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<p dir="ltr">Brava Ileana bel lavoro,ed è vero subito è strano,ma poi si comincia ed è molto divertente scrivere questa strana avventura!
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<p dir="ltr">Inviato da <a href="http://taps.io/outlookmobile">Outlook</a> per Android<br>
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<div class="gmail_quote">On Wed, Sep 9, 2015 at 6:50 AM -0700, "Tenente Samak" <span dir="ltr">
<<a href="mailto:ten.samak@gmail.com" target="_blank">ten.samak@gmail.com</a>></span> wrote:<br>
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<div dir="ltr">Ecco il mio brano!
<div>Intanto devo dire che all'inizio è stato proprio difficile... ma poi mi sono divertita a scriverlo, anche se credo siano uscite tutte le mie carenze da 'scrittrice'... </div>
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<div>@Monica: mi dispiace ma ho dovuto rivelare un segreto della tua Luz :D</div>
<div>@Luca: attento a te!</div>
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<div>Buona lettura!</div>
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<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><b><span style="font-size:10pt; color:black">USS Curie – 21 Febbraio 2395 - ore 14:00</span></b></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><b><span style="font-size:10pt; color:black">Alloggio del Comandante Pierce - Tre giorni alla cerimonia</span></b></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">Volkoff era arrivato quasi di corsa dopo che Pierce l’aveva chiamato praticamente disperato, anche se forse più che aiuto quello che gli serviva era
una vero e proprio supporto morale. </span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">Il russo, appena varcata la soglia dell’alloggio dell’amico, gli diede una bella pacca sulla spalla e andò diretto a stravaccarsi sul divano, gambe
divaricate e mani incrociate dietro la nuca.</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">“Allora Thomas, raccontami quello che ti sta per succedere…” disse Piotr con un tono divertito ma, appena alzato lo sguardo sull’amico trovò una povera
Luz ancora piegata per la ‘<i>leggera pacca amichevole’</i> ricevuta qualche istante prima. Con la mano sulla spalla dolorante ed una smorfia di dolore, la donna guardò il suo amico che si stava alzando per prestarle soccorso, bloccandolo subito:</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">“Per carità, non ti muovere da lì! Non vorrei perdere anche l’uso dell’altra spalla!” disse Luz che nel frattempo non riuscì più a trattenere una risata:</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">“Beh, e adesso che c’è? Mi trovi così comico?”</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">Volkoff non poteva sapere dello spettacolo che stava offrendo all’amico: già soltanto il trovarsi sul divanetto del proprio alloggio una donna vulcaniana
tutta d’un pezzo come Suri, seduta in quel modo così maschile, sarebbe stato comunque divertente. Poi il particolare gesto con cui l’aveva salutata, quel gesto così umano e così invadente… quella pacca non era stata pesante come se fosse stata data da Volkoff
in persona… ma in ogni caso la mano del Capitano era stata sufficiente a piegare una donna come lei…</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">“Hai mai visto un vulcaniano sedersi in quel modo?? - Pierce non riuscì più a trattenersi e scoppiò a ridere - Aspetta Piotr, vado a prendere una
cosa dalla mia stanza, non ti muovere…” e tornò dopo qualche secondo con uno specchio in mano che puntò direttamente verso l’amico ancora seduto sul divano. Il russo, pur sapendo benissimo di non essere se stesso al cento per cento in quel momento, quasi gli
prese un colpo quando vide riflessa l’immagine di una Suri modello camionista del XXI secolo…</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">“Oh mio dio” esclamò questo iniziando a ridere anche lui.</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">Poi Pierce raggiunse l’amico sul divano e si specchiarono entrambi:</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">“Thomas, sai che sei proprio carino!! Quasi quasi rimango qui nel tuo alloggio” disse il russo con tono divertito e continuarono così a scambiarsi
battute maliziose per qualche minuto.</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">Quando riuscirono a tornare seri, Pierce riprese l’argomento cruciale che tanto lo spaventava e per il quale Volkoff era stato convocato:</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">“Senti Piotr, come posso fare a tirarmi fuori dal pericolo depilazione? Tu devi aiutarmi! Siamo riusciti a venire fuori da guai ben peggiori… e adesso
questo sembra così… insormontabile e spaventoso!”</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">Il russo tirò un lungo sospiro, il viso di Suri prese un’espressione pensierosa. Dopo qualche istante di riflessione il testimone di nozze si abbassò
leggermente dalla seduta del divano scoprendo un piccolo lembo di pelle della gamba dell’amico il quale, chiaramente, ritrasse subito l’arto senza aver però capito dove Piotr volesse arrivare</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">“Ma che diavolo…”
</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">“Senti bellezza – riprese il russo divertito – devi fare i conti con la dura realtà. Io capisco che tu in quando Thomas Pierce sei un uomo e ti senti
un uomo, ma guarda qua questa gamba! Questa è la gamba di una donna e questa gamba ha peli che spuntano ovunque! Non puoi non farlo… Devi prendere coraggio amico mio” e gli diede un’altra sonora pacca.</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">L’Ufficiale della Curie, inizialmente indispettito dal fatto che si stesse parlando in quel modo della gamba della sua donna, fu costretto a dar ragione
