[Stml6] 01.02 - Hewson - Saremo pronti?

Monica Miodini mokia68.mm a gmail.com
Ven 22 Feb 2019 17:03:38 CET


Approfittando di qualche giorno di ferie e quindi di un po' più di tempo a
disposizione ho già finito il mio pezzo.
Cosa ne pensate?

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*Sheldon*

*Ponte 11 – Infermeria*

*21/10/2398 - Ore 16.15*



Erano passate quasi ventiquattrore dal risveglio sulla Sheldon degli uomini
della Rutherford, in infermeria erano rimasti solo una dozzina di feriti
gravi, di cui un paio con prognosi riservata. La tecnologia avanzata della
Sheldon aveva permesso alla Dottoressa Cruz e ai pochi membri sopravvissuti
della sezione di medica, di occuparsi dei feriti in tempi brevi, dimettendo
nel giro di poche ore tutti quelli che avevano subito traumi leggeri. Il
materializzarsi di un piccolo Sheldon in camice bianco e antiquato
stetoscopio al collo, dopo un primo momento d’ilarità, era servito a
spiegare il funzionamento delle consolle mediche a dottori e infermieri,
che, in un primo momento, si erano trovati spiazzati dalla tecnologia
aliena, per esserne poi piacevolmente conquistati dalla semplicità d’uso e
dalla qualità tecnica.

Il Consigliere Hewson non si era mosso dall’Infermeria, prestando il suo
aiuto ai soggetti che, sotto shock avevano più bisogno di cure per l’anima,
 che per il corpo.

Aveva appena finito di parlare con una giovane Guardiamarina della Sezione
Scientifica, al suo primo incarico, ed era ancora così provato dalla paura
e dal senso di smarrimento che la giovane gli aveva trasmesso, da non
accorgersi che un mini Sheldon era apparso al suo fianco.

“Quindi è questo il tuo compito.” Disse il piccolo Sheldon all’improvviso.

“Ah sei tu! “ rispose Paul guardando in basso, verso la strana
rappresentazione di un mini divano su cui era sdraiato il mini Sheldon,
“non hai altro da fare che venire a scocciare me? Credevo che ritenessi il
mio ruolo inutile!”

“Se è per quello, lo ritengo ancora, ma vedo che i tuoi simili si rivolgono
a te confidandoti i loro più oscuri pensieri e poi se ne vanno soddisfatti:
forse a qualcosa servi dopotutto.”

“Grazie della considerazione, ma preferivo prima, quando m’ignoravi!”

“Ed io che ti ho anche organizzato un’agenda dei colloqui col personale
perfetta! Bella gratitudine.” E così dicendo sparì, lui e il suo piccolo
divano.

Il Consigliere diede uno sguardo al suo Pad e vide che, in effetti, aveva
stabilito una serie di appuntamenti con i membri dell’equipaggio
distribuiti nell’arco dei giorni successivi in maniera perfetta, per tempi
e modi. L’unica cosa che lo disturbava era che l’ultimo appuntamento era
previsto tra quarantacinque giorni e quindi Sheldon prevedeva che la loro
permanenza a bordo della nave non sarebbe stata breve come speravano.

Mentre era immerso in quei pensieri, la Dottoressa Cruz gli si avvicinò.

“Paul,  hanno chiamato dalla Plancia: tra mezz’ora è fissato un briefing
tra gli Ufficiali superiori, credo per fare il punto della situazione. Ho
detto a Rezon che avrei provveduto io a informarti, visto la tua presenza
qui.”

“Ok, grazie Prima, però, avrei bisogno almeno di un caffè: vuoi unirti a
me?”

“Ora che ci penso, è quasi un giorno che non mangio, e i miei pazienti sono
stabili al momento. Ti accompagno volentieri.” E i due lasciarono
l’infermeria, dando un’occhiata alla mappa sui loro Pad per vedere di
trovare la strada per la mensa senza perdersi su quella nave aliena.



*Sheldon*

*Ponte 1  –  Sala Conferenze*

*21/10/2398 – ore 16,45*



Il Capitano ed il suo Primo Ufficiale entrarono per ultimi in Sala Tattica
e dopo aver preso posto a capotavola Faith cominciò a parlare:

“Signori vi ho fatto chiamare perché tra poche ore raggiungeremo il luogo
dove sono i creatori del tunnel che ci ha catapultato dall’altra parte
dell’universo e  distrutto la nostra nave. Cosa sappiamo al riguardo?”
chiese rivolta a Vosek.

