<html><head></head><body><div style="font-family: Verdana;font-size: 12.0px;"><div>
<div>Scusassero il ritardo nella lettura. Ottimo brano. I pezzi di Elena hanno sempre il sapore di un romanzo. Bello!</div>
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<div name="quote" style="margin:10px 5px 5px 10px; padding: 10px 0 10px 10px; border-left:2px solid #C3D9E5; word-wrap: break-word; -webkit-nbsp-mode: space; -webkit-line-break: after-white-space;">
<div style="margin:0 0 10px 0;"><b>Sent:</b> Sunday, August 21, 2016 at 12:25 AM<br/>
<b>From:</b> "Elena Fuccelli" <mf9115@mclink.it><br/>
<b>To:</b> "Progetto Pytheas" <stml9@gioco.net><br/>
<b>Subject:</b> [Stml9] 6.11 - Suri - Interpretazioni</div>
<div name="quoted-content">Sapete tutti quanto sono in ritardo... Va beh, prima o poi mi<br/>
manderete definitivamente a quel paese se già non lo avete fatto.<br/>
<br/>
-------------------------------<br/>
INIZIO TRASMISSIONE<br/>
------------------------------<br/>
Baffin – Sala riunioni 1 - ore 20,10<br/>
<br/>
<br/>
“TaH pagh taHbe” - disse Enizia, nel suo miglior klingon.<br/>
“E questo sarebbe? - domandò il capitano Norton, incuriosito – Cos'è,<br/>
un poema klingon?”<br/>
La sala riunioni uno era stata riarredata per l'occasione. Il tavolo<br/>
da riunioni era stato ricoperto da una tovaglia candida, appena<br/>
replicata. Piatti e bicchieri erano stati lucidati con cura ed il<br/>
menu studiato con attenzione. Anche le sedie erano state coperte in<br/>
modo da far assomigliare l'ambiente al tavolo del capitano di una nave<br/>
da crociera – un dispendio di energia che in un altro momento Enizia<br/>
avrebbe giudicato inutile e dannoso, ma che questa volta perfino Suri<br/>
aveva approvato. Bisognava impressionare gli ospiti.<br/>
*Peccato che non siano realmente ospiti * - pensò Enizia, cercando di<br/>
mantenere in faccia il sorriso che si era imposta dall'inizio della<br/>
serata. Sembrava uno di quegli olodrammi in costume che erano andati<br/>
di moda sulla terra negli anni in cui era all'Accademia, rifletté<br/>
guardando il proprio volto nel rovescio di un cucchiaio. Gli ufficiali<br/>
di una nave terrestre del diciassettesimo secolo che invitavano al<br/>
tavolo del capitano il romantico corsaro nemico che aveva catturato la<br/>
nave. Peccato che l'uomo che le era seduto accanto in quel momento non<br/>
avesse proprio nulla di romantico. Anzi...<br/>
“In realtà, è la traduzione di un dramma umano – disse Enizia, e alzò<br/>
il bicchiere per sorbire distrattamente un sorso di birra romulana<br/>
sintetizzata. Tutte le riserve più o meno clandestine di autentica<br/>
birra romulana erano state sacrificate tempo prima. A meno che Volkoff<br/>
non avesse più niente di nascosto nel proprio alloggio. Le sarebbe<br/>
piaciuto approfittare dell'opportunità per mandare qualcuno a dare<br/>
un'occhiata, visto che insieme a Samak e a Pierce, il russo era stato<br/>
spedito in ostaggio sulla Cepheus. Alzò lo sguardo verso l'altro capo<br/>
del tavolo, dove era seduta Suri. No, tutto sommato non sarebbe stata<br/>
una buona idea. Quei due avrebbero finito con l'accorgersi sarebbero<br/>
accorti che l'altro capitano non subiva effetti dall'alcool.<br/>
Non dovevano capire che Suri era un ologramma.<br/>
“E' la traduzione in klingon della prima frase del monologo di Amleto.<br/>
Essere o non essere.” - continuò.<br/>
“E' stato tradotto in klingon?” - si stupì Norton.<br/>
“Oh, si – confermò Enizia – In effetti, l'ho anche visto recitare in<br/>
lingua klingon”<br/>
“Le nostre banche dati non contengono molto della lingua o della<br/>
cultura klingon – disse Peter David - So solo che all'epoca erano<br/>
