[Stml6] [02.09] A volte l’azione è la migliore diplomazia

Ilenia De Battisti fulmine791 a gmail.com
Sab 28 Mar 2020 21:28:19 CET


Buonasera, questo è il mio contributo alla storia, fatemi sapere cosa ne
pensate.


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Brano: 02.10

Titolo: A volte l’azione è la migliore diplomazia

Autore: Comandante Adrienne Faith (Ilenia De Battisti)

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Spazio sconosciuto nei pressi della base Kylyon

Sheldon - Plancia

01/08/2399 - ore 12.28
Rush guardò i dati sulla consolle per qualche istante per poi dire  "Verso
il pianeta Xandros"

Adrienne rimase in silenzio per alcuni istanti ma le parole di Rush furono
come un pugno in pieno stomaco. Ancora non era riuscita a capire che cosa
davvero avevano di fronte ma di una cosa era certa, era qualcosa che non
aveva alcuna considerazione della vita ed ora stava dirigendosi proprio sul
pianeta in cui aveva lasciato i suoi uomini.. dove aveva lasciato Kyel.
Chiuse per un attimo gli occhi auto imponendosi di riprendere
immediatamente il controllo della situazione, per quanto fosse dura.

“Scansione sulla base, voglio sapere in che situazione si trova..”

Accomodatosi alla posizione normalmente occupata dal primo ufficiale,
Sheldon si era fatto improvvisamente silenzioso, come fosse in attesa di
vedere cosa avrebbero fatto quel gruppo di ufficiali alle prime armi.

“La base al momento sembra essere entrata in una sorta di stand-by, o
quanto meno in una modalità che le permette di operare limitando le sue
funzioni e lo spreco di energia al solo fine di riuscire a mantenere la sua
posizione” Rush digitava alla consolle con una certa rapidità “Per
comprendersi, la base si trova molto vicina a quei due soli. Si tratta di
una situazione che gli permette di condensare un’enorme energia ma se gli
scudi dovessero disattivarsi verrebbe distrutta in pochi secondi”

Adrienne continuava a guardare il monitor “Condizione degli armamenti?”

Jekins prese la parola “Le armi sono off-line, sono solo gli scudi che
permangono attivi e stabili.. devo quindi confermare le parole del tenente
Rush, la starbase sta mantenendo attivi solo gli scudi in quanto necessari
alla sua sopravvivenza”

Il Comandante Faith “Contattare la Base Kylyon.. vediamo che succede”

L’addetto alle comunicazioni aprì un canale con la base facendo uno sguardo
perplesso “Contatto eseguito ma, in risposta sto ricevendo un messaggio
pre-registrato” il guardiamarina digitò alla consolle per attivare gli
altoparlanti della plancia “Non era mai successo questo..”

=^= Buongiorno, questa è la base Kylyon, il frutto dell’opera nata dalla
collaborazione fra il popolo talassiano e akritiriano volto alla
restaurazione e del riutilizzo di basi stellari entrate in disuso. La Base
Kylyon è una base scientifica volta allo studio delle interazioni che
sussistono fra due soli che compongono un sistema binario, questa base è
totalmente automatizzata per l’impossibilità di una lunga permanenza di
specie viventi in posizione così prossima a delle stelle. Si sconsiglia a
qualsiasi nave di tentare l’avvicinamento alla stazione stessa, la gravità
dei due soli potrebbe danneggiare gravemente le strutture fino a
comportarne la completa distruzione. La base è a disposizione per eventuali
richiesta di soccorso mediante i suoi droni. Grazie per la collaborazione,
vi auguriamo buon viaggio =^=

 “Se n'è andata..” Blake alzò il capo dal timone “L’intelligenza
artificiale che comandava quella starbase ha deciso di trasferirsi
inspiegabilmente sul pianeta”

