<div dir="ltr">Vanessa, tu avevi commentato? <div>Mi sa che qui mancheresti solo tu ^_^</div></div><br><div class="gmail_quote"><div dir="ltr" class="gmail_attr">Il giorno lun 27 gen 2020 alle ore 13:46 Marco Calandri <<a href="mailto:pippo.jekins@gmail.com">pippo.jekins@gmail.com</a>> ha scritto:<br></div><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0px 0px 0px 0.8ex;border-left:1px solid rgb(204,204,204);padding-left:1ex">Ciao,<br>
ottimo brano!<br>
<br>
Il 19/01/2020 14:05, Monica Miodini ha scritto:<br>
> Uhm.... interessante sviluppo della storia. Dunque ciò che sembrava<br>
> disgiunto in realtà non lo è!<br>
> Bravo !<br>
> Baci<br>
> Monica<br>
><br>
> Il Dom 19 Gen 2020, 13:13 Stefano Zaniboni <<a href="mailto:stezani@me.com" target="_blank">stezani@me.com</a>> ha scritto:<br>
><br>
>> Buongiorno a tutti e Buona Domenica!<br>
>><br>
>> Ecco qua il mio brano, ringrazio ancora infinitamente Ilenia per l’aiuto<br>
>> nella revisione:)<br>
>> Buona lettura!<br>
>><br>
>> Stefano<br>
>><br>
>> ###############################<br>
>><br>
>> *Brano 02-06: Unire i puntini*<br>
>><br>
>> *Spazio sconosciuto - 31/07/2399 - ore 18,00*<br>
>> *USS Sheldon - Ponte 14 – Ufficio Capo Operazioni*<br>
>><br>
>> Dopo essere stato messo in libertà dalla riunione con il Capitano Faith,<br>
>> il tenente Rush si rinchiuse nel suo ufficio sbottonandosi la giacca<br>
>> dell’uniforme e prese a fissare la parete di fronte alla sua scrivania.<br>
>> Alle sue spalle vi erano le enormi finestre che davano sulla distesa nera<br>
>> del vuoto spaziale da cui si poteva osservare lo spettacolo mozzafiato<br>
>> delle due stelle binarie nel loro perfetto equilibrio.<br>
>> Nella sua mente continuavano a vorticare idee a cui non sapeva dare<br>
>> risposta. Nei diari della Voyager i talassiani erano stati descritti come<br>
>> un popolo intelligente ed evoluto che sapeva sopravvivere nello spazio e,<br>
>> ovviamente, avevano scoperto la curvatura, ma in così pochi anni erano<br>
>> riusciti a sviluppare un’intelligenza così avanzata da controllare<br>
>> un’intera stazione spaziale e in aggiunta una tecnologia che poteva<br>
>> permettergli sfruttare a loro piacimento due soli?<br>
>> Improbabile.<br>
>> La Stazione si era presentata a loro come il centro di controllo Kylyon,<br>
>> ma non avevano dato peso a questa informazione.<br>
>> La rotta sulla quale si trovavano non era convenzionale: le distorsioni<br>
>> date dai venti solari così forti in quella particolare condizione tra le<br>
>> due Stelle avrebbero causato non pochi problemi alle telemetrie delle navi<br>
>> meno evolute rispetto alla Sheldon, e di certo senza personale competente<br>
>> il rischio di finire fuori rotta era molto alto.<br>
>> Però due navi mercantili, una Akritiriana e una Talassiana si trovavano<br>
>> proprio in quel luogo ed erano state distrutte. Troppe domande, doveva<br>
>> iniziare a seguire il filo di quell’enorme matassa.<br>
>> Da un cassetto della sua scrivania prese fuori uno dei suoi taccuini e una<br>
>> penna.<br>
>> “Sheldon lo so che ci sei e che stai pensando che io stia dormendo”<br>
>> Nel divanetto di fronte a lui si materializzò la figura snella di un mini<br>
>> Sheldon olografico con indosso una lunga vestaglia rossa ed in bocca una<br>
