[Stml9] [5.05 - Bhreel - La strana storia della vulcaniana nel corpo di un trill]
Maddalena
vampitrill a gmail.com
Mer 28 Ott 2015 22:01:20 CET
Ok, ho prodotto.
Meno del solito ma ho prodotto.
E sì, sono una guastafeste.
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USS Curie - Alloggio Dottoressa Fuentes - 22 Febbraio 2395 - Ore 20.04
"Hai pensato a cosa fare se dovessimo restare così?"
"Per sempre, intendi?"
Si grattò i baffi. "Per gli Spiriti, no. Sarebbe un incubo. Specialmente
per gli uomini... che ora sono donne. Questo scambio di ruoli mi crea la
stessa confusione della dinamica temporale."
"Già, penso che noi riusciremmo ad adattarci... alla fine, ma loro?
Avresti lo studio pieno di gente."
"Ce l'ho già. Non è questo il punto. Intendevo dire, hai pensato a cosa
farai se dovessimo rimanere così fino al matrimonio?"
Qualche attimo di silenzio. Una vibrazione in fondo al letto indicava il
movimento nervoso di un piede in uno stivale da uomo. "No... spero che
non succeda. Potrei rimandare tutto..."
"Ancora?"
"Lo so. Dopotutto, ho già avuto un matrimonio formale una volta. E
guarda dove ci ha portato. Ma che altro potrei fare?"
Il materasso si incurvò mentre si puntellava sul gomito, sollevandosi a
sedere.
"Indossare l'abito di Tommy e sposare te stessa."
Una risata.
"E tu cosa farai?"
"Porterò al comandante Brown il mio abito da damigella e scorterò Maria
fino in sala mensa, immagino. O il corpo di Maria con chiunque ci sia
dentro."
"Già, con chi si è scambiata?"
"Non so, non puoi pretendere che ricordi ogni piccolo dettaglio"
"Ma hai due cervelli... "
Scacciò l'obiezione con un gesto irritato della mano enorme.
"Potrei anche farti da damigella così. Baffi e tutto."
"Le foto in questo modo verrebbero rovinate..."
" Non intendevo indossare l'abito da damigella con questo corpo..."
Luz, nel corpo del suo promesso sposo, scoppiò a ridere improvvisamente
a quell'immagine. La sua mente edificò a velocità di curvatura una
scenetta che vedeva tutti gli ospiti con gli abiti originali delle
proprie controparti. Compreso Brown in abito blu scollato e tacchi a
spillo. Forse avrebbe potuto indossare anche il fermacapelli che aveva
replicato per Timeran.
La scena aveva un che di comico. Se non si fosse trattato del suo
matrimonio, naturalmente.
Il dottore perse l'equilibrio e cadde dal letto, sbattendo il ginocchio
del futuro marito sul pavimento.
Timeran, nel corpo del baffuto capo ingegnere, si sporse dal bordo del
materasso.
"Se gli rompi qualcosa, ci arriverai in stampelle all'altare, oltre che
più alta di venti centimetri..."
"Finiscila e aiutami ad alzarmi... giuro che non capisco come facciano a
muoversi senza rompersi qualcosa ogni volta. O abbattere qualche mobile."
"Arrivo. Appena smetto di ridere..."
USS Curie - Bar di Prora - 22 Febbraio 2395 - Ore 21.29
Ventuno e trenta.
Samak, nel corpo del trill, era già accomodata al tavolo sotto la
finestra, puntuale come solo i vulcaniani sanno essere. La schiena
dritta poggiata allo schienale della poltroncina, le dita di Tynam unite
sopra il piano del tavolo, osservava dritto davanti a sè. Una parte del
suo cervello era intenta, per abitudine ed addestramento, ad osservare i
presenti.
La sala non aveva un aspetto diverso dal solito in quell'orario, anche
se un occhio attento avrebbe potuto cogliere minute differenze.
Minute, però, forse non era il termine adatto ad una sala piena di gente
che sembrava improvvisamente indecisa su cosa fare dei propri arti.
Gambe goffamente accavallate, braccia apparentemente troppo lunghe,
acconciature improbabili, baffi e barbe che sembravano falciati da un
tagliaerba.
In generale però l'umore dell'equipaggio sembrava piuttosto alto.
Certi della transitorietà della situazione, nessuno sembrava
particolarmente preoccupato di non trovarsi nel suo corpo. Tutti
parevano preferire rivolgere la loro attenzione all'imminente matrimonio.
Alcuni erano persino divertiti.
Samak era perplessa.
A lei la situazione non pareva nè piacevole, nè tanto meno divertente.
Aveva anche provato ad immaginare che cosa sarebbe accaduto se si fosse
trovata nei panni del marito che aveva lasciato nella loro casa di
Vulcano. Si era chiesta se l'esperienza sarebbe risultata più intima,
diversa da ciò che aveva provato trovandosi nel corpo del trill.
La sua parte emotiva, sepolta sotto anni di addestramento, aveva deciso
di astenersi dal prendere posizione in merito.
La sua parte razionale aveva optato per il no. Sarebbe semplicemente
stato meno istruttivo. Suo marito non aveva un simbionte di cui
avvertire la presenza. Da lui avrebbe colto però le stesse reazioni
maschili che aveva colto da Tynam?
