad un tavolo di un pub nella periferia di
> >>>> Dublino.
> >>>> Era stata una settimana dura ma finalmente, poteva rilassarsi un poco
> e
> >>>> stare per conto suo.
> >>>> Esattamente una settimana prima, mentre supervisionava un controllo di
> >>>> routine ai motori della Atlantis, aveva ricevuto una telefonata da
> >> alcuni
> >>>> amici di vecchia data i quali gli comunicavano che Thomas, vecchio
> >> amico e
> >>>> compagno di scorribande, era morto in un incidente.
> >>>> Niente miseri, niente complotti o liti furibonde: Durante un volo in
> >>>> deltaplano, un fulmine aveva squarciato parte delle ali e una una
> >> corrente
> >>>> d'aria troppo forte e inaspettata, lo aveva fatto ribaltare e cadere
> >>>> rovinosamente a terra.
> >>>>
> >>>> Adesso era passato tutto: La corsa alla ricerca del capitano Cortes
> per
> >>>> richiedere una licenza, l'organizzazione del viaggio, l'incontro con i
> >>>> genitori si Thomas (Sarah e William che consideravano Jonathan come un
> >>>> figlio) l'organizzazione del funerale insieme a loro e tutto quello
> che
> >> era
> >>>> seguito.
> >>>> Adesso Thomas giaceva sotto due metri di terra in quello che avrebbe
> >>>> dovuto essere il suo eterno riposo.
> >>>>
> >>>> Jonathan, con la sua birra in mano, aveva preso posto nell'angolo più
> >> buio
> >>>> del pub, sperando di passare inosservato per il resto della serata.
> >>>> Voleva stare solo con i suoi pensieri a ricordare il vecchio amico.
> >>>>
> >>>>
> >>>> Qualche anno prima, durante quella che sarebbe stata la prima di molte
> >> una
> >>>> vacanza in Irlanda, si trovava dentro un pub. Si gustava qualche birra
> >>>> chiacchierando con alcune persone che aveva appena conosciuto.
> Ridevano
> >> e
> >>>> scherzavano quando lui vide passare, dall'altro lato del pub, una
> >> ragazza
> >>>> che, allora, penso fosse la più bella che avesse mai visto. Buffo
> >> pensare
> >>>> come ora non ricordasse neanche il suo nome.
> >>>> Lasciò il gruppo e si diresse, birra in mano e sorriso a trentaquattro
> >>>> denti (forse aiutato dall'alcool), verso quella ragazza quando, a
> pochi
> >>>> passi da lei, si sentì bussare sulla spalla :"Mi spiace amico ma
> quella
> >> è
> >>>> la mia ragazza... e tu stai barcollando pericolosamente nella sua
> >>>> direzione".
> >>>> Effettivamente Jonathan aveva forse bevuto più di quanto volesse
> >> ammettere
> >>>> e la sua camminata, probabilmente, era dritta e sicura solo nella sua
> >> testa.
> >>>> Il ragazzo che lo aveva fermato era alto poco più di lui, muscoloso,
> >>>> capelli ricci corti e occhi marroni. Il tono di voce che aveva usato
> era
> >>>> calmo ma sicuro. Jonathan fece per girarsi e rispondere quando sentì i
> >> le
> >>>> gambe cedere e barcollò. Thomas allungò un braccio e  gli diede una
> >> mano a
> >>>> recuperare l'equilibrio. I due si guardarono in faccia per qualche
> >> secondo,
> >>>> poi scoppiarono a ridere.
> >>>>
> >>>> Thomas lo presentò ai suoi amici e passarono il resto della serata
> >> insieme
> >>>> a bere. Thomas si dimostrò essere una persona molto simpatica e
> gentile
> >> (a
> >>>> differenza della sua ragazza che, comunque, avrebbe frequentato ancora
> >> per
> >>>> poco). Figlio unico, lavorava presso un vecchio hangar di aerei da
> >>>> collezione e si occupava della manutenzione dei motori. Aveva un
> >> brevetto
> >>>> di volo e adorava il suo lavoro ma, la sua vera passione erano gli
> ultra
> >>>> leggeri. Ne possedeva già un paio ma il suo preferito era un vecchio
> >> Viper
> >>>> SD4 che aveva ristrutturato e rimontato praticamente pezzo per pezzo
> da
> >>>> quando aveva sedici anni. Condivideva con Jonathan la passione per i
> >> motori
> >>>> su cui lavorava e gli piaceva, quando poteva, fare arrampicate e
> >> rischiare
> >>>> di rompersi il collo in situazioni estreme come l'arrampicata senza
> >>>> assicurazione.
