[Stml9] 3.08 - Suri - Morte di una nave
Elena Fuccelli
mf9115 a mclink.it
Lun 21 Lug 2014 19:49:49 CEST
Stavo aspettando coltellate, anche in considerazione della mia estrema
lentezza. Sto ricevendo invece carezze? :o)
On Mon, 21 Jul 2014 15:07:06 +0200
"Franco Carretti" <piotr_volkoff a mail.com> wrote:
> Ma la Curie era molto distante per evitare di essere rilevata
>(quindi si tratta di molti molti chilometri)... per questo hanno
>mandato la navetta invisibile... come c9è finita li in mezzo?
>è questo che non capisco. Però sono sicuro che
>rileggendo per bene tutto potrò capire meglio Sent: Monday,
Io un'idea ce l'ho. La mia idea riguarda la natura della nebulosa (che
ovviamente nebulosa non è e non è mai stata). Avrei voluto scriverla
in questo pezzo (rivelando anche il motivo della morte del tutarossa
sulla Curie esterna e di Thomas Pierce sulla Curie dentro la nebulosa,
che sono dovute allo stesso motivo), ma come avrete capito, non ce
l'ho fatta. Ho paura che tocchi a te, Franco... Se vuoi, ti mando le
mie elucubrazioni sul De Rerum Nebulosae (basate su un episodio di TOS
e tre episodi di Next Generation... non su VOY, se non in senso lato,
come sfondo generale).
Per inciso... Avrei voluto specificare che, nella mia idea, fra i
(pochi) superstiti della Curie-2 (quella DENTRO la nebulosa) ci sono
la dottoressa Luz Fuentes, Timeran Bhreel e l'ufficiale scientifico,
Brennon Boram Tynan. Non c'è Suri... Perché, nella mia idea, questo
avrebbe causato sensi di colpa molto forti nel personaggio di Enizia
(e quindi produrre una bella scena character oriented). Uff... Se non
fossi così lenta a scrivere... -_-
Ciao! :-D
Elena
--
Capitano Suri
USS Curie
Progetto Pytheas - Delta Quadrant
--
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>July 21, 2014 at 2:41 PM From: Maddalena <vampitrill a gmail.com> To:
>"Progetto Pytheas" <stml9 a gioco.net> Subject: Re: [Stml9] 3.08 - Suri
>- Morte di una nave Tra l9altro mi sa che tocca a te adesso XD
> Nella mia idea iniziale, poi Elena è andata un po9 avanti, ci
>sono due Curie adesso. Una dentro, che sta per saltare in aria, con
>la nostra dottora vedova. E una fuori, che ha preso qualche botta, ha
>un po9 di gente che sanguina in giro, ma in linea di massima è
>integra e abbastanza a posto. Maddy Il 21/07/2014 14:36, Franco
>Carretti ha scritto: Prima di tutto posso solo dire che il pezzo
>è magnifico... leggendolo si respira l9ansia e la paura
>dell9equipaggio. La Curie sul finale sembrava una bestia ferita a
>morte che cerca di resistere per permettere il salvataggio del suo
>equipaggio. Favoloso! Seconda cosa... io ancora non ho capito che
>sta succedendo :D Sent: Monday, July 21, 2014 at 12:08 AM From:
>"Elena Fuccelli" <mf9115 a mclink.it> To: "Progetto Pytheas"
><stml9 a gioco.net> Subject: [Stml9] 3.08 - Suri - Morte di una nave
> So di avervi fatto aspettare un tempo infinito. Per di più,
>mi sono trovata a scrivere effettivamente si e no la metà di
>quello che avevo pensato di scrivere... Uff... Mi infilo la corazza
>ed aspetto le coltellate. -----------------------------------
>[INIZIO TRASMISSIONE] ----------------------------------- USS Curie
>- Esterno nebulosa - Plancia di comando - 30 marzo 2393 - Ore 15.32
> Lo scienziato Trill sembrava perplesso più che preoccupato.
