[Stml9] [5.02 - Samak - Non devo guardare!]

Lt. Cmdr. Brennon Boram Tynan brennonboramtayan a gmail.com
Mer 9 Set 2015 21:42:30 CEST


Ottimo pezzo, mi sono scompisciato a leggere dei vari problemi di 
cerette e simili ... però effettivamente sarà interessante da vedere 
questa situazione :D


On 09/09/15 15:49, Tenente Samak wrote:
> @Luca: attento a te!

Perchè? :D

On 09/09/15 21:27, Elena Fuccelli wrote:
> On Wed, 9 Sep 2015 16:44:48 +0200
>  "Franco Carretti" <piotr_volkoff a mail.com> wrote:
>> Brava Ileana, anche se gli ultimi due pezzi potevi anche allungarli 
>> un po9.  Bene abbiamo Samak con un erezione, chi offre di più? 
>> :D     Sono orgoglioso di me per aver trovato un modo per far 
>> scrivere zozzerie alle donne della ML :D 
>
> Io invece non riesco a non pensare a come potranno cavarsela i 
> maschietti con il ciclo. :-P
>
> E la depilazione mi ricorda una antica puntata di friends in cui 
> l'aspirante attore Joey deve farsi dare una regolatina alle 
> sopracciglia... E scappa a metà dell'opera!
> Possibile che nel 23° secolo non abbiano trovato un metodo migliore 
> della ceretta? Lol!
>
> Comunque ci voleva una missione nei toni della commedia dopo il dramma 
> della missione dei ragni,  o no? ;-)
>
> Aspetto i commenti di tutti... Per me il pezzo è OK! :-) :-)
>
> Ciao! ;-D
> Elena
>
>
>  Sent: Wednesday,
>> September 09, 2015 at 3:49 PM From: "Tenente Samak" 
>> <ten.samak a gmail.com> To: STML9 <stml9 a gioco.net> Subject: [Stml9] 
>> [5.02 - Samak - Non devo guardare!]   Ecco il mio brano! Intanto devo 
>> dire che all9inizio è stato proprio difficile... ma poi mi 
>> sono divertita a scriverlo, anche se credo siano uscite tutte le mie 
>> carenze da 9scrittrice9...      @Monica: mi dispiace ma ho dovuto 
>> rivelare un segreto della tua Luz :D  @Luca: attento a te!     Buona 
>> lettura! ============================================================ 
>> USS Curie – 21 Febbraio 2395 - ore 14:00  Alloggio del 
>> Comandante Pierce - Tre giorni alla cerimonia  Volkoff era arrivato 
>> quasi di corsa dopo che Pierce l’aveva chiamato praticamente 
>> disperato, anche se forse più che aiuto quello che gli serviva 
>> era una vero e proprio supporto morale.   Il russo, appena varcata la 
>> soglia dell’alloggio dell’amico, gli diede una bella 
>> pacca sulla spalla e andò diretto a stravaccarsi sul divano, 
>> gambe divaricate e mani incrociate dietro la nuca.  “Allora 
>> Thomas, raccontami quello che ti sta per succedere…” 
>> disse Piotr con un tono divertito ma, appena alzato lo sguardo 
>> sull’amico trovò una povera Luz ancora piegata per la 
>> ‘leggera pacca amichevole’ ricevuta qualche istante 
>> prima. Con la mano sulla spalla dolorante ed una smorfia di dolore, 
>> la donna guardò il suo amico che si stava alzando per 
>> prestarle soccorso, bloccandolo subito: “Per carità, non 
>> ti muovere da lì! Non vorrei perdere anche l’uso 
>> dell’altra spalla!” disse Luz che nel frattempo non 
>> riuscì più a trattenere una risata:  “Beh, e 
>> adesso che c’è? Mi trovi così comico?”  
