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<p class="">Ciao a tutti, ecco qua il mio pezzo ... è decisamente diverso da quello che avevo in mente inizialmente, ma spero che vi piaccia ... anche se non accade molto ... ciao!</p><p class="">---------------<br></p><p class="">[Flashback] Quarto Pianeta del sistema solare Sa’G – 11
Gennaio 2395 - 00:50</p>
<p class=""><i>Corri. Allontanati. Fuggi!</i></p>
<p class="MsoNormal">Un solo assordante pensiero occupava la mente di Timeran,
impegnata in una corsa disperata senza una meta precisa. Le era bastato vedere
da lontano uno di quegli orrori ad otto zampe per irrigidirsi e gettare contro
il nemico peloso tutto ciò che aveva a portata di mano, poi, qualcosa le aveva
toccato una gamba e il suo cervello aveva fatto cortocircuito. Non era nemmeno
sicura fosse un ragno, ma, in preda al panico, era comunque schizzata via a
velocità di curvatura.</p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal">Da allora aveva continuato a correre, ferendosi e
graffiandosi<span style> </span>ogni parte del corpo nudo
mentre attraversava i rovi e i rami cadenti degl’alberi che tentavano
inutilmente di bloccarla. Aveva continuato a correre anche quando i polmoni,
impossibilitati ad incamerare più ossigeno di quanto già facessero, erano
entrati in sciopero e il cuore aveva deciso di sfondarle il petto. Continuava a
correre tutt’ora, che la lucidità faticosamente iniziava a fare capolino dietro
l’angolo.</p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal">La Trill iniziò lentamente a ridurre la velocità, fermandosi
nei pressi di un albero a cui si appoggiò, mentre il mondo attorno a lei iniziò
a girare. Sentì la nausea montare come un pugno nello stomaco e tossicchiando rigurgitò
lievemente a causa dello sforzo intenso, annaspando in cerca d’aria. </p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal">Timeran ispezionò velocemente le varie ferite che si era
fatta durante la corsa, poi si guardò attorno, cercando di individuare qualche
figura familiare. Non aveva idea di dove si trovasse, di quanto avesse corso o
anche solo di come fosse riuscita a rimanere in piedi correndo per la foresta
di notte. Ma quei dannati graffi bruciavano come se ci avesse buttato sopra dei
tizzoni ardenti.</p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal"><span style>“</span>Uh … ah uh …”</p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal">La Trill si produsse in una serie di suoni gutturali,
sperando di avere una qualche risposta, che però non sembrò arrivare. Non
volendo sfidare nuovamente la fortuna, muovendosi di notte, raccolse una pietra
e si sedette vicino ad un albero secco. Forse attendendo fino all'alba avrebbe
capito come ritornare alla grotta, sperando di non incontrare altri ragni.</p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal">Quarto Pianeta del sistema solare Sa’G – 11 Gennaio 2395 –
02:12</p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal">I ragni che componevano il volto della creatura umanoide
distesero le zampette pelose, producendosi in un debole fremito mentre
modificavano il loro assetto, dando l'impressione che la creatura ripetesse
silenziosamente le parole del Trill.</p>
<p class="MsoNormal">Tynan, già dimentico della tensione provata in precedenza
sorrise ampiamente, colpito da un'incontenibile frenesia scientifica, frenata
però sul nascere dalla voce di Volkoff.</p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal">=^= Rimanga a distanza di sicurezza. - affermò il russo
avvicinandosi di un paio di passi mentre stringeva fra le mani il phaser, senza
puntarlo direttamente verso la creatura. Qualche metro più in la, i quattro
uomini di scorta tenevano sott'occhio la situazione. - Ancora non conosciamo
con esattezza le loro intenzioni.</p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal">=^= Non era stato lei a suggerirmi di avvicinarmi poco fa?
=^= replicò in tono euforico il Trill, senza distogliere gli occhi dalla creatura.