>Il fenomeno era decisamente al di fuori della sua esperienza.
>Presumibilmente dell9esperienza di chiunque. Non si comportava come
>una nebulosa, non aveva le caratteristiche di una nebulosa. In
>definitiva assomigliava soltanto ad una nebulosa. E ora che la
>osservava da vicino, neppure troppo. Ma qualunque altra descrizione,
>qualunque tentativo di incasellare il fenomeno, di interpretarlo
>sembrava inutile. Poteva essere la più grande scoperta
>scientifica del secolo. O la causa della loro distruzione. Insomma,
>una delle due. USS Curie 1 - Esterno nebulosa – Corridoio
>infermeria - 30 marzo 2393 - Ore 15.35 Il corridoio era ingombro di
>persone che andavano all9infermeria. Con tutti i feriti che c9erano
>stati – morti, anche? - i teletrasporti d9emergenza dovevano
>essere intasati, pensò Timeran Bhreel, incespicando alla luce
>intermittente dell9allarme. La ferita alla fronte le pulsava e non
>riusciva ad identificare nessuna delle sagome che intuiva intorno a
>sé. Il pavimento era cosparso delle impronte di stivali
>impresse in sangue che, sporco, scolorava nel bruno. Il suo sangue si
>stava mischiando agli altri, gocciolando dalla manica della tuta che
>ormai era intrisa. Anche la maglia dell9uomo della sicurezza che la
>stava sostenendo aveva l9odore del sangue. Il respiro dell9uomo si
>era fatto pesante, come se faticasse a respirare. Aveva una corta
>barba bionda ed occhi color ghiaccio, fissi di fronte a sé.
>*Devo ricordarmi... Devo ricordarmi di ringraziarlo. Io... Dovrei
>sapere chi è... Devo...* - pensò confusa la trill. La
>luce che proveniva dall9infermeria la distrasse e per poco non si
>scontrò con qualcuno che usciva di corsa. La stretta dell9uomo
>attorno alla sua vita la sostenne ancora, facendole valicare la
>soglia. Qualcuno le si parò di fronte, la accompagnò
>fino ad un lettino, la fece distendere. Intorno a lei, i bioletti
>erano tutti occupati. C9era confusione, ordini gridati da un capo
>all9altro, volti che si confondevano, corpi che si agitavano.
>“Timeran!” - la voce della dottoressa Fuentes si fece
>udire sopra il caos. La trill si girò, per guardare l9amica
>azionare i comandi del bioletto: “La ferita lacerocontusa alla
>fronte non è niente di grave.” - annunciò la
>dottoressa dopo un istante. “Allora me ne vado al mio alloggio
>- disse Timeran, facendo per alzarsi – Non posso tenere un
>bioletto occupato con tutti questi feriti” “Tu non vai da
>nessuna parte - replicò la dottoressa, estraendo una lampadina
>per esaminarle il fondo dell9occhio - Hai una lieve commozione
>cerebrale. E9 da tenere sotto controllo.” “Beh, almeno
>è una buona notizia” “Cosa? Avere una commozione
>cerebrale?” “No. Che sia lieve” - commentò
>Timeran, tornando a stendersi. Alle spalle di Luz c9era ancora l9uomo
>della sicurezza che l9aveva aiutata ad arrivare all9infermeria.
>“Grazie di tutto... Credo di essere in buone mani...” -
>iniziò la trill, ma si bloccò fissando l9uomo. Gli
>occhi blu ghiaccio sembravano essersi dilatati in uno sguardo perso e
>lontanissimo, mentre un cannello di sangue scuro iniziava a sgorgare
>dalle narici e dalle orecchie. Timeran lanciò un grido di
>avvertimento e Luz si voltò appena in tempo per vedere l9uomo
>dalla maglia rossa accasciarsi a terra senza un lamento. Luz
>buttò la lampadina. Timeran istintivamente l9afferrò al
>volo e si tirò a sedere per seguire i gesti della dottoressa
>che accorreva al corpo dell9uomo. Con l9aiuto di un assistente, Luz
>lo distese per iniziare ad esaminarlo con il tricorder medico. La
>trill le vide passare sul volto espressioni di sorpresa, sconcerto,
>confusione a mano a mano che proseguiva la lettura dell9esame medico.
