[Stml6] 02.07 - Rush - Unire i puntini

Monica Miodini mokia68.mm a gmail.com
Mer 22 Gen 2020 12:25:41 CET


Toc toc toc
C'è qualcuno?

Il Dom 19 Gen 2020, 14:05 Monica Miodini <mokia68.mm a gmail.com> ha scritto:

> Uhm.... interessante sviluppo della storia. Dunque ciò che sembrava
> disgiunto in realtà non lo è!
> Bravo !
> Baci
> Monica
>
> Il Dom 19 Gen 2020, 13:13 Stefano Zaniboni <stezani a me.com> ha scritto:
>
>> Buongiorno a tutti e Buona Domenica!
>>
>> Ecco qua il mio brano, ringrazio ancora infinitamente Ilenia per l’aiuto
>> nella revisione:)
>> Buona lettura!
>>
>> Stefano
>>
>> ###############################
>>
>> *Brano 02-06: Unire i puntini*
>>
>> *Spazio sconosciuto - 31/07/2399 - ore 18,00*
>> *USS Sheldon - Ponte 14 – Ufficio Capo Operazioni*
>>
>> Dopo essere stato messo in libertà dalla riunione con il Capitano Faith,
>> il tenente Rush si rinchiuse nel suo ufficio sbottonandosi la giacca
>> dell’uniforme e prese a fissare la parete di fronte alla sua scrivania.
>> Alle sue spalle vi erano le enormi finestre che davano sulla distesa nera
>> del vuoto spaziale da cui si poteva osservare lo spettacolo mozzafiato
>> delle due stelle binarie nel loro perfetto equilibrio.
>> Nella sua mente continuavano a vorticare idee a cui non sapeva dare
>> risposta. Nei diari della Voyager i talassiani erano stati descritti come
>> un popolo intelligente ed evoluto che sapeva sopravvivere nello spazio e,
>> ovviamente, avevano scoperto la curvatura, ma in così pochi anni erano
>> riusciti a sviluppare un’intelligenza così avanzata da controllare
>> un’intera stazione spaziale e in aggiunta una tecnologia che poteva
>> permettergli sfruttare a loro piacimento due soli?
>> Improbabile.
>> La Stazione si era presentata a loro come il centro di controllo Kylyon,
>> ma non avevano dato peso a questa informazione.
>> La rotta sulla quale si trovavano non era convenzionale: le distorsioni
>> date dai venti solari così forti in quella particolare condizione tra le
>> due Stelle avrebbero causato non pochi problemi alle telemetrie delle navi
>> meno evolute rispetto alla Sheldon, e di certo senza personale competente
>> il rischio di finire fuori rotta era molto alto.
>> Però due navi mercantili, una Akritiriana e una Talassiana si trovavano
>> proprio in quel luogo ed erano state distrutte. Troppe domande, doveva
>> iniziare a seguire il filo di quell’enorme matassa.
>> Da un cassetto della sua scrivania prese fuori uno dei suoi taccuini e
>> una penna.
>> “Sheldon lo so che ci sei e che stai pensando che io stia dormendo”
>> Nel divanetto di fronte a lui si materializzò la figura snella di un mini
>> Sheldon olografico con indosso una lunga vestaglia rossa ed in bocca una
>> pipa ad acqua che emetteva piccole bolle chiare ad ogni boccata.
>> “Oh Cherie, sento la tua piccola testolina che lavora come una macina”
>> disse l’ologramma ma Nicholas non lo stava ascoltando.
>> “Sheldon mi puoi mostrare tutte le informazioni che hai nella tua banca
>> dati sugli akritiriani?”
>> Con un passo di danza Sheldon materializzò una lavagna virtuale con varie
>> schede aperte. Nicholas con il dito iniziò a scorrere velocemente la
>> miriade di informazioni davanti a lui.
>> “Posso chiedere cosa ci sarebbe nell’enciclopedia di una razza qualunque
>> di tanto importante da impegnare cicli di clock dei miei processori?”
>> chiese Sheldon prendendo una lente di ingrandimento dalla sua vestaglia.
>> “Non lo so… qualcosa. Tutto è partito da una nave mercantile akritiriana
>> che passava di qua. Magari non significa niente”
>> Prese ad annotare parole chiave sul suo foglietto di carta fino a
>> riempirlo. Una volta terminato lo spazio a disposizione prese un magnete
>> dalla sua scrivania e lo appese insieme al foglietto al centro della
>> paratia.
