[Stml9] [4.04 - Bhreel - Scomparsi]
Maddalena
vampitrill a gmail.com
Lun 2 Mar 2015 13:34:14 CET
Ecco qua, ho cercato di non metterci tempi biblici.
Sto seguendo un'idea precisa e ho cercato di dare qualche indizio, ma
naturalmente dipenderà da chi scrive dopo.
Spero vi piaccia,
Maddy
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*Quarto Pianeta del sistema solare Sa’G – 11 Gennaio 2395 – 03.37*
La luce era vivida, abbagliante, accecante.
Riusciva a percepirla anche dietro le palpebre chiuse, come se qualcuno
le stesse puntando in faccia la luce di un intero sole. Le faceva dolere
gli occhi.
Cercò di voltare la testa. Il dolore nauseante che aveva provato era
scomparso ma i suoi arti sembravano pesare il triplo del normale.
Percepiva il freddo del metallo su cui era disteso il suo corpo, la
morbidezza della coperta che la avvolgeva, stringendola da ogni lato.
Cercò di voltare la testa per sottrarsi a quella luce che sembrava
volerle trapanare il cervello, ma il suo gesto non ebbe alcun risultato.
Il panico si fece largo nella nebbia dello stordimento ma non raggiunse
il livello che si sarebbe aspettata. Si rendeva conto che la
consapevolezza di essere in un luogo sconosciuto e in condizioni fisiche
quanto meno precarie avrebbe dovuto suscitare in lei una reazione un po'
più violentadel vago senso di paura mista a curiosità che stava
provando. Un po' più appropriata.
Ma al momento attuale, quella sembrava l'unica reazione disponibile.
Si chiese vagamente se avesse avuto un incidente. Forse il tizio della
stiva di carico le aveva sparato, alla fine.
No, erano passati anni. Non poteva essere lui.
Perchè mai ci stava pensando ora.
Si sentiva come se qualcuno l'avesse picchiata con una mazza, per cui
forse un membro del suo gruppo l'aveva colpita. Non che avessero armi
sofisticate al campo, ma un bastone avrebbero potuto brandirlo anche
nello stato regredito in cui si trovavano.
Per un attimo la sua mente inseguì un pensiero riguardante il fascino
dello studio antropologico che avrebbe potuto ricavarne. Ma le sfuggì
subito, come un pesciolino da una rete a maglie troppo larghe. E poi il
punto su cui avrebbe dovuto concentrarsi era dove si trovava lei.
Ma dove si trovava lei?
Qualcosa le sfiorò il braccio. L'istinto fu quello di ritrarsi, ma il
suo sforzo ebbe lo stesso deprimente risultato del tentativo di voltare
la testa. Una nuova ondata di panico, legato questa volta ad un pensiero
terrorizzante, profondo e radicato in lei di cose striscianti.
"Stia calma... come si sente?"
Una voce la raggiunse, facendo breccia nella nebbia che le avviluppava
il cervello.
"Riesce a muoversi? Ad aprire gli occhi?"
La voce non era minacciosa, ma aveva un che di strano che non riusciva a
identificare. Pareva quasi asessuata.
"Io... cosa?" domandò, la voce gracchiante e rasposa. Parlare le costava
uno sforzo maggiore di quello che avrebbe dovuto.
"Riesce ad aprire gli occhi?" riprese la voce
Timeran li aprì.
*USS Baffin - Plancia -**11 Gennaio 2395 – 03.44*
Enizia aggrottò le sopracciglia e mosse lievemente le antenne. Non
mostrò il disappunto che aveva provato al rapporto del suo ufficiale
scientifico e, vista la situazione, fu uno sforzo encomiabile.
"Com'è possibile? Da qualche parte deve essere..."
"In verità, ci sono molte spiegazioni, Capitano, " cominciò Sorin con
noiosa e piatta precisione vulcaniana.
"Se il consigliere Brheel si trovasse in un luogo schermato ai nostri
sensori, come un giacimento di minerale o una grotta collocata in
profondità nel sottosuolo, non potremmo rilevare i suoi segni vitali. Lo
stesso accadrebbe se il consigliere disponesse di un congegno
appositamente progettato o si trovasse in una zona ad alte emissioni
elettromagnetiche."
L'andoriana si voltò nella sua direzione, le braccia incrociate al petto
e un espressione talmente scettica in volto che tutti in plancia, tranne
Sorin e Samak, intuirono che la domanda successiva non avrebbe richiesto
alcuna risposta.
"E quante possibilità ci sono che laggiù abbiano un dispositivo del
genere?"
"Tenuto conto della situazione, direi che le probabilità sono
approssimativamente stimabili..."
Il capitano alzò una mano, fermando la precisa esposizione che certo
sarebbe seguita.
"Naturalmente se il consigliere fosse morta, non rileveremmo i suoi
segni vitali."
"No, Capitano."
La situazione stava prendendo una piega che non le piaceva. Tornò con lo
sguardo al visore principale che mostrava l'amena località di vacanza
prescelta dall'equipaggio ruotare lentamente sotto di loro. Località di
vacanza che si era appena inghiottita il loro consigliere.
Per quello che ne sapevano, poteva essersi persa, essere inciampate in
una radice e aver battuto la testa su un maledetto sasso, oppure essere
stata divorata da qualcosa di zannuto e con più zampe di quel che
sarebbe auspicabile.
