[Stml9] - Samak - 3.11 - Nemici inaspettati
Tenente Samak
ten.samak a gmail.com
Lun 8 Set 2014 12:39:14 CEST
ahhahahahaha
E io che pensavo di averla semplificata!!
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Comandante Samak
Ufficiale Tattico Capo
USS Baffin
Progetto Pythaes - Delta Quadrant
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Email: ten.samak a gmail.com
Sype: dolcevoloo
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Il 08 settembre 2014 09:37, Franco Carretti <francocarretti a mail.com>
ha scritto:
> Bel pezzo... è bello vedere che c'è verso complicare la cosa ancora di più
> :D
>
> Brava
>
> Sent: Saturday, September 06, 2014 at 12:13 PM
> From: "Tenente Samak" <ten.samak a gmail.com>
> To: STML9 <stml9 a gioco.net>
> Subject: [Stml9] - Samak - 3.11 - Nemici inaspettati
> Ecco il mio brano...non ne sono molto soddisfatta, ma spero comunque
> che vi piaccia!
> Sotto con i commenti!!
>
> Ileana
>
> __________________________________________________________________
>
> USS Baffin – Sala Riunioni 1 - 30 marzo 2393 – Ore 20.00
>
> Dopo pochissimi minuti da quando i Enizia e Suri erano tornate sulle
> rispettive navi, fu indetta dalla prima una riunione a bordo della
> Baffin per fare il punto della situazione e per chiarire a tutti gli
> ufficiali quello che i due capitani avevano scoperto.
>
> Prese la parola per prima il Capitano Suri, la quale dove aver
> incrociato lo sguardo incerto dei sui ufficiali decise di spiegare
> tutto l’accaduto: “Insomma, pare proprio che nel futuro la razza Borg
> sia entrata a far parte della Federazione. Capisco che questo possa
> sembrare strano, ma fino a prova contraria è la realtà dei fatti.
> Quella strana nebulosa in cui ci siamo imbattuti non era un fenomeno
> naturale ma un loro esperimento mal riuscito…” – mentre Suri
> descriveva il loro incontro con quella gente del futuro, parte degli
> ufficiali, Volkoff e Pierce più di tutti, erano visibilmente
> preoccupati e contrariati da questa alleanza.
>
> “Signori, anche a me questo futuro non piace per nulla – prese la
> parola Enizia – e devo dire che il loro Capitano non mi ispira
> assolutamente fiducia, ma purtroppo le cose stanno e saranno così.
> Adesso la nostra missione è quella di iniettare un composto, chiamato
> ‘Fattore Isilya’, nel nucleo a curvatura sia in questo tempo e nel
> nostro passato…e per poterlo fare contemporaneamente come ci hanno
> chiesto, dovremo separarci: la Curie rimarrà in questo presente e la
> Baffin tornerà indietro. Sarà una missione molto dura e delicata.”
>
> “Signori, io non voglio assolutamente mettere in dubbio questa
> decisione ma, accettare così quasi ad occhi chiusi questa proposta non
> mi sembra davvero una scelta saggia! - Esclamò quasi gridando il capo
> della sicurezza della Baffin – Maledizione, ci stiamo fidando di un
> gruppo di Borg e di un Trill che non sappiamo neanche chi sia, mi
> dispiace ma questa volta proprio non capisco e non condivido quello
> che stiamo per fare!” Volkoff era visibilmente agitato, la cosa di
> separare le due navi e di spargerle nello spazio tempo con quella
> leggerezza davvero non gli piaceva.
>
> “Tenente – parlò Suri molto duramente – lei non ha il dovere di
> condividere le nostre decisioni, lei deve solo rispettare gli ordini
> che gli vengono impartiti.”
>
> A questa frase, l’ufficiale quasi avrebbe voluto alzarsi e andare via
> da quella stanza, ma non lo fece… Enizia invece lanciò un’occhiataccia
> a Suri, stava quasi per parlare e ricordarle di occuparsi solo dei
> suoi uomini, ma neanche lei lo fece. Non era il caso di scatenare una
> rissa in quel momento così delicato.
>
> “Signor Vizzini – riprese la Vulcaniana – tra quanto saranno complete
> le riparazioni alla nave?”
>
> Vizzini riferì che le riparazioni erano quasi complete e che nel giro
> di 30 ore la nave sarebbe stata pronta a ripartire. Brown confermò gli
> stessi tempi per le riparazioni sulla Baffin.
>
> “Se non sbaglio, il Capitano Lumex ha detto che loro saranno pronti a
> partire solo tra tre giorni, - prese la parola Tynan – potremmo
> approfittare di questo vantaggio per condurre delle analisi più
> approfondite, magari su questo Fattore Isilya che dovremmo iniettare
> nei nuclei…” e Samak fece notare che la Baffin aveva a disposizione
> anche dei dati sulla nebulosa che erano stati raccolti in precedenza e
> che sarebbe stato meglio analizzare prima di procedere.
>
> La riunione stava quasi per volgere al termine quando l’ufficiale
> medico espose il suo grosso dubbio nei riguardi della missione.