>> pipa ad acqua che emetteva piccole bolle chiare ad ogni boccata.<br>
>> “Oh Cherie, sento la tua piccola testolina che lavora come una macina”<br>
>> disse l’ologramma ma Nicholas non lo stava ascoltando.<br>
>> “Sheldon mi puoi mostrare tutte le informazioni che hai nella tua banca<br>
>> dati sugli akritiriani?”<br>
>> Con un passo di danza Sheldon materializzò una lavagna virtuale con varie<br>
>> schede aperte. Nicholas con il dito iniziò a scorrere velocemente la<br>
>> miriade di informazioni davanti a lui.<br>
>> “Posso chiedere cosa ci sarebbe nell’enciclopedia di una razza qualunque<br>
>> di tanto importante da impegnare cicli di clock dei miei processori?”<br>
>> chiese Sheldon prendendo una lente di ingrandimento dalla sua vestaglia.<br>
>> “Non lo so… qualcosa. Tutto è partito da una nave mercantile akritiriana<br>
>> che passava di qua. Magari non significa niente”<br>
>> Prese ad annotare parole chiave sul suo foglietto di carta fino a<br>
>> riempirlo. Una volta terminato lo spazio a disposizione prese un magnete<br>
>> dalla sua scrivania e lo appese insieme al foglietto al centro della<br>
>> paratia.<br>
>><br>
>> *Pianeta Xandros - Distese Andalj*<br>
>> *01/08/2399 - ore 09,00*<br>
>><br>
>> Dopo l’incontro con il Patriarca, il gruppetto di ufficiali era stato<br>
>> scortato in un piccolo villaggio alle porte di un enorme canyon che si<br>
>> ergeva sopra di loro.<br>
>> “Dopo l’arrivo su questo pianeta abbiamo deciso di seppellire qui la<br>
>> nostra nave come rifugio” disse il Leithiano.<br>
>><br>
>> “Perché avete deciso di seppellirla? Potevate utilizzare la tecnologia per<br>
>> iniziare una nuova vita e continuare a migliorare nei campi scientifici e<br>
>> medici!” osservò Amir.<br>
>><br>
>> “La tecnologia e il progresso, come li definite voi, ci hanno portato ad<br>
>> uno sviluppo di un potere che non poteva essere controllato” prese a<br>
>> raccontare il Patriarca.<br>
>> “I Cristalli!” disse Paul.<br>
>> “Precisamente. Io e I miei fratelli abbiamo deciso che una volta arrivati<br>
>> qui avremmo ripreso le usanze dei nostri antenati, partendo da una vita più<br>
>> semplice. Alla fine abbiamo tutto cio’ di cui abbiamo bisogno”<br>
>> “E per difendervi da Myr e dai Chenot?” chiese Rezon.<br>
>> “I Myr a voi stranieri potranno sembrare creature mostruose che compiono<br>
>> le loro scelte seguendo istinti puramente animaleschi, ma non e’ cosi. Noi<br>
>> viviamo in simbiosi con loro e finché verranno rispettati in quanto esseri<br>
>> viventi, non abbiamo nulla da temere. Per quanto riguarda I Chenot invece<br>
>> le strutture presenti in questa zona del pianeta offrono sufficiente riparo<br>
>> e la nostra vecchia nave comunque e’ un rifugio sicuro”<br>
>> “Quali strutture?” chiese Houssein.<br>
>> “Erano presenti già da prima che arrivassimo noi. Probabilmente costruite<br>
>> dagli stessi che hanno creato Vuillindard”<br>
>> “Pensavamo che fosse stata Cassilda con l’uso dei Cristalli ad averla<br>
>> costruita!” disse Paul.<br>
>> “ Cassilda è un'ottima leader e riesce a condurre il suo popolo dove le<br>
>> pare e piace, ma non sarebbe capace di creare una città dal nulla. Per<br>
>> essere i prescelti vi bevete un sacco di storie...” disse il Patriarca con<br>
>> una punta di disprezzo.<br>