>L9uomo a terra aveva gli occhi quasi fuori dalle orbite. Il collo si
>era gonfiato e sulle tempie si erano disegnate vene scure che
>parevano scoppiare dalla pelle. “Cosa gli sta
>succedendo?” - domandò Timeran. “Dobbiamo metterlo
>in stasi e subito!” - gridò la dottoressa Fuentes.
>L9assistente afferrò lo sventurato per le spalle. Con l9aiuto
>della dottoressa, l9uomo fu tirato su per essere disteso su una
>lettiga e trasportato nella parte più interna dell9infermeria.
>Timeran si protese per seguire il più possibile il percorso
>della lettiga. Si passò una mano sulle tempie. Lei aveva letto
>tutte le schede di entrambi gli equipaggi, più di una volta.
>Il volto di quell9uomo le era familiare. Sapeva di averlo già
>visto, ma... Perché non riusciva a ricordare chi fosse? USS
>Curie – Interno nebulosa – Plancia di comando - 30 marzo
>2393 - Ore 15.35 >"Capitano..." >La voce di Lorelai Jenkins
>interruppe Suri dal retro della plancia. Era poco più di un
>sussurro, ma >tutti si voltarono nella sua direzione. >"Capitano, il
>comandante Pierce è morto." “Morto!” - Timeran
>Bhreel si fece sfuggire un singulto. “Morto? - reagì
>Tynan - “Non è possibile!” Suri non emise suoni.
>Il volto del capitano era diventato una maschera, sotto al taglio che
>non aveva smesso di sanguinare. Montò verso la consolle
>tattica, da dove Lorelei Jenkins aveva parlato. L9ufficiale
>scientifico dopo un attimo di esitazione la imitò, per andare
>a fissare il corpo di Thomas Pierce da dietro le spalle del tattico.
>Sembrava che si fosse seduto a terra, stretto nello spazio tra la
>consolle tattica e quella di ingegneria, con un braccio sollevato a
>metà e l9altro schiacciato dal peso del corpo. Grumi scuri di
>sangue scendevano dal naso e dalle orecchie, ma la sua intera figura
>sembrava come bagnata dalla luce rossa dell9allarme. “Non
>è possibile!” - ripeté l9ufficiale scientifico -
>“L9ho visto in piedi, dopo che quella navetta ci era venuta
>addosso!” Fissò la Jenkins che scrollò le spalle:
>“Non so che cosa sia successo. Si, ho visto anche io il
>comandante Pierce in piedi, dopo il disastro. Non era ferito! Gli ho
>anche parlato... Gli ho detto qualcosa a proposito dei rapporti dalle
>sezioni colpite. E poi, mentre il capitano stava parlando con la
>Baffin sullo schermo centrale, l9ho visto cadere a terra. Mi sono
>chinata su di lui... Il tempo di vederlo sanguinare. Pochi secondi,
>ed è spirato.” Il capitano si girò verso Timeran:
>“Consigliere... Temo di dover affidare a lei il compito di
>informare la dottoressa Fuentes...” La trill abbassò lo
>sguardo. Suri continuò: “...E di chiederle quale dei
>suoi assistenti sarà in grado di effettuare rapidamente una
>completa autopsia sul corpo del comandante Pierce”
>“Cosa?” - Timeran quasi soffocò. “Mi rendo
>conto che sarà troppo difficile per la dottoressa effettuare
>una autopsia personalmente. Ma dobbiamo sapere... Sottolineo,
>dobbiamo... Che cosa ha causato la morte del comandante. Potrebbe
>essere la chiave per evitare altre morti” Le nostre morti,
>tradusse mentalmente Tynan. Si accorse, dall9espressione della trill,
>che il consigliere aveva fatto la stessa traduzione della frase del
>capitano. La trill fece per dire qualcosa, ma qualcosa la
>bloccò. Era un rumore, che si stava facendo strada attraverso
>le paratie. Dapprima, Tynan lo aveva confuso con il suono ossessivo
>dell9allarme, ma poi aveva cominciato a percepirlo. Era cupo,
>insolito, lontano da qualunque cosa avesse mai sentito in vita sua.