“I dati che ha raccolto Sheldon finora non ci permettono di capire chi
siano questi alieni, tantomeno di sapere quale tecnologia stiano usando per
creare i tunnel spaziali.” Rispose imperturbabile il vulcaniano.

“Possiamo ritenere che la distruzione della nostra nave e delle altre a cui
ha fatto riferimento Sheldon sia casuale?” chiese Faith all’Ufficiale
Tattico Jekins.

“Direi di sì, credo che anche gli altri siano stati attirati, come noi ,da
quello strano fenomeno che siamo stati mandati a studiare e che, poi, siano
stati attratti dall’enorme forza gravitazionale del tunnel accidentalmente.
Ma senza ulteriori informazioni non possiamo escludere un atto voluto da
parte loro.”

“Avete avuto modo di prendere confidenza con la nave che ci ospita?”

“E’ troppo poco tempo che siamo a bordo di questo gioiellino, ma con
l’aiuto di Sheldon i nostri ragazzi stanno imparando in fretta. Se ci sarà
da combattere, saremo pronti !” rispose il Capo Ingegnere con la sua solita
sicurezza.

Faith fu lieta che i suoi Ufficiale rispondessero così prontamente e che
avessero già capito a cosa sarebbero potuti andare incontro e continuò:

“Spero che gli esseri che ci accingiamo a contattare non abbiano intenzioni
bellicose e che vogliano collaborare con noi e aiutarci a tornare a casa il
prima possibile, ma, se così non fosse,  faremo il possibile per impedire
loro di distruggere altri navi, anche a costo di distruggere il dispositivo
che crea i tunnel spaziali.”

“Ma così facendo ci vorranno anni per tornare a casa!” constatò Kelley.

“Lo so. Non possiamo però,  permettere che qualcuno vada in giro per la
galassia a distruggere interi equipaggi senza provare a fermarli.” Rispose
Faith, poi, rivolgendosi alla Cruz disse “Ho letto con piacere dal suo
rapporto che quasi tutti i feriti sono stati dimessi e hanno ripreso
servizio. Molto bene Dottoressa.”

“Si per fortuna la maggior parte erano ferite lievi, anche se, credo che
per quelle dell’anima ci vorrà un po’ più di tempo.” Rispose la giovane
dottoressa guardando il Consigliere seduto al suo fianco.

“ Confermo, ma sono soddisfatto di come quasi tutti stanno reagendo a
questa terribile prova e, se riusciremo a tornare presto al nostro
quadrante, credo che non avranno problemi a lasciarsi alle spalle questa
brutta esperienza.”

“Molto bene Signori, tra circa due ore arriveremo al punto d’incontro.
Cerchiamo di farci trovare pronti. E’ tutto, tornate ai vostri posti. In
libertà.”

Gli Ufficiali si alzarono e ordinatamente lasciarono la Sala ognuno diretto
alla rispettiva postazione, solo il Consigliere si attardò e prima che i
due Ufficiali in comando uscissero, disse:

“Capitano, Signor Rezon un momento per favore.”

“Consigliere è urgente? Perché avremmo da fare adesso.!” Rispose Faith.

“Ci vorrà solo un minuto, accomodatevi prego!” disse Hewson indicando le
sedia da cui i due si erano appena alzati.

Adrienne e Kyel si guardarono, per la prima volta da quando era cominciata
la riunione, cosa che non era sfuggita al Consigliere, così come il
malcelato tentativo di lei d’ignorare il suo Primo Ufficiale.

“Andrò subito al sodo: questo attrito tra di voi deve finire subito!” disse
serio il Consigliere .

“Non dipende da me, è stato lui che..” fece per ribattere Adrienne, ma fu
stoppata immediatamente da Paul .

“Non mi interessa sapere chi ha cominciato e di chi è la colpa, anche
perché non è mai da una parte sola! Qui però sono in ballo le vite di 180
giovani ufficiali, per lo più al loro primo incarico importante e con
un’esperienza quasi pari a zero, che si ritrovano in una situazione di
estrema difficoltà e pericolo e quelli, che dovrebbero guidarli fuori da
questa tempesta,  non riescono nemmeno a guardarsi in faccia, figuriamoci a
collaborare tra di loro. Come pensate che si sentano i vostri uomini?Sono
sfiduciati e ,in questo stato, non saranno in grado di reagire come
dovrebbero nel caso si dovesse arrivare al peggio!”

