[Stml9] [5.05 - Bhreel - La strana storia della vulcaniana nel corpo di un trill]

Monica Miodini hannadegliiapigi a hotmail.it
Mer 28 Ott 2015 23:06:24 CET


Ops ... Che bella sorpresa ! resteremo così per sempre ?  Brava la mia damigella ! 

To: stml9 a gioco.net
From: vampitrill a gmail.com
Date: Wed, 28 Oct 2015 22:01:20 +0100
Subject: [Stml9] [5.05 - Bhreel - La strana storia della vulcaniana nel corpo di un trill]


  

    
  
  
    Ok, ho prodotto. 

    Meno del solito ma ho prodotto.

    E sì, sono una guastafeste.

    

    -----------------------------------------------

    

    
     
    USS
        Curie - Alloggio Dottoressa Fuentes - 22 Febbraio 2395 - Ore
        20.04
     
    "Hai
        pensato a cosa fare se dovessimo restare così?"
    "Per
        sempre, intendi?"
    Si
        grattò i baffi. "Per gli Spiriti, no. Sarebbe un incubo.
        Specialmente per
        gli uomini... che ora sono donne. Questo scambio di ruoli mi
        crea la stessa
        confusione della dinamica temporale."
    "Già,
        penso che noi riusciremmo ad adattarci... alla fine, ma loro?
        Avresti lo studio
        pieno di gente."
    "Ce
        l'ho già. Non è questo il punto. Intendevo dire, hai pensato a
        cosa farai se
        dovessimo rimanere così fino al matrimonio?"
    Qualche
        attimo di silenzio. Una vibrazione in fondo al letto indicava il
        movimento
        nervoso di un piede in uno stivale da uomo. "No... spero che non
        succeda.
        Potrei rimandare tutto..."
    "Ancora?"
    "Lo
        so. Dopotutto, ho già avuto un matrimonio formale una volta. E
        guarda dove ci
        ha portato. Ma che altro potrei fare?"
    Il
        materasso si incurvò mentre si puntellava sul gomito,
        sollevandosi a sedere. 
    "Indossare
        l'abito di Tommy e sposare te stessa."
    Una
        risata. 
    "E
        tu cosa farai?" 
    "Porterò
        al comandante Brown il mio abito da damigella e scorterò Maria
        fino in sala
        mensa, immagino. O il corpo di Maria con chiunque ci sia
        dentro."
    "Già,
        con chi si è scambiata?"
    "Non
        so, non puoi pretendere che ricordi ogni piccolo dettaglio"
    "Ma
        hai due cervelli... "
    Scacciò
        l'obiezione con un gesto irritato della mano enorme.
    "Potrei
        anche farti da damigella così. Baffi e tutto."
    "Le
        foto in questo modo verrebbero rovinate..."
    "
        Non intendevo indossare l'abito da damigella con questo
        corpo..."
     
    Luz,
        nel corpo del suo promesso sposo, scoppiò a ridere
        improvvisamente a
        quell'immagine. La sua mente edificò a velocità di curvatura una
        scenetta che
        vedeva tutti gli ospiti con gli abiti originali delle proprie
        controparti.
        Compreso Brown in abito blu scollato e tacchi a spillo. Forse
        avrebbe potuto
        indossare anche il fermacapelli che aveva replicato per Timeran.
    La
        scena aveva un che di comico. Se non si fosse trattato del suo
        matrimonio,
        naturalmente.
    Il
        dottore perse l'equilibrio e cadde dal letto, sbattendo il
        ginocchio del futuro
        marito sul pavimento.
    Timeran,
        nel corpo del baffuto capo ingegnere, si sporse dal bordo del
        materasso. 
     
    "Se
        gli rompi qualcosa, ci arriverai in stampelle all'altare, oltre
        che più alta di
        venti centimetri..."
    "Finiscila
        e aiutami ad alzarmi... giuro che non capisco come facciano a
        muoversi senza
        rompersi qualcosa ogni volta. O abbattere qualche mobile."
    "Arrivo.
        Appena smetto di ridere..."
     