“Non è mai esistita” la voce di Sheldon si era fatta più fredda, quasi
irritata per il fatto che nonostante tutto quegli esseri organici non
avessero capito ed agito per distruggere la base “Avevamo supposto, io in
primis purtroppo, che quella fosse una base senziente al mio livello ma
niente è davvero al mio livello e avrei dovuto tenerne maggiormente conto
della mia unicità. Quella che avete sentito ora è la vera intelligenza
artificiale che guida la starbase e, come avrete ben compreso adesso, è
solo una pallida imitazione di ciò che sono io.. è una memoria pienamente
programmabile come qualsiasi computer.. anche la vostra bagnarola di
Rutherford ne aveva una al suo interno”

“Ti sbagli Sheldon, tu hai parlato con qualcosa di nettamente più
sofisticato del sistema software attuale, c’era un’altra intelligenza che
controllava la base”

“Non ho detto che non vi era effettivamente un’altra intelligenza ma che
essa non era artificiale. Ve l’ho già detto, è il momento di mettere fine a
quella base stellare”

Blake si voltò con espressione perplessa “Sheldon, perché insisti per
distruggere la base quando prima volevi in tutti i modi preservarla? Non
avevi preso bene quando proposi di riprogrammarla..”

“Allora ritenevo che fosse come me, ma non lo è.. detesto l’ipocrisia degli
organici” Sheldon sospirò osservando in direzione dello schermo visore “E’
sempre la stessa patetica storia. Esseri organici che evolvono, arrivano ad
uno nuovo stadio di consapevolezza e improvvisamente si sentono dei.. come
tali improvvisamente hanno il diritto di vita e di morte su tutte le altre
razze organiche che non hanno ancora raggiunto il loro stadio evolutivo. In
quella base non c’è mai stato qualcuno di simile a me, ma qualcosa simile a
voi.. o meglio, qualcosa che in effetti era stata simile a voi prima di
trasferire la propria coscienza in un sistema cibernetico”

Adrienne si voltò verso Sheldon “Ed ora perchè se ne è andata? Perché ha
deciso di andare su Xandros?”

“Non lo so e detto fra noi non è di certo questa la domanda che si dovrebbe
porre.. piuttosto, cosa sarà capace di fare ai vostri colleghi una volta
che sarà arrivato sul pianeta?”

Il Comandante Faith fissò per qualche ultimo istante la base sullo schermo,
quindi si voltò verso il timoniere “Impostare una rotta per il pianeta
Xandros, massima curvatura!”

Blake annuì ma prima ancora che iniziasse a digitare alla consolle del
timone, la voce di Jekins ruppe il silenzio nella plancia “Comandante!
Stiamo energizzando le armi contro la Starbase, puntamento in corso..”

“Cosa?!” la voce di Adrienne era sorpresa “Sheldon, cosa stai facendo?!”

Sheldon non parlò nemmeno mentre fissava inespressivo e silenzioso la
starbase che era inquadrata nello schermo-visore, intanto Jekins si trovava
ad osservare impotente la nave predisporsi all’attacco “Non ho più alcun
accesso alla consolle tattica, Sheldon ha ripreso il pieno controllo. Salva
di siluri lanciata, impatto sugli scudi tra meno di venti secondi!”

“Confermo l’avvenuto impatto” la voce di Rush intervenne controllando la
propria consolle “Gli scudi sono collassati e…” alzò il capo giusto per
vedere la base Kylyon che veniva fatta a pezzi dalla gravità dei due soli
“..è finita, non è sopravvissuta”

“Ci muoviamo..” Blake fisso la consolle del timone “Sheldon ha programmato
ed attivato una rotta per Xandros, massima curvatura.. saremo sul luogo fra
circa quattro ore e mezza”

Adrienne si voltò verso Sheldon “Posso sapere perchè hai distrutto quella
base? Al momento non rappresentava più alcun pericolo per le navi di
passaggio!”

