[Stml6] R: (00.02) Imbarco CO Rush

Vanessa Marchetti hazyel91 a gmail.com
Dom 9 Dic 2018 00:15:26 CET


Letto velocemente, ma vi è un errore XD Rush non è Tenente Comandante.. e non è nemmeno CO ma Capo OPS XD però bell’imbarco

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Tenente Kyel Rezon
2° Ufficiale in Comando
USS Rutheford NCC-1835
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Da: Stefano Zaniboni
Inviato: sabato 8 dicembre 2018 23:45
A: stml6 a gioco.net
Oggetto: [Stml6] (00.02) Imbarco CO Rush

 In questo gelido sabato sera (qua a Tarvisio da me abbiamo -5 gradi) vi invio l'imbarco del mio Nicholas Rush. Buon sabato sera e buona lettura:)
Stefano
Brano: 00.02
Titolo: Imbarco Capo Operazioni Rush
Autore: Tenente Comandante Nicholas Rush (Stefano)
 
SOL III --- Scogliera di Dover --- 12/08/2398 ore 16.00
“ Mi manca la tua voce, amore mio…” disse Nicholas in piedi davanti ad una tomba vuota.
Chiuse gli occhi e le voci inondarono la sua mente.
 
Flashback - SOL III – Laboratorio Orbitante di Neuroscienza “Freud” – Alloggi--- 25/12/2395  ore 10.00
“ Nick? Nick, sei qui? “ chiese Rhena entrando negli alloggi.
Nicholas era nel suo studio tappezzato di foglietti appesi alle pareti, diversi blocchetti e taccuini erano aperti sulla scrivania al centro della stanza con diverse note scarabocchiate e formule matematiche lasciate a meta’ e continuate su piu’ blocchi adiacenti. Era stato suo padre a contagiarlo con quel metodo di ragionamento: poteva tenere tutto digitalizzato sui Dpadd o sui Computer ma Nicholas credeva che il trascrivere i suoi pensieri lo aiutasse ad avere una diversa visione d’insieme.
“ Sono qui! “ disse lui senza distogliere lo sguardo dalla lavagna.
“ Stai ancora lavorando a quell’equazione di risonanza? Ma hai mangiato almeno? “ chiese la moglie incrociando le braccia.
“ Stavo scaldando i piselli e poi mi e’ venuto in mente che le interconnessioni elettriche dei neuroni risuonano ad una determinata frequenza e dovevo provare ad integrare la risonanza nel mio modello matematico prima di testare l’equazione nel computer centrale. “
“ Tutto questo guardando i piselli? Tu per me non stai bene. “
“ Mmmh. “ mugugno’ lui.
“ Non credi che sia ora di prendere una pausa? “
Lui si giro’ a guardarla e si soffermo’ qualche secondo fissando i suoi bellissimi occhi colore del mare e i suoi lunghi capelli rossi come il fuoco del sole. Poi si accascio’ sulla sedia.
“ Hai ragione Rehna, ma Glassmann vuole che questa sera sia tutto pronto per l’esperimento. Devo finire di controllare i modelli matematici e controllare l’albero di derivazione. Pero’ e’ frustrante sbagliare i conti alla mia eta’. “
“ Senti facciamo una cosa: sei stanco, non sei lucido abbastanza per parlare di teoria della complessita’ e verificare il problema della fermata. Riposati, parlo io con Glassmann. Dobbiamo terminare anche l’interfaccia uomo macchina prima di procedere. “
Lui si alzo’ e ando’ verso di lei. Le sorrise e le prese i fianchi. 
“ Come mai qualsiasi cosa tu dica sei sempre cosi saggia? “
“ Beh intanto sono tua moglie e gia’ questo mi da diritto di avere lo scettro della saggezza. E poi ti ricordo che porto le esperienze di 5 vite. “ disse lei ridendo. 
Quella risata l’avrebbe riconosciuta fra mille.
Lui avvicino’ il suo naso a quella di Rehna e le diede un bacio appassionato.
 
SOL III --- Scogliera di Dover --- 12/08/2398 ore 16.00
“ Mi manca la tua voce, amore mio…” disse Nicholas in piedi davanti ad una tomba vuota.
Aveva camminato due ore per raggiungere quel punto della scogliera, con un piccolo mazzo di fiori stretto in una mano e il bavero della giacca tirato su per proteggersi dalle raffiche di vento. 
Era un tempo insolito per essere agosto: il vento soffiava piu’ forte del solito e le temperature non erano altissime e le nubi coprivano il cielo. La pioggia era iniziata appena messo piede nella cittadina di Dover ed era andata aumentando di intensita’, ma a Nicholas non importava. Erano le sue ultime ore sulla Terra e prima di lasciarla voleva vederla un’ultima volta.
“ Mi hanno offerto un nuovo posto su una nave… Ho accettato. Dicevi sempre che i cambiamenti giovano allo spirito e aprono la nostra mente… Questo non e’ un addio amore mio, trovero’ un modo per salvarti, fino a quando mi rimarra’ un solo briciolo di forza.” 
La pioggia correva sul suo viso lavando via le lacrime che solcavano le guance di Nicholas. Si chino’ per poggiare il mazzo di fiori e diede un bacio alla lapide che guardava lo strapiombo della scogliera. Fece due passi indietro per salutarla un’ultima volta e un colpo di vento trascino’ via il mazzo di fiori che prese a volteggiare alto nel cielo fino a scomparire dalla sua vista.
 
