<div dir="ltr"><div><div><div><div><div><div><div>Ciao!<br></div>ecco una bozza del teaser. Fatemi sapere cosa ne pensate, siate sinceri ed impietosi :)!<br></div>A presto<br></div>Roberto<br><br></div>Tenente Joshua Enric Random<br></div>Timoniere<br></div>Nx-04 Atlantis<br><br></div>================================ <br>Teaser: Uno sguardo riflesso<br><div><div><div><div><div><div><br><div><div><br>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">25 giugno 2171, NX.04 Atlantis,
ore 4.15</span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">Il sogno rappresenta una terra
di confine tra realtà ed emozioni. Secondo la fede Hinduista l’anima, durante
le ore di sonno, entra in una dimensione spirituale distaccata dal corpo, in
grado di vagare nello spazio tempo, arrivando anche a studiare con celebri
yogis, arricchendosi di contenuti spirituali ed insegnamenti unici, che altrimenti nella vita reale non sarebbero possibili. <br></span></p><p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">Il capitano Cortes non sapeva dove fosse stata la sua anima nelle ore di
sonno, sapeva solo che al momento del risveglio qualcosa quella mattina non
funzionava. Era una sorta di asincronia con il suo vero sé.</span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">Si agitò tra le lenzuola, nel
tentativo di riprendere sonno, ma l’orologio al quarzo lo fissava ed
inevitabilmente lo richiamava alla realtà, implacabile memorandum della suo
ruolo a bordo della Atlantis. Spazientito si alzò, si guardò allo specchio. Gli
occhi erano i suoi, come le leggere occhiaie appesantite dal sonno instabile e
dallo stress, ma in un certo modo non si sentiva a suo agio con l’immagine
riflessa.</span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">Scosse il capo e si passò
l’acqua sul volto, godendosi l’improvvisa freschezza. Volevo scrollarsi via
quello stato innaturale. Afferrò la divisa e uscì con calma dal suo alloggio. I
corridoi erano silenziosi a quell’ora, non c’era ancora la frenesia dei turni
giornalieri di servizio, di marinai che corrono, parlano e riempono lo spazio e
il tempo con la loro attività febbrile. Nella camminata Marco incrociò un paio
di guardie della sicurezza e un ingegnere alle prese con alcuni interventi
manutentivi di minima, il genere di azioni che si fanno di notte per non
vincolare l’attività principale.</span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">Un breve cenno di saluto, uno
sguardo d'intesa e tutto nel silenzio proseguiva ininterrotto, senza
distogliere l'attenzione da quello che ciascuno in quel momento stava facendo.</span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;min-height:15px"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)"> </span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">Un motivetto mai sentito si
intrufolò nei pensieri di Cortes. Era una combinazione di note musicali banali,
ma estremamente attrattive a quell'ora della notte; e fu così che il capitano
proseguì la sua camminata notturna di bordo, fischiettando quell'inusuale
brano. Aveva qualcosa di seducente e al contempo struggente e sembrava
enfatizzare la sensazione di dissociazione che stava provando. Era come se quel brano musicale, quasi infantile nella sua ossessiva ripetizione, non gli appartenesse. Si sentiva di aver plagiato la canzone che apparteneva ad un altro. Scrollò le spalle, a quell'ora tutto era possibile. In parte tutto era ancora solo un residuo onirico.<br></span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;min-height:15px"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)"> </span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">Marco Cortes arrivò in plancia. Respirò l'aria fresca, unico punto della nave dove alle 4 di mattina si poteva respirare una qualche forma di vitalità. Lanciò curioso uno sguardo ai presenti: Random preso a verificare qualcosa dalla sua
postazione e Reis che sembrava lanciare dei diagnostici per le funzionalità
della Comunicazione</span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">"Signori, tutto
bene?" chiese l'ufficiale che comandava quella unità NX, mentre le note
echeggiavano ancora nella mente.</span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)"> </span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">“Perfettamente, capitano. I
sistemi di comunicazione stanno operando ora in condizioni regolari, nonostante
questa notte ci siano state varie interferenze”, rispose la giovane Reis che non
riuscì a trattenere un: “Ma non è ancora il suo momento per essere in plancia?”</span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)"> </span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">Marco accennò ad un sorriso davanti all'impazienza giovanile della ragazza. “…diciamo
una nottata difficile. Lei Random, tutto bene?”</span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)"> </span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">Joshua sembrava preso da
qualcosa. “Sì e no, capitano. Ho rilevato strane intense tracce ioniche, ma non riesco
a trovarne la posizione precisa. Non vorrei che ci stessimo avvicinando a
nostra insaputa ad una tempesta ionica anomala. L’equivalente di una Tempeste
perfetta….”</span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)"> </span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">“E’ impossibile da un punto di
vista scientifico non trovarne l’origine, tenente Random. E’ certo che non ci
siano disfunzionalità nei nostri sensori?”, precisò Cortes con tono affabile, ma
