[Stml9] [4.04 - Bhreel - Scomparsi]

Maddalena vampitrill a gmail.com
Lun 2 Mar 2015 21:36:34 CET


Oddio, potrebbe essere... poverella...
SuperVolkoff, salvala tu!



Il 02/03/2015 21:31, Luigi Fantin ha scritto:
> ciao ciao piccola trillina... bye bye...
>
> è chiaramente finita sul tavolo di qualche sala operatoria dove fanno 
> esperimenti sugli alieni.
>
> brava, bel brano :-)
>
> GG
>
> Il giorno 2 marzo 2015 17:31, Luigi Fantin 
> <alan.brown.pytheas a gmail.com <mailto:alan.brown.pytheas a gmail.com>> 
> ha scritto:
>
>     scusatemi, oggi mi hanno pregato di lavorare.
>     leggo stasera.
>
>     baci
>     GG
>
>     Il giorno 2 marzo 2015 16:56, Lt. Cmdr. Brennon Boram Taynan
>     <brennonboramtayan a gmail.com <mailto:brennonboramtayan a gmail.com>>
>     ha scritto:
>
>         Mi accodo ai complimenti ^_^ Brava!
>
>
>         On 02/03/15 14:47, Monica Miodini wrote:
>
>             secondo me l'ha vista scorrazzare tutta ignuda per la
>             foresta e se n'è innamorato e la vuole sposare!!
>             ;-)
>             brava maddy
>             Monica
>
>             ________________________________
>
>                 Date: Mon, 2 Mar 2015 14:11:35 +0100
>                 From: vampitrill a gmail.com <mailto:vampitrill a gmail.com>
>                 To: stml9 a gioco.net <mailto:stml9 a gioco.net>
>                 Subject: Re: [Stml9] [4.04 - Bhreel - Scomparsi]
>
>                 Volkoff è superman! E' il nostro eroe.
>                 Non necessariamente... potrebbe essere anche sul
>                 pianate. Non si sa poi
>                 se chi le parla voglia ammazzarla o salvarla.
>                 Cioè io ho un'idea... ma lascio a chi viene dopo.
>
>                 Maddy
>
>                 Il 02/03/2015 14:03, Franco Carretti ha scritto:
>                 Ottimo pezzo, mi piace.
>                 Volkoff sembra sempre più superman :D
>                 Quindi ricapitolando qualcuno l'ha teletrasportata via?
>
>
>                 Sent: Monday, March 02, 2015 at 1:34 PM
>                 From: Maddalena <vampitrill a gmail.com
>                 <mailto:vampitrill a gmail.com>><mailto:vampitrill a gmail.com
>                 <mailto:vampitrill a gmail.com>>
>                 To: "Progetto Pytheas" <stml9 a gioco.net
>                 <mailto:stml9 a gioco.net>><mailto:stml9 a gioco.net
>                 <mailto:stml9 a gioco.net>>
>                 Subject: [Stml9] [4.04 - Bhreel - Scomparsi]
>                 Ecco qua, ho cercato di non metterci tempi biblici.
>                 Sto seguendo un'idea precisa e ho cercato di dare
>                 qualche indizio, ma
>                 naturalmente dipenderà da chi scrive dopo.
>
>                 Spero vi piaccia,
>                 Maddy
>
>                 ------------------------------------
>
>                 Quarto Pianeta del sistema solare Sa’G – 11 Gennaio
>                 2395 – 03.37
>
>
>
>                 La luce era vivida, abbagliante, accecante.
>
>                 Riusciva a percepirla anche dietro le palpebre chiuse,
>                 come se qualcuno
>                 le stesse puntando in faccia la luce di un intero
>                 sole. Le faceva
>                 dolere gli occhi.
>
>                 Cercò di voltare la testa. Il dolore nauseante che
>                 aveva provato era
>                 scomparso ma i suoi arti sembravano pesare il triplo
>                 del normale.
>                 Percepiva il freddo del metallo su cui era disteso il
>                 suo corpo, la
>                 morbidezza della coperta che la avvolgeva,
>                 stringendola da ogni lato.
>
>                 Cercò di voltare la testa per sottrarsi a quella luce
>                 che sembrava
>                 volerle trapanare il cervello, ma il suo gesto non
>                 ebbe alcun
>                 risultato.
