<div dir="ltr"><div dir="ltr"><div>ciao,</div><div>come al solito ho scritto poco. Mi sono concentrato solo sulla Baffin: ho seguito l'unica ispirazione che mi è venuta. spero di non aver esagerato.</div><div>buona domenica</div>
<div dir="ltr"><br></div><div dir="ltr">==========================================</div><div dir="ltr">TITOLO: 03-05 – Al centro della nebulosa</div><div dir="ltr">PRECEDENTE: 03-04 - FUOCO!!</div><div dir="ltr">AUTORE: GG/Brown</div>
<div dir="ltr">==========================================</div><div dir="ltr">USS Baffin - Plancia di comando - 30 marzo 2393 ore 15:00</div><div dir="ltr">Man mano che la nave si avvicinava al centro della nebulosa i colori si facevano sempre più tinta pastello, terminando in un azzurrino e in un rosino che quasi stingevano sul bianco. Anche la luce si faceva sempre più intensa contribuendo a rendere tutta l’atmosfera eterea e irreale. Le scosse, prima molto intense, avevano continuato a diminuire di intensità, contribuendo a tranquillizzare la situazione, ma rimanevano sempre delle strane radiazioni provenienti dal cuore della nebulosa.</div>
<div dir="ltr">“Capitano, il centro della nebulosa è dritto difronte a noi. I sensori rilevano una regione circondata da un campo che non riusciamo a penetrare. E’ come uno scudo di energia, ma non riusciamo a identificarne la natura.”</div>
<div dir="ltr">“Sullo schermo!” intervenne Enizia, finalmente avevano trovato qualcosa. </div><div dir="ltr">Vista da lontano la Baffin sembrava un puntolino grigio davanti ad un enorme muro azzurro con venature rosa. La superficie della parete non sembrava proprio solida, era come un batuffolo di cotone sfilacciato in più punti ed era in continuo movimento. Un turbinio di increspature e onde mescolavano i colori pastello tra di loro creando enormi arabeschi che un attimo dopo erano già scomparsi. Gobbe e avvallamenti continuavano a formarsi e a sparire come un enorme mare quasi in ebollizione.</div>
<div dir="ltr">“Signor Sorin?” Il Capitano non sapeva se essere più affascinata o più perplessa.</div><div dir="ltr">“Rilevo flussi coerenti di gravitoni su tutta la superficie della parete esterna. Il campo gravimetrico è distorto non riusciamo a mappare la zona interna. Dai dati risulta che l’intero centro della nebulosa sia circondato da questa barriera. Un’immensa zona grigia per i sensori.”</div>
<div dir="ltr">“E’ un dispositivo di occultamento?”</div><div dir="ltr">“Forse. Ma non di quelli conosciuti. Visto che comunque non sembra voler nascondere se stesso, potrebbe essere un dispositivo di contenimento di qualche tipo.”</div>
<div dir="ltr">Samak: “Capitano! Sta succedendo qualcosa. Rilevo del movimento.”</div><div dir="ltr">Dei filamenti eterei cominciarono a staccarsi dalle pareti che circondavano la zona impenetrabile. Sottili e bianchi come fantasmi, sciamavano tutto intorno alla Baffin quasi a darle il benvenuto, come dei delfini semitrasparenti che salutavano una nave seguendone la rotta e compiendo acrobazie e salti.</div>
<div dir="ltr">“Sono correnti parassite di gravitoni. Il bianco è dato dalle sostanze della nebulosa che vengono concentrate e incanalate dalle pressioni esercitate dalle correnti.” Spiegò Sorin.</div><div dir="ltr">“Sembrano quasi muoversi in sincronia con la nave.” osservò Samak.</div>
<div dir="ltr">“In parte. Sono evidentemente deflessi dagli scudi e dovrebbero essere influenzati dalla massa della Baffin, però...”</div><div dir="ltr">Enizia si girò verso il suo ufficiale scientifico “Però!?” </div><div dir="ltr">
“A rigor di logica la Baffin genera un suo campo gravitazionale che interagisce con i gravitoni, ma non sembra che questo influenzi molto i movimenti di quei flussi. Anzi direi che l’intera massa è come se non esistesse: ci stanno anche passando attraverso nella zona centrale della nave. Ci seguono però, questo è certo. ”</div>
<div dir="ltr">“Allarme giallo. Possiamo modificare gli scudi per respingere quelle correnti Signor Sorin?”</div><div dir="ltr">“Stiamo già tentando, ma non riusciamo ad allontanare tutti i flussi, qualcuno riesce comunque ad entrare.”</div>
<div dir="ltr">“Tenente Samak, qualche ponte segnala anomalie o nuovi guasti di qualche tipo?”</div><div dir="ltr">“Negativo signore. Tutto regolare.”</div><div dir="ltr">Enizia fece fermare la nave giusto in prossimità del limite della zona. Il flusso di filamenti bianchi continuava a gironzolare tutto intorno alla nave e nuovi filamenti si aggiungevano a quelli vecchi formando come dei cordoni che dalle pareti di quella strana zona avvolgevano in parte la Baffin. </div>
