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<div class="WordSection1">
<p class="MsoNormal">Devo leggere ancora la modifica, ma la mia pg non si chiama Vanessa.. XD</p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal"><br>
========================<br>
Guardiamarina Dorothea Reis<br>
Addetta Comunicazioni<br>
Atlantis NX-04<br>
========================<br>
<br>
</p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:12.0pt; font-family:"Times New Roman",serif"> </span></p>
<div style="border:none; border-top:solid #E1E1E1 1.0pt; padding:3.0pt 0cm 0cm 0cm">
<p class="MsoNormal" style="border:none; padding:0cm"><b>Da: </b><a href="mailto:rbattis72@gmail.com">Roberto Battistini</a><br>
<b>Inviato: </b>venerdì 29 luglio 2016 00:49<br>
<b>A: </b><a href="mailto:stml4@gioco.net">NX Atlantis</a><br>
<b>Oggetto: </b>Re: [Stml4] Random - Incresciosi altrove</p>
</div>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:12.0pt; font-family:"Times New Roman",serif"> </span></p>
</div>
<div>
<div dir="ltr">capitano, assolutamente d'accordo. Ad essere sinceri fino all'ultimo ho avuto dei dubbi se inserire Q o meno. Credo che la versione della creatura senziente sia di gran lunga migliore, se nonché meno ingarbugliata da gestire...
<div><br>
</div>
<div>Ecco la modifica (alquanto facile, dopo tutto :)</div>
<div><br>
</div>
<div><span class="gmail-Apple-style-span" style="border-collapse:collapse; font-size:13px">
<div>ciao</div>
<div>Roberto</div>
<div>Tenente Joshua E. Random</div>
<div>timoniere</div>
<div>USS / ISS Atlantis</div>
<div><br>
</div>
<div>====</div>
<div><br>
</div>
<div>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<b><span style="color:rgb(85,85,85); line-height:14px; font-family:arial,sans-serif; font-size:9.5pt"> "Incresciosi Altrove"</span></b></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">Un battito di ciglia e un intensa vibrazione pervase la plancia della USS Atlantis, circondando l’equipaggio, annullando ogni altra percezione di oggetti o forme, facendo diventare
tutto confuso in un surreale gioco di luci che freneticamente si alternavano davanti ai loro occhi e la mente perdeva ogni aggancio con la realtà. Nessuno si rese conto se l’urto con l’oggetto misterioso lanciato a tutta velocità contro l’Atlantis, fosse stato
percepito o meno. Tutto sembrò sospeso nel tempo e nello spazio e quella manciata di secondi parve un’eternità. Cortes sentiva il ronzio costante e nevrotico di api nelle orecchie, Reis aveva la vista talmente confusa come se la testa fosse in una centrifuga
ad alta velocità, Random era come smarrito nel vedere forme geometriche ardite ed alterate, quasi l’esito di una pessima nottata con sostanze psicotrope. Poi infine arrivò l’oscurità, quella nera senza forma, in cui tutto tace e cessa come di vivere.</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">Quando Reis aprì gli occhi non ritrovò la plancia. E neppure i suoi colleghi. Davanti a lei si stagliava un ampio manto innevato, la temperatura era sotto zero e un cielo lattiginoso
incombeva su di loro.</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">“Cosa diavolo è successo alla Atlantis?” chiese, ma non c’era nessuno ad ascoltarla, tranne la sua versione dell’altra dimensione, il cui sguardo teso e severo non lasciava trapelare
nulla di positivo</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">“Evita domande stupide. Qualcosa ha colpito le nostre navi e ora siamo solo noi due. E’ talmente bizzarro da farmi pensare che questa non sia la realtà, ma il frutto di un sogno
o di una realtà virtuale” disse il Commissario Reis evidentemente alterata.</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">“io non conosco questo luogo. E se non l’ho mai visto esclude che possa esere una qualche ricostruzione del mio inconscio, onirica o meno” aggiunse Vanessa cercando di cogliere maggiormente
i dettagli di quella fredda pianura ammantata di una fitta coltre di neve. “Ed inoltre è piuttosto freddo…dobbiamo cercare un riparo”.</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">Il commissario Reis fece un cenno d’assenso alla sua versione alternativa. Si guardò intorno e scorse a diversi km di distanza una sorta di abitazione. “Da quella parte.Forse possiamo