Sheldon si alzò ed osservo la betazoide “Il problema che si era posta era
come eliminare la minaccia rappresentata da quella base senza distruggere
l’entità senziente che vi dimorava. In questo momento l’essere non era
nella base, la sua distruzione non ha ferito l’entità ed ha eliminato il
rischio che la starbase potesse distruggere altre navi. Ora l’entità
resterà su quel pianeta, il dilemma etico non esiste più”

“La violenza non è la soluzione ai problemi, non è così che agisce la
Flotta Stellare!”

“Adrienne, guardati attorno! Io sono una nave da guerra e navigo in un
territorio che non ha nulla a che fare con la vostra Federazione dei
Pianeti Uniti.. lì fuori non ci sono centinaia di pianeti con razze diverse
pronte a tendersi la mano e aiutarsi reciprocamente! Siamo in un territorio
violento, fatto di popoli che sono spinti unicamente dal proprio spirito di
autoconservazione..” Sheldon fece un paio di passi nella plancia
osservandone gli occupanti “Voi siete giovani, non avete idea di cosa vi
sia in quest’area dello spazio nè dei pericoli a cui andate incontro.. io a
differenza vostra sono stato ideato e progettato per vivere qui. In questo
posto la diplomazia spesso passa attraverso l’uso delle armi. Vi posso
garantire che, se non ve la sentirete voi di mostrare i muscoli, non mi
farò problemi di farlo io!”

Pianeta Xandros - Luogo sconosciuto

01/08/2399 - ore 13.12

E come risposta alle parole del primo ufficiale, il sarcofago si aprì. Le
due porte ruotarono su sé stesse mostrando una creatura alta 9 metri con 9
braccia per fianco e una lunga testa equina. Era vestito con una lunga
tunica azzurra bardata con finimenti di un materiale simile all’oro. Erano
i resti mortali di Ultimo, il Kylyon.

I tre ufficiali erano rimasti in silenzio ad osservare per vari minuti
l’enorme mole di quell’essere che sembrava semplicemente addormentato per
la sua perfezione, anche se qualcosa in lui non andava.

“Credo sia morto..” la voce di Hewson fece voltare tutti ma lui si limitò
ad indicare l’essere “Credo sia morto, il suo torace non si muove affatto,
il che mi fa pensare che non stia respirando”

“Non è morto, semplicemente non è un corpo organico..” Amir stava
analizzando con il tricorder il grande feretro dell’ultimo Kylyon “E’ una
sorta di automa.. con buone probabilità non è neppure la vera figura che
avevano originariamente i Kylyon ma una rappresentazione di come avrebbero
voluto apparire. Un corpo simile sarebbe stato del tutto sproporzionato per
questo mondo, sia per il livello di ossigeno nell’aria e sia perché un
essere alto nove metri necessiterebbe di un apparato scheletrico ben più
massiccio di quello che potrebbe essere in un corpo simile”

“Si, è una sorta di automa che permette ad Ultimo di comunicare con il
resto degli esseri organici, come noi..” Kyel iniziava decisamente ad
averne abbastanza di quelle strane informazioni che sembravano riaffiorare
in maniera casuale nel suo cervello “Ultimo all’inizio era come noi, un
essere con un corpo fisico ma poi.. trovatosi l’ultimo della sua razza, ha
deciso di trasferire la sua essenza, i suoi schemi mentali, nel computer
centrale del pianeta”

Il trio era ancora intento a parlare fra loro quando gli occhi dell’automa
si aprirono di scatto. Le iridi dell’essere, di un color arancione smorto,
si mossero fino a focalizzarsi sul trio per svariati istanti. Il volto,
caratterizzato da un muso simile a quello di un cavallo, non sembrava
essere in grado di trasmettere alcuna emozione.

Nessuno sembrava esattamente cosa dire e l’essere sembrava ancor meno
interessato di entrare in contatto con gli ufficiali della Flotta.

 Rezon attese per qualche attimo ma la pazienza non era mai stata una delle
sue migliori virtù, soprattutto quando si trova su un pianeta che sta per
essere distrutto e l’unico essere che potrebbe fermare la mattanza è un
alieno alto nove metri che non sembra aver voglia di fare nulla; senza
voler perdere altro tempo fece un passo avanti “Sono il Comandan..”