    USS
        Curie - Bar di Prora - 22 Febbraio 2395 - Ore 21.29
     
    Ventuno
        e trenta. 
    Samak,
        nel corpo del trill, era già accomodata al tavolo sotto la
        finestra, puntuale
        come solo i vulcaniani sanno essere. La schiena dritta poggiata
        allo schienale
        della poltroncina, le dita di Tynam unite sopra il piano del
        tavolo, osservava
        dritto davanti a sè. Una parte del suo cervello era intenta, per
        abitudine ed
        addestramento, ad osservare i presenti.
    La
        sala non aveva un aspetto diverso dal solito in quell'orario,
        anche se un
        occhio attento avrebbe potuto cogliere minute differenze.
    Minute,
        però, forse non era il termine adatto ad una sala piena di gente
        che sembrava
        improvvisamente indecisa su cosa fare dei propri arti. Gambe
        goffamente
        accavallate, braccia apparentemente troppo lunghe, acconciature
        improbabili,
        baffi e barbe che sembravano falciati da un tagliaerba.
    In
        generale però l'umore dell'equipaggio sembrava piuttosto alto.
    Certi
        della transitorietà della situazione, nessuno sembrava
        particolarmente
        preoccupato di non trovarsi nel suo corpo. Tutti parevano
        preferire rivolgere
        la loro attenzione all'imminente matrimonio.
    Alcuni
        erano persino divertiti. 
    Samak
        era perplessa.
    A
        lei la situazione non pareva nè piacevole, nè tanto meno
        divertente.
    Aveva
        anche provato ad immaginare che cosa sarebbe accaduto se si
        fosse trovata nei
        panni del marito che aveva lasciato nella loro casa di Vulcano.
        Si era chiesta
        se l'esperienza sarebbe risultata più intima, diversa da ciò che
        aveva provato
        trovandosi nel corpo del trill. 
    La
        sua parte emotiva, sepolta sotto anni di addestramento, aveva
        deciso di
        astenersi dal prendere posizione in merito.
    La
        sua parte razionale aveva optato per il no. Sarebbe
        semplicemente stato meno
        istruttivo. Suo marito non aveva un simbionte di cui avvertire
        la presenza. Da
        lui avrebbe colto però le stesse reazioni maschili che aveva
        colto da Tynam? 
    Questo
        sì, che era stato istruttivo. Illuminante sarebbe stato un
        termine ancora
        migliore.
    Immersa
        nelle sue considerazioni, alzò gli occhi giusto in tempo per
        vedere sè stessa
        entrare a passo pesante dalla porta e avvicinarsi a brevi
        falcate veloci al suo
        tavolo.
     
    Tynam,
        strizzato nel corpo vulcaniano che non gli apparteneva, varcò la
        soglia del bar
        e si guardò intorno, in cerca di sè stesso. Si auto avvistò ad
        un tavolino
        sotto i finestroni e, cercando di replicare il proprio passo con
        gambe non sue,
        si avviò verso la collega.
    A
        parte le battute dei suoi compagni di poker, questo incontro gli
        aveva
        provocato da subito una certa ansia. 
    Prima
        di tutto erano anni che non andava ad un appuntamento. Come se
        questo non
        bastasse a farlo sentire un liceale, quello non era un
        appuntamento. Samak era
        una donna sposata, anzi una vulcaniana sposata, e non aveva mai
        mostrato il
        minio interesse nei suoi confronti. 
    Nemmeno
        lui, a dire il vero, aveva mai mostrato interesse nei suoi
        confronti. 
    Nè
        l'aveva mai provato.
    Ora,
        quella donna vulcaniana sposata che non provava interesse per
        lui l'aveva
        praticamente convocato ad un appuntamento per parlare delle
        reazioni
        fisiologiche sperimentate dal suo corpo durante una sessione di
        meditazione. E
        come se non bastasse, non poteva nemmeno negarle, quelle
        reazioni. 
    *Chi
        dice che ci si accorge di essere all'inferno perchè fa caldo è
        un idiota...*
    "Buonasera
        tenente. Scusi il ritardo. Sono stato trattenuto."
     