rifugiarci…o sei troppo pigra per arrivare fino là?” chiese sprezzante iniziando a camminare nella direzione della casa.</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">Vanessa sbuffò: “ Commissario, mi deve spiegare da dove nasce tutto questo astio?”</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">La Reis dell’impero terrestre si voltò verso la Reis della Federazione e aggiunse: “Non ho detto di evitare le domande stupide?”</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<i><span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3"> </font></span></i></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<i><span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">Altrove, in mare aperto.</font></span></i></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">Random si ritrovò piuttosto spaesato nel vedere che la sua postazione era scomparsa e al suo posto teneva in mano un lungo remo di legno ed era seduto su un’imbarcazione che ondeggiava
in mezzo al mare, con sottofondo il solo sciabordio delle onde che accarezzavano lo scafo anch’esso in legno. L’odore del mare lo raggiunse, mentre un forte sole estivo bruciava come se fosse mezzogiorno. Davanti a lui un altro uomo era seduto, con addosso
una divisa nera e anche lui con un lungo remo.</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">“Ben svegliato, Tenente Random. Piacere di conoscerla, sono il Tenente Random” disse l’uomo voltandosi. Era come guardarsi allo specchio, con qualche piccola differenza. La pettinatura
era diversa, così come l’assenza di barba dell’uomo in nero e una cicatrice che non era stata medicata bene come la sua.</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">Il tenente Random della Flotta Astrale fece un sorriso: “Immagino sia inutile chiedere come siamo finiti entrambi su una barca in mezzo al mare?”</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">L’altro Random alzò le spalle, “occorre cogliere ciò che di meglio abbiamo ora. Che siamo probabilmente vivi, o lo è il nostro cervello e, come tali che dobbiamo sfruttare l’opportunità
per sopravvivere. E’ così che funziona la vita. La sopravvivenza è tutto”.</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">Joshua E.Random, il cui padre era scomparso quando era solo bambino, fece un lungo sospiro e chiese: “Deduco che questa faccia parte della filosofia del vostro Impero Terrestre?”</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">“Fa parte della filosofia del comando. Se non sopravvivi finisce per essere ucciso da un altro uomo, da un’altra razza..Solo se impari a sfruttare ciò che ti circonda e ti viene
offerto, puoi diventare comandante della tua vita”.</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">“Ok, comandante della tua vita, lo vedo solo io o laggiù c’è terra? “</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">Random dell’Impero grugnì qualcosa e poi, più chiaramente aggiunse, “Forse possiamo trovare del cibo”.</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">*….E magari, mandare un messaggio di soccorso?* pensò tra sé il Random della Flotta Astrale</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<i><span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3"> </font></span></i></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<i><span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">Altrove, in un deserto di fuoco.</font></span></i></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">I passi lasciavano impronte che non duravano più di qualche minuto sotto l’incedere di un alito caldo e soffocante che muoveva la superficie sabbiosa delle dune. Un passo avanti,
poi fermo, un passo avanti e poi fermo. Così il capitano Cortes avanzava. Quando aveva aperto gli occhi dopo l’impatto con il misterioso oggetto si era ritrovato avvolto di un mantello lungo e di un paio di occhiali per proteggerlo dalla sabbia. Si era ritrovato
seduto, sul dosso di una duna tra un’ondata di calore ed un’altra. Il tempo che la mente realizzasse come fosse tutto un probabile gioco della sua mente o una qualche alterazione percettiva, e già il capitano della ISS Atlantis si era messo a camminare, sapendo
che la sua mente avrebbe inconsciamente almeno trovato un rifugio</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">Ed infatti non si era sbagliato. In quella camminata che lui considerava virtuale e schizoide, vide in lontananza il riverbero di un’aosi. Il verde della piante che possono crescere
