<html><head><meta http-equiv="content-type" content="text/html; charset=utf-8"></head><body dir="auto"><div>Anche a me è piaciuto molto, complimenti!</div><div id="AppleMailSignature"><br></div><div id="AppleMailSignature">Stefano<br><br>Inviato da iPhone</div><div><br>Il giorno 23 dic 2015, alle ore 15:46, Maddalena <<a href="mailto:vampitrill@gmail.com">vampitrill@gmail.com</a>> ha scritto:<br><br></div><blockquote type="cite"><div>
<meta content="text/html; charset=windows-1252" http-equiv="Content-Type">
Ma che paura!<br>
Mi è piaciuto il brano, brava!<br>
<br>
<div class="moz-cite-prefix">Il 23/12/2015 13:11, Capitano Enizia ha
scritto:<br>
</div>
<blockquote cite="mid:CANW3h9h35vzfBcj8YsekJvKnX-Fp8jz3O0K3c=banKHL7oQFMQ@mail.gmail.com" type="cite">
<div dir="ltr">Ecco qua il brano, non mi piace eccessivamente ma
ormai sono fuori tempo massimo e lo invio così! :P
<div><br>
</div>
<div>In ogni caso, buona lettura!</div>
<div><br>
</div>
<div>Ileana</div>
<div><br>
</div>
<div>======================================</div>
<div><br>
</div>
<div>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><b><span style="font-size:10pt">USS Baffin -
Plancia - 4 dicembre 2395 – Ore 16:34</span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">“Rapporto” chiese Enizia perentoria
dopo un attimo di
sbandamento.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">“Capitano. Non abbiamo avuto alcuna
variazione né di
posizione né di energia – Samak prese la parola – ma da
una prima analisi i
sensori indicano che non ci troviamo più dove eravamo
prima.”</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">“Come sarebbe a dire? Comandante si
spieghi meglio!” rispose l'andoriana un po' infastidita...</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">“Capitano, intorno a noi non ci
sono più le stelle che
avevamo monitorato fino a qualche istante fa. Ci sono
tutti i presupposti per
pensare che ci troviamo in una dimensione parallela.”</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">“Chee? Una dimensione parallela? E
come diavolo ci
siamo arrivati?” gridò l’andoriana. Poi cercò di calmarsi:
Enizia era
appoggiata con entrambe le mani allo schienale della sua
poltrona e guardava lo
schermo visore di fronte a lei. In effetti non c’erano più
le stesse stelle che
avevano visto fino ad un attimo prima… a dire il vero non
c’erano proprio
stelle…</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">“La Curie?” chiese quindi con più
calma</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">“La Curie è qui. Signore, anche la
navetta è qui
fuori, sarebbe il caso di abbassare gli scudi e lasciarli
rientrare.” Rispose
prontamente Samak dalla sua postazione.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">“Sì ha ragione Comandante. Faccia
subito rientrare la
squadra di sbarco. Voglio un rapporto completo di quanto è
successo là fuori. Appena
a bordo li faccia venire subito nel mio studio.”</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">“Certo Capitano.” rispose Samak con
una fredda
efficienza. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">In una situazione normale, Enizia
avrebbe sicuramente
fatto notare al suo Ufficiale Tattico che non aveva perso
tempo a tornare la
vulcaniana di sempre, fredda e senza emozioni. Ma quella
non era di certo una
situazione normale, così senza pensarci due volte, tirò
dritto verso il suo
studio… E per fortuna lo fece, visto che in realtà Samak
non sentiva affatto di
essere tornata come prima. Ancora era piegata degli
effetti dello scambio di
sensazioni e di corpi da cui si erano appena liberati,
tant’è che aveva
riconosciuto un brivido di preoccupazione per la sorte di
Tynan in quella nave
aliena. I due avevano continuato a frequentarsi durante
quei giorni: a Samak
non erano dispiaciute le sensazioni che aveva provato… ma
questo lo sapeva solo
lei…</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><b><span style="font-size:10pt">USS Baffin –
Ufficio del Capitano - 4 dicembre 2395 – Ore 16:40</span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">Appena sedutasi sulla poltrona del
suo ufficio, Enizia
diede ancora un rapido sguardo fuori poi decise di
contattare la sua
controparte sulla Curie. Il Capitano Suri era ancora in