>> “Patriarca, lei ci ha detto che qualcosa dentro Xandros si sta<br>
>> risvegliando, di cosa parlava? E poi con tutto il rispetto..” Rezon<br>
>> iniziava a spazientirsi per la lunga lezione di storia, aveva bisogno di<br>
>> tirare le somme di tutta quella storia e voleva trovare un modo per<br>
>> ricongiungersi con la Sheldon il prima possibile, ma il Patriarca era poco<br>
>> propenso a collaborare.<br>
>> “Cripss vi accompagnerà oltre le porte di fuoco e li vi sarà chiarito. Ora<br>
>> devo occuparmi del mio popolo”<br>
>> Uno degli Gnometti Leithiani dalla pelle scura si avvicinò a loro e gli<br>
>> fece un cenno come per invitarli ad attraversare la città fino all’ingresso<br>
>> del canyon.<br>
>><br>
>> *Spazio sconosciuto - 01/08/2399 - ore 09,30*<br>
>> *USS Sheldon - Ponte 1 – Sala Tattica*<br>
>><br>
>> Nicholas aveva passato tutto il tempo a fare ricerche e ad annotare sui<br>
>> suoi foglietti e appenderli al muro tant’è che alla fine termino’ le<br>
>> calamite e dovette accontentarsi del pavimento. Raccolse una grande<br>
>> quantità di informazioni e alla fine riuscì a mettere insieme I pezzi in<br>
>> modo che avesse un senso.<br>
>> Almeno lo aveva all’interno del suo ufficio.<br>
>> “Quello che sto per raccontarvi e’ frutto di mie deduzioni, ma sono<br>
>> convinto di aver fatto luce su una buona parte dei misteri di questa<br>
>> storia” disse agli ufficiali superiori che lo fissavano dalle loro poltrone.<br>
>> “Vi prego di seguirmi: mi interrogavo su come fosse possibile che due<br>
>> mercantili a distanza di poche ore l’uno dall’altro, battessero questa<br>
>> rotta che passa molto vicino a questa coppia di stelle in declino. I venti<br>
>> solari sono abbastanza irregolari e dobbiamo dire grazie solo a Sheldon se<br>
>> riusciamo a mantenere un assetto quasi perfetto. Una nave non così avanzata<br>
>> avrebbe forti problemi di navigazione”<br>
>> Faith osservò il suo capo operazioni “Da quanto abbiamo saputo dai<br>
>> talassiani, sono accorsi al messaggio di soccorso lanciato dalla nave<br>
>> akritiriana in difficoltà accanto ad una loro base”<br>
>> “Si Capitano, ma comunque questo presuppone che fossero abbastanza vicini<br>
>> da rilevare quella chiamata d’aiuto e, a mio avviso, qualcosa non torna”<br>
>> I suoi colleghi si protesero in avanti ascoltando Nicholas.<br>
>> “Mi sembrava veramente incredibile di come i Talassiani, stando a quanto<br>
>> riportato dalla Voyager, potessero aver costruito da zero una stazione<br>
>> spaziale con quel livello tecnologico. Scavando negli archivi storici di<br>
>> Sheldon che sono particolarmente dettagliati, sono rimasto sorpreso nello<br>
>> scoprire che gli Akritiriani oltre a quanto scoperto dalla Voyager sul loro<br>
>> sistema di Governo e il modo a dir poco inumano nell’applicare le proprie<br>
>> leggi, sono conosciuti anche per essere abili ingegneri. Dopo la scoperta<br>
>> della curvatura infatti le loro competenze subirono una forte impennata<br>
>> anche a causa della mescolanza con altre culture. Da analisi più<br>
>> approfondite dei registri della nave talassiana inoltre le specifiche della<br>
>> stazione erano una mescolanza di varie tecnologie: talassiana, akritiriana<br>
>> e una terza civiltà di cui non ho trovato nulla se non poche tracce”<br>