faticose solo vicino ad una sorgente, probabilmente anch’essa virtuale, d’acqua.</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">Non aveva bussola o altra strumentazione, tutto verteva sui suoi soli sensi e…sulle orme che ad un certo punto iniziò a cogliere davanti a lui. Duravano pochi minuti ma era come
seguire la certezza che ciò che stesse vivendo in qualche modo aveva un significato. Fosse anche solo il frutto della sua mente o uno stato vicino alla morte conseguente all’impatto. Passo dopo passò finalmente lo vide. L’uomo, vestito come lui di panni stracciati,
era davanti a lui di qualche decina di metri. Allora, preso dall’impeto di vedere a quale gioco stessero giocando, iniziò con tutta la pesantezza che il suo corpo in quel momento poteva offrirgli, a correre. Il fiato usciva strozzato dalla gola arsa dal caldo
e dalla polvere.</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">L’uomo davanti ad un certo punto si voltò e si pose le mani sui fianchi. In breve si trovarono faccia a faccia: Cortes e Cortes. Senza parole, ma entrambi pieni di curiosità.</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">Il primo a parlare fu il Federale, “ Vogliamo raggiungere l’oasi, e poi ragioniamo?” chiese laconico il capitano di un universo in pace.</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">“Andiamo!” rabbia e frustrazione emergevano dal tono della sua voce, nulla però di inspiegabile visto il contesto.</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3"> </font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<i><span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">Altrove, in una valla innevata.</font></span></i></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">La casa era in pietra a vista, costituita da larghi e pesanti massi rosacei con una superficie che appariva granitica, là almeno dove la neve permetteva di coglierne i profili. Il
tetto in legno era ricoperto da un largo manto bianco e qua e là pendagli di ghiaccio sembravano denti affilati.</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">Reis si avvicinò. Dall’esterno era possibile constatare che all’interno della casa tutto era buio. I vetri delle finestre avevano una densa condensa di ghiaccio e non uscivano vapori
dal camino sul tetto. Appariva disabitata, almeno nell’oggettiva apparenza.</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">Le due donne si avvicinarono alla porta. Una leggera spinta da parte di entrambe e, con un leggero scricchiolio l’uscio cedette per mostrare ad entrambe una piccola sala disadorna,
illuminata dal solo chiarore della neve che proveniva dall’ambiente circostante.</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">Vanessa della Federazione cercò un interruttore della luce o qualche comando, ma trovò solo una candela impolverata appoggiata su un mobile, altrettanto polveroso al tatto.</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">“Cerca di fare luce in fretta, non sopporto trovarmi in un luogo che non conosco”, sbuffò il Commissario dell’Impero Terrestre.</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">“Non abbiamo neanche un’arma a raggi…insomma, lasciamo il tempo di trovare una soluzione”, brontolò Reis della Federazione, cominciando a spazientirsi.</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">Il Commissario trovò un rudimentale acciarino “Prova questo e sbrigati!”. Alzando gli occhi al cielo, Vanessa della USS Atlantis accese la candela che, con una flebile fiammella,
illuminò lentamente la sala, mostrando un largo tavolo in legno massiccio al centro.</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">Le due donne si avvicinarono: al centro del tavolo c’era un foglio giallastro. Il Commissario lo prese e lesse le poche parole che vi erano riportate, senza proferire parole.</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">Reis federale fece un gesto con la mano per farsi passare il foglio della sua versione alternativa, la quale lo cedette con evidente riluttanza. La ragazza lesse a voce alta:</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3"><< Benvenute in questa realtà. L’ho creata io, per darvi l’occasione di non alterare ulteriormente il corso dei vostri universi di appartenenza. Siete quindi invitate a collaborare