> >>>>
> >>>> Per il resto della sua vacanza, Jonathan e Thomas si videro
> praticamente
> >>>> tutti i giorni. Thomas gli mostrò dove lavorava e gli fece visitare i
> >> posti
> >>>> e i pub più belli di Dublino, alla sua vacanza successiva, il resto
> >>>> dell'Irlanda.
> >>>>
> >>>> Durante uno dei week end a Galway, decisero, in piena notte e dopo
> >> qualche
> >>>> birra di troppo, di scendere le famose scogliere di Moher.
> >>>> Thomas aveva con sé l'attrezzatura per l'arrampicata e, quando
> Jonathan
> >>>> era con lui, ne portava una di scorta. Insieme ad altri 2 amici, si
> >> misero
> >>>> in macchina e si avviarono verso le scogliere.
> >>>> Non era una discesa molto lunga: 217 metri nella parte più alta, ma,
> la
> >>>> difficoltà consisteva nei forti venti e nel fatto che,sotto di loro,
> >>>> avrebbero avuto l'oceano Atlantico e, in caso di caduta, le forti
> >> correnti
> >>>> avrebbero sbattuto lo sfortunato, quasi subito sulle scogliere senza
> >>>> lasciargli scampo. La scommessa consisteva nel vedere chi sarebbe
> >> riuscito
> >>>> ad arrivare più vicino alle onde prima di ritirarsi.
> >>>>
> >>>> Arrivarono alle scogliere che era buio. Se di giorno la folla riempiva
> >> il
> >>>> luogo, di notte non c'era anima viva. Il cielo limpido e la luna piena
> >>>> davano una buona illuminazione, ma si erano portati comunque dietro
> >> anche
> >>>> un piccolo gruppo elettrogeno per fare un po' di luce in più.
> >>>>
> >>>> Jonathan e Thomas si prepararono per la discesa mentre, i loro amici,
> >>>> montavano ed avviavano il gruppo elettrogeno e le luci.
> >>>>
> >>>> "Jonathan, mollerai prima della metà della discesa" disse Thomas.
> >>>> "No amico, sarai ancora alla partenza quando io starò già bevendomi la
> >>>> birra della vittoria... e comunque molerai molto prima di me." Rispose
> >>>> Jonathan.
> >>>>
> >>>> Finita l'imbracatura e fissate le cime, si avvicinarono al bordo della
> >>>> scogliera: "Pronto?" disse Jonathan, "Certo: partiamo".
> >>>> Iniziarono la discesa. Il primo pezzo era semplice. Non potevano
> saltare
> >>>> ma iniziarono a scendere poggiandoci agli appigli naturali. Il primo
> >> quarto
> >>>> di discesa era relativamente semplice e ben illuminato. Le prime
> >> difficoltà
> >>>> iniziarono a metà percorso. I fari agganciati al gruppo elettrogeno
> >>>> iniziavano a non illuminare cosi tanto. Jonathan scivolò su un
> appiglio
> >>>> umido e perse la presa ad una mano ma, grazie agli allenamenti
> >>>> all'accademia, riuscì a tenersi attaccato alla scogliera.
> >>>> "Sei già in difficoltà?" Disse Thomas che era già un paio di metri più
> >> in
> >>>> basso.
> >>>> "Non montarti la testa Thomas, sono solo scivolato" rispose Jonathan.
> >>>> Thomas scendeva veloce anche grazie alla molta pratica che faceva e
> >>>> sembrava non perdere un colpo.
> >>>>
> >>>> A tre quarti della discesa nessuno dei due aveva mollato ma entrambi
> >>>> iniziavano ad avere il fiatone e a non trovare sempre dei buoni
> appigli.
> >>>> Poco dopo, Thomas aveva aumentato il vantaggio quando si sentì un
> urlo.
> >>>> "Che succede Thomas?" Disse Jonathan preoccupato. Non sentendo
> risposta,
> >>>> cercò di voltarsi a controllare l'amico. Strinse gli occhi nel buio e
> lo
> >>>> vide penzolare dalla sua corda poco sopra le onde. Se fosse arrivata
> >>>> un'onda più forte delle altre, lo avrebbe sbattuto contro la scogliera
> >> con
> >>>> violenza.