>> Volkoff non poteva sapere dello spettacolo che stava offrendo 
>> all’amico: già soltanto il trovarsi sul divanetto del 
>> proprio alloggio una donna vulcaniana tutta d’un pezzo come 
>> Suri, seduta in quel modo così maschile, sarebbe stato 
>> comunque divertente. Poi il particolare gesto con cui l’aveva 
>> salutata, quel gesto così umano e così 
>> invadente… quella pacca non era stata pesante come se fosse 
>> stata data da Volkoff in persona… ma in ogni caso la mano del 
>> Capitano era stata sufficiente a piegare una donna come lei… 
>> “Hai mai visto un vulcaniano sedersi in quel modo?? - Pierce 
>> non riuscì più a trattenersi e scoppiò a ridere 
>> -  Aspetta Piotr, vado a prendere una cosa dalla mia stanza, non ti 
>> muovere…” e tornò dopo qualche secondo con uno 
>> specchio in mano che puntò direttamente verso l’amico 
>> ancora seduto sul divano. Il russo, pur sapendo benissimo di non 
>> essere se stesso al cento per cento in quel momento, quasi gli prese 
>> un colpo quando vide riflessa l’immagine di una Suri modello 
>> camionista del XXI secolo…  “Oh mio dio” 
>> esclamò questo iniziando a ridere anche lui.  Poi Pierce 
>> raggiunse l’amico sul divano e si specchiarono entrambi:  
>> “Thomas, sai che sei proprio carino!! Quasi quasi rimango qui 
>> nel tuo alloggio” disse il russo con tono divertito e 
>> continuarono così a scambiarsi battute maliziose per qualche 
>> minuto.  Quando riuscirono a tornare seri, Pierce riprese 
>> l’argomento cruciale che tanto lo spaventava e per il quale 
>> Volkoff era stato convocato:  “Senti Piotr, come posso fare a 
>> tirarmi fuori dal pericolo depilazione? Tu devi aiutarmi! Siamo 
>> riusciti a venire fuori da guai ben peggiori… e adesso questo 
>> sembra così… insormontabile e spaventoso!”  Il 
>> russo tirò un lungo sospiro, il viso di Suri prese 
>> un’espressione pensierosa. Dopo qualche istante di riflessione 
>> il testimone di nozze si abbassò leggermente dalla seduta del 
>> divano scoprendo un piccolo lembo di pelle della gamba 
>> dell’amico il quale, chiaramente, ritrasse subito l’arto 
>> senza aver però capito dove Piotr volesse arrivare  “Ma 
>> che diavolo…”   “Senti bellezza – riprese il 
>> russo divertito – devi fare i conti con la dura realtà. 
>> Io capisco che tu in quando Thomas Pierce sei un uomo e ti senti un 
>> uomo, ma guarda qua questa gamba! Questa è la gamba di una 
>> donna e questa gamba ha peli che  spuntano ovunque! Non puoi non 
>> farlo… Devi prendere coraggio amico mio” e gli diede 
>> un’altra sonora pacca. L’Ufficiale della Curie, 
>> inizialmente indispettito dal fatto che si stesse parlando in quel 
>> modo della gamba della sua donna, fu costretto a dar ragione al suo 
>> testimone: “Caspita, hai ragione… Ma io… - 
>> abbassò lo sguardo vergognandosi di ammettere di aver paura - 
>> …”  “Tu hai paura, beh lo posso 
>> immaginare…” Piotr cercava di rimanere serio… ma 
>> davvero non ce la poteva fare… quella situazione era troppo 
>> buffa! “Ma tu invece – riprese il futuro sposino – 
>> tu… cioè il Capitano… non… 
>> …” “Non che?? – disse il russo divertito 
>> – vuoi sapere se anche io devo affrontare questa dura prova di 
>> coraggio?? Ebbene no!! Il mio atletico e perfetto corpo è 
>> già a posto… ho controllato prima!“   
>> All’occhiata di stupore di Thomas, Piotr rispose alzando la 
>> gamba dal divano a mo’ di ballerina scoprendo la pelle 
>> già perfettamente depilata…  “E in ogni caso, non 
>> sarei di certo stato qua a piagnucolare…”  *Si 
>> certo…* pensò Pierce…    USS Baffin – 21 
>> Febbraio 2395 - ore 14:00  Alloggio del Comandante Samak - Tre giorni 
>> alla cerimonia  Questa storia dello scambio sensoriale tra gli uomini 
>> dell’ equipaggio aveva destabilizzato praticamente tutti, 
>> nessuno escluso.