Flashback - SOL III – Laboratorio Orbitante di Neuroscienza “Freud” – Alloggi--- 25/12/2395  ore 13.00
Il Dottor Glassmann era sbalordito. Aveva riletto l’equazione di Nicholas piu’ e piu’ volte: era tutto coerente con il modello matematico da lui ipotizzato. Potevano integrare l’IA in un’unita’ biologica come un cervello umanoide. Il sistema era pronto e l’interfaccia uomo macchina era quasi completa, doveva solo calibrare i conduttori in modo da erogare gli impulsi elettrici per il lobo parietale e occipitale e ospitare l’impianto dell’IA. Ma non poteva aspettare oltre: per avere l’autorizzazione a sperimentare su un soggetto vivo e cosciente doveva attendere decine e decine di autorizzazioni e la macchina burocratica doveva mettersi in moto. Inoltre sarebbe dovuto passare per la commissione etica. Al solo pensiero fece una smorfia: i membri erano senza spina dorsale e non si assumevano mai nessun rischio. 
Osservo’ i monitor: il laboratorio era vuoto, ad eccezione di Rhena che stava collaudando le chiusure di sicurezza dell’interfaccia. Dalla gigantesca poltrona penzolavano cavi e schede di vario genere.
Non avrebbe avuto un’occasione migliore. Esito’ un attimo prima di procedere con il suo piano: in piu’ di un’occasione ricevette accuse di comportamenti poco etici, ma tutte le volte si risolse tutto con un nulla di fatto.
“ Rehna perdonami, possiamo controllare una volta il sistema? Rilevo una variazione nel delta del 15% e non voglio che ci siano imprevisti. “
“ Si Dottore, avvio l’interfaccia. Controllo chiusure di sicurezza. “ Rehna si sedette e le maniglie sui braccioli della poltrona si chiusero sui suoi polsi.
“ Go” disse Glassmann dal centro di controllo.
“ Interfaccia di Connessione Trigemino “ due aghi si avvicinarono minacciosi alle sue tempie.
“ Go”
“ Avviare procedura di ottimizzazione delta “ disse Rehna al computer.
“ Completato. Variazione delta ora a 7% “
“ Va bene  per lei dottore? “ chiese Rehna.
“ Eccellente. Direi che puo’ bastare.“  Sulla fronte di Glassmann colavano gocce di sudore.
Rehna fece per alzarsi ma le morse non si sbloccarono.
“ Dottore deve esserci qualche problema con la simulazione, deve sbloccare dal suo lato. “
Glassmann aveva lo sguardo fisso sull’equazione. * Nessun errore * disse sottovoce.
“ Avviare Procedura? “ chiese con voce piatta il computer.
Glassmann premette il pulsante.
 
USS Rutherford --- 15/08/2398  ore 14.00
Nicholas stava annotando alcune cose che avrebbe dovuto sistemare al suo arrivo sulla Rutherford sul suo taccuino. Gli erano stati inoltrate le specifiche di settaggio del computer della nave e aveva trovato alcuni parametri non coerenti.
“ Signore siamo arrivati alla Rutherford “ gli disse il guardiamarina che pilotava la navetta da trasporto.
Era cosi immerso nei suoi pensieri che non si era accorto dello scorrere del tempo. Prese i suoi effetti personali e scese nell’hangar gremito di persone che andavano da una parte all’altra indaffarate.
“ Buongiorno Tenente Comandante Rush, sono il Tenente Pick. Fatto buon viaggio? “ le chiese una giovane tenente boliana.
“ Mmmh si grazie. Veramente ero immerso nel lavoro e non mi sono accorto di niente. “ disse Nick con fare cordiale.
“ Sono contenta. Il protocollo impone la consueta visita dal Dottore poi il Capitano ha richiesto la sua presenza nel suo ufficio appena avra’ concluso, deve discutere con lei di alcune questioni… “ disse la boliana incamminandosi verso l’uscita ma l’attenzione di Nicholas fu catturata da una risata proveniente dall’interno dell’hangar. Alzo’ lo sguardo di scatto e vide di sfuggita aprirsi le pesanti porte automatiche e le spalle di una donna dai lunghi capelli rosso fuoco varcare l’uscita. 
Istintivamente accelero’ il passo, quasi correndo e usci’ nel corridoio guardandosi intorno alla ricerca di quella figura.
“ Tenente? Tenente? Si sente bene? “ chiese la boliana incuriosita da quel comportamento.
“ L’ha vista? Ha visto quella donna? “ disse lui con la faccia preoccupata.
“ No signore, di chi parla? “
“ La donna dai capelli rossi. “ incalzo’ lui ora visibilmente turbato.
“ Non mi risulta ci siano donne con i capelli rossi. Ma controllero’. La conosce? “
Lui si guardo’ intorno ancora una volta. Poi sospiro’.
“ No lasci stare. Stava dicendo? “
 



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