Volkoff gli riservò un occhiata a dir poco eloquente. Se avesse potuto gli
avrebbe assestato un amichevole scappellotto, ma invece si limitò a fissarlo in
silenzio compiendo qualche altro passo verso l'Ufficiale Scientifico.</p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal">La creatura, che fino a quel momento si era limitata a
concentrare l'attenzione sul Trill, sembrò accorgersi del gigante calvo, o
forse dell'arma che stringeva fra le mani e si irrigidì visibilmente,
approntandosi alla fuga. </p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal">Tynan se ne avvide immediatamente e intimò al collega di
fermarsi con un gesto della mano.</p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal">=^= Stia fermo dov'è e cerchi di sembrare inoffensivo... =^=</p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal">=^= Cerchi di sembrare inoffensivo? - domandò il russo, a
metà fra il divertito e l'irritato dalla strana richiesta dell Ufficiale
Scientifico, prima di continuare con evidente sarcasmo– Cosa dovrei fare?
Rannicchiarmi a terra e mostrare la pancia? =^=</p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal">=^= Non conosco le abitudini di questa specie … - replicò il
Trill senza cogliere l'ironia nelle parole di Volkoff - … potrebbe funzionare.
=^=</p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal">La creatura composita osservò rapidamente lo scambio fra i
due individui, cercando di sforzarsi di comprendere le parole proferite in
quella loro lingua sconosciuta, senza successo. Quello grosso e rosso, che
stringeva fra le appendici l'aggeggio capace di produrre quello strano fulmine,
sembrava contrariato. Forse anche lui non capiva cosa quello più piccolo
colorato di azzurro stesse dicendo. Dopotutto, quegli esseri erano simili fra
loro ma erano anche così diversi. Se gli individui erano veramente singoli, non
sarebbero mai riusciti a comunicare in modo efficiente. Sperava solo che i
Fulvi, con tutto quel baccano, non si rendessero conto di ciò che stava
accadendo. </p>
<p class="MsoNormal">Quello piccolo si piegò in avanti, alzando le sue appendici
verso l'alto, in un gesto simile al precedente, ma al contempo decisamente
diverso. Quello più grosso produsse un suono, simile al vento che soffia
all'interno delle caverne, poi lo imitò. Non comprendendo, la creatura fece lo
stesso.</p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal">Poi dal comunicatore dell'Ufficiale Scientifico iniziarono a
fuoriuscire una serie di acuti fischi.</p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal">USS Baffin – Plancia – Contemperamente</p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal"><span style>“</span>Capitano. – Samak, che come la
controparte della Curie era intenta a coordinare il lavoro delle squadre a
terra, attirò l'attenzione di Enizia – Sembra che il consigliere Bhreel sia
riuscita ad uscire dal perimetro di sicurezza e si sia data alla macchia... -
l'andoriana mosse rapidamente le antenne. In un'altra situazione, forse,
avrebbe sorriso all'affermazione del suo Ufficiale Tattico, pensando alla
sottile ironia di un Trill alla macchia, ma non era questo il caso. - Volkoff,
Tynan e una squadra di sicurezza sono impegnati nella ricerca.”</p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal"><span style>“</span>Possiamo dare loro una mano?”
affermò Enizia volgendosi verso Sorin che operava alla postazione scientifica </p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal"><span style>“</span>Potremmo scansire il pianeta
per segni di vita Trill … - suggerì l'Ufficiale alzando un sopracciglio,quasi
come se stesse affermando una cosa ovvia, argomentando poi la sua idea dopo
pochi attimi - … dopotutto, sul pianeta, gli unici segni vitali Trill
dovrebbero essere quelli dei Comandanti Tynan e Bhreel ...”</p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal"><span style>“</span>Lo faccia. - replicò secca
l'andoriana, aggiungendo pochi attimi dopo – La situazione è già abbastanza
problematica senza bisogno di una Trill nuda in giro per la foresta … Samak, mi
chiami Volkoff”</p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal"><span style>“</span>Signore … - affermò di rimando
la vulcaniana, alzando un sopracciglio dopo aver operato sulla propria consolle
- ... non sono in grado di contattare la squadra del Capo della Sicurezza"</p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="">Quarto Pianeta del sistema solare Sa’G – Un paio di minuti
più tardi </p>
<p class="">Un altro urlo. Quegli strani esseri capaci di agire
singolarmente, di tanto in tanto iniziavano ad urlare nel loro linguaggio
incomprensibile. Anche poco prima, qualcuno, nella direzione delle caverne dove
i vari gruppi si erano incontrati aveva inspiegabilmente iniziato a sbraitare.