con me, nel ripristinare l'equilibrio tra gli universi e nella necessaria eliminazione di una di voi e far sì che ne resti una sola. Per il bene di tutto il Multiverso>>.</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">Vanessa alzò gli occhi, incrociando lo sguardo della sua omologa imperiale</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">“chi l'avrà scritta?” chiese il Commissario</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">“Non ne ho la più pallida idea....ha comunque il dono efficace della sintesi”, provò a sdrammatizzare Vanessa della Federazione.</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3">Ma il Commissario son rispose, stava già meditando i diversi modi per uscire dalla situazione e nessuno di questi prevedeva la sopravvivenza dell'altra Reis.</font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3"> </font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3"> </font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3"> </font></span></p>
<p style="margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10pt; margin-left:0cm">
<span style="color:rgb(85,85,85); font-family:arial,sans-serif"><font size="3"> </font></span></p>
</div>
</span></div>
</div>
<div class="gmail_extra"><br>
<div class="gmail_quote">Il giorno 27 luglio 2016 20:35, Cesare Atlantis <span dir="ltr">
<<a href="mailto:cesare.atlantis@gmail.com" target="_blank">cesare.atlantis@gmail.com</a>></span> ha scritto:<br>
<blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex; border-left:1px #ccc solid; padding-left:1ex">
Bel colpo di scena chi se lo sarebbe aspettato!<br>
Geniale. Ho visto che hai corretto la firma aggiungendo ISS, mica male.<br>
<br>
Per quanto riguarda il messaggio di Q non vorrei aggiungere troppa carne al fuoco. Se fosse la creaura a parlare con i nostri e coi nostri doppi? Come la vedi? Una creatura senziente che cerca di capire e intrappola tutti in una specie di simulazione mentale
o simile. Cosa ne pensi?<br>
<br>
Ancora complimenti per il colpo di scena! ;-)
<div>
<div class="h5"><br>
<br>
Il 27/07/2016 12:09, Roberto Battistini ha scritto:<br>
</div>
</div>
<blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex; border-left:1px #ccc solid; padding-left:1ex">
<div>
<div class="h5">Ciao ragazzi,<br>
ecco il pezzo. Fatemi sapere cosa ne pensate: ho cercato di..andare oltre!<br>
(non ho specificato la natura dell'oggetto...ma ho inventato qualcosa :)<br>
<br>
ovviamente sono pronto ad ogni modifica.<br>
<br>
ciao<br>
Roberto<br>
Tenente Joshua E. Random<br>
timoniere<br>
USS / ISS Atlantis<br>
<br>
====<br>
<br>
<br>
<br>
Un battito di ciglia e un intensa vibrazione pervase la plancia della USS<br>
Atlantis, circondando l’equipaggio, annullando ogni altra percezione di<br>
oggetti o forme, facendo diventare tutto confuso in un surreale gioco di<br>
luci che freneticamente si alternavano davanti ai loro occhi e la mente<br>
perdeva ogni aggancio con la realtà. Nessuno si rese conto se l’urto con<br>
l’oggetto misterioso lanciato a tutta velocità contro l’Atlantis, fosse<br>
stato percepito o meno. Tutto sembrò sospeso nel tempo e nello spazio e<br>
quella manciata di secondi parve un’eternità. Cortes sentiva il ronzio<br>
costante e nevrotico di api nelle orecchie, Reis aveva la vista talmente<br>
confusa come se la testa fosse in una centrifuga ad alta velocità, Random<br>
era come smarrito nel vedere forme geometriche ardite ed alterate, quasi<br>
l’esito di una pessima nottata con sostanze psicotrope. Poi infine arrivò<br>
l’oscurità, quella nera senza forma, in cui tutto tace e cessa come di<br>
vivere.<br>
<br>
Quando Reis aprì gli occhi non ritrovò la plancia. E neppure i suoi<br>
colleghi. Davanti a lei si stagliava un ampio manto innevato, la<br>
temperatura era sotto zero e un cielo lattiginoso incombeva su di loro.<br>
<br>
“Cosa diavolo è successo alla Atlantis?” chiese, ma non c’era nessuno ad<br>
ascoltarla, tranne la sua versione dell’altra dimensione, il cui sguardo<br>
teso e severo non lasciava trapelare nulla di positivo<br>
<br>
“Evita domande stupide. Qualcosa ha colpito le nostre navi e ora siamo solo<br>
noi due. E’ talmente bizzarro da farmi pensare che questa non sia la<br>
realtà, ma il frutto di un sogno o di una realtà virtuale” disse il<br>
Commissario Reis evidentemente alterata.<br>
<br>
“io non conosco questo luogo. E se non l’ho mai visto esclude che possa<br>
esere una qualche ricostruzione del mio inconscio, onirica o meno” aggiunse<br>
Vanessa cercando di cogliere maggiormente i dettagli di quella fredda<br>
pianura ammantata di una fitta coltre di neve. “Ed inoltre è piuttosto<br>
freddo…dobbiamo cercare un riparo”.<br>
<br>
Il commissario Reis fece un cenno d’assenso alla sua versione alternativa.<br>