“Irrilevante..” la voce di Ultimo fu parecchio deludente. Rezon si sarebbe
aspettato, considerata la grandezza dell’essere, che avrebbe udito un
vocione potente e mascolino; invece, il suono era piuttosto pacato ed
anonimo.

“Bene.. anzi, meglio! Togliamo gli inconvenienti e passiamo al punto, come
lo fermiamo tutto questo?” un’altra scossa di terremoto fece quasi cadere a
terra i tre ufficiali ma Kyel mantenne l’equilibrio “E non credo che serva
dire di cosa parlo!”

“Non intendo fermarlo” Ultimo uscì dal suo sarcofago iniziando ad
allontanarsi dai tre ufficiali “Voi organici siete una minaccia per
qualsiasi ecosistema in cui andrete ad abitare, che sia esso lo spazio o un
pianeta.. siete convinti di conoscere l’insieme delle leggi naturali che vi
circondano al punto di poter fare meglio della natura stessa e in questo
modo finite solo per favorire la propria specie a discapito di tutto ciò
che vi circonda.. siete parassiti da eliminare come una qualsiasi
malattia..”

Kyel strinse la mascella furente “Quindi lei coscientemente vuole permette
una strage sulla superficie di questo pianeta?”

“Io sono Ultimo, non sono più una patetica forma di vita organica.. sono
tutto ciò che resta degli schemi mentali dell’ultimo Kylyon che sopravvisse
all’autodistruzione generata da quello stesso popolo, ma da allora sono
evoluto al punto da controllare l’intero pianeta.. io sono questo pianeta,
voi al momento vivete su di me ed infestate impunemente la mia superficie.
Siete come la peste, un’infestazione da combattere con dei farmaci che nel
vostro caso sono legati al programma di sterilizzazione settoriale della
superficie.. per quando avrò finito di voi non resterà neppure la polvere”

Hewson cercò di far uso delle sue doti empatiche “Ma come ultimo degli
esseri organici di questo pianeta dovrebbe essere rimasto in te la
sofferenza della morte della tua intera razza.. Ultimo, la persona da cui
hai ereditato gli schemi mentali, cosa pensava di se stesso? Cosa pensava
della sua specie?”

“Irrilevante” l’essere si fermò a guardare in direzione del consigliere
“Dal momento in cui ho ereditato gli schemi mentali dell’ultimo Kylyon ho
continuato ad evolvere scegliendo quali informazioni tenere e quali
eliminare.. l’emotività è stata la prima che ho eliminato. Nulla mi
convincerà di ospitare sulla mia superficie esseri tanto inutili e
deleteri”

Amir scattò in avanti “E se accettassero di ripartire? Se optassero per
lasciare il suo pianeta? Darebbe loro il tempo di farlo?”

Ultimo andò ad un terminale e semplicemente vi poggiò la mano sopra
“Entrambe le due popolazioni hanno in gran parte cannibalizzato le loro
navi per creare i due insediamenti, c’è una possibilità di poter fondere
quanto resta delle due navi aggiungendovi i cristalli rimanenti nell’ultimo
avamposto sotterraneo dei kylyon”

“Se accettassero di andarsene, sarebbe disposto a fermare questa
carneficina?”

“Cinque giorni, attenderò cinque giorni, poi nulla mi fermerà” l’essere
alzò una delle varie braccia “Io ho parlato, ora sparite dalla mia vista”

I tre non ebbero modo di parlare che in pochi attimi si ritrovarono
teletrasportati fuori da quella sala sotterranea per tornare in superficie.



Pianeta Xandros - Distese Andalj

01/08/2399 - ore 16.56

Quante ore erano passate dall’incontro con Ultimo? Kyel non lo sapeva con
esattezza, ma sicuramente ogni più labile traccia di pazienza lo aveva del
tutto abbandonato già da tempo. Gli sembrava assurdo ma, in quello strano
luogo, gli unici che sembravano voler sopravvivere erano lui ed i suoi
colleghi.