plancia.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">=^= Capitano… =^= era Suri
dall’altro lato</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">=^= Capitano Suri, avete già idea
di quello che ci è
successo? Il mio Ufficiale Tattico pensa che siamo finiti
in una dimensione
diversa dalla nostra. Per quanto mi riguarda, c’è qualcosa
che non mi torna… =^=</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">=^= Anche noi qui sulla Curie
stiamo cercando di
capire cosa sia successo. In effetti la questione non è
del tutto chiara
neanche a noi. Al momento sono tutti a lavoro, non appena
avremo novità la
contatterò Capitano. =^=</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">=^= Va bene, noi faremo la stessa
cosa. =^=</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">Enizia stava per chiudere la
comunicazione quando Suri
le chiese se per motivi di sicurezza poteva far rimanere
Tynan a bordo della
Baffin, non erano ancora in grado di utilizzare il
teletrasporto e quindi non
era logico far correre al suo Tenente un ulteriore
rischio.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">=^= Non c’è problema Capitano, lo
terremo a bordo
della Baffin, affiancherà Sorin allo studio di quanto
accaduto. =^=</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">La comunicazione si chiuse qualche
attimo prima che il
Tenente Payton bussasse al suo ufficio, * che tempismo *
pensò e lo fece
entrare.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">L’umano era da solo.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">“Dove sono gli altri, Tenente? Mi
dica che stanno
bene…”</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">“Sì Capitano, la squadra di sbarco
è rientrata tutta.
Gli altri sono già ai loro posti. Tynan ha ricevuto
l’ordine dal Capitano Suri
di rimanere a bordo della Baffin e…”</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">“Si si so tutto…” lo interruppe
Enizia. “Adesso mi
dica quello che è successo là fuori…”</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">“In realtà Capitano, c’è molto poco
da dire. Quello
che noi abbiamo visto dalla navetta, voi l’avete visto
dalla Baffin. Appena
agganciata la USS Cepheus stavamo rientrando quando c’è
stata una specie di
esplosione, un lampo accecante, dopodiché non ho visto più
nulla. Solo per un
istante il teletrasporto si è rimesso in funzione, e in
quell’attimo ho
riportato gli altri a bordo della navetta. Poi il nulla.”</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">Enizia, durante l’esposizione, era
seduta alla sua
scrivania con le braccia incrociate davanti a sé e con il
busto rivolto in
avanti in segno di attenzione. Quando il ragazzo si fermò,
lei fece un sospiro
e spostò lo sguardo alla sua destra in un punto non ben
precisato dello studio.
Sospirò di nuovo e si tirò indietro sullo schienale.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">“Va bene Signor Payton. Torni in
plancia e passi in
rassegna le nostre carte stellari della zona. Provi a
vedere se c’è qualche
punto del quadrante che può somigliare alla zona in cui ci
troviamo. Mi tenga
costantemente informata.”</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">“Sì Capitano” disse il giovane
umano e andò via.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><b><span style="font-size:10pt">USS Baffin –
Sala Macchine – 4 dicembre 2395 – Ore 19:12 </span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">Tutta la sala macchine era in
fermento.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">Non c’erano state esplosioni, non
c’erano stati
sovraccarichi, non c’erano stati sbalzi di energia, eppure
quella nave di certo
non si trovava più dove era prima. Tutta la squadra di
Brown lavorava
instancabilmente per dare una spiegazione a quello che era
successo. Inoltre
erano in costante comunicazione con la squadra del Tenente
Vizzini, che sulla
Curie, stava cercando le stesse loro risposte.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">“Dobbiamo capire cosa diavolo è
successo!” l’ingegnere
capo cercava di incitare la sua squadra in tutti i modi ed
infatti erano tutti
presi dai propri compiti.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">Ad un tratto, probabilmente a causa
