[Stml9] [7.04 - Suri - Contrappunto e fuga]

Maddalena vampitrill a gmail.com
Lun 6 Feb 2017 14:15:47 CET


Letto con ritardo vergognoso, chiedo scusa.
Il brano, come sempre, mi è piaciuto molto.

La situazione si è fatta parecchio complessa. Devo rileggere bene perchè 
con tutte queste navi mi sono un pelo persa.
Maddy

Il 31/01/2017 23:58, Elena Fuccelli ha scritto:
> Inutile che vi dica niente, tanto sapete già che cosa direi. Vi posto 
> quello che ho scritto finora...
>
> ------------------------------
> INIZIO TRASMISSIONE
> -----------------------------
>
> Nave madre  sconosciuta - Plancia -  17/11/2396 - ore 9.45
>
>
> Lo schermo s'illuminò di nuovo, quindi vibrò e si spense di botto, 
> seguito dalle luci dei sistemi che saltavano una dietro l'altra. Il 
> capitano sentì urlare, cercò di mantenere l'equilibrio ma si ritrovò a 
> terra, con la fronte sul metallo che gli trasmise un contraccolpo. 
> Qualcosa di caldo gli cadde addosso, strappandogli un urlo che si 
> mescolò a quelli del suo equipaggio. La luce si spense, si accese, si 
> spense di nuovo per riapparire azzurra e tremolante. Delle mani lo 
> afferrarono e lo aiutarono a a sfilarsi da sotto il peso del corpo che 
> gli era caduto addosso. Lo guardò. Il navigatore aveva un pezzo della 
> leva del timone che gli spuntava da un lato del volto. Respirava, ma 
> era difficile dire fino a quando.
> “Che cosa...” - ansimò. Si fermò un istante, per raccogliere fiato 
> sufficiente a proseguire. La consolle di navigazione esplosa puzzava 
> di bruciato. - “Che è successo? Che cosa ci ha colpito?”
> “Credo che sia stata la Sulaco, signore – rispose il tattico - Quel 
> vecchio cargo. O meglio, un pezzo del cargo. Esplodendo, ci ha presi 
> in pieno. Gli scudi hanno tenuto – più o meno - ma erano già 
> indeboliti dall'esplosione della nave laboratorio”
> “Come... ?” - La testa gli faceva male, ma il sangue che aveva addosso 
> non era il suo. Qualche altro mostrava segni di choc. Il navigatore 
> sembrava l'unico ferito gravemente.
> Il tattico lo aiutò a rialzarsi e a tornare alla sua postazione:
> “Sta bene, signore?”
> “Io si... Pensate a lui, piuttosto – accennò al navigatore - Chiamate 
> l'infermeria! E voglio rapporti da tutte le sezioni!” Il tattico fece 
> per eseguire, ma il capitano lo fermò il tattico con un gesto:
> “No, non dico a te. Da te voglio subito una diagnostica sul nostro 
> occultamento. Non possiamo permettere che scoprano che eravamo qui. Si 
> chiederebbero se avevamo qualcosa a che fare con la nave laboratorio 
> che si è andata a schiantare su quel maledetto pezzo di sasso. E 
> soprattutto, cosa c'era sulla nave laboratorio! E noi non possiamo 
> rispondere a nessuna di queste domande... Anche perché neanche noi 
> sappiamo che cosa ci fosse in quella maledetta nave! E se ci hanno 
> visti... Se ci hanno visti...” - la voce si spense in un sussurro.
> “...Se ci hanno visti?” - domandò il tattico. Il capitano si accorse – 
> nonostante le luci intermittenti – che l'uomo era impallidito. Il 
> tattico non era un idiota, sapeva che cosa gli aveva appena detto... 