>>
>> *Pianeta Xandros - Distese Andalj*
>> *01/08/2399 - ore 09,00*
>>
>> Dopo l’incontro con il Patriarca, il gruppetto di ufficiali era stato
>> scortato in un piccolo villaggio alle porte di un enorme canyon che si
>> ergeva sopra di loro.
>> “Dopo l’arrivo su questo pianeta abbiamo deciso di seppellire qui la
>> nostra nave come rifugio” disse il Leithiano.
>>
>> “Perché avete deciso di seppellirla? Potevate utilizzare la tecnologia
>> per iniziare una nuova vita e continuare a migliorare nei campi scientifici
>> e medici!” osservò Amir.
>>
>> “La tecnologia e il progresso, come li definite voi, ci hanno portato ad
>> uno sviluppo di un potere che non poteva essere controllato” prese a
>> raccontare il Patriarca.
>> “I Cristalli!” disse Paul.
>> “Precisamente. Io e I miei fratelli abbiamo deciso che una volta arrivati
>> qui avremmo ripreso le usanze dei nostri antenati, partendo da una vita più
>> semplice. Alla fine abbiamo tutto cio’ di cui abbiamo bisogno”
>> “E per difendervi da Myr e dai Chenot?” chiese Rezon.
>> “I Myr a voi stranieri potranno sembrare creature mostruose che compiono
>> le loro scelte seguendo istinti puramente animaleschi, ma non e’ cosi. Noi
>> viviamo in simbiosi con loro e finché verranno rispettati in quanto esseri
>> viventi, non abbiamo nulla da temere. Per quanto riguarda I Chenot invece
>> le strutture presenti in questa zona del pianeta offrono sufficiente riparo
>> e la nostra vecchia nave comunque e’ un rifugio sicuro”
>> “Quali strutture?” chiese Houssein.
>> “Erano presenti già da prima che arrivassimo noi. Probabilmente costruite
>> dagli stessi che hanno creato Vuillindard”
>> “Pensavamo che fosse stata Cassilda con l’uso dei Cristalli ad averla
>> costruita!” disse Paul.
>> “ Cassilda è un'ottima leader e riesce a condurre il suo popolo dove le
>> pare e piace, ma non sarebbe capace di creare una città dal nulla. Per
>> essere i prescelti vi bevete un sacco di storie...” disse il Patriarca con
>> una punta di disprezzo.
>> “Patriarca, lei ci ha detto che qualcosa dentro Xandros si sta
>> risvegliando, di cosa parlava? E poi con tutto il rispetto..” Rezon
>> iniziava a spazientirsi per la lunga lezione di storia, aveva bisogno di
>> tirare le somme di tutta quella storia e voleva trovare un modo per
>> ricongiungersi con la Sheldon il prima possibile, ma il Patriarca era poco
>> propenso a collaborare.
>> “Cripss vi accompagnerà oltre le porte di fuoco e li vi sarà chiarito.
>> Ora devo occuparmi del mio popolo”
>> Uno degli Gnometti Leithiani dalla pelle scura si avvicinò a loro e gli
>> fece un cenno come per invitarli ad attraversare la città fino all’ingresso
>> del canyon.
>>
>> *Spazio sconosciuto - 01/08/2399 - ore 09,30*
>> *USS Sheldon - Ponte 1 – Sala Tattica*
>>
>> Nicholas aveva passato tutto il tempo a fare ricerche e ad annotare sui
>> suoi foglietti e appenderli al muro tant’è che alla fine termino’ le
>> calamite e dovette accontentarsi del pavimento. Raccolse una grande
>> quantità di informazioni e alla fine riuscì a mettere insieme I pezzi in
>> modo che avesse un senso.
>> Almeno lo aveva all’interno del suo ufficio.
>> “Quello che sto per raccontarvi e’ frutto di mie deduzioni, ma sono
>> convinto di aver fatto luce su una buona parte dei misteri di questa
>> storia” disse agli ufficiali superiori che lo fissavano dalle loro poltrone.