> Secondo quanto esposto dal Dottor Fuentes, se avessero completato la
> missione con successo, i membri dell’equipaggio salvati dalla Curie
> andata in pezzi sarebbero scomparsi. Quelle erano persone vive e
> vegete, anche se doppioni: Luz li aveva analizzati con attenzione ed
> erano proprio esseri umani in carne ed ossa con lo stesso diritto alla
> vita di tutti gli altri. Nessuno ci stava pensando a loro…
>
> “Parlerò con Lumex di questa implicazione, dottoressa, - intervenne
> Enizia – onestamente non so ancora bene come sia stato possibile lo
> sdoppiamento della Curie, appena avremo dati più certi ne
> riparleremo.”
>
> Di certo per la dottoressa questa risposta frettolosa ed inconcludente
> non era sufficiente, ma del resto, così era e in quel momento nessuno
> aveva le idee molto chiare di quello che era successo e di quello che
> avrebbero dovuto fare. Quindi si accontentò.
>
> Dopo qualche istante di silenzio, era ormai evidente che ognuno di
> loro avesse espresso i propri dubbi e che alla fine nessuno si fosse
> davvero convinto…
>
> “Bene, ci siamo detti tutto – concluse quindi il Capitano Enizia –
> adesso andate a riposarvi, sarà necessario avervi tutti ben vigili,
> non voglio un equipaggio stanco!”
>
> A queste parole, tutti gli ufficiali un po’ alla volta si alzarono ed
> andarono verso le loro stanze…in silenzio.
>
>
>
> USS Baffin – Alloggio del Tenente Samak - 31 marzo 2393 – Ore 2.00
>
> Samak aveva davvero bisogno di rilassarsi, e da vulcaniana che era,
> l’unico buon modo per farlo era quello di meditare. In poco tempo il
> suo alloggio si era riempito di candele accese che regalavano a
> quell’ambiente un’atmosfera molto rilassante. A lei piacevano
> particolarmente quelle di colore blue, facevano una luce particolare
> pensava, che l’aiutavano a meditare meglio. A gambe incrociate, in
> pochissimi istanti Samak sprofondò nella sua anima.
>
> Erano passate tre ore quando la Vulcaniana riprese coscienza di sé:
> erano quasi le 6 di mattina ed il suo turno in plancia sarebbe
> cominciato solo alle 7.30. Decise quindi di farsi una bella doccia
> sonica e di andare in sala mensa per una colazione e per leggere: a
> quell’ora quella sala era quasi del tutto infrequentata, avrebbe avuto
> la possibilità di starsene tranquilla e senza distrazioni.
>
>
>
> USS Baffin – Hangar 2 – Contemporaneamente
>
> Tutti i sopravvissuti della seconda Curie erano stati alloggiati nell’
> hangar 2, la quale era stata allestita ad infermeria per poter
> permettere al personale medico della Baffin di prestare le cure
> necessarie a quei poveri uomini. C’erano diversi feriti gravi, ma
> nessuno di loro era in pericolo di vita. Di sicuro il loro morale era
> a terra: erano tutti molto scossi per l’accaduto, una donna in
> uniforme scientifica era raggomitolata nel suo letto e si lamentava di
> continuo, un ufficiale sulla quarantina, umano, batteva i pugni sulla
> porta e chiedeva di essere portato dal capitano.
>
> L’infermiera di turno della Baffin stava completando il suo giro di
> analisi sui pazienti allettati quando esausta, disse alla donna che
> stava visitando in quel momento “Siete tutti sotto shock, il dottore
> avrebbe fatto meglio a prescrivervi una bella dose di calmante”.
>
> “Ha ragione dottoressa…” si sentì rispondere con una flebile voce.
> Quello era il primo paziente che aveva la mente abbastanza lucida da
> poter intraprendere una conversazione, era un guardiamarina abbastanza
> giovane, probabilmente alla sua prima missione: una bella donna di
> colore che era di turno in sala macchine al momento dell’esplosione.
> Dopo qualche secondo di esitazione continuò a parlare: “nessuno tra
> noi è riuscito a capire cos’è successo prima, è stato così,
> all’improvviso… e adesso stanno tutti impazzendo.”
>
> “Beh – prese la parola l’infermiera della Baffin – per quello che ne
> so io la Curie doveva essere fuori da quella specie di nebulosa a
> cercare di non farsi attaccare dai Kazon, quando ne è stata
> inghiottita... non è andata forse così?” In realtà all’infermiera non
> interessava davvero la risposta che le avrebbe dato quella donna, che
> nel frattempo aveva scoperto si chiamasse Janet, voleva solo farla
> parlare un po’ per tenerle compagnia e per cercare di capire se almeno
> qualcuna tra quelle trenta persone avesse ancora la mente lucida e
> salda.