>> “I Kylyon?” chiese il Capitano Faith.<br>
>> “Precisamente: di loro sappiamo solo che sono un popolo molto antico,<br>
>> probabilmente con un’elevata cultura scientifica che è stata tra le prime<br>
>> civiltà a scoprire la curvatura”<br>
>> “Mi scusi Signor Rush, è una bellissima storia, ma come e’ giunto alla<br>
>> conclusione che le due navi attaccate non fossero semplicemente dei<br>
>> mercantili? “ chiese l’Ingegnere Kelley.<br>
>> “Per quanto riguarda la nave akritiriana è soltanto un’ipotesi, non<br>
>> abbiamo nulla su di essa e non credo che una bambina piccola possa darci<br>
>> qualche risposta a riguardo. Tuttavia siamo riusciti a scaricare dei dati<br>
>> dal vascello talassiano prima che venisse distrutto” Nicholas prese il<br>
>> proprio dpadd leggendovi alcuni dati “Stando ai registri di carico in<br>
>> nostro possesso i talassiani stavano trasportando grandi quantità di<br>
>> Vorkado non trattato, un tipo di fiore che secondo l’archivio di Sheldon ha<br>
>> la particolarità di rilasciare molto polline”<br>
>> “Ed i fiori quale rilevanza hanno?”<br>
>> “Non sono una merce a lunga conservazione” la Cruz prese la parola<br>
>> osservando il Capitano “Ho fatto delle ricerche con il database e, in<br>
>> effetti, si tratta di fiori che vengono utilizzati quali alimento ma anche<br>
>> per la preparazione di cosmetici e profumi molto rinomati, ma la loro<br>
>> lavorazione avviene quasi sempre in loco o poco distante per via della loro<br>
>> deperibilità”<br>
>> “Esatto!” Rush riprese la parola “Perché un cargo pieno di merce<br>
>> deperibile opterebbe per una rotta che passa attraverso un’area in cui tale<br>
>> prodotto non potrebbe essere venduto? Equivale buttare l’intero carico.. a<br>
>> meno che quel carico non sia mai esistito e la bolla di trasporto sia<br>
>> falsa!”<br>
>> “Quindi qual'era il loro reale scopo?” chiese Blake<br>
>> “Questo dovremmo chiederlo alla dirette interessate” disse Rush serafico<br>
>><br>
>> *Pianeta Xandros – Canyon*<br>
>> *1/08/2399 - ore 19,00*<br>
>> Il gruppo formato dagli ufficiali della Sheldon e da uno degli alleati<br>
>> gnomici del Patriarca stava procedendo ormai da diverse ore nella fitta<br>
>> rete di dedali del Canyon in groppa a quelli che avrebbero potuto<br>
>> accostarsi ad una specie di dromedari terrestri, non fosse stato per le due<br>
>> teste che spuntavano dal corpo peloso attaccate a due lunghi colli: ad ogni<br>
>> curva i due crani sbattevano l’uno contro l’altro producendo lo stesso<br>
>> rumore di una noce di cocco che si schianta al suolo ma sembrava che<br>
>> all’animale questo non importasse minimamente.<br>
>> Il caldo secco aveva lasciato spazio ad una leggera brezza che si faceva<br>
>> largo tra le venature dei Canyon.<br>
>> Lo gnomo del fuoco, Cripss, non aveva pronunciato parola per tutto il<br>
>> viaggio. Hussein, invece, non faceva altro che fermare il suo dromedario a<br>
>> due teste per raccogliere campioni e analizzarli come poteva con il suo<br>
>> tricorder.<br>
>> Ad un certo punto di fronte a loro si aprì uno spazio circolare dal<br>
>> diametro di circa 5 metri con al centro una struttura sferica con<br>
>> un’apertura e una punta finissima che si innalzava di un paio di metri e<br>
>> rifletteva i raggi del sole che lentamente stava tramondando.<br>