>> O quasi… In realtà qualcuno si stava divertendo come 
>> non mai…   Per la vulcaniana Samak, invece, stava per 
>> diventare un vero e proprio problema il fatto di non sapere come 
>> gestire quella situazione, aggravata dal fatto che fosse anche 
>> così intima…  La reazione più logica che la 
>> donna riuscì ad elaborare era quella di… ricorrere alla 
>> logica. E questa le suggeriva vivamente di rintanarsi nel suo 
>> alloggio a meditare fino a che gli strani effetti di quelle stelle 
>> non fossero passati o quanto meno finché non fosse riuscita a 
>> ritrovare un minimo di equilibrio tra se stessa e quello strano corpo 
>> che abitava.  Con calma la donna abbassò le luci 
>> dell’alloggio, accese tutte le candele necessarie e, seduta sul 
>> suo tappetino, iniziò la meditazione.  Ben presto però 
>> si rese conto che qualche cosa non andava. Non riusciva a 
>> concentrarsi, non riusciva a separarsi dal suo corpo come faceva da 
>> sempre durante la meditazione… proprio adesso che aveva 
>> davvero bisogno di alienarsi da quella parte fisica, non riusciva a 
>> farlo. Sempre con gli occhi chiusi sospirò e ricominciò 
>> la sessione dall’inizio, dalla fase da cui iniziano i 
>> principianti: quella che insegna a seguire il respiro che entra ed 
>> esce.   Inspirare – espirare – inspirare – 
>> espirare...   Ci provò per più di mezz’ora, 
>> cercando di concentrarsi il più possibile, ma non ci riusciva. 
>> La sua mente veniva inondata di sensazioni e pensieri che non aveva 
>> mai provato.   *Come devo fare* pensò la donna quando 
>> capì che quel tentativo di meditazione non sarebbe servita a 
>> nulla…  *Cosa devo fare…* e, ancora a gambe incrociate 
>> e seduta per terra, si guardò le mani che non erano le sue, 
>> portandosele davanti agli occhi.  Samak stava ancora cercando di 
>> capire se valesse la pena continuare quei tentativi di meditazione,  
>> quando fu distratta dalle sue gambe. In effetti da quando era 
>> successo quell’incidente lei aveva cercato il più 
>> possibile di non guardarsi allo specchio pensando che 
>> l’immagine nuova avrebbe contribuito a destabilizzarla ancora 
>> di più di quanto già non fosse. Ma adesso non poteva 
>> più evitarlo: il suo sguardo si posò prima sui piedi, 
>> almeno 4/5 numeri più grandi dei suoi, poi osservò le 
>> caviglie … e quei polpacci… ad un certo punto 
>> iniziò anche a sentire un certo formicolio, una specie di 
>> stanchezza diffusa a tutte le gambe e quasi non le riusciva 
>> più a muovere…  *Ecco perché il tenente non 
>> riesce a progredire nei suoi esercizi di meditazione… non 
>> riesce a tenerne la posizione…* e sorrise tra sé 
>> contenta di aver finalmente capito uno dei limiti del suo allievo. In 
>> questo modo finalmente avrebbe escogitato per lui una soluzione 
>> più comoda.  Fece un altro lungo e profondo sospiro, si 
>> alzò dal cuscino e decise di concedersi una rigenerante doccia 
>> sonica… stando accuratamente attenta a non guardare troppo 
>> quel corpo estraneo che si ritrovava, ovviamente. Ma neanche la 
>> doccia riuscì a calmare la mente di Samak, la sensazione di 
>> quei muscoli che le tiravano sotto la pelle la faceva sentire a 
>> disagio… inoltre per quanto cercasse di non guardarsi 
>> sotto… non riuscì proprio a farne a meno. Poi 
>> c’era quel verme che le stava nella pancia e alle volte 
>> sembrava che le parlasse addirittura…   *Sto impazzendo* 
>> pensò, e venne fuori anche dalla doccia…  *Ok, tanto la 
>> nave riuscirà ad andare avanti un paio di giorni senza di me. 