> >>>>
> >>>> "Presto! serve aiuto!" Urlo Jonathan. I loro amici si affacciarono
> alla
> >>>> scogliera.
> >>>> "Proviamo a tirarlo su!" Dissero.
> >>>> "No! aspettate!" Jonathan aveva notato che la corda dell'amico era
> >>>> impigliata. "Scendo a sbloccare la corda."
> >>>> Jonathan scese ancora arrivando di fianco all'amico. Fece in tempo a
> >>>> liberare la corda quando, un onda più alta delle altre, li travolse in
> >>>> pieno facendoli sbattere contro la parete rocciosa e perdere
> conoscenza.
> >>>>
> >>>> Non sapeva quanto tempo era passato quando, aprì la prima volta gli
> >> occhi,
> >>>> intravide le luci delle ambulanze e alcuni ufficiali della GARDA che
> >>>> prendevano appunti interrogando i suoi amici. Poi perse di nuovo
> >> conoscenza.
> >>>> "Ehi! Ti vuoi svegliare?!" Jonathan senti la voce dell'amico. Aprì gli
> >>>> occhi e si rese conto di trovarsi in ospedale.
> >>>> "Thomas, che diavolo è successo?" disse Jonathan. Aveva dolori
> ovunque e
> >>>> gli girava la testa.
> >>>> "Sembra che ci siamo  rotti un po' di ossa e che siamo nei guai..."
> >> disse
> >>>> Thomas ridendo.
> >>>> Un ufficiale della GARDA e un medico lo osservavano dai piedi del
> letto.
> >>>> "Si. La prognosi è quella. Insieme a una bella commozione celebrare
> per
> >>>> entrambi... ma visto quello che avete fatto forse potete solo
> >> migliorare.
> >>>> Oltre ad un grave rischio di finire in ipotermia... fortuna che i
> vostri
> >>>> amici hanno chiamato subito e hanno pensato loro a tirarvi su. " disse
> >> il
> >>>> medico.
> >>>> "L'avete combinata grossa ragazzi!" disse l'ufficiale della GARDA.
> >>>> "Rischiavate di rimanerci la sotto."
> >>>> "Comunque per i prossimi due mesi non potrete combinarne un altra,
> visto
> >>>> che non uscirete da quei letti." disse il medico.
> >>>> "Cercate di riprendervi e mettete la testa a posto" disse l'ufficiale
> >> del
> >>>> GARDA uscendo.
> >>>> "Noi ci vediamo piu tardi per un controllo." disse il medico uscendo
> >> pure
> >>>> lui.
> >>>>
> >>>> "Certo che abbiamo rischiato grosso" disse Thomas "comunque lo sai che
> >> ho
> >>>> vinto io, vero? sono arrivato molto più in basso di tè."
> >>>> "Si ma poi sono dovuto scendere a salvarti il culo" disse Jonathan.
> >>>>
> >>>> Si guardarono in faccia e scoppiarono a ridere. Non sarebbe certo
> stata
> >>>> l'ultima volta che si sarebbero messi nei guai insieme quella. Ma
> >>>> sicuramente fu una delle volte peggiori.
> >>>>
> >>>> Jonathan era ancora seduto al pub sorseggiando la birra quando sentì
> >>>> qualcuno bussargli sulla spalla.
> >>>> Si scosse dai suoi pensieri e si voltò a vedere chi lo stesse
> >> disturbando.
> >>>> Era la cameriera del pub: "Mi scusi... qualcosa stà suonando nella sua
> >>>> giacca già da qualche minuto... non vorrei fosse importante."
> >>>>
> >>>> "Si, grazie...." disse Jonathan. Prese il comunicatore dalla sua
> giacca
> >> e
> >>>> lo aprì :"Qui Keyl."
> >>>> "Comandante, sono Reis, il capitano mi ha chiesto di richiamarla a
> >> bordo."
> >>>> "Va bene Reis, mi preparo subito a partire. Chiudo." Jonathan chiuse
> il
> >>>> comunicatore, posò la birra, prese le sue cose e uscì dal pub.
> >>>> Il tempo di piangere il suo amico era finito.
> >>>>
> >>>>
> >>>> --
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