[Stml9] [5.03 - Brown - Nuove sensazioni]
Luigi Fantin
alan.brown.pytheas a gmail.com
Lun 28 Set 2015 22:14:11 CEST
Ciao,
ci ho messo tanto perché non mi venivano idee.
alla fine ho scritto questo piccolo pezzo: non ho aggiunto nulla alla
storia, ma descritto solo un paio di siparietti.
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USS Baffin -21 Febbraio 2395 – ore 19:30 - Alloggi comandante Brown
Nella stanza il buio nascondeva tutto all'infuori del tavolo da gioco e dei
giocatori illuminati da una luce dall’alto. Il silenzio era irreale come al
solito e ognuno scrutava il viso dell'altro per trovarci i segni di un
bluff o di qualche nervosismo. Il Comandante Brown era abituato al solito
gruppetto che si trovava a giocare nei momenti di pausa. Aveva visto
talmente tante volte quelle facce, sondato e investigato a lungo quelle
espressioni che ormai era diventato un gioco da ragazzi ripulire per bene i
suoi colleghi. Il più facile era sicuramente Volkoff, a volte si sentiva
perfino in colpa nel vedere con che facilità si appropriava delle fishes
del suo amico russo.
In colpa... In colpa era una parola grossa. Un po' gli piaceva.
Ma quella sera guardava quella montagnetta di monetine di plastica con una
nota di delusione mista a rabbia. Principalmente per due semplici motivi.
Il primo, perché quella montagnetta non era di fronte a lui come al solito
quella sera, ma difronte a Volkoff. E in secondo luogo perché non riusciva
a percepire un briciolo di emozione nella faccia dell'amico.
"Almeno alza un sopracciglio ogni tanto! O escitene con frasi come
‘interessante...’ O cose così. Perfino Sorin sembra un mimo al tuo
confronto. Senza offesa, comandante." sbottò alla fine Brown in direzione
dell'amico.
Per tutta risposta la Jenkins alzò un sopracciglio, cosa peraltro un po'
starna per lei.
Nel buio dietro di loro Samak se la rideva.
Avevano deciso di non far più giocare Tynan dopo l'avventura sul pianeta
dei ragni. Lui aveva accettato di buon grado non trovando più attrattiva
nel gioco, ma aveva scoperto che era molto più divertente percepire i
pensieri e le emozioni dei giocatori. E in quel momento se la rideva un
mondo alle spalle di Brown. Quest'ultimo si girò senza dire una parola e lo
guardò con una strana espressione sorniona. Tynan smise di ridere, si
incupì all'improvviso e si girò da un'altra parte con aria offesa.
"Carino il vestito che hai messo Alan, non pensavo avessi un gusto così
sensibile e delicato. " lo pungolò Volkoff. "Ti pensavo un cowboy, non una
damigella."
Questa volta anche Brown si unì al coro di risatine.
"Devo dirti che tutto sommato questo vestito è anche comodo. Credo sia uno
dei preferiti del Comandante Bhreel anche se sto cercando di dargli un
tocco personale. Figurati che ieri, quando è passata qui, e rimasta
talmente impressionata che quasi non stava in piedi."
"Ci credo, sarà inciampata sui tuoi vestiti buttati per terra." Giù a
ridere.
"Si, ehm, dopo quell’episodio. In effetti non me ne ero nemmeno accorto che
fossero lì." Si grattò la testa nel suo gesto tipico che però adesso
trovava talmente strano... "E tu dimmi hai finalmente preso confidenza con
la spazzola? Sarà stato un trauma per te."
Risero, Alixia invece arrossì visibilmente e abbassò lo sguardo. Tutti
notarono il gesto e la guardarono senza capire, tranne Tynan che quasi
cadde dalla sedia per quanto rideva.
Quando anche Brown intuì: "Intendevo quella per i capelli Maurian... come
sei malizioso." Alcuni sghignazzi. "Comunque, se devo essere sincero ho
anch'io delle difficoltà con il corpo del Comandante Bhreel. Tutte queste
curve a volte mi sbilanciano. E poi trovo impossibile…"
USS Baffin -21 Febbraio 2395 – ore 19:30 - Alloggi Comandante Bhreel
“… mantenere una posizione minimamente composta.” Timeran era visibilmente
nervosa e continuava a contorcersi sulla poltrona. “Ora capisco perché
stanno sempre a gambe larghe quando possono.” Con un gesto involontario si
portò una mano sulla bocca come per pulirsela.
