<html><head><meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=utf-8"></head><body><div><div style="font-family: Calibri,sans-serif; font-size: 11pt;">Mi e' piaciuto molto, soprattutto la parte con Appel. Solo un appunto. Ad un certo punto dice che al tempo della Cepheus la Federazione non aveva ancora incontrato i troll, ma questo va in contraddizione con quello che abbiamo fatto prima. Per il resto, bellissimo.</div></div><div dir="ltr"><hr><span style="font-family: Calibri,sans-serif; font-size: 11pt; font-weight: bold;">Da: </span><span style="font-family: Calibri,sans-serif; font-size: 11pt;"><a href="mailto:piotr_volkoff@mail.com">Franco Carretti</a></span><br><span style="font-family: Calibri,sans-serif; font-size: 11pt; font-weight: bold;">Inviato: </span><span style="font-family: Calibri,sans-serif; font-size: 11pt;">29/02/2016 10:27</span><br><span style="font-family: Calibri,sans-serif; font-size: 11pt; font-weight: bold;">A: </span><span style="font-family: Calibri,sans-serif; font-size: 11pt;"><a href="mailto:stml9@gioco.net">stml9@gioco.net</a></span><br><span style="font-family: Calibri,sans-serif; font-size: 11pt; font-weight: bold;">Oggetto: </span><span style="font-family: Calibri,sans-serif; font-size: 11pt;">Re: [Stml9] Suri - 6.05 - Faccia a faccia</span><br><br></div>Notevole, un brano all'X-Files. Complotti, orrori, paranoia... molto bello.<br><br>L'atmosfera è molto pesante! Molto bello<br><br><br><br><br>> Sent: Sunday, February 28, 2016 at 7:21 PM<br>> From: "Elena Fuccelli" <mf9115@mclink.it><br>> To: "Progetto Pytheas" <stml9@gioco.net><br>> Subject: [Stml9] Suri - 6.05 - Faccia a faccia<br>><br>> Non succede molto... Spero di non annoiarvi.<br>> <br>> -----------------------------<br>> INIZIO TRASMISSIONE<br>> ----------------------------<br>> USS Cepheus – Sala teletrasporto.<br>> 05/12/2395 – ore 11,32<br>> <br>> <br>> La prima impressione fu di oscurità. Volkoff si irrigidì, controllando <br>> lo spazio attorno alla pedana sulla quale si era appena <br>> materializzato. Non appena gli occhi si furono abituati alla scarsa <br>> luce, si accorse che davanti a lui c'erano le sagome di quattro <br>> individui. Tre uomini e una donna, tutti umanoidi. Abiti civili. Gli <br>> abiti formavano uno strano contrasto – anzi, una stonatura! - con i <br>> fucili che stavano puntando loro addosso, e la stonatura era solo <br>> accentuata dal fatto che le armi non erano nelle loro mani, ma <br>> sembravano avvitate al posto del braccio destro di ognuno, poco sotto <br>> l'articolazione della spalla. In un istante, valutò le possibilità di <br>> una resistenza e di una rapida ritirata con il teletrasporto. Peccato <br>> solo che le loro navi non fossero in grado di muoversi da quella zona.<br>> “...La resistenza è futile” - mormorò tra sé.<br>> “Sono... Borg?” - sussurrò Timeran Bhreel. Fu la dottoressa Fuentes a <br>> risponderle:<br>> “No. Non hanno le caratteristiche tipiche dei Borg... Anche se ne <br>> hanno adottato la tecnologia.” - fece per alzare il proprio tricorder, <br>> ma gli uomini le puntarono contro le armi e la donna si bloccò.<br>> “Si potrebbe quasi dire che hanno assimilato i Borg. Non ne sono stati <br>> assimilati” - disse Alan Brown.<br>> A parte le braccia armate, nessuno dei quattro aveva dei congegni, o <br>> almeno non nelle parti visibili del corpo. Solo uno degli uomini aveva <br>> il cranio calvo, che compensava con una barba intrecciata dall'aspetto <br>> molto curato. Stimò fosse alto quanto lui ed almeno altrettanto <br>> muscoloso. Il biondo al suo fianco aveva un fisico longilineo e <br>> sembrava il più giovane dei quattro. La donna aveva capelli scuri <br>> cortissimi che incorniciavano un volto duro, dagli zigomi talmente <br>> pronunciati da sembrare angoloso. Se fosse stata una terrestre, <br>> Volkoff l'avrebbe giudicata sulla quarantina. Il quarto era un bruno <br>> dalla pelle costellata di macchioline simili a bruciature. Non macchie <br>> da trill... Del resto, ricordò Volkoff, all'epoca della partenza della <br>> Cepheus, la Federazione non aveva ancora preso contatto con i trill.