>> “Vi prego di seguirmi: mi interrogavo su come fosse possibile che due
>> mercantili a distanza di poche ore l’uno dall’altro, battessero questa
>> rotta che passa molto vicino a questa coppia di stelle in declino. I venti
>> solari sono abbastanza irregolari e dobbiamo dire grazie solo a Sheldon se
>> riusciamo a mantenere un assetto quasi perfetto. Una nave non così avanzata
>> avrebbe forti problemi di navigazione”
>> Faith osservò il suo capo operazioni “Da quanto abbiamo saputo dai
>> talassiani, sono accorsi al messaggio di soccorso lanciato dalla nave
>> akritiriana in difficoltà accanto ad una loro base”
>> “Si Capitano, ma comunque questo presuppone che fossero abbastanza vicini
>> da rilevare quella chiamata d’aiuto e, a mio avviso, qualcosa non torna”
>> I suoi colleghi si protesero in avanti ascoltando Nicholas.
>> “Mi sembrava veramente incredibile di come i Talassiani, stando a quanto
>> riportato dalla Voyager, potessero aver costruito da zero una stazione
>> spaziale con quel livello tecnologico. Scavando negli archivi storici di
>> Sheldon che sono particolarmente dettagliati, sono rimasto sorpreso nello
>> scoprire che gli Akritiriani oltre a quanto scoperto dalla Voyager sul loro
>> sistema di Governo e il modo a dir poco inumano nell’applicare le proprie
>> leggi, sono conosciuti anche per essere abili ingegneri. Dopo la scoperta
>> della curvatura infatti le loro competenze subirono una forte impennata
>> anche a causa della mescolanza con altre culture. Da analisi più
>> approfondite dei registri della nave talassiana inoltre le specifiche della
>> stazione erano una mescolanza di varie tecnologie: talassiana, akritiriana
>> e una terza civiltà di cui non ho trovato nulla se non poche tracce”
>> “I Kylyon?” chiese il Capitano Faith.
>> “Precisamente: di loro sappiamo solo che sono un popolo molto antico,
>> probabilmente con un’elevata cultura scientifica che è stata tra le prime
>> civiltà a scoprire la curvatura”
>> “Mi scusi Signor Rush, è una bellissima storia, ma come e’ giunto alla
>> conclusione che le due navi attaccate non fossero semplicemente dei
>> mercantili? “ chiese l’Ingegnere Kelley.
>> “Per quanto riguarda la nave akritiriana è soltanto un’ipotesi, non
>> abbiamo nulla su di essa e non credo che una bambina piccola possa darci
>> qualche risposta a riguardo. Tuttavia siamo riusciti a scaricare dei dati
>> dal vascello talassiano prima che venisse distrutto” Nicholas prese il
>> proprio dpadd leggendovi alcuni dati “Stando ai registri di carico in
>> nostro possesso i talassiani stavano trasportando grandi quantità di
>> Vorkado non trattato, un tipo di fiore che secondo l’archivio di Sheldon ha
>> la particolarità di rilasciare molto polline”
>> “Ed i fiori quale rilevanza hanno?”
>> “Non sono una merce a lunga conservazione” la Cruz prese la parola
>> osservando il Capitano “Ho fatto delle ricerche con il database e, in
>> effetti, si tratta di fiori che vengono utilizzati quali alimento ma anche
>> per la preparazione di cosmetici e profumi molto rinomati, ma la loro
>> lavorazione avviene quasi sempre in loco o poco distante per via della loro
>> deperibilità”
>> “Esatto!” Rush riprese la parola “Perché un cargo pieno di merce
>> deperibile opterebbe per una rotta che passa attraverso un’area in cui tale
>> prodotto non potrebbe essere venduto? Equivale buttare l’intero carico.. a
>> meno che quel carico non sia mai esistito e la bolla di trasporto sia
>> falsa!”
>> “Quindi qual'era il loro reale scopo?” chiese Blake
>> “Questo dovremmo chiederlo alla dirette interessate” disse Rush serafico
>>
>> *Pianeta Xandros – Canyon*
>> *1/08/2399 - ore 19,00*
>> Il gruppo formato dagli ufficiali della Sheldon e da uno degli alleati
>> gnomici del Patriarca stava procedendo ormai da diverse ore nella fitta
>> rete di dedali del Canyon in groppa a quelli che avrebbero potuto
>> accostarsi ad una specie di dromedari terrestri, non fosse stato per le due
>> teste che spuntavano dal corpo peloso attaccate a due lunghi colli: ad ogni
>> curva i due crani sbattevano l’uno contro l’altro producendo lo stesso
>> rumore di una noce di cocco che si schianta al suolo ma sembrava che
>> all’animale questo non importasse minimamente.