    Samak
        si accorse subito che il trill era nervoso e trovò istruttivo
        anche vedere
        quell'espressione sul suo volto, dove chiaramente mai era
        comparsa prima.
    "Non
        si preoccupi, comandante. Anzi, la ringrazio per questo
        incontro. Sono sicura
        che sarà fruttuoso per entrambi. Si accomodi."
     
    Tynam
        sedette.
    Spiriti,
        Samak la metteva come se si fosse trattato di un briefing
        informativo su un
        qualche fenomeno scientifico potenzialmente pericoloso.
    *Certo...
        il fenomeno dell'innalzamento del...*
    Il
        flusso dei suoi pensieri fu interrotto dall'intervento di Samak,
        apparentemente
        ignara del suo starsene lì a rimuginare in silenzio.
     
    "Spero
        di non averla messa in imbarazzo con la mia richiesta."
    Samak
        osservò con attenzione la controparte. Si era aspettata il
        nervosismo, reazione
        normale per gli umani quando si approcciava l'argomento della
        sfera riproduttiva.
        Tuttavia, le sue reazioni erano simili a quelle di suo marito
        nel corso dei
        loro primi incontri. Eppure loro avevano toccato quell'argomento
        solo diversi
        mesi dopo.
    Era
        convinta di avere una certa conoscenza delle razze prive di
        addestramento alla
        soppressione delle emozioni per via del matrimonio.
        Evidentemente sbagliava.
    "Mi
        rendo conto che avrei dovuto prevedere il provare sensazioni
        insolite, non
        trattandosi più del mio corpo. Ma vede, queste sensazioni sono
        per me... una
        distrazione."
     
    "Una
        distrazione?"
    Tynam
        aveva la bocca secca. Con un cenno richiamò un cameriere ed
        ordinò un succo di
        frutta.
    "Spesso
        lo sono anche per me. Immagino che possa essere paragonato per
        lei
        all'acquisizione improvvisa delle mie nuove capacità
        telepatiche. Sensazioni
        mai provate prima che risultano... una distrazione, appunto."
     
    Samak
        rimase silenziosa per qualche istante, apparentemente in
        riflessione. Prese un
        sorso distratto dal proprio bicchiere.
    "Capisco.
        Tuttavia lei sta trovando notevole giovamento nella meditazione.
        Io, al
        contrario, non ne sto trovando affatto. Eppure anche la
        meditazione può essere
        d'aiuto in casi analoghi. Si tratta di pratiche comuni. Non
        capisco come mai non
        funzioni in questo caso."
    Una
        pausa, un altro sorso mentre ponderava la questione e il
        cameriere consegnava
        il drink di Tynam. 
    "Lei
        come affronta tutto questo?"
     
    Tynam
        bevve.
     
    USS
        Curie - Sala Tattica - 22 Febbraio 2395 - Ore 22.14
     
    Il
        silenzio era totale.
    Dopo
        svariati minuti fu la voce di Brown ad interromperlo.
     
    "Questo
        che cosa dovrebbe significare?"
     
    Fu
        Samak a pronunciare la risposta che tutti stavano pensando dal
        momento stesso
        in cui Sorin aveva chiamato dalla Baffin per riferire delle
        letture dei
        sensori. Letture che avevano trovato conferma anche sulla
        plancia della Curie.
        E che avevano aperto un nuovo scenario di raccapriccianti
        possibilità.
     
    "Esattamente
        quello che è stato detto. Non abbiamo abbastanza dati per
        spiegare che cosa sta
        succedendo... ma la realtà dei fatti è questa: lo stato di
        risonanza delle tre
        stelle del sistema ha avuto termine 67 minuti fa. In anticipo
        rispetto alle
        nostre previsioni di circa 12 ore."
     
    Timeran
        deglutì nella gola di Brown.
     
    "Ma
        noi non siamo tornati normali."
    "Già.
        Non siamo tornati normali .
    
    
    
    
    
    
    
    
  


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