>Suri si precipitò al comunicatore: “Capitano a ingegnere
>capo! - gridò – Che sta succedendo? Vizzini,
>risponda!” “Le comunicazioni non funzionano! - Il rumore
>era più forte. Stava arrivando dai ponti inferiori, ed era
>sempre più vicino. Tynan si girò. Le paratie avevano
>iniziato ad oscillare lungo le linee di nervatura, ad oscillare.
>Sopra il rumore, si sentivano le grida degli uomini. La luce sulla
>plancia cadde, si riprese, tremolò di nuovo per essere
>sostituita dalle luci di emergenza. Le paratie si stavano deformando,
>il pavimento si piegava sotto i loro piedi. Lo squarcio profondo che
>la navetta Kazon aveva lasciato nella plancia si stava allargando a
>vista d9occhio, seguendo le linee della copertura, fino a mostrare lo
>spazio al di là del campo di forze. Tynan si rese conto che
>aria, pressione, gravità, tutte quelle cose che era abituato a
>dare per scontate e che per lui significavano vita o morte, si
>reggevano adesso solo con quel fragile campo di forze. Tynan si
>aggrappò alla consolle tattica, che miracolosamente era ancora
>attiva. Gli balzarono agli occhi i rapporti dalle sezioni:
>“Abbiamo espulso il nucleo! - urlò -
>“Integrità strutturale compromessa su tre ponti!”
>“Abbandonate la nave!” - gridò Suri. Una mano lo
>costrinse di forza a lasciare la presa sulla consolle, lo prese per
>le spalle, conducendolo via, verso il turboascensore: “Vieni
>via!” - capì che era la Jenkins che lo stava
>trascinando. incespicò in un corpo, si riprese, rendendosi
>conto che era Thomas Pierce, ma non poteva fare più niente per
>lui. Il campo di forze stava cedendo. C9era qualcuno vicino,
>riconobbe alle luci di emergenza Timeran Bhreel, l9afferrò a
>sua volta, in una catena che doveva arrivare al turboascensore prima
>che i campi di forze d9emergenza sigillassero la zona che stava
>cedendo. La Jenkins lo spinse dentro. Le porte del turboascensore si
>stavano chiudendo. Timeran era con loro, ma attraverso lo stretto
>spiraglio Tynan vide con orrore le sagome di quelli che non potevano
>arrivare in tempo. USS Baffin – Interno nebulosa –
>Plancia di comando - 30 marzo 2393 - Ore 15.36 “Capitano! -
>Piotr Volkoff alzò la voce, senza curarsi di non apparire in
>ansia – Sto rilevando irregolarità nell9emissione
>energetica della Curie... Credo che abbiano appena espulso il
>nucleo!” “Come? - Le antenne di Enizia scattarono verso
>lo schermo – Apra un canale!” Volkoff scosse la testa:
>“Ci ho già provato. Nessuna risposta. O le comunicazioni
>non funzionano più o non sono più in grado di
>rispondere.” “Capitano, ho delle letture della Curie.
>Forti esplosioni su tutti i ponti. Temo che il comandante abbia
>ragione: hanno espulso il nucleo– intervenne Samak. Il volto
>della vulcaniana era impassibile come al solito, ma Volkoff avrebbe
>giurato di avere sentito un tremito nella voce della donna. Enizia
>corse alla propria poltrona per premere il comunicatore:
>“Enizia a comandante Brown! Risponda, comandante!” =^=
>Qui Brown. =^= “Dobbiamo arrivare alla Curie, subito!”