> Ma era evidente che l'altro non avrebbe accettato di agire: almeno, 
> non senza un ordine esplicito, pronunciato di fronte a tutti. Così, 
> sospirò:
> “Se ci hanno visti, non possiamo permetterci che qualcuno lo vada a 
> raccontare. Se ci hanno visti... Ci toccherà fare una pulizia molto 
> più approfondita di quella che che pensavamo”
>
>
>
>
> No! Aveva urlato dentro di sé, sbattuto i pugni contro lo schermo, 
> sbattuto la testa sullo schienale.. Aveva serrato gli occhi per non 
> vedere i siluri – si, quei siluri che lei stessa aveva lanciato contro 
> i caccia – colpivano la nave cargo. Avrebbe dato qualunque cosa per 
> non averli lanciati.  Per poterli far saltare, una volta lanciati. 
> Quanti erano morti su quella nave? Quante persone avrà avuto a bordo, 
> dannazione?
> Il dolore era atroce. Julie si chiese se stava per impazzire.
> Lo avrebbe meritato.
>
>
>
>
> USS Baffin - Plancia - 17/11/2395 - ore 9.50
>
>
> =^= Navi sconosciute, vi parla la nave federale Galintius vi chiediamo 
> di abbassare gli scudi e preparatevi ad essere abbordati. Sulla base 
> dello statuto di Natvel, vi dichiariamo in arresto per crimini contro 
> la Congregazione Federale. =^=
> Un silenzio cadde sulla plancia.
> Quando la comunicazione con la Galintius finì, Enizia trovò sul 
> monitor la faccia di Suri in attesa di conferire con il suo parigrado.
> "Suri, abbiamo un problema."
> "No, noi abbiamo un problema, è stata la Curie a sparare a quella nave."
> "Che cosaaa?" Enizia non credeva alle sue orecchie.
> "All'improvviso il nostro computer centrale non ha più risposto, i 
> colpi che hanno distrutto quella nave sono arrivati da noi."
>
>
> Il volto della vulcaniana sembrava pietrificato sul monitor centrale.
> =^= Non sappiamo ancora come sia successo =^=
> Enizia scosse la testa:
> “E' assurdo. Solo conoscendo i codici di comando si può prendere 
> possesso di una nave, ma che io sappia i codici di comando sono 
> conosciuti solo da me, da te, e dal Comando della Flotta che si trova 
> nel Quadrante Alfa, all'altro capo della Galassia!”
> “Mi perdoni, capitano – intervenne il consigliere Appel – Ma non credo 
> che ci sia il tempo di fare  indagini sul perché o il percome. Siamo 
> alieni per questa gente. Alieni che hanno appena commesso un atto 
> feroce e  insensato giusto sotto i loro occhi! Non possono non vederci 
> come nemici, almeno fino a quando non avremo parlato con loro. 
> Dobbiamo stabilire una linea di dialogo se vogliamo uscire da questa 
> situazione”
> “Dialogo? E di che cosa potremmo parlare? - domandò Enizia – Ci 
> chiederanno spiegazioni, che non abbiamo. E che non avremo finché non 
> avremo scoperto chi è stato o che cosa è successo alla Curie!”
> “Capitano!” - Enizia si voltò verso il tattico.
> “Che c'è?”
> “La nave grande sta attivando le armi – disse Nurell concitato – Anche 
> le due navi più piccole!”
> “Scudi alzati! Manovre evasive! - urlò Enizia, andando a sedersi sulla 
> poltrona centrale. Si girò di nuovo verso lo schermo. Le due navi 
> piccole stavano chiaramente assumendo una posizione di attacco. Una 
> lunga scia di radiazione spuntò dalla fusoliera della più vicina, 
> imitata subito dopo dalla seconda.
> “Non ci hanno colpito!” - riferì il tenente Nurell.
> “Mi piacerebbe poter dire che è merito mio! - si inserì il timoniere. 
> Payton si girò verso Enizia – Ma una delle due ha chiaramente mirato 
> sopra di noi. ”
> “Confermo, sono stati solo colpi di avvertimento” - si fece sentire 
> Volkoff.
> “Solo una delle due? Ho visto dei colpi partire anche dall'altra!” - 
> disse Appel, sorpreso.
> “Si, ma non ha mirato a noi” - Volkoff puntò il dito verso una zona 
> dello schermo:
> “Qui c'è un'altra navetta. O un modulo di salvataggio. O qualcosa del 
> genere. Comunque, ci sono quattro esseri senzienti a bordo”
> Sullo schermo comparve l'altro caccia. Era vicino, pensò Enizia. 