>
>                 Il panico si fece largo nella nebbia dello stordimento
>                 ma non raggiunse
>                 il livello che si sarebbe aspettata. Si rendeva conto
>                 che la
>                 consapevolezza di essere in un luogo sconosciuto e in
>                 condizioni
>                 fisiche quanto meno precarie avrebbe dovuto suscitare
>                 in lei una
>                 reazione un po' più violenta del vago senso di paura
>                 mista a curiosità
>                 che stava provando. Un po' più appropriata.
>
>                 Ma al momento attuale, quella sembrava l'unica
>                 reazione disponibile.
>
>                 Si chiese vagamente se avesse avuto un incidente.
>                 Forse il tizio della
>                 stiva di carico le aveva sparato, alla fine.
>
>                 No, erano passati anni. Non poteva essere lui.
>
>                 Perchè mai ci stava pensando ora.
>
>                 Si sentiva come se qualcuno l'avesse picchiata con una
>                 mazza, per cui
>                 forse un membro del suo gruppo l'aveva colpita. Non
>                 che avessero armi
>                 sofisticate al campo, ma un bastone avrebbero potuto
>                 brandirlo anche
>                 nello stato regredito in cui si trovavano.
>
>                 Per un attimo la sua mente inseguì un pensiero
>                 riguardante il fascino
>                 dello studio antropologico che avrebbe potuto
>                 ricavarne. Ma le sfuggì
>                 subito, come un pesciolino da una rete a maglie troppo
>                 larghe. E poi il
>                 punto su cui avrebbe dovuto concentrarsi era dove si
>                 trovava lei.
>
>                 Ma dove si trovava lei?
>
>                 Qualcosa le sfiorò il braccio. L'istinto fu quello di
>                 ritrarsi, ma il
>                 suo sforzo ebbe lo stesso deprimente risultato del
>                 tentativo di voltare
>                 la testa. Una nuova ondata di panico, legato questa
>                 volta ad un
>                 pensiero terrorizzante, profondo e radicato in lei di
>                 cose striscianti.
>
>
>
>                 "Stia calma... come si sente?"
>
>                 Una voce la raggiunse, facendo breccia nella nebbia
>                 che le avviluppava
>                 il cervello.
>
>                 "Riesce a muoversi? Ad aprire gli occhi?"
>
>                 La voce non era minacciosa, ma aveva un che di strano
>                 che non riusciva
>                 a identificare. Pareva quasi asessuata.
>
>
>
>                 "Io... cosa?" domandò, la voce gracchiante e rasposa.
>                 Parlare le
>                 costava uno sforzo maggiore di quello che avrebbe dovuto.
>
>                 "Riesce ad aprire gli occhi?" riprese la voce
>
>                 Timeran li aprì.
>
>
>
>                 USS Baffin - Plancia - 11 Gennaio 2395 – 03.44
>
>
>
>                 Enizia aggrottò le sopracciglia e mosse lievemente le
>                 antenne. Non
>                 mostrò il disappunto che aveva provato al rapporto del
>                 suo ufficiale
>                 scientifico e, vista la situazione, fu uno sforzo
>                 encomiabile.
>
>
>
>                 "Com'è possibile? Da qualche parte deve essere..."
>
>                 "In verità, ci sono molte spiegazioni, Capitano, "
>                 cominciò Sorin con
>                 noiosa e piatta precisione vulcaniana.
>
>                 "Se il consigliere Brheel si trovasse in un luogo
>                 schermato ai nostri
>                 sensori, come un giacimento di minerale o una grotta
>                 collocata in
>                 profondità nel sottosuolo, non potremmo rilevare i
>                 suoi segni vitali.
>                 Lo stesso accadrebbe se il consigliere disponesse di
>                 un congegno
>                 appositamente progettato o si trovasse in una zona ad
>                 alte emissioni
>                 elettromagnetiche."
>
>
>
>                 L'andoriana si voltò nella sua direzione, le braccia
>                 incrociate al
>                 petto e un espressione talmente scettica in volto che
>                 tutti in plancia,
>                 tranne Sorin e Samak, intuirono che la domanda
>                 successiva non avrebbe
>                 richiesto alcuna risposta.