>=^=Possiamo contare al massimo su mezzo impulso, capitano... E non a
>lungo!=^= “Regga più che può, comandante”
>Si girò verso il timoniere: “Ha sentito? Mezzo
>impulso!” “Si, signore!” Volkoff tornò a
>chinare lo sguardo sui propri monitor. Il pulviscolo della nebulosa
>impediva di avere una chiara visuale della Curie, ma le letture
>dicevano che la nave federale stava perdendo integrità
>strutturale. Calcolò che ci sarebbero voluti almeno altri
>cinque/sette minuti prima di arrivare all9altra nave. * Troppi! * -
>pensò. Uno sguardo circolare gli disse che tutti, lì,
>sulla plancia avevano fatto lo stesso conto. “Fra quanto saremo
>a portata di teletrasporto?” - domandò il capitano.
>“Quattro minuti e... Ventotto secondi in questo momento”
>- rispose Samak. Tornò a premere sul comunicatore:
>“Enizia a Comandante Brown” - chiamò. =^=
>Capitano, giuro che sto facendo tutto il possibile! =^= “Ho
>bisogno di sapere se abbiamo energia per i teletrasporti d9emergenza.
>” =^= Posso deviare parte dell9energia del mantenimento alla
>sala teletrasporto, ma non possiamo fare più di una dozzina di
>teletrasporti contemporanei =^= “Sprema tutto quello che
>può dai motori, comandante! Enizia, chiudo!” Tre minuti.
>Samak spezzò il silenzio. “Credo di riuscire ad avere
>una visuale della Curie sui sensori” - disse. “Sullo
>schermo” - ordino9 il capitano. La Curie era sospesa come in
>una sorta di nebbia. In alcuni punti, il pulviscolo era più
>fitto e sembrava avvolgere la nave in un batuffolo stranamente
>colorato. Due minuti. La nave scomparve, riapparve, scomparve di
>nuovo. Il pulviscolo vicino alle gondole aveva assunto una
>colorazione rossastra, riflettente. Mentre fissava lo schermo,
>Volkoff si rese conto che le gondole stavano cedendo plasma.
>“Pochi secondi... - mormorò Volkoff – Pochi
>secondi ancora!” Ora si vedeva più chiaramente. La
>sezione a disco era stata trapassata più volte e attraverso le
>ferite perdeva gas, materiale, forse anche uomini. Piotr provò
>una stretta al cuore, ma non aveva tempo di pensarci, in quel
>momento. Controllò i circuiti dei teletrasporti, cancellando
>con un gesto un paio di subroutine che avrebbero rallentato l9arrivo
>dell9equipaggio dall9altra nave. “Siamo a portata di trasporto,
>capitano!” “Capitano a sala teletrasporto: agganciate
>quante più persone possibile!” =^= Si, signore =^=
>Volkoff si rese conto di stare trattenendo il respiro. Lasciò
>andare l9aria, si riempì di nuovo i polmoni, prima che
>arrivasse una segnalazione dalla sala teletrasporto: “Abbiamo a
>bordo i primi membri dell9equipaggio, signore!” - disse
>Volkoff. “Dica alla sezione di continuare a trasportare
>l9equipaggio a getto continuo” “Già fatto,
>signore” Sullo schermo, una delle gondole si staccò
>dalla nave, subito seguita dall9altra. Le luci di emergenza si
>spensero, facendo piombare il relitto nell9oscurità. Senza
>più energia, la Curie era condannata, non c9era altro modo per
>definirla. Si sarebbe aspettato che la nave esplodesse in una vampa
>di fuoco. No: niente di tutto questo. Era come se la Curie si stesse
>disgregando, smontandosi pezzo a pezzo per riunirsi alla nebulosa di
>cui ormai avrebbe fatto parte, lei ed i corpi immobili delle persone
>che in lei avevano trovato la morte. Sul suo monitor, il numero
>relativo ai segni vitali provenienti dal relitto brillarono ancora
>per un secondo, poi si spensero. Non c9era più nessuno di
>vivo, laggiù. ----------------------------------- FINE
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