fermo.</span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)"> </span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">“Capitano i sistemi di
rilevamento sono al massimo dell’efficienza ed è questo il problema: ricevo
segnali ad intermittenza, come se la sorgente apparisse, poi scomparisse. Sto
facendo scansioni di ogni genere, ma non ho elementi concreti per ora.”</span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)"> </span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">Marco si sedette sulla sua
poltrona e appoggiò il gomito destro al bracciolo. Era pensieroso e quella
notte sembrava assumere una veste sempre più anomala e qualcosa in lui la denotava come surreale. “Ha inviato una sonda?”</span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)"> </span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">Joshua scosse il capo “Non
ancora, prima di sprecare tecnologie volevo qualche dato maggiore su queste
anomalie. Ma a tal punto, forse è il caso. Procedo?”</span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)"> </span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">Il capitano Cortes fece un
cenno d’assenso. “Invii una sonda verso le coordinate in cui ha rilevato l’ultima
traccia ionica. Se l'intensità rilevata è alta, è bene sincerarci di non incappare nel nostro cammino in un guaio più grande del previsto”.</span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)"> </span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">“Si signore”, ribadì il
navigatore che con un rapido tocco sulla consolle lanciò nel freddo buio siderale dello spazio
una sonda. Era un dispostivo più piccolo di un siluro, dotato di un motore ad
impulso ed una tecnologia in grado di attivare un campo sferico di rilevamento
alquanto accurato, secondo gli standard della Flotta Astrale.</span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)"> </span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">La sonda raggiunse il punto
localizzato in pochi minuti per poi però esplodere improvvisamente in un bagliore
di luce e frammenti metallici.</span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)"> </span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">“Capitano, la sonda ha perso
contatto con noi. Temo che sia esplosa. Non credo che una tempesta ionica, per
intensa che possa essere sia in grado di ridurre in polvere una sonda. Da
quello che so può creare interferenze e fenomeni distorsivi elettromagnetici,
ma non distruggere..” affermò Joshua, che sentiva la tensione crescere nel
petto e il cuore accelerare il proprio battito.</span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)"> </span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">“Qualcosa non torna…in quel
punto sta succedendo qualcosa”. Ribadì il capitano sempre più inquieto anche
lui.<span style="mso-spacerun:yes"> </span>Cortes percepì ancora quella
sensazione di spersonalizzazione. Come se stesse progressivamente diventando un
osservatore esterno del capitano Marco Yeger Cortes. </span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)"> </span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">“Non è il caso che stiamo
lontani da quell’anomalia?” chiese l’ufficiale alle Comunicazioni, ma non finì
di esprimere i propri timori che Joshua la interruppe con tono concitato: “
Signore, rilevo ora una perturbazione ionica di elevata intensità alle coordinare 7540, 10000, 15462. Il campo del
subspazio sembra implodere! La tempesta ionica si è manifestata e c’è altro….”
Ma le sue parole finirono nel nulla. La Atlantis venne violentemente scossa, un
improvviso bagliore invase la plancia e l’intera carena della nave sembrava
gridare di dolore, come il ghiaccio.</span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)"> </span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">I tre membri si tennero ben
saldi alle loro postazioni. Joshua ritrovò la sua voce metallica: “Capitano, la tempesta ci ha raggiunti! Si è mossa ad una velocità vicina a quella della luce! I sistemi
di bordo sembrano essere impazziti, ho perso il controllo della nave, anche il
sistema ausiliario non riesce ad intervenire...”</span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)"> </span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">“Allarme rosso: spenga i
sistemi di navigazione, shut down totale dei sistemi non vitali. Lasci sistema
di supporto vitale ed energia ausiliari. Subito!” ordinò perentorio il capitano-<br></span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)"> </span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">Joshua fece del suo meglio e
sebbene i comandi non operassero più in condizioni ordinarie, riuscì a
disattivare alcuni sistemi di navigazione. Le luci di bordo si abbassarono. La
quiete sembrò impossessarsi della nave, mentre un anomalo silenzio regnò in
plancia.</span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">Dorothea, con il suo approccio
solare e positivo fu la prima a parlare, avendo in mente come prima cosa le
condizioni dei colleghi. Con voce dolce ma sicura chiese, “State bene?”</span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)"> </span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">Cortes era scosso. Le parole vennero pronunciate con chiarezza, ma sottendevano un velo di tensione inevitabile. “Sì, ma occorre inviare il team
medico a verificare che non ci siano stati problemi in giro”. Tutto era stato così rapido ed inaspettato.<br></span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)"> </span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">Dorothea, ancora scossa, si