Una tranquilla vacanza. Certo.
"Samak, non appena i canali di comunicazione tornano utilizzabili, ho
bisogno di parlare con la squadra di sbarco."
* O, almeno, con quelli di loro che sono ancora in grado di rispondermi. *
*Quarto Pianeta del sistema solare Sa’G – 11 Gennaio 2395 – 03.48*
La corsa attraverso il bosco all'inseguimento della creatura era stata
un incubo, almeno per quanto lo riguardava. Tynan aveva ovviamente
praticato l'attività sportiva obbligatoria richiesta durante il periodo
accademico e possedeva in corpo più in forma della maggior parte dei
civili ma non era abituato a percorrere al galoppo un intrico di alberi
e sottobosco, specialmente con una tuta ambientale dalla dubbia comodità
indosso.
Per tutto il tempo non aveva fatto altro che arrancare tra la
vegetazione, tentando di tenere il passo e di non perdere nulla di ciò
che aveva intorno e inciampando in una quantità impensabile di ostacoli
tra cui pietre, radici, felci, rampicanti e i suoi stessi piedi.
Ora si trovava piegato sulle ginocchia al margine della radura, tentando
di imparare di nuovo a respirare.
Volkoff dal canto suo, sembrava muoversi con agilità e scioltezza anche
in quell'ambiente ostile. Nonostante la mole non trascurabile non aveva
nemmeno il fiatone. Fresco come una rosa, sembrava appena sceso dal letto.
* Ha le rotelle sotto i piedi?*
Il trill alzò lo sguardo e la lieve invidia mista a stupore che aveva
provato nei confronti del collega lasciò il passo alla curiosità.
La creatura era in piedi, se così si poteva definire la sua postura,
immobile nella luce fioca e diffusa dell'ampia radura in cui li aveva
condotti. I contorni della sua figura erano mutevoli, ondeggianti, come
se le minuscole entità che la componevano stessero riassestando la
propria posizione. Un occhio meno scientifico del suo avrebbe temuto
un'improvvisa ricomparsa della propria cena, a quella vista.
Il trill ne era affascinato.
La creatura si teneva rivolta verso le strutture che campeggiavano al
centro dello spiazzo.
La poca luce presente si rifletteva sulla loro superficie, rivelandone
la natura metallica. Avevano l'aspetto dei potenziatori di teletrasporto
che la Flotta Stellare utilizza abitualmente. Tubi lunghi e sottili
dotati di una base d'appoggio o di un treppiede. Ma erano alti quasi il
doppio ed emanavano dalla sommità una delicata luce rossastra.
"E quelli che diavolo sono?"
La voce di Volkoff strappò Tyanan dai propri pensieri. Il tono non era
particolarmente allarmato ma era chiaro, almeno per il russo, che la
situazione era radicalmente cambiata dopo quella scoperta.
Non si trattava più solo di recuperare ufficiali della flotta intenti a
scorrazzare per la foresta in tenute sconvenientemente succinte o di
studiare piccoli emettitori radio con le zampe e la passione per il
mimo. Su quel pianeta c'era anche qualche altro fattore in gioco.
Qualcosa di enormemente più complesso e potenzialmente molto più pericoloso.
"Strutture artificiali di qualche genere. Mi domando perchè ce le abbia
mostrate."
Tynan sembrava prevedibilmente eccitato da quella scoperta. Quando fece
qualche passo avanti, estraendo il tricorder, Volkoff tese un braccio.
"Rimanga a distanza. Può analizzare quelle cose da qui?"
"Ci sto provando."
Il russo osservò il collega concentrarsi sul tricorder, ma non perse di
vista la creatura che non pareva più così desiderosa di avvicinarsi. Il
brulicare delle entità che la componevano era aumentato gradualmente
durante il percorso verso la radura ed era diventato sufficientemente
disgustoso da non prospettare nulla di buono. Per nessuno.
"La struttura esterna sembra essere composta da un qualche genere di
lega simile al duranio. Non riesco a scansionare l'interno. Sembra sia
schermata."
"Sembra complessa per essere stata costruita da quelle cosette..."il
russo piegò il capo verso la creatura comporta di ragni, indicandola al
collega.
"Sì. Inoltre emette un qualche genere di segnale di disturbo. Il raggio
e molto limitato e non sembra influire sui nostri apparecchi."
"E allora su cosa?"
Tynan alzò gli occhi sul capo della sicurezza, le sopracciglia
aggrottate dietro la maschera della tuta.
"Non saprei, forse..."
=^= Enizia a Vokoff =^=
=^= Qui Volkoff. =^=
La voce di Enizia, proveniente dal comunicatore era bassa e distorta, ma
comprensibile.
=^= Tenente, state bene? Abbiamo avuto parecchie difficoltà a
contattarvi nell'ultima mezz'ora. =^=
Volkoff e Tynan si scambiarono un'occhiata.
=^= Stiamo bene, Capitano. Sono accadute alcune cose che di certo
troverà interessanti. Ma non abbiamo ancora trovato il consigliere
Bhreel. =^=
=^= E' questo il punto, tenente. Non la troviamo neanche noi. =^=
-------------- parte successiva --------------
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