Continuava a chiedere insistentemente di incontrare il leithiano caduto ma
nessuno rispondeva alle sue domande; gli ordini erano stati chiari, il loro
capo non voleva essere disturbato per nessuna ragione dagli inutili
prescelti della leggenda.

“Qualche novità?” Amir tornò verso il primo ufficiale osservandolo scuotere
il capo

“Neanche io sono riuscito ad ottenere nulla” la voce di Hewson sembrava
demoralizzata “Non credo che intenda riceverci”

“Non mi interessa cosa intende o meno fare, lui parlerà con me, dovessi
abbattere ogni singola porta di questo maledetto villaggio!”

Solo allora uno degli abitanti di quel villaggio si avvicinò a loro “Il
Patriarca di Xandros, signore del Caldo, accetta di ricevervi alla sala del
trono.. seguitemi” questi si diresse verso l’esterno del villaggio
raggiungendo una grotta lì accanto e passò in mezzo ai suoi simili per
condurre i tre ufficiali all’interno della caverna.

Kyel si osservò per qualche attimo attorno con espressione decisamente
irritata; si trovavano in una grotta piuttosto anonima ma al suo centro era
stato disposto una sorta di grosso trono di pietra su cui il leithiano
caduto fissava con espressione di superiorità i tre ufficiali “Allora, che
cos’altro volete? Sappiamo bene tutti noi che la vostra mente limitata non
è sufficiente per trovare una soluzione al problema che sta capitando su
questo mondo.. siete inutili tanto quanto le leggende di Cassilda..”

Kyel socchiuse gli occhi riconoscendo a sé stesso di non poterne più. Aveva
tentato di mediare con Cassilda e si era ritrovato invischiato in una bega
interna ad un popolo del tutto alieno e di cui sapeva ben poco. Allora,
aveva provato di comprendere la situazione sopportando con la pazienza di
un santo le provocazioni del rinnegato fino a subire un innesto mentale di
informazioni contro la sua volontà, dato che nessuno lo aveva informato di
cosa gli sarebbe successo. In quel modo aveva trovato Ultimo solo per dover
sentire l’ennesimo essere che dall’alto del suo pulpito affermava di essere
in diritto di sterminare tutte le vite che desiderava e di essere nel
giusto, almeno sulla base della logica contorta.. e adesso? Avrebbe dovuto
sopportare nuovamente quel leithiano e tentare di mediare? No! Lui non è
Adrienne, non è il mite ufficiale che riflette su ogni singolo pro e contro
prima di agire, è ora di mettere in pratica la sua idea di diplomazia
sfruttando il suo istinto.

Il primo ufficiale lasciò dietro di sé i suoi colleghi e prese a camminare
verso il trono; Hewson ebbe l’istinto di bloccarlo prendendolo per un
braccio ma non ci riuscì perchè Kyel non aveva intenzione di fermarsi.

“Io non so chi tu sia, non hai voluto presentarti e francamente non mi
interessa conoscerti. Fra cinque giorni a partire da oggi su questo pianeta
avverrà una sterilizzazione settoriale che porterà al totale annichilimento
delle razze organiche che si trovano in questo insediamento e nella città
sotterranea occupata da Cassilda e dal resto dei leithiani. Avete una sola
possibilità di scampo, ossia cooperare con Cassilda in modo da predisporre
una nave che vi permetta di lasciare questo pianeta prima che Ultimo
proceda alla vostra sterilizzazione. Chiaro il concetto?”

Gli esseri identificati come gli gnomi del fuoco iniziarono a parlottare
fra loro, gli sguardi preoccupati che si scorgevano sul loro volto
indicavano che avevano preso molto seriamente il monito di Rezon, ma non si
poteva dire lo stesso del leithiano caduto che, per tutta risposta, si mise
a ridere in faccia all’ufficiale.