Il tono del Consigliere era stato duro, nella speranza di far scattare una
reazione nei due ufficiali, i quali non risposero subito, rimanendo qualche
secondo a fissarsi in silenzio.

Rezon fu il primo a rispondere.

“Adrienne, il Consigliere ha ragione!” disse guardandola come se la vedesse
davvero per la prima volta come suo superiore “ Se non ci fidiamo noi per
primi l’uno dell’altra, come potranno fidarsi gli altri delle nostre
decisioni? Basta rancori e ripicche, quello che è successo in passato,
anche se doloroso a volte, è servito a renderci quello che siamo e a fare
di noi delle persone migliori e degli ottimi ufficiali. Mettiamoci una
pietra sopra e ricominciamo da qui. Io sarò sempre al tuo fianco e ti
sosterrò in tutte le tue decisioni.”

Adrienne lo guardò intensamente, avrebbe voluto tanto potergli leggere la
mente adesso, per essere sicura che quello che le aveva detto fosse
veramente quello che pensava.

Paul, che aveva osservato ogni singolo movimento dei due, era conscio dei
dubbi del Capitano, quindi intervenne dicendo: “E’ sincero Capitano, crede
in tutto quello che ha detto.”

La Betazoide si alzò in piedi e si sistemò la giacca della divisa, quindi
posò lo sguardo su Kyel e disse:

“Per il bene dell’equipaggio voglio provare a fidarmi di te Kyel. Cerca di
non deludermi ancora!” ed uscì con determinazione dalla Sala Conferenze,
seguita a ruota dal suo Primo Ufficiale.

A Hewson, rimasto seduto a guardarli andarsene, chissà perché, venne alla
mente l’immagine di una antica Regina e del suo Primo Cavaliere, ed un
sorriso soddisfatto gli illuminò il volto.



*Sheldon*

*Ponte 1  –  Plancia*

*22/10/2398 – ore 11.20*



Il Capitano Faith sedeva sulla poltrona di comando al centro di quella
plancia ancora così aliena per lei e gli altri Ufficiali, i quali, ognuno
seduto alla propria postazione, svolgevano i compiti loro assegnati con
apparente calma.

Rezon al suo fianco fissava lo schermo come a voler cogliere, prima ancora
che i sensori della nave, un segno della presenza aliena che stavano
cercando.  Anche il Consigliere Hewson aveva lasciato l’infermeria per
venire in plancia, e seduto alla sinistra di Faith aspettava il momento
dell’incontro, con chi, forse avrebbe potuto riportarli nel loro quadrante.
Sapeva che il primo contatto con quella specie sarebbe stato fondamentale e
il Capitano contava anche nei suoi consigli per intavolare una trattativa,
che tutti speravano amichevole. Solo per un attimo si permise di pensare ad
Alison e ai suoi occhi azzurri come il cielo d’Irlanda:  non era pronto
all’idea di non poterli rivedere mai più !

I mini Sheldon, in plancia, non si erano manifestati, anche perché
l’ingombrante figura dello Sheldon originale, in piedi di fianco a Vosek,
l’unico che sembrava considerare abbastanza intelligente tanto da
rivolgersi a lui senza la solita arroganza, cosa che, tra l’altro, avrebbe
lasciato comunque indifferente l’algido vulcaniano, rendeva inutile la
presenza delle sue mini-rappresentazioni.

Il silenzio era quasi palpabile e la concentrazione di tutti i presenti era
assoluta: non potevano permettersi alcun errore e dovevano sopperire alla
poca esperienza con le loro grandi capacità.

“Capitano i sensori a lungo raggio hanno individuato la nave aliena.” Disse
Vosek “contatto visivo tra cinque minuti.”

“Molto bene: Signori voglio la massima attenzione da parte di tutti. Signor
Rush appena possibile apra un canale di comunicazione e Signor Jekins, stia
pronto con le armi, nel caso la conversazione non risulti amichevole.
Signor Blake, al mio segnale arresti la nave, ma si tenga comunque pronto a
manovre evasive, nel caso dovessimo scoprire che sono gente abituata prima
a sparare e poi a parlare.”

Faith fece un rapido giro con lo sguardo alle varie postazioni e fu
soddisfatta di vederli tutti pronti ad eseguire i suoi ordini e sperò che
la Flotta avesse preparato veramente al meglio quei giovani Ufficiali.

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Ten. Paul Hewson

Consigliere

USS Rutherford NCC-1835

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