<br>> Il capitano avanzò di un passo, muovendosi con studiata lentezza:<br>> “...Non è vero, forse? Io sono il capitano Suri della U.S.S. Curie. <br>> Siamo qui per parlare con il vostro capitano...” - disse.<br>> Uno degli uomini sbirciò verso il biondo longilineo, che fece un cenno <br>> di assenso:<br>> “Io sono il primo ufficiale. Mi chiamo Peter David.” - Il suo braccio <br>> non si era mosso di un millimetro dalla posizione di fuoco. Nessuno, a <br>> quanto pareva, si dava pena di nascondere la propria ostilità nei <br>> confronti del gruppo in uniforme.<br>> I quattro si spostarono, senza perderli mai di mira con le loro armi, <br>> quindi accennarono ai federali che li precedessero nel corridoio.<br>> Alan Brown si soffermò un istante a fissare la piattaforma del <br>> teletrasporto. L'uomo dalla barba intrecciata gli puntò il fucile tra <br>> le scapole, spingendolo in malo modo perché seguisse gli altri.<br>> “Siete per caso in turno di notte?” - domandò l'umano, in tono <br>> discorsivo. Anche il corridoio era poco illuminato. Le luci <br>> diffondevano un chiarore rossastro, appena sufficiente a vedere dove <br>> si mettevano i piedi. Anche il mantenimento doveva essere stato posto <br>> al minimo in quella zona, perché la temperatura era piuttosto bassa. <br>> Il capitano Suri, che veniva da un pianeta caldo come Vulcano, doveva <br>> sentire decisamente freddo.<br>> “No. Non siamo in turno di notte” - disse il biondo. In corridoio <br>> incrociarono un paio di membri di equipaggio, che si scostarono per <br>> farli passare. Nessuno di loro aveva congegni Borg.<br>> “Risparmio energetico, allora? - chiese Luz Fuentes – Perché la <br>> temperatura è così bassa?”<br>> David sbuffò:<br>> “E' così da sempre” - fece cenno di entrare nel turboascensore. Dopo <br>> pochi istanti, il gruppo sbarcò di fronte ad un nuovo corridoio. Qui <br>> il russo fece in tempo a vedere altri membri di equipaggio, prima che <br>> l'uomo dalla barba intrecciata li spingesse verso una porta.<br>> Era una stanza chiusa. Vuota.<br>> Si girò. Gli uomini che li avevano accompagnati erano rimasti oltre la <br>> soglia. Comprese e tentò di gettarsi contro di loro, ma le mani di <br>> Tynan lo trattennero:<br>> “Stai fermo! - gridò il trill – Non ti sei accorto che hanno acceso un <br>> campo di forze appena siamo entrati? Ci hanno chiuso dentro!”<br>> Volkoff si liberò dell'umano con un gesto secco:<br>> “Avrei potuto impedirglielo!”<br>> “Non abbastanza in fretta!”<br>> Il riquadro formato dallo stipite della porta incorniciava il biondo <br>> Peter David. L'uomo sorrise, e per la prima volta abbassò l'arma verso <br>> l'impiantito:<br>> “Buona permanenza” - disse, sardonico, e scomparve.<br>> <br>> <br>> USS Baffin – Plancia di comando<br>> 05/12/2395 – ore 11,35<br>> <br>> <br>> “Allora?” - domandò Enizia.<br>> “I segnali sono scomparsi!” - avvisò il comandante Samak dalla <br>> postazione tattica. La voce della donna era atona, come di consueto, <br>> ma Enizia avrebbe giurato di avervi percepito una nota di ansietà.<br>> “Segni vitali?” - disse, raggiungendo la vulcaniana. Il monitor era <br>> completamente nero.<br>> La donna aumentò la portata dei sensori, verificò il rapporto sul <br>> monitor, quindi scosse la testa:<br>> “Di qualunque cosa si servano per bloccare i segnali, i nostri sensori <br>> non sono in grado di penetrarvi”<br>> “Sto provando a chiamare la squadra - disse Rodell Thurax, dalla <br>> consolle di comunicazione – Nessuna risposta, su nessuna delle nostre <br>> frequenze!”<br>> “Lo avevo detto, io!” - proclamò rabbiosamente Enizia – Non ci <br>> potevamo fidare di quell'umano” - Respirò a fondo, per riprendere il <br>> controllo dei nervi :<br>> “Se non altro – continuò dopo un istante – Ce lo aspettavamo. Non ci <br>> siamo buttati nella gola del lupo del tutto indifesi. Tutto sta a <br>> vedere se le contromisure che abbiamo preso riusciranno a superare gli <br>> schermi del nemico”<br>> “...Sono nemici?” - la voce del consigliere Maurian si fece sentire, <br>> dal fondo della sala comando.<br>> Enizia si voltò verso di lui:<br>> “Che vuol dire? Hanno sequestrato le nostre navi. E' un gesto ostile. <br>> Ed io mi comporterò di conseguenza!”