Si guardò intorno e scorse a diversi km di distanza una sorta di<br>
abitazione. “Da quella parte.Forse possiamo rifugiarci…o sei troppo pigra<br>
per arrivare fino là?” chiese sprezzante iniziando a camminare nella<br>
direzione della casa.<br>
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Vanessa sbuffò: “ Commissario, mi deve spiegare da dove nasce tutto questo<br>
astio?”<br>
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La Reis dell’impero terrestre si voltò verso la Reis della Federazione e<br>
aggiunse: “Non ho detto di evitare la domande stupide?”<br>
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*Altrove, in mare aperto.*
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Random si ritrovò piuttosto spaesato nel vedere che la sua postazione era<br>
scomparsa e al suo posto teneva in mano un lungo remo di legno ed era<br>
seduto su un’imbarcazione che ondeggiava in mezzo al mare, con sottofondo<br>
il solo sciabordio delle onde che accarezzavano lo scafo anch’esso in<br>
legno. L’odore del mare lo raggiunse, mentre un forte sole estivo bruciava<br>
come se fosse mezzogiorno. Davanti a lui un altro uomo era seduto, con<br>
addosso una divisa nera e anche lui con un lungo remo.<br>
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“Ben svegliato, Tenente Random. Piacere di conoscerla, sono il Tenente<br>
Random” disse l’uomo voltandosi. Era come guardarsi allo specchio, con<br>
qualche piccola differenza. La pettinatura era diversa, così come l’assenza<br>
di barba dell’uomo in nero e una cicatrice che non era stata medicata bene<br>
come la sua.<br>
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Il tenente Random della Flotta Astrale fece un sorriso: “Immagino sia<br>
inutile chiedere come siamo finiti entrambi su una barca in mezzo al mare?”<br>
<br>
L’altro Random alzò le spalle, “occorre cogliere ciò che di meglio abbiamo<br>
ora. Che siamo probabilmente vivi, o lo è il nostro cervello e, come tali<br>
che dobbiamo sfruttare l’opportunità per sopravvivere. E’ così che funziona<br>
la vita. La sopravvivenza è tutto”.<br>
<br>
Joshua E.Random, il cui padre era scomparso quando era solo bambino, fece<br>
un lungo sospiro e chiese: “Deduco che questa faccia parte della filosofia<br>
del vostro Impero Terrestre?”<br>
<br>
“Fa parte della filosofia del comando. Se non sopravvivi finisce per essere<br>
ucciso da un altro uomo, da un’altra razza..Solo se impari a sfruttare ciò<br>
che ti circonda e ti viene offerto, puoi diventare comandante della tua<br>
vita”.<br>
<br>
“Ok, comandante della tua vita, lo vedo solo io o laggiù c’è terra? “<br>
<br>
Random dell’Impero grugnì qualcosa e poi, più chiaramente aggiunse, “Forse<br>
possiamo trovare del cibo”.<br>
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*….E magari, mandare un messaggio di soccorso?* pensò tra sé il Random<br>
della Flotta Astrale<br>
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*Altrove, in un deserto di fuoco.*
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I passi lasciavano impronte che non duravano più di qualche minuto sotto<br>
l’incedere di un alito caldo e soffocante che muoveva la superficie<br>
sabbiosa delle dune. Un passo avanti, poi fermo, un passo avanti e poi<br>
fermo. Così il capitano Cortes avanzava. Quando aveva aperto gli occhi dopo<br>
l’impatto con il misterioso oggetto si era ritrovato avvolto di un mantello<br>
lungo e di un paio di occhiali per proteggerlo dalla sabbia. Si era<br>
ritrovato seduto, sul dosso di una duna tra un’ondata di calore ed<br>
un’altra. Il tempo che la mente realizzasse come fosse tutto un probabile<br>
gioco della sua mente o una qualche alterazione percettiva, e già il<br>
capitano della ISS Atlantis si era messo a camminare, sapendo che la sua<br>
mente avrebbe inconsciamente almeno trovato un rifugio<br>
<br>
Ed infatti non si era sbagliato. In quella camminata che lui considerava<br>
virtuale e schizoide, vide in lontananza il riverbero di un’aosi. Il verde<br>
della piante che possono crescere faticose solo vicino ad una sorgente,<br>
probabilmente anch’essa virtuale, d’acqua.<br>
<br>
Non aveva bussola o altra strumentazione, tutto verteva sui suoi soli sensi<br>
e…sulle orme che ad un certo punto iniziò a cogliere davanti a lui.<br>
Duravano pochi minuti ma era come seguire la certezza che ciò che stesse<br>
vivendo in qualche modo aveva un significato. Fosse anche solo il frutto<br>