nemici, che ci sono state guerre e morti... Molti morti”<br/>
“Le cose cambiano – intervenne Luz Fuentes – Non abbiamo più<br/>
combattuto con i Klingon dai tempi degli accordi di Khitomer, nel<br/>
2293”<br/>
Lo sguardo di Norton si incupì:<br/>
“Mio nonno è sfuggito a quella guerra solo per avere a che fare con<br/>
una guerra ancora peggiore. Che anno ha detto? 2293? In quel periodo,<br/>
i naufraghi della Cepheus stavano combattendo per sopravvivere in<br/>
questo ambiente, questo Quadrante Delta che è stato la nostra<br/>
prigione. La nave non era preparata ad un viaggio del genere.<br/>
L'equipaggio non era preparato ad un viaggio del genere.”<br/>
“Avrebbero dovuto fare solo un esperimento, e poi tornare a casa –<br/>
rimarcò David – Non erano esploratori e non erano militari. La Cepheus<br/>
non aveva neanche dei siluri fotonici a bordo.”<br/>
“So che l'equipaggio della nave era in gran parte composto da<br/>
ricercatori civili” - disse Timeran Bhreel.<br/>
Il più giovane sembrò decidere di prendere l'iniziativa. Appoggiò le<br/>
posate sul tavolo e guardò dritto verso la trill, seduta di fronte a<br/>
lui:<br/>
“In effetti è così – disse - Lei sembra sapere della Cepheus più di<br/>
tutto il resto dell'equipaggio della nave, capitano compreso”<br/>
“Voi sapete già perché conosco quella storia – rispose la consigliera<br/>
– Sappiamo che avete controllato le nostre banche dati. Anche quella<br/>
sui trill”<br/>
“Nemmeno sui trill i nostri antenati sapevano molto... - disse Norton<br/>
– Non mi dispiacerebbe sapere che cosa faceva un giornalista trill<br/>
sulla Terra nel 2278, ma lasciamo andare... Che cosa sa sulla Cepheus?<br/>
Che cosa le dicono i suoi ricordi delle persone che ci sacrificarono<br/>
in quella missione?”<br/>
La trill abbassò gli occhi e scelse con cura le parole:<br/>
“Non ho mai creduto nelle cospirazioni. Ma credo che il precedente<br/>
ospite del mio simbionte sia morto per aver cercato di approfondire il<br/>
caso della scomparsa della Cepheus”<br/>
<br/>
Cepheus – Luogo imprecisato - ore 20,10<br/>
<br/>
<br/>
Zac non avvertì subito quello che stava succedendo. Lì per lì,<br/>
sembrava solo un altro codice, non abbastanza diverso dagli altri da<br/>
attirare la sua attenzione, ma poi si rese conto – se rendersi conto<br/>
è la definizione – che era isolato dagli altri. Non era legato a nulla<br/>
e sembrava non avere alcuna funzione, eccetto quella di navigare tra i<br/>
sistemi informatici della nave, fermandosi solo quando incontrava<br/>
qualche sistema incompatibile – un problema che aveva avuto anche lui,<br/>
inizialmente. I sistemi di quella nave provenivano erano stati creati<br/>
da molte razze differenti. Chi li aveva inglobati non si era<br/>
preoccupato di integrarli nella maniera migliore o più compatibile;<br/>
piuttosto aveva provveduto a sovrapporli gli uni agli altri in maniera<br/>
da farli in qualche modo funzionare.<br/>
Cercò di assorbire il codice per poterlo conservare e studiare con<br/>
comodo all'interno di una delle sue molte subroutines, ma il codice<br/>
gli sfuggì, letteralmente, imboccando una consolle e poi passando<br/>
subito attraverso le reti che gestivano le comunicazioni interne. Zac<br/>
lo seguì e riprovò ad inglobarlo. Di nuovo il codice gli sfuggì,<br/>
scivolando tra le reti, giù verso il sistema che gestiva la sicurezza<br/>
della nave. In un anfratto del suo programma, si chiese se non fosse<br/>
stato scoperto, se non fosse lì per lui, se il codice non fosse che un<br/>
modo della nave per attirarlo dove non avrebbe potuto uscire. Doveva<br/>