> Pericolosamente vicino. Stava virando con una stretta cabrata attorno 
> ad una navetta che cabrava a sua volta, evitando come per miracolo di 
> incrociarne i colpi.
> “Quel pilota sa il fatto suo” - commentò Payton ammirato.
> “E' priva di armamento. – continuò Volkoff – Non ha neanche gli scudi! 
> Ha più o meno le caratteristiche della nave che la Curie ha fatto 
> saltare, ma potrebbe provenire anche da quell'altra – indicò verso 
> l'altro lato dello schermo – Voglio dire quella che è finita a 
> schiantarsi su quell'asteroide. Sono riusciti ad evitare i colpi 
> manovrando, ma non credo che sopravviveranno ad un altro attacco da 
> parte di quel caccia”
> Il caccia si stava avvicinando di nuovo. La fusoliera si illuminò.
> “Siamo a portata di teletrasporto con quella navetta?”
> “Si, capitano!”
> La fusoliera si illuminò.
> “Li agganci! Li porti a bordo!”
> Lo schermo fu attraversato da una fitta salva di lampi. Il modulo di 
> salvataggio scomparve, lasciando al suo posto una nube di detriti. 
> Enizia si girò verso Volkoff:
> “Sono a bordo. Ho spedito una squadra di sicurezza al teletrasporto 
> per accoglierli”
> “Vada anche lei. Voglio sapere in che razza di situazione ci siamo 
> ficcati”
> Il russo assentì e si diresse al turboascensore.
> =^= Navi sconosciute, qui parla la nave federale Galintius. Abbassate 
> gli scudi e preparatevi ad essere abbordati! =^=
> “Mi dispiace, ma non sono ancora pronta ad arrendermi!” - disse Enizia.
> Una delle navi piccole virò di nuovo, attaccando dall'alto. La 
> fusoliera si illuminò di nuovo e stavolta le paratie trasmisero un 
> sussulto.
> “Rapporto!” - gridò Enizia.
> “Nessun danno, gli scudi reggono!” - rispose Nurrel
> “Capitano, dobbiamo aprire un canale con loro!” - insisté Appel. Un 
> nuovo scossone fece vibrare la plancia.
> “Ancora nessun danno. Gli scudi sono però scesi all'80 per cento!” 
> aggiunse Nurrell. Sullo schermo, la seconda navetta puntava verso di 
> loro. Si illuminò. Le paratie della nave risuonarono come un tamburo.
> “Stanno mirando ai ponti superiori!”
> “Adesso basta. Tenente, agganci il motore del caccia più vicino – 
> ordinò il capitano - Vediamo di disabilitarlo. Fuoco al mio segnale!”
> “Si, signore!”
> “Capitano...” - tentò ancora Appel.
> “Le sue obiezioni sono annotate, consigliere!”
> “Faser agganciati e pronti, signore!” - disse il tattico.
> “Fuoco!”
>
>
>
> USS Curie - Plancia - 17/11/2395 - ore 9.55
>
>
>
> “Ne hanno colpita una!” - esclamò Thomas Pierce, indicando un punto 
> dello schermo centrale. Sullo schermo, la piccola nave ebbe quasi un 
> sobbalzo quando venne colpita dal fascio di luce proveniente dalla 
> Baffin. Qualcosa lampeggiò. Iniziò a barcollare, perse potenza. Le 
> luci di bordo si spensero ed il caccia svanì sul fondo nero dello spazio.
> “Il pilota del caccia non è più a bordo - segnalò Pierce - Penso che 
> l'abbiano teletrasportato sulla Baffin”
> “E noi siamo inchiodati qui!” - commentò esasperata Lorelei Jenkins, 
> guadagnandosi un'occhiata severa da parte del capitano Suri, che però 
> abbassò subito lo sguardo sul comunicatore. Non aveva senso chiamare 
> ancora l'ingegnere capo, pensò il capitano. Gli avrebbe solo fatto 
> perdere tempo prezioso.