“Non prendertela Timeran. Io nel corpo di Pierce mi trovo abbastanza bene.
Ho la sensazione di conoscerlo perfino meglio adesso. Anzi, mi sembra che
da quando siamo uno nel corpo dell’altro il nostro rapporto sia diventato
ancora più intimo e profondo.” Abbassando un po’ la voce, anche se nella
stanza erano sole, continuò “Adesso sono anche sicura di cosa prova dentro
di se quando mi vede. E’ una sensazione diversa da quella che provo nel mio
corpo, ma è altrettanto piacevole, e per lui è stato lo stesso. Me l’ha
confermato la notte scorsa.” Piccolo sorrisino malizioso.
“Voi due… avete…?” Timeran non sapeva se arrossire o scoppiare a ridere. Si
portò un’altra volta la mano sulla bocca.
“Bhe si certo, che male c’è… è stato molto divertente!” rise piano la
dottoressa Fuentes nel corpo del suo amato Pierce. ”Ma perché continui a
coprirti la bocca? Ti è comparso un tic?”
“No, ma che tic. Sono questi maledettissimi baffi, uff! Danno un fastidio…”
“Un pochino, hai ragione. Chiedi al comandante se li puoi tagliare
temporaneamente, tanto poi ricrescono.”
“Si, gliel’ho già chiesto… mi ha anche detto che non ci sono problemi per
lui. E’ stato molto comprensivo…”
“Si..?”
“Mi dispiace un po’.”
“Ma…”
“…d’altra parte questo corpo non è nemmeno mio…”
“Ti piacciano!”
“Si! Ma non dirlo a nessuno!” e giù a ridere anche qui.
In effetti ad un osservatore esterno sarebbe balzato subito agli occhi che
il morale generale dell’equipaggio era veramente migliorato a vista
d’occhio. La situazione, seppure all’inizio un po’ imbarazzante, aveva
portato una nota di allegria nei rapporti interpersonali. Come Luz e
Pierce, anche molti altri sentivano di aver rafforzato il legame con la
persona con cui era avvenuto lo scambio. Per molti era diventata una
situazione divertente, per altri addirittura piacevole. Qualcuno, i più
fortunati, ci avevano aggiunto anche un po’ di malizia o una vera e proprio
vena piccante.
Ma non era per tutti così.
USS Baffin -21 Febbraio 2395 – ore 19:30 - Alloggi Capitano Suri
Suri era finalmente non più consapevole del suo nuovo corpo. Finalmente con
la mente sgombra riusciva a ragionare meglio. Finalmente ascoltava la sua
voce interiore, quella vera. In pubblico riusciva a gestire quella strana
situazione, naturalmente, e l’aveva considerata anche, secondo una certa
logica, come causa scientifica di un fenomeno naturale, seppure unico.
Tutto logico. Stava avendo solo alcuni problemi con il cibo. Non che il
corpo del Tenente Volkoff si rifiutasse di mangiare verdure, ma si sentiva
sempre più stanca a fine giornata: le braccia pesanti, la mente leggera.
Quello forse era l’unico problema vero.
In quel momento fu distratta e la meditazione si interruppe bruscamente.
Adesso che ci pensava, quello non era l’unico problema. Ce ne era un altro.
Si alzò con agilità e si preparò con calma per l’ennesima doccia della
giornata. Non aveva mai notato come l’odore del corpo di Volkoff riuscisse
a distrarla e a confonderla. Qualunque cosa fosse non era certo il caso di
pensarci adesso, con così tanti problemi a bordo. In tutto quel trambusto
l’unica nota positiva era stata la richiesta della Dottoressa Fuentes e del
suo Primo ufficiale (anche se non nei loro rispettivi corpi) che fosse lei
a celebrare il loro matrimonio. Anche se poteva sembrare una cosa scontata,
ne era stata lusingata.
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un saluto speciale a Maddalena che ho visto compie gli anni oggi.
saluti
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Tenente Comandante Alan Brown
Ingegnere Capo
USS Baffin
Progetto Pytheas - Delta Quadrant
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Email: alan.brown.pytheas a gmail.com
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