dell’agitazione e
dalla foga con cui tutti si spostavano da una postazione
all’altra, il marinaio
di seconda classe Darryl inciampò in un cavo e cadde
rovinosamente su una
consolle attivando la curvatura della nave. La Baffin ebbe
un sussulto, poi un altro
di minore intensità, poi più niente.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">*eh? Com’è possibile * pensò Darryl
</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">L’incidente era avvenuto a pochi
metri di distanza da
Brown che si insospettì subito. Si portò sulla stessa
consolle urtata dal
marinaio e pigiò il pulsante di attivazione. Niente. Il
Comandante chiamò così
il suo secondo con un gesto della mano:</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">“Il motore a curvatura è
perfettamente funzionante,
eppure, se cerchiamo di par partire la Baffin, questa non
si muove. Strano
vero?”</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">“Già… - rispose il secondo
pensieroso – inoltre, se
proviamo ad attivare la curvatura – e pigiò nuovamente il
tasto – non solo la
nave non si muove, ma abbiamo un consumo di carburante
pari quasi al doppio di
quello normale.” disse quello, mettendo con un solo veloce
gesto i dati del
consumo di antimateria a fianco a quelli dell’efficienza
del motore sulla
consolle su cui stavano lavorando.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">“Uhm, ok. Abbiamo una base di
partenza. Adesso
concentriamoci su questa anomalia. Avverti anche Vizzini e
vedi se è così anche
per loro…” disse Brown e si misero di nuovo tutti a
lavoro.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><b><span style="font-size:10pt">USS Baffin –
Laboratorio scientifico – Contemporaneamente</span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">Sorin e Tynan stavano lavorando
insieme per cercare di
mettere ordine in quella strana faccenda. Fino a quel
momento si erano
concentrati essenzialmente sullo studio delle cartografie
stellari: prendendo
come punto di riferimento il pianeta che avevano visto
poco prima, stavano
cercando di tracciare tutte le rotte possibili. Ma non
aveva molto senso. Il
loro spostamento era stato praticamente istantaneo e
quindi non c’era motivo di
supporre che si fossero spostati davvero da un’altra
parte.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">“Lo pensi anche tu, vero?” chiese
Tynan ad un tratto</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">“Penso cosa?” rispose il vulcaniano
</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">“Pensi anche tu che questo tipo di
studio non ci
porterà da nessuna parte. Vero?”</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">“Quando uno studia un qualunque
tipo di fenomeno,
quasi mai sa a priori dove andrà a finire.” disse Sorin
senza però preoccuparsi
di capire dove il Trill volesse andare a parare.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">Tynan era da un po’ passato alla
via informale: lui e
Sorin erano amici da tempo, e in quella stanza al momento
c’erano solo loro
due… lasciarono perdere i formalismi.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">“Senti, proviamo a ragionare per
deduzione. – a queste
parole il vulcaniano alzò un sopracciglio – allora, ci
sono solo tre modi
secondo me per fare un salto nel nulla come abbiamo fatto
noi: il primo è che ci
hanno addormentato tutti e ci hanno trascinati non si sa
dove e non si sa per
quanto tempo. Il secondo è che per qualche strano fenomeno
siamo finiti in una
dimensione diversa. Il terzo è che ci hanno
teletrasportati altrove. Navi ed
equipaggio, tutti insieme…”</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">“Interessante teoria, vai avanti
Brennon, ma credo di
capire quello che vuoi dire…”</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">“Bene, allora. Non credo che ci
abbiano addormentati:
il computer di bordo segna la data corretta e se anche
fosse stato manomesso a
quest’ora ce ne saremmo accorti. Ok, rimane l’ipotesi del
salto in una
dimensione diversa, ma, dove sono finite le stelle? Io
personalmente non ho mai
vissuto l’esperienza di finire in un’altra dimensione, ma
ho letto tanti
rapporti e nessuno segnala la completa assenza di astri.