>
>                 "E quante possibilità ci sono che laggiù abbiano un
>                 dispositivo del genere?"
>
>                 "Tenuto conto della situazione, direi che le
>                 probabilità sono
>                 approssimativamente stimabili..."
>
>                 Il capitano alzò una mano, fermando la precisa
>                 esposizione che certo
>                 sarebbe seguita.
>
>
>
>                 "Naturalmente se il consigliere fosse morta, non
>                 rileveremmo i suoi
>                 segni vitali."
>
>                 "No, Capitano."
>
>
>
>                 La situazione stava prendendo una piega che non le
>                 piaceva. Tornò con
>                 lo sguardo al visore principale che mostrava l'amena
>                 località di
>                 vacanza prescelta dall'equipaggio ruotare lentamente
>                 sotto di loro.
>                 Località di vacanza che si era appena inghiottita il
>                 loro consigliere.
>
>                 Per quello che ne sapevano, poteva essersi persa,
>                 essere inciampate in
>                 una radice e aver battuto la testa su un maledetto
>                 sasso, oppure essere
>                 stata divorata da qualcosa di zannuto e con più zampe
>                 di quel che
>                 sarebbe auspicabile.
>
>                 Una tranquilla vacanza. Certo.
>
>
>
>                 "Samak, non appena i canali di comunicazione tornano
>                 utilizzabili, ho
>                 bisogno di parlare con la squadra di sbarco."
>
>                 * O, almeno, con quelli di loro che sono ancora in
>                 grado di rispondermi. *
>
>
>
>                 Quarto Pianeta del sistema solare Sa’G – 11 Gennaio
>                 2395 – 03.48
>
>
>
>                 La corsa attraverso il bosco all'inseguimento della
>                 creatura era stata
>                 un incubo, almeno per quanto lo riguardava. Tynan
>                 aveva ovviamente
>                 praticato l'attività sportiva obbligatoria richiesta
>                 durante il periodo
>                 accademico e possedeva in corpo più in forma della
>                 maggior parte dei
>                 civili ma non era abituato a percorrere al galoppo un
>                 intrico di alberi
>                 e sottobosco, specialmente con una tuta ambientale
>                 dalla dubbia
>                 comodità indosso.
>
>                 Per tutto il tempo non aveva fatto altro che arrancare
>                 tra la
>                 vegetazione, tentando di tenere il passo e di non
>                 perdere nulla di ciò
>                 che aveva intorno e inciampando in una quantità
>                 impensabile di ostacoli
>                 tra cui pietre, radici, felci, rampicanti e i suoi
>                 stessi piedi.
>
>                 Ora si trovava piegato sulle ginocchia al margine
>                 della radura,
>                 tentando di imparare di nuovo a respirare.
>
>                 Volkoff dal canto suo, sembrava muoversi con agilità e
>                 scioltezza anche
>                 in quell'ambiente ostile. Nonostante la mole non
>                 trascurabile non aveva
>                 nemmeno il fiatone. Fresco come una rosa, sembrava
>                 appena sceso dal
>                 letto.
>
>
>
>                 * Ha le rotelle sotto i piedi?*
>
>                 Il trill alzò lo sguardo e la lieve invidia mista a
>                 stupore che aveva
>                 provato nei confronti del collega lasciò il passo alla
>                 curiosità.
>
>
>
>                 La creatura era in piedi, se così si poteva definire
>                 la sua postura,
>                 immobile nella luce fioca e diffusa dell'ampia radura
>                 in cui li aveva
>                 condotti. I contorni della sua figura erano mutevoli,
>                 ondeggianti, come
>                 se le minuscole entità che la componevano stessero
>                 riassestando la
>                 propria posizione. Un occhio meno scientifico del suo
>                 avrebbe temuto
>                 un'improvvisa ricomparsa della propria cena, a quella
>                 vista.
>
>                 Il trill ne era affascinato.
>
>                 La creatura si teneva rivolta verso le strutture che
>                 campeggiavano al
>                 centro dello spiazzo.