<div dir="ltr">=^=Brown, a plancia. Conoscete un buon acchiappafantasmi? =^=</div><div dir="ltr">“Comandate cosa succede adesso!” rispose Enizia.</div><div dir="ltr">=^=La situazione è rimasta invariata Capitano. Qualcosa interferisce ancora con gli stabilizzatori del nucleo. Per giunta adesso abbiamo ospiti qui. Sembra di stare in qualche olo-film del terrore di serie B. Con orgoglio posso dirle che abbiamo la prima sala macchina della federazione infestata dai fantasmi! =^=</div>
<div dir="ltr">“Sono flussi di materiale etereo generati da correnti parassite di gravitoni, Comandante.” Rispose Enizia.</div><div dir="ltr">=^=Ehi! Che fa? La butta sul tecnico Capitano?” scherzo Brown “In ogni caso non sembrano loro la causa del problema e non sembrano interferire con la strumentazione. La radiazione di fondo è invece aumentata. =^=</div>
<div dir="ltr">“Siamo esattamente di fronte ad una barriera che circonda il centro della nebulosa. E’ impenetrabile, perfino gli scanner non rilevano nulla. Lei ha qualche parola magica che ci permetta di entrare Signor Brown?”</div>
<div dir="ltr">=^=Ne avrei diverse Capitano. Ha provato con: Mellon! =^=</div><div dir="ltr">Improvvisamente da un punto davanti alla nave cominciò a estroflettersi una gigantesca protuberanza a forma di cono allungato, leggermente arrotolato su se stesso. Grande diverse volte la Baffin, continuò ad allungarsi e nella parte terminale si aprì un enorme buco: creando un lungo tunnel.</div>
<div dir="ltr">La Baffin iniziò a muoversi.</div><div dir="ltr">“Capitano! Ci stanno attirando all’interno della barriera!”</div><div dir="ltr">“Scudi al massimo, motori indietro tutta!”</div><div dir="ltr">“I motori sono al massimo Capitano, ma non riusciamo a resistere. Ci trascinano dentro.”</div>
<div dir="ltr">“Signor Brown, abbiamo bisogno della curvatura ora!”</div><div dir="ltr">=^=Mi dispiace Capitano, la radiazione si è fatta sempre più potente, non riusciamo a stabilizzare il nucleo a sufficienza per la curvatura. =^=</div>
<div dir="ltr">“Ho capito Comandante. Vediamo allora chi ci vuole conoscere a tutti i costi.”</div><div dir="ltr">L’interno del centro della nebulosa era, se possibile, ancora più chiaro del resto che lo circondava. La luce era abbacinante e sulla Baffin dovettero compensare la luminosità dello schermo per non essere abbagliati. I sensori rivelavano un enorme campo di forza nell’esatto centro della zona. I filamenti bianchi che avevano attirato all’interno la Baffin erano ovunque e sembravano diramarsi anche loro da tutte le pareti verso la zona centrale. Più la nave si avvicinava più si scorgevano due enormi masse biancastre, l’una in rapida rotazione attorno all’altra.</div>
<div dir="ltr">“Eccola la sua sorgente Comandante Brown. Signor Sorin cosa abbiamo di fronte?”</div><div dir="ltr">Sorin era appoggiato con le mani alla console scientifica. La schiena leggermente incurvata, le braccia dritte. Le pupille gli si dilatarono all’improvviso, l’emozione betazoide vinse sulla mente vulcaniana.</div>
<div dir="ltr">“Se non lo vedessi con i miei occhi non ci crederei. Signor Brown lo sta vedendo anche lei?”</div><div dir="ltr">=^=Lo vedo eccome. Se riusciamo a tornare a casa, diventiamo sicuramente famosi Sorin. =^=</div>
<div dir="ltr">Enizia si era portata di fianco all’ufficiale scientifico e con le braccia conserte lo fissava furiosa.</div><div dir="ltr">Sorin se ne accorse e con aria professionale spiegò: “Gli strumenti rilevano due enormi masse, una di materia e l’altra di antimateria in rotazione l’una attorno all’altra. Un campo di forza tiene le due masse separate dall’ambiente esterno. Quella al centro del sistema è antimateria, anti-idrogeno per la precisione. Quel disco che vedete intorno all’equatore della sfera di antimateria è un anello di accrescimento prodotto dalla massa di materia, idrogeno in questo caso, che cede materiale alla compagna girandole intorno con velocità angolare costante. Rilevo flussi di energia prodotti dall’annichilirsi di materia e antimateria. Questi flussi sono emessi lungo l’asse di rotazione della sfera centrale e sono assorbiti da quei filamenti che si diramano dai poli e si infilano nelle pareti del guscio da cui siamo appena passati.”</div>
<div dir="ltr">“Sembra un classico sistema binario. Delle pulsar in miniatura?” commentò Samak.</div><div dir="ltr"> =^= Non proprio. Ne è stata ipotizzata l’esistenza sulla carta, ma nessuno ne ha mai visto uno di persona. =^= intervenne Brown =^= E’ un nucleo a curvatura stabile allo stato libero. =^=</div>
<div><br></div></div><br clear="all"><div><br></div>==============================================<br>Tenente Comandante Alan Brown<br>Ingegnere Capo<br>USS Baffin<br>Progetto Pytheas - Delta Quadrant<br>==============================================<br>
Email: <a href="mailto:alan.brown.pytheas@gmail.com" target="_blank">alan.brown.pytheas@gmail.com</a><br>==============================================
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