> Tempo che la Curie non aveva. Non con una nave con la stazza di un 
> incrociatore pesante che aveva loro appena spedito un ultimatum. E 
> loro non avevano neanche il controllo della nave per potersi 
> difendere, meno che mai ingaggiare battaglia insieme alla Baffin. 
> Dovevano letteralmente stare fermi a guardare. La Baffin adesso stava 
> inseguendo la seconda navetta, lanciando scariche di faser in 
> direzione dei sistemi di propulsione.
> “Colpita anche quella!” - esultò il tenente Jenkins.
> “Resta sempre l'incrociatore - raffreddò gli entusiasmi Thomas Pierce 
> – Quello non sarà così facile da trattare.”
> “Strano che non ci abbia già attaccato - notò Suri – Eppure hanno dato 
> energia alle armi”
> “Probabilmente stanno ancora valutando la situazione tattica – disse 
> Lorelei Jenkins – Il livello dei loro scudi sembra inferiore al 
> nostro. Riesco a identificare praticamente ogni settore della loro 
> nave. E' armata in modo potente, con sei batterie di siluri a prua e 
> due a poppa. Non sembra avere una grande manovrabilità. Ci sono 
> inoltre delle strutture di cui non ho capito la funzione. Assomigliano 
> ai ganci d'attracco delle navi che ci sono sulle nostre basi... Non ne 
> ho mai viste su una nave”
> =^= Ingegneria a capitano Suri =^=
> Il capitano cincischiò le dita sul pulsante di comunicazione:
> “Qui Suri. Mi dia buone notizie, Vizzini!”
> =^= Non posso dargliene, capitano. Quello che posso dirle è che non è 
> stato un malfunzionamento – rispose l'umano – I comandi di navigazione 
> e tattici sono stati deviati deliberatamente. Qualcuno si è infiltrato 
> nei computer del ponte di battaglia ed è riuscito a riscrivere i 
> codici di comando. Stiamo cercando di isolare il modulo del ponte di 
> battaglia, ma il sistema è concepito per i casi in cui la nave sia 
> stata abbordata da nemici e quindi opera in modo da ignorare gli 
> ordini esterni =^=
> Suri si girò a fare un cenno alla Jenkins:
> “Sicurezza, fare un controllo di livello tre su tutta la nave. Voglio 
> sapere chi è stato, voglio saperlo subito. E se è uno dei nostri, 
> voglio sapere perché lo ha fatto!”
> Una esclamazione di Pierce la fece voltare di nuovo verso lo schermo:
> “Guardi, capitano... Stiamo ripartendo!”
>
>
>
> USS Baffin - Plancia - 17/11/2395 - ore 9.57
>
>
>
> “Ma che... Cosa stanno facendo sulla Curie?” - Enizia si lasciò 
> sfuggire una interiezione.
> “Sono entrati in curvatura!” - esclamò Appel.
> “Vicino a un campo di asteroidi? - fece notare Steve Payton – E' 
> contro tutte le procedure della Flotta!”
> A voce più bassa aggiunse:
> “Non che io non l'abbia mai fatto...”
> Enizia premette il pulsante di comunicazione sul bracciolo della 
> poltrona:
> “Qui Enizia. Avete ripreso controllo della nave, Curie? Capitano Suri?”
> Dal comunicatore emerse un confuso ronzio.
> “Voglio Suri sullo schermo!” - ordinò. Si alzò dalla poltrona 
> centrale, andando a mettersi a fianco dell'ufficiale alle 
> comunicazioni, ma la donna scosse la testa:
> “Non riesco, signore”
>  Sorin la raggiunse, chinandosi a sua volta sulla consolle, ma dovette 
> arrendersi all'evidenza:
> “In questo momento, riceviamo solo un ronzio” - riferì.
> “Credo che si tratti dell'incrociatore, signore - disse la ragazza, 
> scrollando le spalle – Sta isolando le nostre comunicazioni”
> “E credo che si stiano preparando per attaccarci, capitano!” - avvertì 
> il tenente comandante Nurrell.