>> Devo solo resistere qualche giorno senza impazzire e tutto 
>> sarà finito.*   La vulcaniana stava quasi per mettere l’ 
>> avviso di ‘non disturbare’ sulla porta del suo alloggio 
>> quando qualcuno bussò. “Chi…” la vulcaniana 
>> non era ancora abituata a sentire una voce maschile uscirle dalla 
>> bocca… se la schiarì e riprovò a rispondere: 
>> “Chi…”  niente, ancora quella voce…  Non 
>> ricevendo risposta, il visitatore della vulcaniana provò una 
>> seconda volta a bussare, questa volta presentandosi:   
>> “Comandante Samak, sono io, il Tenente Tynan. Oggi abbiamo la 
>> lezione, si ricorda?”  Tynan aveva la sua voce, e aveva anche 
>> ragione: si erano già fatte le 18 e a quell’ora era 
>> programmata la seduta di meditazione con il Trill. Non era logico 
>> rimandarlo a indietro, lo fece entrare.  Nell’alloggio di Samak 
>> c’erano lei e Tynan, come sarebbe stato in ogni caso, con o 
>> senza quel maledetto ammasso stellare… ma… lei non si 
>> sentiva lei e lui, beh con Tynan non aveva parlato di questa 
>> situazione quindi non sapeva come la stesse prendendo, del resto non 
>> era logico fargli una domanda così privata, ai fini della loro 
>> lezione non serviva.   Quindi iniziarono subito.   Come tutte le 
>> volte Samak doveva condurre il collega ad una meditazione guidata, ma 
>> presto si rese conto dell’errore che aveva commesso a non 
>> annullare quella seduta: dopo una ventina di minuti iniziò a 
>> percepire come una specie di  malore, i battiti le stavano pian piano 
>> aumentando, percepiva il sangue che gonfiava le vene di 
>> quell’estraneo corpo in modo anomalo, sentiva di non avere 
>> più il pieno controllo del suo corpo. “Tenente 
>> Comandante Tynan, deve assolutamente ed al più presto, 
>> lasciare questo alloggio.”  Lui guardò la sua insegnante 
>> con sorpresa, era la prima volta che una sessione di meditazione non 
>> veniva portata a termine da quando avevano iniziato. Poi capì 
>> quello che stava succedendo alla donna, o meglio quello che stava 
>> succedendo al suo corpo… era già da un po’ che 
>> succedeva… quindi si rimise le scarpe, si alzò dal 
>> cuscino su cui era seduto e andò via. Sapeva che per la 
>> vulcaniana sarebbe stato difficile e non voleva forzare la 
>> situazione.  “Se vuole parlarne, Comandante, può contare 
>> su di me…” Le disse e uscì dalla stanza.    USS 
>> Curie – 21 Febbraio 2395 - ore 15:20 Alloggio del Comandante 
>> Pierce - Tre giorni alla cerimonia “Va bene, senti Thomas io 
>> devo tornare sulla Baffin adesso… ho delle cose da finire - 
>> disse il russo al suo amico dopo che ebbero finito di prendersi in 
>> giro a vicenda… - ho da sbrigare alcune cose in Plancia e 
>> vorrei anche farmi una doccia prima di cena. Per quella cosa invece, 
>> cerca di stare tranquillo, sono sicuro che non ti succederà 
>> nulla di male…” “Si, va bene… ciao… 
>> ”   Le due donne si salutarono.    USS Curie – 21 
>> Febbraio 2395 - ore 16:30 - Infermeria - Tre giorni alla cerimonia  
>> La dottoressa Fuentes era nella sua infermeria: aveva intenzione di 
>> finire una ricerca che aveva iniziato qualche tempo prima. Ma quelle 
>> manone che si ritrovava le impedivano qualunque movimento al 
>> microscopio, quindi lasciò perdere quasi subito. Poi stava per 
>> raggiungerla la sua amica Timeran, per cui anche la testa le volava 
>> altrove.   La Trill non si fece attendere, subito entrò in 
>> infermeria e iniziò a parlottare a bassa voce con 
>> l’amica, ridacchiando di tanto in tanto. Anche se cercavano di 
>> farsi piccoline e di non dare troppo nell’occhio, tutti quanti 
>> là dentro non poterono non notare i due energumeni di Pierce e 
>> Brown che si scambiavano abbracci e risatine…   “Dai, 
>> organizziamo agli uomini un bello scherzetto!” disse il 
>> Consigliere all’amica… 
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