“Io sono il Patriarca di Xandros, signore del Caldo.. nulla mi spaventa! Se
anche vi fosse qualcuno o qualcosa al centro del pianeta intenzionato a
compiere una sterilizzazione si dirigerebbe contro Cassilda, è lei che
gioca a fare dio con i cristalli..”

Kyel fece un mezzo sorriso furente “Ti sto dicendo che Ultimo ha
apertamente espresso l’intenzione di eliminare tutte le forme di vita
organiche superiori, nessuno scapperà alla sterilizzazione!”

“E noi dovremmo credere a te? Un inutile ammasso di muscoli senza
cervello?” il leithiano ripartì a ridere smodatamente dando qualche leggero
schiaffetto in faccia a Rezon “Su, bimbo bello.. tornatene da dove sei
venuto, qualsiasi cosa pensavi di ottenere qui hai miseramente fall…”

Il leithiano non arrivò a terminare la frase che il beta-risiano lo aveva
ricacciato a sedere con un montante alla mascella ben assestato che, oltre
ad averlo fatto cadere, fece sparire dal suo volto ogni traccia di
superiorità.

“E chi ti dice che io adesso mi rivolgessi a te?” Kyel si voltò a guardare
tutti gli altri presenti “Gnomi del fuoco.. gnomici amici.. o qualunque
cosa voi siate, siete tutti in grave pericolo. Avete delle famiglie, dei
figli che sono nati qui e che certamente non vorreste veder morire. E’ il
momento di scegliere cosa fare, siete padroni del vostro destino.. non
permettere a quel pallone gonfiato di mettere a rischio il vostro futuro”

Fra la platea uno degli abitanti del villaggio fece qualche passo avanti
“Noi siamo i nehimiani” l’ometto barbuto fissò Kyel “Siamo la seconda razza
che viveva nel pianeta originario con i leithiani.. purtroppo fin dal
principio le nostre due razze non ebbero una coesistenza pacifica. I
leithiani alla fine prevalsero e la nostra società si stratificò di
conseguenza, i leithiani erano la razza dominante e solgeva i compiti di
alto livello come la politica, le arti, la scienza o l’esercito. Noi
nehimiani fummo ricacciati a svolgere i compiti più umili come
l’agricoltura, l’artigianato e l’industria.. dato che molti di noi
iniziarono a lavorare alle fornaci ci fu affibbiato il nomignolo di gnomi
del fuoco. Da allora la società non è mai cambiata, noi siamo sempre stati
al servizio dei leithiani”

“Questo era il passato, una storia diversa avvenuta su di un pianeta
diverso. E’ tempo che siate voi a decidere cosa volete fare perchè se
seguirete lui..” Kyel puntò il dito contro il leithiano che ora era
decisamente più spaventato da quella massa di muscoli “..morirete tutti,
dal primo all’ultimo”

“Scusate, ma questo significa che le navi le avete create voi?” Hewson si
fece avanti “Se fosse così  potreste anche ripararne una per scappare,
giusto?”

“Gliusto.. ma ci servirebbe molto materiale che non abbiamo più e
soprattutto una fonte di energlia abbastanza potente per alimentarla. Anche
ammesso che noi decidessimo di optare per abbandonare il pianeta…”

“Non osereste farlo! Io sono il Patriarca di Xandros..”

“No, tu sei solo un moccioso arrogante ed egoista, da oggi non sarai più tu
a decidere per noi!” la voce dell’ometto barbuto risuonò in modo
autoritario, tanto che il leithiano tornò a zittirsi completamente, solo
allora tornò a rispondere ai federali “Anche se decidessimo di tentare
l’impresa, chi convincerà il resto dei leithiani ad accordarsi con noi..
una razza che per loro sono solo schiavi da sfruttare?”

Kyel stava per rispondere quando il suo comunicatore si attivò =^=
Comandante Faith a Tenente Comandante Rezon, state tutti bene? =^=

Un sorriso so dipinse sul volto di Kyel “Non si preoccupi, avremo un aiuto
dall’alto..”
-------------- parte successiva --------------
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