> =^= Nave sconosciuta, qui parla la nave federale Galintius! Fuggire 
> non vi servirà a niente! Abbassate gli scudi e preparatevi ad essere 
> abbordati! =^=
> L'incrociatore si stava muovendo. Dalla superficie nera della nave 
> partirono delle strie luminose, che si divisero e si divisero ancora, 
> diventando simili a dita che si allungavano rapidamente nella loro 
> direzione.
> “Sono siluri multifasici! - esclamò Nurrell –  Se ci colpiscono i 
> nostri scudi avranno un sovraccarico!”
> “Manovre evasive! Qualunque rotta, adesso!” - ordinò Enizia, 
> aggrappandosi allo schienale della poltrona. Sullo schermo, le scie 
> curvarono rigando il fondo nero del cielo, inseguendo la loro manovra. 
> Payton mormorò una interiezione, quindi si chinò in avanti, come se 
> mettendo tutta la sua forza sui comandi potesse trasmetterla ai 
> propulsori di manovra. La nave si tuffò verso il campo di asteroidi, 
> evitando per un soffio il più grande. Lo schermo si riempì della sua 
> massa rocciosa, sulla quale brillavano i resti di un'altra nave, 
> quindi deviò, infilandosi nello stretto spazio tra i meteoriti. Alcune 
> delle scie luminose esplosero impattando contro le rocce, altre si 
> infilarono dietro di loro, insinuandosi tra detriti ferrosi. I sensori 
> inquadrarono per un istante un corpo dilaniato dall'aria umanoide, che 
> galleggiava fra i resti di una lamiera, talmente rapido che Enizia 
> pensò di averlo immaginato.
> Uno scossone fece sobbalzare l'equipaggio.
> “Ci hanno colpito?” - domandò Enizia,
> “Negativo, signore. Non so, forse abbiamo sfiorato qualche meteorite 
> minore che i deflettori non hanno respinto, ma non ci hanno ancora 
> colpito. Scudi al sessanta per cento, ma reggono ancora!” - riferì 
> Nurrell.
> Payton tirò a sé di nuovo i comandi per infilarsi nello stretto spazio 
> tra i corpi celesti.  Lo spazio si riaprì di fronte a loro, ritrovando 
> la vista delle stelle.
> “Siamo dall'altra parte!” - mormorò Enizia, abbandonandosi sullo 
> schienale della poltrona.
> Nurrell portò sullo schermo i sensori posteriori. Nuvole di pulviscolo 
> aleggiavano dove i siluri avevano colpito le masse di roccia.
> “L'incrociatore non ci sta venendo dietro?” - domandò Appel. L'uomo 
> era pallido. Le sue mani si tenevano strette ai braccioli della 
> poltrona come se potesse proteggerlo.
> “Certo che no! Quella nave è troppo grossa per passare attraverso un 
> campo di asteroidi così fitto! - spiegò Payton –  Adesso ci troviamo 
> all'interno. L'incrociatore dovrà trovare un punto  di passaggio 
> oppure aggirare la fascia di asteroidi.”
> “Il problema è che anche noi adesso dobbiamo trovare il modo di 
> aggirare la fascia di asteroidi. Possibilmente senza farci prendere 
> dall'incrociatore – disse Enizia – Dobbiamo ritrovare la Curie.”
>
>
> --------------------------
> FINE TRASMISSIONE
> -------------------------
>
> Inutile dire che è stata Julie a far fuggire la Curie e che le due 
> navi non sono attualmente in condizione di comunicare (anche perché le 
> comunicazioni verrebbero intercettate dall'incrociatore).
> Sulla Baffin in questo momento ci sono i due piloti dei caccia e i 
> superstiti della nave cargo che sono stati teletrasportati a bordo. 
> Dubito che qualcuno degli "ospiti" a bordo accetterà docilmente il 
> passaggio a bordo delle nostre navi.
>
>
> Ciao! ;-D
> Elena
> -- 
> Capitano Suri
> USS Curie
> Progetto Pytheas - Delta Quadrant
> -- 
> mail: olimpia a mclink.it
> ICQ 33856678
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