preoccuparsi della bambina, quella bimba così sola e che in breve<br/>
tempo aveva inciso tanto profondamente nelle sue subroutines. Esitò,<br/>
ma la sua programmazione primaria lo portava ad indagare e quindi finì<br/>
con il continuare a seguire il codice straniero, intrigato dal mistero<br/>
e nello stesso tempo diffidente.<br/>
<br/>
<br/>
Baffin – Hangar navette - ore 20,10<br/>
<br/>
<br/>
Steve Payton finì di agganciare il casco alla tuta extraveicolare,<br/>
quindi accennò alle sue spalle che aveva completato il controllo dei<br/>
sistemi. Il capitano della Curie, dietro di lui, chiuse il portellone<br/>
della camera di compensazione, quindi gli fece segno mostrò che per<br/>
depressurizzare la cella. L'uomo accennò di sì un'altra volta. Da<br/>
dentro la tuta non era in grado di avvertire il sibilo dell'aria che<br/>
usciva rapidamente dalla camera di compensazione, né il freddo dello<br/>
spazio esterno, ma quando il portellone si aprì non poté fare a meno<br/>
di provare un brivido.<br/>
Si mise in posizione. Suri si chinò accanto a lui, mettendosi a sua<br/>
volta in posizione.<br/>
“Sono pronto” - disse nella radio.<br/>
=^= Dalla partenza, dovremo osservare completo silenzio radio - lo<br/>
avvisò Suri – Dalla Curie ci terranno d'occhio, ma non potranno<br/>
teletrasportarci indietro se qualcosa andasse storto”<br/>
Nel suo dizionario personale, quello voleva dire che erano da soli e<br/>
che solo le loro pelli sarebbero state a rischio, in quella missione.<br/>
“Affermativo” - era l'unica cosa che potesse dire in quel momento,<br/>
pensò.<br/>
=^= Tre. Due. Uno. Lancio! =^=<br/>
Partì. La pressione gli fece incassare il capo tra le spalle. Avvertì<br/>
alla bocca dello stomaco la differenza di gravità, ma per precauzione<br/>
era stato attento a non mangiare nulla nella giornata – da quando il<br/>
capitano Enizia gli aveva ordinato quel lancio extraveicolare. Dai<br/>
comandi sul braccio destro, riusciva a regolare facilmente la spinta<br/>
data dai razzi. Il casco non gli permetteva di girare la testa più di<br/>
tanto, ma con la coda dell'occhio riusciva a cogliere la linea tenuta<br/>
dal capitano della Curie, a poca distanza da lui.<br/>
Una navetta non sarebbe stata in grado di uscire senza che i<br/>
discendenti della Cepheus se ne accorgessero. Invece, un corpo non è<br/>
distinguibile da un qualunque meteorite metallico di passaggio e<br/>
quindi è difficilissimo da individuare anche con sensori molto<br/>
sofisticati. A meno di non aspettarselo. A meno di non cercarlo<br/>
apposta. A meno di una botta di sfortuna tale da bastarti per il resto<br/>
della vita...<br/>
Il bracciale gli mostrò un lieve sbandamento e con un colpetto ai<br/>
razzi corresse la rotta. Non avevano punti di riferimento in quello<br/>
spazio totale, nero e profondo. Solo la nave alle sue spalle e<br/>
l'ammasso oscuro della sua destinazione. Controllò di nuovo. Rendez<br/>
vous meno 14 secondi. Dodici. Undici. Dieci...<br/>
<br/>
<br/>
<br/>
Cepheus – Hangar navette - ore 20,10<br/>
<br/>
<br/>
Gli uomini che li sorvegliavano si stavano annoiando. Bene. Un uomo o<br/>
una donna che si annoiano tendono a distrarsi, pensò Volkoff.<br/>
Per conto suo, aveva troppo da pensare alla missione per annoiarsi. Se<br/>
aveva calcolato bene, il timoniere della sua nave ed il capitano della<br/>
Curie in quel momento stavano arrivando all'esterno della Cepheus ed<br/>
un'occhiata a Samak gli fece capire che anche lei aveva fatto il<br/>
medesimo calcolo. Pierce, dal canto suo, aveva già provveduto a<br/>
effettuare la sua parte. Lo aveva visto appoggiarsi casualmente alla<br/>