Malgrado la lontananza lui l'aveva sentito benissimo, probabilmente lo avevano
fatto anche i Fulvi. Non c'era tempo da perdere e lui doveva trovare un modo
per farsi comprendere da quelle strane creature colorate.</p>
<p class="">Tynan dal canto suo aveva cercato di comunicare con
l'essere composito per una manciata di minuti, senza ottenere assolutamente
nulla. I comunicatori, di tanto in tanto, producevano suoni, fischi che Brennon
era sicuro fossero prodotti dalla creatura. Aveva riconosciuto i suoni come forme
d'onda modulate in maniera coerente, abilità di tutt'altro calibro rispetto ai
singoli toni sinusoidali che aveva osservato in precedenza. Una forma di
linguaggio per alcuni versi simile a quella delle balene terrestri, che
necessitava di anni di studio approfondito. Studio senza il quale non poteva
verificare la sua teoria. Secondo lui, infatti, quella strana creatura
composita possedeva un'intelligenza paragonabile a quella umana, ma senza una
stele di rosetta per codificare tutti quei suoni, ci vorrebbero voluti anni per
riuscire a concludere qualsiasi cosa. Peccato non avere a disposizione il
consigliere Bhreel, che con la sua diplomatica esperienza sarebbe riuscita a
riciclarsi anche come linguista impromptu.</p>
<p class="">=^= Non per metterle fretta … - si intromise Volkoff, che
non aveva mai perso di vista la creatura - … ma abbiamo ancora un consigliere
allo stato brado da recuperare e, se possibile dobbiamo comprendere perché
l'equipaggio è regredito<span style> </span>…<span style> </span>perciò ...=^=</p>
<p class="">Piotr simse di parlare, notando che, senza un motivo
apparente, la creatura aveva iniziato ad agitarsi, perdendo coesione e
modificando il suo aspetto, assumendo una forma più semplice, solo parzialmente
definita. </p>
<p class="">=^= Cosa diavolo sta facendo? =^=</p>
<p class="">=^= Credo che voglia che lo seguiamo … =^=</p>
<p class="MsoNormal">USS Curie – Ufficio del Capitano<span style> </span>– 11 Gennaio 2395 -<span style> </span>Ore 02:30</p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal">=^= Anche noi non riusciamo a contattare la squadra di
Volkoff e Tynan … - affermò Enizia, campeggiando sul monitor posto sulla
scrivania del Capitano Suri - … sappiamo che sono lì, possiamo osservarli, ma
loro non ci sentono … come se fossero dietro uno specchio unidirezionale … =^=</p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal">“Secondo quanto dice Sorin … - puntualizzò la vulcaniana,
iniziando a citare il rapporto che l'andoriana le aveva girato - … le frequenze
di comunicazione sono occupate da altre frequenze di origine ignota … finché
questa fonte non cessa di produrre onde radio, possiamo fare ben poco ...”</p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal">Quarto Pianeta del sistema solare Sa’G<span style> </span>– 11 Gennaio 2395 -<span style> </span>Ore 02:48</p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal">Timeran aveva freddo e i postumi della folle corsa di qualche
ora prima iniziavano a farsi sentire. Non c'era un muscolo che non le dolesse e
la stanchezza l'aveva costretta a piegare la testa più volte, rischiando di
addormentarsi. Poi, qualcosa di eccessivamente luminoso le colpì gli occhi,
stagliando<span style> </span>i contorni di una figura
umanoide nel chiarore diffuso.</p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal">Quarto Pianeta del sistema solare Sa’G<span style> </span>– Poco distante – Contemporaneamente</p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal">La creatura si fermò improvvisamente, dopo aver condotto,
nel più assoluto silenzio, la piccola squadra all'interno della foresta, verso
un’ampia radura ad una velocità assurda. Il piccolo drappello Federale si era
rivelato molto più lento rispetto a lui, probabilmente a causa di Tynan il
quale era inciampato più volte, rovinando anche addosso a Piotr che, malgrado
la mole, aveva sfoderato un'agilità a dir poco felina. Malgrado ciò, non faticarono
ad individuare la coppia di piccole strutture metalliche che rilucevano nella
notte in mezzo alla radura.</p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal">La creatura emise un suono che fu prontamente riportato dai
comunicatori. Un fischio preoccupato. Un suono che battezzava i proprietari delle
strutture: I Fulvi.</p>
</div>