[Stml9] [6.03 - Brown - Qualcosa si muove]

Luigi Fantin alan.brown.pytheas a gmail.com
Ven 22 Gen 2016 13:08:14 CET


fiuuu... grazie Federico! :-)

comunque possiamo togliere il riferimento e lasciare una tecnologia
sconosciuta.
GG

Il giorno 22 gennaio 2016 12:56, federico pirazzoli <radm.merak a gmail.com>
ha scritto:

> Tecnicamente...ni...primo contatto, e successivamente Enterprise (ep.
> Rigenerazione, della seconda stagione) stabiliscono che una sfera borg si é
> schiantata sul polo nord ai tempi del primo contatto coi vulcaniani.
> Tale tecnologia é stata studiata dagli umani per un certo tempo (anche se
> non sapevano che quella razza era Borg) e poi recuperata da due borg
> sopravvissuti. Non sappiamo però se gli umani hanno portato via qualche
> componente tecnologica prima del "recupero"
>
> --
> Inviato da myMail per Android
> venerdì, 22 gennaio 2016, 11:54AM +01:00 da <hannadegliiapigi a hotmail.it>:
>
> Scusate se rompo , ma nel brano fai dire a quelli della Cepheus che
> avevano sperimentato tecnologia Borg segreta . Ma coi Borg non siamo venuti
> in contatto ai tempi di Picard , cioè un centinaio di anni dopo la
> sparizione della Cepheus?
> Potrei ricordare male ,  ma così  mi pare !
> Monica
>
> Inviato da Outlook Mobile <https://aka.ms/blhgte>
>
>
>
> On Wed, Jan 20, 2016 at 1:49 PM -0800, "Luigi Fantin" <
> alan.brown.pytheas a gmail.com
> <https://e-aj.my.com/compose/?mailto=mailto%3aalan.brown.pytheas@gmail.com>
> > wrote:
>
> Mi sono spinto la dove nessuno è mai giunto prima?
> intendo come ritardo.
>
> ecco il mio (sempre breve) contributo alla storia.
>
> ------------------------------------------------------------
> Flashback  - San Francisco, Terra  - 13 luglio 2278 - ore 8.00
> I grattacieli sfrecciavano via da un finestrino all’altro. Il treno a
> sospensione magnetica correva lunga la monorotaia sopraelevata ad una
> velocità tale che i palazzi vicini erano una sfumatura continua e si
> riusciva a seguire con gli occhi solo quelli molto lontani. Il vagone era
> pieno di gente ma Kelev era riuscito a sedersi comunque, perché il grosso
> dei pendolari salivano due fermate dopo la sua. Stava ancora pensando
> all’incidente della Cepheus ed era sempre più convinto che c’erano alcune
> cose che non quadravano. L’inchiesta non stava conducendo da nessuna parte,
> aveva contattato un sacco di gente all’interno della Flotta Stellare ma
> nessuno sapeva nulla o non voleva essere intervistato. Aveva usato anche
> parole forti, in alcuni articoli, per tentare di smuovere le acque e fare
> uscire qualche pesciolino allo scoperto, ma era solo riuscito a prendersi
> una lavata di capo dal suo capo redattore.
> La fermata di Civic Center. Ne mancavano ancora un paio alla sua. La metro
> quasi si svuotò. Il tipo seduto vicino a lui aveva aspettato fino
> all’ultimo ad alzarsi e poi era corso fuori rischiando di finire
> intrappolato nelle porte automatiche. Kevel sorrise, capitava spesso anche
> a lui di essere talmente immerso nei suoi pensieri da perdere la propria
> fermata. Guardò il posto lasciato vuoto di fianco a lui ancora sovra
> pensiero e vide che era stato dimenticato un piccolo dpad. Lo prese
> velocemente e si alzò cercando di vedere se il proprietario si era accorto
> di averlo perso, ma il treno era già ripartito. Avrebbe potuto scendere
> alla fermata successiva e tornare indietro. Guardò lo schermo del dpad e vi
> lesse il proprio nome che lampeggiava ritmicamente.
> USS Baffin – Alloggi Comandante Bhreel - 4 dicembre 2395 - ore 22.35
> Timeran si svegliò di soprassalto. Ancora con il rumore della
> metropolitana nella testa. Era stato un sogno piuttosto vivido, le
> capitavano molto raramente così intensi e ormai era riuscita a capire di
> cosa si trattava. Non erano sogni: erano ricordi. Un episodio di un
> precedente ospite del simbionte. Era già il secondo nell’arco di 24 ore ed