>
>                 La poca luce presente si rifletteva sulla loro
>                 superficie, rivelandone
>                 la natura metallica. Avevano l'aspetto dei potenziatori di
>                 teletrasporto che la Flotta Stellare utilizza
>                 abitualmente. Tubi lunghi
>                 e sottili dotati di una base d'appoggio o di un
>                 treppiede. Ma erano
>                 alti quasi il doppio ed emanavano dalla sommità una
>                 delicata luce
>                 rossastra.
>
>
>
>                 "E quelli che diavolo sono?"
>
>
>
>                 La voce di Volkoff strappò Tyanan dai propri pensieri.
>                 Il tono non era
>                 particolarmente allarmato ma era chiaro, almeno per il
>                 russo, che la
>                 situazione era radicalmente cambiata dopo quella scoperta.
>
>                 Non si trattava più solo di recuperare ufficiali della
>                 flotta intenti a
>                 scorrazzare per la foresta in tenute sconvenientemente
>                 succinte o di
>                 studiare piccoli emettitori radio con le zampe e la
>                 passione per il
>                 mimo. Su quel pianeta c'era anche qualche altro
>                 fattore in gioco.
>                 Qualcosa di enormemente più complesso e potenzialmente
>                 molto più
>                 pericoloso.
>
>
>
>                 "Strutture artificiali di qualche genere. Mi domando
>                 perchè ce le abbia
>                 mostrate."
>
>
>
>                 Tynan sembrava prevedibilmente eccitato da quella
>                 scoperta. Quando fece
>                 qualche passo avanti, estraendo il tricorder, Volkoff
>                 tese un braccio.
>
>
>
>                 "Rimanga a distanza. Può analizzare quelle cose da qui?"
>
>                 "Ci sto provando."
>
>
>
>                 Il russo osservò il collega concentrarsi sul
>                 tricorder, ma non perse di
>                 vista la creatura che non pareva più così desiderosa
>                 di avvicinarsi. Il
>                 brulicare delle entità che la componevano era
>                 aumentato gradualmente
>                 durante il percorso verso la radura ed era diventato
>                 sufficientemente
>                 disgustoso da non prospettare nulla di buono. Per nessuno.
>
>
>
>                 "La struttura esterna sembra essere composta da un
>                 qualche genere di
>                 lega simile al duranio. Non riesco a scansionare
>                 l'interno. Sembra sia
>                 schermata."
>
>                 "Sembra complessa per essere stata costruita da quelle
>                 cosette..." il
>                 russo piegò il capo verso la creatura comporta di
>                 ragni, indicandola al
>                 collega.
>
>                 "Sì. Inoltre emette un qualche genere di segnale di
>                 disturbo. Il raggio
>                 e molto limitato e non sembra influire sui nostri
>                 apparecchi."
>
>                 "E allora su cosa?"
>
>
>
>                 Tynan alzò gli occhi sul capo della sicurezza, le
>                 sopracciglia
>                 aggrottate dietro la maschera della tuta.
>
>
>
>                 "Non saprei, forse..."
>
>
>
>                 =^= Enizia a Vokoff =^=
>
>                 =^= Qui Volkoff. =^=
>
>
>
>                 La voce di Enizia, proveniente dal comunicatore era
>                 bassa e distorta,
>                 ma comprensibile.
>
>
>
>                 =^= Tenente, state bene? Abbiamo avuto parecchie
>                 difficoltà a
>                 contattarvi nell'ultima mezz'ora. =^=
>
>
>
>                 Volkoff e Tynan si scambiarono un'occhiata.
>
>
>
>                 =^= Stiamo bene, Capitano. Sono accadute alcune cose
>                 che di certo
>                 troverà interessanti. Ma non abbiamo ancora trovato il
>                 consigliere
>                 Bhreel. =^=
>
>                 =^= E' questo il punto, tenente. Non la troviamo
>                 neanche noi. =^=
>
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>                 Lt. Piotr Alexei Volkoff
>                 Capo della Sicurezza
>                 USS Baffin NCC-69096
>                 Skype Combadge: Silente69
>                 Private comunicator: francocarretti a mail.com
>                 <mailto:francocarretti a mail.com><mailto:francocarretti a mail.com
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>                 "Colpisci. Una volta iniziato il combattimento,
>                 colpisci. Ogni altra
>                 cosa è secondaria." (La spada della Verità)
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