Quindi rimane…”</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">“…quindi rimane il teletrasporto…”
fu Sorin a
completare l’esposizione di Tynan.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">“Certo mi dirai quanto deve essere
grosso uno
strumento in grado di teletrasportare contemporaneamente
due navi stellari e
tutto il suo equipaggio al completo… e soprattutto non
sappiamo se sia
fisicamente possibile. Ma al momento è la strada più
probabile che possiamo
seguire.” Sorin annuì.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">“Avvertiamo il Capitano.”</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><b><span style="font-size:10pt">In un luogo
imprecisato – Nello stesso momento</span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">“Guardali, come si agitano!”
esclamò il Capitano
Norman II, figlio del Capitano Norman di quella che fu la
USS Cepheus.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">Una voce sghignazzante gli fece
eco…</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">Sul monitor principale della
postazione di controllo,
Rick Norman II seguiva passo passo tutto quello che
accadeva a bordo della
Baffin e della Curie. I loro sensori, che avevano razziato
ad un popolo
incontrato qualche anno prima, gli permettevano di seguire
le tracce vitali dei
componenti delle due navi anche attraverso lo scafo e
soprattutto anche
attraverso i loro scudi. Ma quei sensori così evoluti non
erano l’unica cosa
che quella gente aveva rubato: tecnologia di occultamento,
armi ad altissima
potenza, sistemi di teletrasporto incredibili di cui la
Federazione non
conosceva neanche la possibilità di esistenza, facevano
parte del loro bagaglio
di viaggio.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">“David, va a dire ai prigionieri
che è arrivato il
momento.”</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">“Sì Capitano.”</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">I prigionieri in questione, o
meglio i vecchi
prigionieri in questione, erano cinque vulcaniani, i
cinque vulcaniani più
giovani che all’epoca dei fatti erano imbarcati a bordo
della USS Cepheus e che
erano rimasti ancora in vita. Malconci sì, ma ancora
perfettamente vivi… Al
Comandante David non piaceva per niente parlare con quella
gente, non
mostravano mai nessun segno di disapprovazione, non erano
mai arrabbiati, mai
alzavano la voce. Niente di niente e questo gli faceva
passare ogni godimento.
Anche a quella notizia infatti, non batterono ciglio.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">*Mah, ci sarà pure qualcosa che li
infastidisca, e
prima o poi sono convinto che la scoprirò. * pensò fra sé
il Primo Ufficiale di
ritorno nella sala di controllo. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">“Niente Capitano, non hanno
reagito.” Riferì questo</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">“Pazienza… - rispose Norman – anzi,
collega la visione
esterna al loro monitor… vediamo se si smuovono così.”</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">David obbedì e ad un attratto ai
Vulcaniani si
presentò un’immagine da far rabbrividire anche i più
impavidi. La scena era
questa: tre sfere della grandezza di un piccolo pianeta
erano disposte a
formare un triangolo. Una quarta sfera gli stava sopra a
formare una specie di forma
geometrica regolare, molto simile ad un cono. Lungo tutti
i bordi vi erano dei
trasmettitori olografici e dei generatori di campo, i
primi servivano a
proiettare l’immagine di uno spazio buio e senza stelle, i
secondi formavano un
potentissimo campo di contenimento da cui le due navi non
si sarebbero mai
potute liberare.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">La Baffin e la Curie erano in
trappola, e ancora non
lo sapevano… </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt">I cinque vulcaniani impallidirono a
questa visione.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span style="font-size:10pt"> </span> </p>
<div>
<div class="gmail_signature">
<div dir="ltr">
<div dir="ltr">
<div> </div>
<div>======================================</div>
<div><strong>Enizia</strong></div>
<div>Capitano USS Baffin / FO Progetto Pyteas</div>
<div>======================================</div>
<div>Email: <a moz-do-not-send="true" href="mailto:ten.samak@gmail.com" target="_blank">ten.samak@gmail.com</a><br>
Sype: dolcevoloo<br>
</div>
<div>======================================</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
<br>
<fieldset class="mimeAttachmentHeader"></fieldset>
<br>
<pre wrap="">_______________________________________________
Stml9 mailing list
<a class="moz-txt-link-abbreviated" href="mailto:Stml9@gioco.net">Stml9@gioco.net</a>
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</pre>
</blockquote>
<br>
</div></blockquote><blockquote type="cite"><div><span>_______________________________________________</span><br><span>Stml9 mailing list</span><br><span><a href="mailto:Stml9@gioco.net">Stml9@gioco.net</a></span><br><span><a href="http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml9">http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml9</a></span><br></div></blockquote></body></html>