> erano in qualche modo legati alla Cepheus. Richiamò sulla sua console
> personale tutte le informazioni che c’erano sulla vita di Kevel Bhreell
> quarto ospite del simbionte Bhreel. Quando la USS Cepheus scomparve fu uno
> dei giornalisti che più si occupò del caso.
> “L’unico che se ne occupò seriamente!”
> Timeran fece un balzo sulla sedia dallo spavento. Si girò di scatto ma
> nella stanza non c’era nessuno.
> “Cosa sta succedendo? Io non …”
> “Fallo per me Timeran. Per noi.”
> Timeran guardò di nuovo il dpad e la foto di Kevel che la fissava. Il
> report continuava descrivendo come Kevel si fosse trovato coinvolto in un
> incidente che gli costò la vita e di come il simbionte fosse stato unito in
> urgenza ad un altro ospite.
> “Non fu un incidente Timeran!”
> “Ho capito.” Timeran non aveva altri dubbi. Si sedette per terra e si
> tranquillizzò. Entrò in comunione con il suo io interiore. Quell’entità a
> cui era stata affidata e di cui, nello stesso tempo, doveva prendersi cura.
> Quell’entità amica la prese per mano e la condusse giù, con calma, senza
> fretta e senza timore. Di fronte a lei si parò una sobria porta a vetri e
> al di là di questa la figura di un ragazzo con l’espressione determinata ma
> gentile. Bhreel la invitò ad aprire la porta. Una leggera brezza la investi
> e confuse i contorni del mondo che la circondava. Mentre la luce scemava in
> penombra  le vennero raccontate delle fiabe, fece nuove amicizie e nuovi
> amori, subì la prepotenza e l’invidia di alcuni, pianse e sorrise, visse
> una vita breve ma coraggiosa e onesta. Alla fine di tutto rimase con un
> triste peso sul cuore. Come la sensazione di quando si perde un amico che
> avresti voluto conoscere meglio ma non c’è stato il tempo e adesso non ce
> n’è più. La luce ritornò e Timeran si ritrovò di nuovo nella propria
> stanza, non più sola.
> “Ricordo bene quell’inchiesta, mi fu affidata dall’allora capo redattore
> J. J. Jameson. All’inizio contattai gli organi ufficiali della Federazione
> ma in quello che mi dissero c’era qualcosa che non mi convinse e che mi
> spinse ad indagare più a fondo.
> Allora ero giovane e la voglia di verità che avevo era più grande della
> mia saggezza. Così cercai di mettermi in contatto, in segreto, con
> ufficiali della federazione che conoscevo bene e scoprii che la Cepheus non
> fu la sola nave a scomparire. Una delle navi mandate a investigare
> l’accaduto scomparve anche lei misteriosamente. La USS Bozeman. Nessuno
> vide più entrambe le navi .”
> “Mi sembra di ricordare” continuò Timeran “che fine ha fatto la Bozeman.
> Fu intrappolata in una distorsione temporale fino a quando non fu salvata
> dall’Enterprise del capitano Picard. I diari del capitano su quell’accaduto
> sono tra quelli più incredibili che ho letto.”
> “Prima che insabbiassero l’inchiesta e mi obbligassero a occuparmi di
> altro alcuni documenti parlavano di distorsioni temporali causate da
> possibili aberrazioni degli scudi adattativi.” Disse Kevel.
>
> Luogo imprecisato - 4 dicembre 2395 - ore 23.10
> “Capitano, questa è la prima volta che trovate una nave della Federazione
> in questo quadrante. Forse non è una buona idea distruggerla.” Intervenne
> uno dei vulcaniani più anziani.
> “Ma non è sicuramente la prima segnalata da queste parti. Anche se in
> effetti non credo che siano riusciti a padroneggiare la tecnologia che ha
> portato qui mio padre e quelli del suo equipaggio.” Il Capitano Norman
> parve riflettere per un istante.
> “E se fosse stata chiamata da quell’altra di cui ci parlavano i Kazon?”
> intervenne David.
> “Quelle erano minacce senza senso. Dubito che quei barbari senza cervello
> possano aver chiamato in aiuto qualcuno della Federazione. Sono troppo
> lontani per loro.”
> “Però se riuscissimo a scoprire come sono arrivati qui potremmo avere la