al suo testimone: “Caspita, hai ragione… Ma io… - abbassò lo sguardo vergognandosi di ammettere di aver paura - …”</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">“Tu hai paura, beh lo posso immaginare…” Piotr cercava di rimanere serio… ma davvero non ce la poteva fare… quella situazione era troppo buffa!</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">“Ma tu invece – riprese il futuro sposino – tu… cioè il Capitano… non… …”</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">“Non che?? – disse il russo divertito – vuoi sapere se anche io devo affrontare questa dura prova di coraggio?? Ebbene no!! Il mio atletico e perfetto
corpo è già a posto… ho controllato prima!“ </span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">All’occhiata di stupore di Thomas, Piotr rispose alzando la gamba dal divano a mo’ di ballerina scoprendo la pelle già perfettamente depilata…</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">“E in ogni caso, non sarei di certo stato qua a piagnucolare…”</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">*Si certo…* pensò Pierce…</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black"> </span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><b><span style="font-size:10pt; color:black">USS Baffin – 21 Febbraio 2395 - ore 14:00</span></b></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><b><span style="font-size:10pt; color:black">Alloggio del Comandante Samak - Tre giorni alla cerimonia</span></b></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">Questa storia dello scambio sensoriale tra gli uomini dell’ equipaggio aveva destabilizzato praticamente tutti, nessuno escluso.
</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">O quasi… In realtà qualcuno si stava divertendo come non mai…
</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">Per la vulcaniana Samak, invece, stava per diventare un vero e proprio problema il fatto di non sapere come gestire quella situazione, aggravata dal
fatto che fosse anche così intima…</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">La reazione più logica che la donna riuscì ad elaborare era quella di… ricorrere alla logica. E questa le suggeriva vivamente di rintanarsi nel suo
alloggio a meditare fino a che gli strani effetti di quelle stelle non fossero passati o quanto meno finché non fosse riuscita a ritrovare un minimo di equilibrio tra se stessa e quello strano corpo che abitava.</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">Con calma la donna abbassò le luci dell’alloggio, accese tutte le candele necessarie e, seduta sul suo tappetino, iniziò la meditazione.</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">Ben presto però si rese conto che qualche cosa non andava. Non riusciva a concentrarsi, non riusciva a separarsi dal suo corpo come faceva da sempre
durante la meditazione… proprio adesso che aveva davvero bisogno di alienarsi da quella parte fisica, non riusciva a farlo. Sempre con gli occhi chiusi sospirò e ricominciò la sessione dall’inizio, dalla fase da cui iniziano i principianti: quella che insegna
a seguire il respiro che entra ed esce. </span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><i><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">Inspirare – espirare – inspirare – espirare..</span></i><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">.
</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">Ci provò per più di mezz’ora, cercando di concentrarsi il più possibile, ma non ci riusciva. La sua mente veniva inondata di sensazioni e pensieri
che non aveva mai provato. </span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">*Come devo fare* pensò la donna quando capì che quel tentativo di meditazione non sarebbe servita a nulla…</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">*Cosa devo fare…* e, ancora a gambe incrociate e seduta per terra, si guardò le mani che non erano le sue, portandosele davanti agli occhi.</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">Samak stava ancora cercando di capire se valesse la pena continuare quei tentativi di meditazione, quando fu distratta dalle sue gambe. In effetti
da quando era successo quell’incidente lei aveva cercato il più possibile di non guardarsi allo specchio pensando che l’immagine nuova avrebbe contribuito a destabilizzarla ancora di più di quanto già non fosse. Ma adesso non poteva più evitarlo: il suo sguardo
si posò prima sui piedi, almeno 4/5 numeri più grandi dei suoi, poi osservò le caviglie … e quei polpacci… ad un certo punto iniziò anche a sentire un certo formicolio, una specie di stanchezza diffusa a tutte le gambe e quasi non le riusciva più a muovere…</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">*Ecco perché il tenente non riesce a progredire nei suoi esercizi di meditazione… non riesce a tenerne la posizione…* e sorrise tra sé contenta di
aver finalmente capito uno dei limiti del suo allievo. In questo modo finalmente avrebbe escogitato per lui una soluzione più comoda.</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">Fece un altro lungo e profondo sospiro, si alzò dal cuscino e decise di concedersi una rigenerante doccia sonica… stando accuratamente attenta a non
guardare troppo quel corpo estraneo che si ritrovava, ovviamente. Ma neanche la doccia riuscì a calmare la mente di Samak, la sensazione di quei muscoli che le tiravano sotto la pelle la faceva sentire a disagio… inoltre per quanto cercasse di non guardarsi
sotto… non riuscì proprio a farne a meno.</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">Poi c’era quel
<i>verme</i> che le stava nella pancia e alle volte sembrava che le parlasse addirittura…