>
> “Infermiera, non credo proprio che le cose sia davvero andate così, la
> Curie stava viaggiando a curvatura 1.5 ed eravamo diretti in missione
> di ricognizione su un pianeta dell’ammasso di Mate. Non so bene cosa
> sia successo, ma ad un certo punto sono iniziate delle esplosioni e il
> Capitano Tynan ci ha ordinato di evacuare la sala macchine. Poi credo
> di aver perso i sensi e mi sono risvegliata qua su questo letto…”
>
> *Si come no…* pensò l’infermiera scuotendo la testa con una piccola
> smorfia di disappunto
>
> “Non mi crede neanche lei, vero? – continuò la ragazza – ho detto la
> stessa cosa ad un ufficiale che è venuto qua a farci qualche domanda,
> e…”
>
> A quel punto l’infermiera sorrise e disse: “Non è che non le credo
> Janet, ma penso che lei adesso dovrebbe solo farsi una bella dormita.
> Avete tutti bisogno di riposare, i vostri rapporti sull’accaduto li
> farete domattina.” Le diede così un blando sedativo ed andò via da
> quell’ospedale.
>
> “Janet, ma cosa diavolo ci è successo?!?” disse un ufficiale che aveva
> il letto a fianco a quello del Guardiamarina e che aveva sentito tutta
> la conversazione… “Non lo so Marc, davvero non lo so…” e si addormentò
> dopo poco.
>
>
>
> USS Baffin – Sala mensa - 31 marzo 2393 – Ore 6:50
>
> Samak stava tranquillamente leggendo il suo libro seduta ad un
> tavolino appartato in quella stanza che via via si iniziava a popolare
> di ufficiali appena svegli. Fortunatamente non c’era ancora
> confusione…
>
> Tutt’a un tratto le si alzò il sopracciglio e la sua mente iniziò ad
> analizzare dettagli su dettagli riguardo alla situazione che stavano
> vivendo: c’era qualcosa che davvero non le tornava… aveva avuto
> un’intuizione? No, il suo era solo il frutto di un ragionamento
> logico. Subito toccò il comunicatore:
>
> =^= Samak a Capitano Enizia =^=
>
> Il Capitano si era appena svegliato e stava per entrare sotto la
> doccia… =^=Buongiorno Tenente, ha riposato bene? =^= rispose con un
> tono quasi sarcastico sapendo che la Vulcaniana in realtà non aveva
> affatto dormito durante la notte.
>
> =^= Sì Capitano, grazie. Le vorrei parlare di una questione piuttosto
> urgente Capitano. =^=
>
> =^= Va bene Tenente, ci vediamo nel mio ufficio un quarto d’ora prima
> dell’inizio del turno in Plancia. Chiudo. =^=
>
>
>
> USS Baffin – Ufficio del Capitano - 31 marzo 2393 – Ore 7:15
>
> Quando il Tenente Vulcaniano arrivò nello studio del Capitano, questa
> era già operativa da parecchio e stava studiando alcuni rapporti sullo
> stato delle riparazioni e sulle condizioni di salute dei trenta membri
> dell’equipaggio della Curie andata distrutta.
>
> “Bene Samak, mi dica cos’è successo. Leggendo i rapporti che mi sono
> arrivati mi pare che sia tutto nella norma… “
>
> “Capitano, onestamente io non credo che, seppur in un futuro molto
> remoto, i Borg possano essere alleati della Federazione e…”
>
> A questa frase Enizia sgranò gli occhi e disse con aria seccata:
> “Signor Samak, non immaginavo che anche lei si facesse prendere da
> questa diffidenza razziale. La potrei capire da qualunque altro
> ufficiale, ma non da lei…”
>
> “Capitano, non si tratta di intolleranza o razzismo o diffidenza –
> rispose Samak visibilmente contrariata – i Vulcaniani non provano
> certe emozioni. Si tratta solo di logica. Qua abbiamo un cubo Borg che
> si dice faccia parte della Federazione, cosa molto improbabile.
> Abbiamo dei membri di una Curie ormai distrutta, doppioni esatti dei
> rispettivi uomini sulla nostra Curie che riferiscono che il loro
> Capitano fosse stato Tynan, avrà letto anche lei i loro rapporti…le
> loro vite non sembrano affatto simili a quelle che invece avrebbero
> dovuto avere, ed anche i loro caratteri sembrano diversi di quelli che
> noi conosciamo.”
>
> Mentre Samak parlava, Enizia sembrava sempre più convinta delle parole
> che stava ascoltando.
>
> “Tenente, mi sta dicendo che secondo lei siamo saltati in un’altra
> dimensione invece che nel futuro?”
>
> “Esattamente Capitano, questo spiegherebbe molte più cose: l’alleanza
> strana con i Borg, i rapporti dei superstiti, potrebbe anche essere
> che in qualche modo i Kazon abbiano scoperto il varco, e stanno
> cercando di oltrepassarlo. Certo, senza dati certi il salto
> dimensionale è solo più plausibile rispetto al salto temporale, ma ne
> dobbiamo essere certi perché in questo caso, il nostro fattore Isilya
> potrebbe essere qualunque cosa, anche un’arma…”
>
>
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