> possibilità di tornare a casa.” Continuò l’altro.
> “E’ questa la nostra casa David. Ci hanno lasciati soli spedendoci
> dall’altra parte della galassia con un biglietto di sola andata. Non
> troveremo striscioni di bentornati ad accoglierci.”
> “Forse ha ragione lei Capitano, ma con la tecnologia di cui siamo venuti
> in possesso potremmo finalmente avere la nostra vendetta se riuscissimo a
> tornare indietro.”
> “Se vuole veramente avere la sua vendetta, Capitano, potrebbe cominciare a
> capire chi sono i veri responsabili del nostro naufragio.”
> “Cosa vuoi dire vulcaniano?”
> “Ricorda la storia del comandante Briton, il primo ufficiale di suo padre?
> Lui sapeva quale era la vera natura degli scudi adattativi e della
> provenienza di quella tecnologia. Era l’unico a saperlo prima della
> partenza.”
> “Si, mi ricordo di quella storia. Briton faceva parte di qualche ramo
> segreto del governo e doveva fare rapporto su tutto ciò che sarebbe
> successo durante l’uso di quei maledetti scudi. Dubito che sia mai riuscito
> a comunicare qualcosa a qualcuno.”
> “Ne dubitiamo tutti Capitano, dopo quello che è succcesso. Sono passati
> però parecchi anni dalla nostra partenza e magari all’interno della
> Federazione qualcosa è emerso. Crede veramente che tutti si siano
> dimenticati della Cepheus e del suo equipaggio? Forse qualcuno si è
> interessato alla nostra scomparsa. Forse qualcuno è riuscito a scoprire
> perché una nave e tutto il suo equipaggio è stata usata come cavia per
> testare l’utilizzo di una tecnologia Borg che nessuno aveva mai visto
> prima.”
> “Mi hai convinto Sustak, vediamo cosa dicono della Cepheus gli archivi di
> quelle navi. David, inizia una procedura di interfaccia al nucleo
> principale della nave più grande, escludi ogni altro tipo di accesso.”
> “Si Capitano, inizio immediatamente ma ci vorrà un po’ di tempo i sistemi
> di sicurezza sono molto avanzati.”
>
> USS Baffin – Plancia - 5 dicembre 2395 - ore 10.17
> “Capitano, abbiamo perso il controllo della nave. Il computer non
> risponde. Qualcuno ci ha tolto il controllo.”
> Enizia si alzò dalla poltrona e controllò le console del timoniere e del
> tattico: non davano segni di risposta.
> “Computer autorizzazione Eniza-4-7-alpha-tango riportare il controllo
> della nave in plancia.”
> =^= Codice di autorizzazione riconosciuto. Capitano Enizia del clan
> Gishna: accesso negato.=^=
> “Come accesso negato? Computer, ripeto, autorizzazione
> Eniza-4-7-alpha-tango riportare il controllo della nave in plancia.”
> =^= Codice di autorizzazione riconosciuto. Capitano Enizia del clan
> Gishna: accesso negato.=^=
>  Anche Volkoff tentava di inserire i codici di autorizzazione che
> conosceva ma senza successo. Fece un cenno di diniego ad Enizia.
> “Capitano Enizia a Sala Macchine: Comandante Brown voi riuscite ad
> accedere al computer?”
> =^= Negativo Capitano. Tutti gli accessi sono stati disabilitati, non
> riusciamo ad entrare. =^=
> “Sembra proprio che chiunque ci abbia portato fino a qui stia venendo allo
> scoperto.” Intervenne Sorin guardando Tynan.”
>
> Luogo imprecisato - 5 dicembre 2395 - ore 10.40
> “Ecco Capitano, questo è tutto il contenuto degli archivi. Sulla Cepheus
> poco o nulla.”
> “Vedi Sustak, si sono dimenticati di noi.”
> “Capitano, sembra che un membro dell’equipaggio abbia interrogato il
> computer proprio a riguardo della Cepheus poco prima che lo facessimo noi.
> Sono richieste ben precise. Forse qualcuno cerca delle risposte come noi.”
> “Vedo... Forse è giunto il momento di parlare con i nostri ospiti David.
> Apri un canale di comunicazione con le due navi: facciamo gli onori di
> casa…”
> -----------------------------------
>
> un saluto a tutti.
> GG
>
>
>
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> Ingegnere Capo
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