Questo sì, che era stato istruttivo. Illuminante sarebbe stato un
termine ancora migliore.
Immersa nelle sue considerazioni, alzò gli occhi giusto in tempo per
vedere sè stessa entrare a passo pesante dalla porta e avvicinarsi a
brevi falcate veloci al suo tavolo.
Tynam, strizzato nel corpo vulcaniano che non gli apparteneva, varcò la
soglia del bar e si guardò intorno, in cerca di sè stesso. Si auto
avvistò ad un tavolino sotto i finestroni e, cercando di replicare il
proprio passo con gambe non sue, si avviò verso la collega.
A parte le battute dei suoi compagni di poker, questo incontro gli aveva
provocato da subito una certa ansia.
Prima di tutto erano anni che non andava ad un appuntamento. Come se
questo non bastasse a farlo sentire un liceale, quello non era un
appuntamento. Samak era una donna sposata, anzi una vulcaniana sposata,
e non aveva mai mostrato il minio interesse nei suoi confronti.
Nemmeno lui, a dire il vero, aveva mai mostrato interesse nei suoi
confronti.
Nè l'aveva mai provato.
Ora, quella donna vulcaniana sposata che non provava interesse per lui
l'aveva praticamente convocato ad un appuntamento per parlare delle
reazioni fisiologiche sperimentate dal suo corpo durante una sessione di
meditazione. E come se non bastasse, non poteva nemmeno negarle, quelle
reazioni.
*Chi dice che ci si accorge di essere all'inferno perchè fa caldo è un
idiota...*
"Buonasera tenente. Scusi il ritardo. Sono stato trattenuto."
Samak si accorse subito che il trill era nervoso e trovò istruttivo
anche vedere quell'espressione sul suo volto, dove chiaramente mai era
comparsa prima.
"Non si preoccupi, comandante. Anzi, la ringrazio per questo incontro.
Sono sicura che sarà fruttuoso per entrambi. Si accomodi."
Tynam sedette.
Spiriti, Samak la metteva come se si fosse trattato di un briefing
informativo su un qualche fenomeno scientifico potenzialmente pericoloso.
*Certo... il fenomeno dell'innalzamento del...*
Il flusso dei suoi pensieri fu interrotto dall'intervento di Samak,
apparentemente ignara del suo starsene lì a rimuginare in silenzio.
"Spero di non averla messa in imbarazzo con la mia richiesta."
Samak osservò con attenzione la controparte. Si era aspettata il
nervosismo, reazione normale per gli umani quando si approcciava
l'argomento della sfera riproduttiva. Tuttavia, le sue reazioni erano
simili a quelle di suo marito nel corso dei loro primi incontri. Eppure
loro avevano toccato quell'argomento solo diversi mesi dopo.
Era convinta di avere una certa conoscenza delle razze prive di
addestramento alla soppressione delle emozioni per via del matrimonio.
Evidentemente sbagliava.
"Mi rendo conto che avrei dovuto prevedere il provare sensazioni
insolite, non trattandosi più del mio corpo. Ma vede, queste sensazioni
sono per me... una distrazione."
"Una distrazione?"
Tynam aveva la bocca secca. Con un cenno richiamò un cameriere ed ordinò
un succo di frutta.
"Spesso lo sono anche per me. Immagino che possa essere paragonato per
lei all'acquisizione improvvisa delle mie nuove capacità telepatiche.
Sensazioni mai provate prima che risultano... una distrazione, appunto."
Samak rimase silenziosa per qualche istante, apparentemente in
riflessione. Prese un sorso distratto dal proprio bicchiere.
"Capisco. Tuttavia lei sta trovando notevole giovamento nella
meditazione. Io, al contrario, non ne sto trovando affatto. Eppure anche
la meditazione può essere d'aiuto in casi analoghi. Si tratta di
pratiche comuni. Non capisco come mai non funzioni in questo caso."
Una pausa, un altro sorso mentre ponderava la questione e il cameriere
consegnava il drink di Tynam.
"Lei come affronta tutto questo?"
Tynam bevve.
USS Curie - Sala Tattica - 22 Febbraio 2395 - Ore 22.14
Il silenzio era totale.
Dopo svariati minuti fu la voce di Brown ad interromperlo.
"Questo che cosa dovrebbe significare?"
Fu Samak a pronunciare la risposta che tutti stavano pensando dal
momento stesso in cui Sorin aveva chiamato dalla Baffin per riferire
delle letture dei sensori. Letture che avevano trovato conferma anche
sulla plancia della Curie. E che avevano aperto un nuovo scenario di
raccapriccianti possibilità.
"Esattamente quello che è stato detto. Non abbiamo abbastanza dati per
spiegare che cosa sta succedendo... ma la realtà dei fatti è questa: lo
stato di risonanza delle tre stelle del sistema ha avuto termine 67
minuti fa. In anticipo rispetto alle nostre previsioni di circa 12 ore."
Timeran deglutì nella gola di Brown.
"Ma noi non siamo tornati normali."
"Già. Non siamo tornati normali .
-------------- parte successiva --------------
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