>> “Là!” disse Cripss.<br>
>> Mano a mano che il gruppo si avvicinava, si notavano incisioni sulle<br>
>> pareti esterne della struttura che a prima vista ricordavano delle rune, ma<br>
>> ad una più attenta analisi, scostando la sabbia e i licheni rampicanti che<br>
>> erano cresciuti nei decenni, ricordavano vagamente i percorsi di un<br>
>> circuito elettrico. I simboli continuavano anche all’interno della sfera<br>
>> dove il muschio rampicante che arrivava fino al soffitto aveva inglobato<br>
>> quasi del tutto la stanzetta.<br>
>> “Comandante questa lega metallica non la conosco. Sembra un composto di<br>
>> diversi materiali che non ho mai visto”<br>
>> “Perché ci hai portato qui Cripss?” chiese Rezon<br>
>> Lo gnometto si avvicinò ad una parete e con tutto il peso del suo corpo<br>
>> premette un pannello che attivò uno scomparto segreto facendo fuoriuscire<br>
>> un struttura conica dal muro a circa mezzo metro sopra di lui.<br>
>> Rezon si avvicinò per osservare meglio la strana struttura: assomigliava<br>
>> molto ad uno di quei binocoli installati per permettere ai turisti di<br>
>> osservare da una migliore prospettiva i luoghi di interesse turistico, come<br>
>> cascate o monumenti. All’improvviso, prima che Rezon potesse ritrarsi il<br>
>> cono si attivò protraendosi in avanti verso di lui, come se il metallo ad<br>
>> un tratto fosse diventato liquido, e finendo in un lampo ad avvolgere la<br>
>> testa del primo ufficiale.<br>
>> “Comandante!” Paul e Amir cercarono di estrarre Rezon dalla morsa, ma non<br>
>> ci riuscirono. Forti luci abbaglianti colpirono Kyel agli occhi che urlò di<br>
>> dolore.<br>
>> “Cripss aiutaci! Cosa gli sta facendo?” urlò Paul sentendo la sofferenza<br>
>> di Kyel.<br>
>> Ma guardando nella direzione dove prima si era seduto lo gnomo ora vi era<br>
>> solo una nuvoletta di polvere.<br>
>> “Comincio ad odiare questo pianeta! Dove diavolo è andato quel<br>
>> piccoletto?” disse Amir tastando la parete in cerca di altri pannelli per<br>
>> tentare di disattivare il dispositivo.<br>
>> D’un tratto la morsa che cingeva la testa di Kyel lo rilasciò e lui cadde<br>
>> ansimante sul pavimento.<br>
>> “Comandante, come si sente?” chiese Paul analizzandolo con il tricorder.<br>
>> “Sto bene, sto bene, non preoccupatevi…” disse Rezon massaggiandosi gli<br>
>> occhi “Quel marchingegno... deve trattarsi di una specie di banco di<br>
>> memoria… ho dei ricordi che non sono miei nella mia testa…” dolorante si<br>
>> alzò in piedi e si avvicinò ai simboli sulla parete. Con la mano disegnò<br>
>> parte del percorso scolpito aprendo nel pavimento una botola facendo<br>
>> fuoriuscire una dolce brezza calda. Amir e Paul si guardarono stupiti.<br>
>> Rezon si avvicinò alla botola e flettendo le ginocchia fece per sollevare<br>
>> il portello. Sotto di loro un profondo tunnel illuminato da luci e<br>
>> macchinari correvano sempre più in profondità verso il basso, tanto che non<br>
>> si vedeva la fine.<br>
>> “E questo cosa diavolo è?” disse Amir stupito estraendo il tricorder.<br>
>> “Intende le miglia e miglia di macchinari che attraversano il pianeta? Non<br>
>> ne ho idea. Ho solo una parola scolpita nella mente.. Kylyon”<br>
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