</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">*Sto impazzendo* pensò, e venne fuori anche dalla doccia…</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">*Ok, tanto la nave riuscirà ad andare avanti un paio di giorni senza di me. Devo solo resistere qualche giorno senza impazzire e tutto sarà finito.*
</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">La vulcaniana stava quasi per mettere l’ avviso di ‘<i>non disturbare’</i> sulla porta del suo alloggio quando qualcuno bussò.</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">“Chi…” la vulcaniana non era ancora abituata a sentire una voce maschile uscirle dalla bocca… se la schiarì e riprovò a rispondere: “Chi…” niente,
ancora quella voce…</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">Non ricevendo risposta, il visitatore della vulcaniana provò una seconda volta a bussare, questa volta presentandosi:
</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">“Comandante Samak, sono io, il Tenente Tynan. Oggi abbiamo la lezione, si ricorda?”</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">Tynan aveva la sua voce, e aveva anche ragione: si erano già fatte le 18 e a quell’ora era programmata la seduta di meditazione con il Trill. Non era
logico rimandarlo a indietro, lo fece entrare.</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">Nell’alloggio di Samak c’erano lei e Tynan, come sarebbe stato in ogni caso, con o senza quel maledetto ammasso stellare… ma… lei non si sentiva lei
e lui, beh con Tynan non aveva parlato di questa situazione quindi non sapeva come la stesse prendendo, del resto non era logico fargli una domanda così privata, ai fini della loro lezione non serviva.
</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">Quindi iniziarono subito.
</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">Come tutte le volte Samak doveva condurre il collega ad una meditazione guidata, ma presto si rese conto dell’errore che aveva commesso a non annullare
quella seduta: dopo una ventina di minuti iniziò a percepire come una specie di malore, i battiti le stavano pian piano aumentando, percepiva il sangue che gonfiava le vene di quell’estraneo corpo in modo anomalo, sentiva di non avere più il pieno controllo
del suo corpo.</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">“Tenente Comandante Tynan, deve assolutamente ed al più presto, lasciare questo alloggio.”</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">Lui guardò la sua insegnante con sorpresa, era la prima volta che una sessione di meditazione non veniva portata a termine da quando avevano iniziato.
Poi capì quello che stava succedendo alla donna, o meglio quello che stava succedendo al suo corpo… era già da un po’ che succedeva… quindi si rimise le scarpe, si alzò dal cuscino su cui era seduto e andò via. Sapeva che per la vulcaniana sarebbe stato difficile
e non voleva forzare la situazione.</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">“Se vuole parlarne, Comandante, può contare su di me…” Le disse e uscì dalla stanza.</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black"> </span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><b><span style="font-size:10pt; color:black">USS Curie – 21 Febbraio 2395 - ore 15:20</span></b></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><b><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">Alloggio del Comandante Pierce - Tre giorni alla cerimonia</span></b></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">“Va bene, senti Thomas io devo tornare sulla Baffin adesso… ho delle cose da finire - disse il russo al suo amico dopo che ebbero finito di prendersi
in giro a vicenda… - ho da sbrigare alcune cose in Plancia e vorrei anche farmi una doccia prima di cena. Per quella cosa invece, cerca di stare tranquillo, sono sicuro che non ti succederà nulla di male…”
</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">“Si, va bene… ciao… ”
</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">Le due donne si salutarono.</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black"> </span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><b><span style="font-size:10pt; color:black">USS Curie – 21 Febbraio 2395 - ore 16:30 - Infermeria - Tre giorni alla cerimonia</span></b></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">La dottoressa Fuentes era nella sua infermeria: aveva intenzione di finire una ricerca che aveva iniziato qualche tempo prima. Ma quelle manone che
si ritrovava le impedivano qualunque movimento al microscopio, quindi lasciò perdere quasi subito. Poi stava per raggiungerla la sua amica Timeran, per cui anche la testa le volava altrove.
</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">La Trill non si fece attendere, subito entrò in infermeria e iniziò a parlottare a bassa voce con l’amica, ridacchiando di tanto in tanto. Anche se
cercavano di farsi piccoline e di non dare troppo nell’occhio, tutti quanti là dentro non poterono non notare i due energumeni di Pierce e Brown che si scambiavano abbracci e risatine…
</span></p>
<p class="x_MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt; line-height:115%; color:black">“Dai, organizziamo agli uomini un bello scherzetto!” disse il Consigliere all’amica… </span></p>
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<div class="x_gmail_signature">
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<div>Comandante Samak</div>
<div>Ufficiale Tattico Capo</div>
<div>USS Baffin</div>
<div>Progetto Pythaes - Delta Quadrant</div>
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<div>Email: <a href="mailto:ten.samak@gmail.com" target="_blank">ten.samak@gmail.com</a><br>
Sype: dolcevoloo<br>
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