>> Il caldo secco aveva lasciato spazio ad una leggera brezza che si faceva
>> largo tra le venature dei Canyon.
>> Lo gnomo del fuoco, Cripss, non aveva pronunciato parola per tutto il
>> viaggio. Hussein, invece, non faceva altro che fermare il suo dromedario a
>> due teste per raccogliere campioni e analizzarli come poteva con il suo
>> tricorder.
>> Ad un certo punto di fronte a loro si aprì uno spazio circolare dal
>> diametro di circa 5 metri con al centro una struttura sferica con
>> un’apertura e una punta finissima che si innalzava di un paio di metri e
>> rifletteva i raggi del sole che lentamente stava tramondando.
>> “Là!” disse Cripss.
>> Mano a mano che il gruppo si avvicinava, si notavano incisioni sulle
>> pareti esterne della struttura che a prima vista ricordavano delle rune, ma
>> ad una più attenta analisi, scostando la sabbia e i licheni rampicanti che
>> erano cresciuti nei decenni, ricordavano vagamente i percorsi di un
>> circuito elettrico. I simboli continuavano anche all’interno della sfera
>> dove il muschio rampicante che arrivava fino al soffitto aveva inglobato
>> quasi del tutto la stanzetta.
>> “Comandante questa lega metallica non la conosco. Sembra un composto di
>> diversi materiali che non ho mai visto”
>> “Perché ci hai portato qui Cripss?” chiese Rezon
>> Lo gnometto si avvicinò ad una parete e con tutto il peso del suo corpo
>> premette un pannello che attivò uno scomparto segreto facendo fuoriuscire
>> un struttura conica dal muro a circa mezzo metro sopra di lui.
>> Rezon si avvicinò per osservare meglio la strana struttura: assomigliava
>> molto ad uno di quei binocoli installati per permettere ai turisti di
>> osservare da una migliore prospettiva i luoghi di interesse turistico, come
>> cascate o monumenti. All’improvviso, prima che Rezon potesse ritrarsi il
>> cono si attivò protraendosi in avanti verso di lui, come se il metallo ad
>> un tratto fosse diventato liquido, e finendo in un lampo ad  avvolgere la
>> testa del primo ufficiale.
>> “Comandante!” Paul e Amir cercarono di estrarre Rezon dalla morsa, ma non
>> ci riuscirono. Forti luci abbaglianti colpirono Kyel agli occhi che urlò di
>> dolore.
>> “Cripss aiutaci! Cosa gli sta facendo?” urlò Paul sentendo la sofferenza
>> di Kyel.
>> Ma guardando nella direzione dove prima si era seduto lo gnomo ora vi era
>> solo una nuvoletta di polvere.
>> “Comincio ad odiare questo pianeta! Dove diavolo è andato quel
>> piccoletto?” disse Amir tastando la parete in cerca di altri pannelli per
>> tentare di disattivare il dispositivo.
>> D’un tratto la morsa che cingeva la testa di Kyel lo rilasciò e lui cadde
>> ansimante sul pavimento.
>> “Comandante, come si sente?” chiese Paul analizzandolo con il tricorder.
>> “Sto bene, sto bene, non preoccupatevi…” disse Rezon massaggiandosi gli
>> occhi “Quel marchingegno... deve trattarsi di una specie di banco di
>> memoria… ho dei ricordi che non sono miei nella mia testa…” dolorante si
>> alzò in piedi e si avvicinò ai simboli sulla parete. Con la mano disegnò
>> parte del percorso scolpito aprendo nel pavimento una botola facendo
>> fuoriuscire una dolce brezza calda. Amir e Paul si guardarono stupiti.
>> Rezon si avvicinò alla botola e flettendo le ginocchia fece per sollevare
>> il portello. Sotto di loro un profondo tunnel illuminato da luci e
>> macchinari correvano sempre più in profondità verso il basso, tanto che non
>> si vedeva la fine.
>> “E questo cosa diavolo è?” disse Amir stupito estraendo il tricorder.
>> “Intende le miglia e miglia di macchinari che attraversano il pianeta?
>> Non ne ho idea. Ho solo una parola scolpita nella mente.. Kylyon”
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