<br>> “Oh, sono convinto che il capitano Norton sia effettivamente nostro <br>> nemico. Non ho avuto molto tempo per studiare il profilo psicologico <br>> di quell'uomo – Maurian accennò al lo schermo centrale, dove prima era <br>> apparso il capitano Norton – Posso sbagliarmi, ma ho notato i sintomi <br>> di un sociopatico aggressivo. Ogni sua frase parlava di un sistema di <br>> credenze di tipo persecutorio nei confronti della Flotta Stellare... <br>> Quello che i testi classici di psicologia chiamano paranoia”<br>> “E allora?” - domandò Enizia, spazientita.<br>> “Non riesco a credere che l'intera popolazione superstite della <br>> Cepheus sia stata contagiata dalla paranoia provocata dal senso di <br>> abbandono. Su quella nave ci devono essere delle persone interessate <br>> ad unirsi a noi nel nostro viaggio di ritorno verso il Quadrante Alfa. <br>> Il capitano può essere nostro nemico. Alcuni membri, soprattutto nel <br>> gruppo di comando, saranno ugualmente nostri nemici; ma non è detto <br>> che siano tutti quanti nostri nemici.” - concluse Maurian.<br>> Enizia scosse la testa:<br>> “Sono passati troppi anni. Non credo che ci possano essere veri e <br>> propri superstiti della Cepheus. L'equipaggio che ci è di fronte deve <br>> essere nato nel Quadrante Delta... Un ambiente ostile, pieno di <br>> insidie”<br>> Maurian stava assentendo:<br>> “Esatto. Sono persone nate e cresciute in un ambiente molto ostile. Ma <br>> i loro genitori devono per forza aver parlato loro della Terra, di <br>> Andoria, di Vulcano... Devono necessariamente aver paragonato la <br>> situazione di pericolo, di fame, di disperazione presente a quella che <br>> era la loro situazione nel passato. Sono persone cresciute con il mito <br>> del loro mondo e della loro cultura di provenienza... E si trovano <br>> all'improvviso di fronte a persone che provengono direttamente quel <br>> mondo che hanno mitizzato. Sono convinto che cercheranno di <br>> contattarci, per avere conferme delle storie in cui sono cresciuti... <br>> Questi saranno i nostri più ardenti alleati.”<br>> “Spero che sia così – commentò il capitano, tornando a sedersi alla <br>> poltrona centrale – Ma non sono convinta che sarà così facile portare <br>> dalla nostra parte l'equipaggio. Soprattutto se vedono la Flotta <br>> Stellare come colpevole del loro esilio nel Quadrante Delta”<br>> <br>> <br>> USS Cepheus – Ponte inferiore<br>> 05/12/2395 – ore 11,40<br>> <br>> <br>> <br>> Quella in cui erano chiusi era una stanza dal soffitto basso, con un <br>> lungo tavolo di legno nero, circondato da sedie. Sulla paratia in <br>> fondo, Volkoff vide degli oblò, ma erano stati oscurati. Peccato, <br>> pensò il russo: gli sarebbe piaciuto sapere se dalla nave, dalla base <br>> o quel che era l'ambiente in cui si trovavano, le stelle erano ancora <br>> visibili. Personalmente, avrebbe scommesso di si.<br>> “Bene... A quanto pare siamo prigionieri di questi mezzi Borg” - la <br>> dottoressa Fuentes andò a sedersi al tavolo.<br>> “E' riuscita a fare una scansione con il tricorder medico? - domandò <br>> il capitano Suri – Mi sono accorta che lo ha manovrato mentre eravamo <br>> nel turboascensore”<br>> Luz sorrise:<br>> “Credevo di essere stata abbastanza abile da non farmi accorgere da <br>> nessuno” – disse.<br>> “Ha scoperto qualcosa?” - Volkoff si avvicinò.<br>> “Gli scudi che impediscono ai nostri sensori di leggere devono essere <br>> orientati verso l'esterno. Dall'interno, il mio tricorder non ha avuto <br>> difficoltà a registrare i segni vitali di circa ottocento persone, in <br>> grande maggioranza umani...”<br>> “Logico. L'equipaggio della Cepheus era quasi interamente composto da <br>> umani - disse il capitano Suri - “Qual è la concentrazione di naniti <br>> Borg nel loro sistema?”<br>> “Per saperlo dovrei esaminare uno per uno i membri dell'equipaggio. Se <br>> devo considerare come campione i quattro che ci hanno accompagnato <br>> qui, hanno una concentrazione di naniti piuttosto bassa.”<br>> “Quando si insediano in un corpo umano, i naniti si replicano fino a <br>> prendere il controllo dell'ospite. Come fanno a mantenere basso il <br>> livello di naniti?”