della sua mente o uno stato vicino alla morte conseguente all’impatto.<br>
Passo dopo passò finalmente lo vide. L’uomo, vestito come lui di panni<br>
stracciati, era davanti a lui di qualche decina di metri. Allora, preso<br>
dall’impeto di vedere a quale gioco stessero giocando, iniziò con tutta la<br>
pesantezza che il suo corpo in quel momento poteva offrirgli, a correre. Il<br>
fiato usciva strozzato dalla gola arsa dal caldo e dalla polvere.<br>
<br>
L’uomo davanti ad un certo punto si voltò e si pose le mani sui fianchi. In<br>
breve si trovarono faccia a faccia: Cortes e Cortes. Senza parole, ma<br>
entrambi pieni di curiosità.<br>
<br>
Il primo a parlare fu il Federale, “ Vogliamo raggiungere l’oasi, e poi<br>
ragioniamo?” chiese laconico il capitano di un universo in pace.<br>
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“Andiamo!” rabbia e frustrazione emergevano dal tono della sua voce, nulla<br>
però di inspiegabile visto il contesto.<br>
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*Altrove, in una valla innevata.*
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La casa era in pietra a vista, costituita da larghi e pesanti massi rosacei<br>
con una superficie che appariva granitica, là almeno dove la neve<br>
permetteva di coglierne i profili. Il tetto in legno era ricoperto da un<br>
largo manto bianco e qua e là pendagli di ghiaccio sembravano denti<br>
affilati.<br>
<br>
Reis si avvicinò. Dall’esterno era possibile constatare che all’interno<br>
della casa tutto era buio. I vetri delle finestre avevano una densa<br>
condensa di ghiaccio e non uscivano vapori dal camino sul tetto. Appariva<br>
disabitata, almeno nell’oggettiva apparenza.<br>
<br>
Le due donne si avvicinarono alla porta. Una leggera spinta da parte di<br>
entrambe e, con un leggero scricchiolio l’uscio cedette per mostrare ad<br>
entrambe una piccola sala disadorna, illuminata dal solo chiarore della<br>
neve che proveniva dall’ambiente circostante.<br>
<br>
Vanessa della Federazione cercò un interruttore della luce o qualche<br>
comando, ma trovò solo una candela impolverata appoggiata su un mobile,<br>
altrettanto polveroso al tatto.<br>
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“Cerca di fare luce in fretta, non sopporto trovarmi in un luogo che non<br>
conosco”, sbuffò il Commissario dell’Impero Terrestre.<br>
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“Non abbiamo neanche un’arma a raggi…insomma, lasciamo il tempo di trovare<br>
una soluzione”, brontolò Reis della Federazione, cominciando a spazientirsi.<br>
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Il Commissario trovò un rudimentale acciarino “Prova questo e sbrigati!”.<br>
Alzando gli occhi al cielo, Vanessa della USS Atlantis accese la candela<br>
che, con una flebile fiammella, illuminò lentamente la sala, mostrando un<br>
largo tavolo in legno massiccio al centro.<br>
<br>
Le due donne si avvicinarono: al centro del tavolo c’era un foglio<br>
giallastro. Il Commissario lo prese e lesse le poche parole che vi erano<br>
riportate, senza proferire parole.<br>
<br>
Reis federale fece un gesto con la mano per farsi passare il foglio della<br>
sua versione alternativa, la quale lo cedette con evidente riluttanza. La<br>
ragazza lesse a voce alta:<br>
<br>
<< Benvenute in questa realtà. L’ho creata io, per darvi l’occasione di non<br>
alterare ulteriormente il corso dei vostri universi di appartenenza. Siete<br>
quindi invitate a collaborare con me, nell’eliminazione di una di voi e far<br>
sì che ne resti una sola. Per il bene di tutto il Multiverso>>.<br>
<br>
Vanessa alzò gli occhi, incrociando lo sguardo della sua omologa imperiale<br>
<br>
“Conosci chi la firma?” chiese il Commissario<br>
<br>
“Mai sentito…un certo Q. Ti dice qualcosa?”.<br>
<br>
Ma il Commissario son rispose, stava già meditando i diversi modi per<br>
uscire dalla situazione e nessuno di questi prevedeva la sopravvivenza<br>
dell'altra Reis.<br>
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_______________________________________________<br>
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</blockquote>
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-- <br>
Ciao<br>
Marco<br>
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Capitano 0000<br>
Fabio Yager Cortes<br>
Ufficiale comandante<br>
Uss-Atlantis Nx-04<br>
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