passò una<span style="mso-spacerun:yes"> </span>mano scostando una ciocca dei
lunghi capelli biondi, poi aprì il canale di comunicazione di emergenza: “Qui
plancia. Si richiede un check del team medico ad ampio spettro, per verificare
che non ci siano emergenze. Intervento: prioritario di emergenza”. Il messaggio arrivò attraverso i canali di bordo direttamente allo staff medico, il quale diede subito un tempestivo responso: i dottori e gli infermieri, di corsa, stavano prendendo le attrazzature mediche ed erano pronti a controllare d'urgenza la situazione.<br></span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)"> </span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">“Ottimo”, rispose con tono
calmo il capitano. “Signor Random, siamo in grado di ripristinare i sistemi di
bordo, compresi sopra tutto i sensori?”</span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)"> </span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">Joshua era già all’opera e
aveva effettuato una serie di diagnostici. “Sì signore. I sistemi sono all’85%
di efficienza. Lancio subito una scansione a corto raggio e verifico al
contempo che non ci siano stati danni strutturali allo scafo”</span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)"> </span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">La cosa pareva ovvia al
capitano, il quale si limitò ad aggiungere: “....E cerchiamo di scoprire che cosa
ci sia là fuori ora, prima possibile”. E non espresse loro ciò che stava
provando. La sensazione, da quando si era svegliato, era che qualcosa non stesse
andando nella normale direzione.Una sorta di inversione della realtà.<br></span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)"> </span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">Passarono qualche minuto,
Random lavorava e si poteva leggere sul suo volto un susseguirsi di strane
espressioni, dall’attonito al preoccupato, all’agitato al…sovraeccitato.</span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)"> </span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">Con la sua voce metallica,
tanto fonte per lui di disagi emotivi, Joshua finalmente parlò.</span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">“Capitano, rilevo un vascello
davanti a noi. Posizione 3450,1770,2340. Si tratta di un’unità dalla struttura
federale, ma non riesco ad agganciarla al database della Flotta”</span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)"> </span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">Cortes si alzò di scatto dalla
poltroncina: “Reis cerchi le frequenze di comunicazione. Se il database non la
riconosce, dubito che comunichi sulle frequenze standard dalla Flotta Astrale”</span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)"> </span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">Dorothea fece un cenno d’assenso
e i suoni che il sistema di comunicazione faceva erano testimoni della ricerca
del giusto canale di comunicazione. “Ho una sorpresa, capitano. Ci stanno
contattando loro. Usano una frequenza mai utilizzata da alcun vascello
terrestre o a noi conosciuto”</span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)"> </span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">“Metta on air” disse Marco. I
tre ufficiali si scambiarono uno sguardo in bilico tra sorpresa e timore, cosa
che si accentuò quando sentirono la voce. Era roca, bassa, ferma e si poteva
percepire un pizzico di presunzione. </span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)"><< Vascello non
identificato: avete la struttura di un vascello identico al nostro, ma non
siete stati individuati dal nostro dabase. Siete tenuti a farvi riconoscere subito comunicandoci:
numero di matricola, Settore di appartenenza e missione operativa in cui siete attualmente
impegnati. Nel caso in cui non ricevessimo alcuna informazione entro 2 minuti, verrete<span style="mso-spacerun:yes"> </span>polverizzati dai nostri disgregatori già puntati sui punti sensibili del vostro scafo. Qui…è
il capitano Marco Yeger Cortes della ISS Atlantis, dell’Impero Terrestre.
Chiudo >>. E la voce si dissipò in una leggera interferenza.</span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)"> </span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">Per un attimo Cortes si rivide
allo specchio, quella mattina. Incrociò nella sua memoria il suo sguardo
riflesso: eivisse quel non essere lui che l’immagine gli aveva evocato.</span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)"> </span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">“Impero terrestre?” chiese il
tenente Random facendo un’espressione stranita.</span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)"> </span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">“Già…c’è qualcosa di già sentito in un
rapporto del capitano Archer. Niente di buono…”. E nella sua mente le note musicali che componevano il motivetto tornarono a bussare, come sensori di un'imminente catastrofe di universi paralleli collassati uno sull'altro.</span></p><p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)"><br></span></p><p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><span style="font-size:10pt;font-family:"Arial","sans-serif";color:rgb(35,35,35)">=======================================================<br></span></p>
<br></div></div></div></div></div></div></div></div></div>