<br>> La dottoressa Fuentes alzò le spalle:<br>> “Ho paura che questo dovremo chiederlo a loro”<br>> Volkoff guardò verso Tynan. Il trill appariva stranamente assente e il <br>> russo valutò l'idea di richiamarlo. L'ufficiale scientifico parve <br>> sentirlo, perché lo guardò e scosse la testa, facendo segno di non <br>> attirare l'attenzione su di lui. Con un dito, si sfiorò l'orecchio, <br>> poi accennò al tetto della sala. Certo, pensò Volkoff. E' ovvio che ci <br>> stiano ascoltando. Forse anche guardando, da qualche olocamera <br>> nascosta, vero?<br>> Tynan assentì piano, quindi si scostò, andando ad appoggiarsi ad uno <br>> degli angoli della sala.<br>> “Capitano... - il comandante Brown richiamò l'attenzione – Guardi qui. <br>> Metà della stanza è protetta da un campo di forze”<br>> L'ingegnere era in piedi accanto al tavolo. Sporse con prudenza due <br>> dita. Al suo tocco, una scarica di energia illuminò la sala di una <br>> luce azzurrina:<br>> “Sembra ci sia stata riservata solo mezza cella, capitano - commentò <br>> l'umano – Non possiamo accedere all'altra parte della sala”<br>> “Più che una cella, sembra il parlatorio di una prigione” - disse <br>> Timeran Bhreel.<br>> “Strana prigione – replicò il capitano – Ci hanno lasciato insieme e <br>> non ci hanno tolto l'attrezzatura che portavamo con noi.”<br>> “Voi non siete prigionieri” - dal fondo della stanza si udì un rumore <br>> metallico. Parte della paratia si aprì per lasciar passare due figure. <br>> Suri riconobbe l'uomo che si era presentato come capitano Norton. Era <br>> accompagnato dal biondo David, si pose in piedi dietro la postazione <br>> del capitano.<br>> Norton accennò con un gesto alle sedie che circondavano il tavolo, <br>> quindi si sedette.<br>> “...Ho solo tenuto a prendere qualche precauzione”<br>> Suri andò a sedersi all'altro capo del tavolo. Attese che il suo <br>> equipaggio si fosse seduto a sua volta attorno al tavolo, prima di <br>> iniziare:<br>> “Capitano... Sembra che vi aspettiate un attacco da parte nostra – <br>> disse – Avete addirittura messo un campo di forze, tra di noi. Non <br>> crede che un po' di fiducia reciproca potrebbe migliorare i nostri <br>> rapporti?”<br>> “No, non lo credo – replicò Norton. La sua voce era piana. Stava <br>> affermando quello che era uno stato di fatto, non una opinione, ai <br>> propri occhi – I nostri predecessori si sono fidati della Flotta <br>> Stellare. Se avessero avuto ragione a fidarsi, noi non saremmo qui!”<br>> “Vi fidate di più dei Borg?” - domandò Suri.<br>> Volkoff vide un lampo di rabbia negli occhi dell'altro. Aveva <br>> l'impressione, con lui, di avere a che fare con una nave in <br>> occultamento. Una pura insidia, una minaccia sotterranea, che si <br>> sarebbe rivelata solo al momento di sparare i suoi siluri.<br>> Ma anche loro avevano preparato qualche siluro. L'essenziale era non <br>> farsi scoprire troppo presto. Osò allungare un'occhiata verso Tynan: <br>> lui avrebbe saputo se una sonda mentale o un telepate nemico li avesse <br>> scoperti. Ma il trill stavolta non ricambiò il suo sguardo.<br>> La vulcaniana stava continuando:<br>> “Trovo difficile pensare che i Borg abbiano avuto a che fare con voi <br>> senza tentare di assimilare i superstiti della Cepheus al loro <br>> Collettivo. Eppure, voi non siete stati assimilati... Come avete <br>> fatto?”<br>> Norton si appoggiò sullo schienale della poltrona:<br>> “E voi, che cosa sapete dei Borg?” - ritorse.<br>> “Sono arrivati abbastanza vicino al pianeta Terra, qualche anno fa”<br>> “Non sono arrivati abbastanza vicino! - esplose il biondo David – Sono <br>> arrivati sulla Terra!”<br>> Norton si girò in tempo per fulminare il primo ufficiale con <br>> un'occhiataccia:<br>> “Comandante, lasci parlare me! Oppure esca di qui!” - abbaiò.<br>> David si morse le labbra:<br>> “Si, signore”<br>> I federali seguirono lo scambio senza commentare. Norton tornò a <br>> girarsi verso di loro:<br>> “Quando credete sia successo? Intendo, la prima volta che gli umani <br>> hanno avuto a che fare con i Borg”<br>> “Il primo contatto registrato risale alla data stellare 42761.3” - <br>> rispose Suri, dopo un is<br><div>[il messaggio originale non è incluso]</div></body></html>