consolle del teletrasporto all'arrivo a bordo di quella nave. Volkoff<br/>
non avrebbe saputo fino al loro ritorno a bordo della Baffin se il<br/>
programma aveva funzionato o no. Sempre che fossero ritornati.<br/>
Li avevano riaccompagnati nella medesima cella dove li avevano tenuti<br/>
la prima volta. A sorvegliarli in quel momento erano in tre, gli<br/>
stessi uomini e la donna dal volto angoloso che li avevano accolti<br/>
alla pedana del teletrasporto al loro primo arrivo. Mancava solo<br/>
David, che in quel momento stava cenando al tavolo del capitano sulla<br/>
Baffin.<br/>
Le braccia munite di armi borg erano abbassate. Non si aspettavano da<br/>
loro una ribellione. Del resto, non avevano nessuna intenzione di<br/>
ribellarsi. Avrebbero fatto la loro parte di ostaggi fino in fondo.<br/>
Volkoff sorrise tra sé.<br/>
Quasi, fino in fondo.<br/>
<br/>
<br/>
Cepheus – Luogo imprecisato - ore 20,28<br/>
<br/>
<br/>
Zac non aveva ancora raggiunto quel codice così elusivo. Continuando a<br/>
seguirlo, aveva raggiunto i sistemi di sicurezza della nave. Non erano<br/>
i migliori che avesse mai visto. I sensori avrebbero avuto bisogno di<br/>
riallineamento. Le armoniche erano sfasate di almeno due millimetri,<br/>
un difetto che – comprese – risaliva ad una antica riparazione.<br/>
Probabilmente, negli anni qualcuno aveva improvvisato una giuntura tra<br/>
due sistemi ed aveva ringraziato qualunque entità pregasse perché<br/>
l'unione sembrava funzionare. L'inquinamento da naniti borg era<br/>
ancora più pesante di quello presente in altri sistemi, ma Zac era una<br/>
entità singola ed i naniti lo ignoravano, rimanendo inattivi al suo<br/>
passaggio. Il codice, dal canto suo, sembrava essersi fermato<br/>
all'interno del sistema di sicurezza della nave, come se avesse<br/>
raggiunto la sua destinazione finale. Zac lo sondò, delicatamente,<br/>
appena sulla superficie. Si rese conto che – nonostante la sua<br/>
apparente estraneità, possedeva in realtà uno schema molto simile al<br/>
suo.<br/>
D'improvviso, si rese conto che il codice si stava espandendo.<br/>
Duplicava le sue righe aggiungendole a sé, moltiplicandosi, invadendo<br/>
lo spazio di quella rete.<br/>
Un virus! pensò Zac. Eppure, il codice non attaccava le reti,<br/>
continuando ad operare in perfetto isolamento. Si limitava a crescere<br/>
ed espandersi, senza fretta, ma con evidente determinazione. Presto<br/>
gli operatori alle consolle si sarebbero accorti di un rallentamento<br/>
nell’operatività dei sistemi della sicurezza della nave ed avrebbero<br/>
dovuto lanciare una diagnostica. Avrebbero scoperto il virus… E peggio<br/>
ancora, avrebbero scoperto lui.<br/>
<br/>
<br/>
Cepheus – Luogo imprecisato - ore 20,28<br/>
<br/>
<br/>
Steve Payton regolò i comandi della sua tuta per rallentare la sua<br/>
corsa. Stavano arrivando a destinazione. Sotto di lui, c’era la sagoma<br/>
oscura della Cepheus… Un nome di comodo, visto che solo una parte di<br/>
essa era uscita dai cantieri della Flotta Stellare. Tante parti erano<br/>
state ricavate da relitti di altre navi. Si chiese che velocità di<br/>
curvatura sarebbe stata in grado di raggiungere. Non elevata, ne era<br/>
sicuro. Anche la sua capacità di manovra doveva essere limitata...<br/>
Il capitano della Curie attirò la sua attenzione e puntò il dito verso<br/>
un punto della struttura. Gli uomini della Cepheus non avevano<br/>
sottratto al loro equipaggio gli strumenti. Non avevano nemmeno<br/>
provato a cancellare i dati che gli uomini stavano riportando a bordo<br/>
delle loro navi. Eppure, avrebbero dovuto sapere che la loro nave era<br/>
protetta dai sensori esterni, ma non da una rilevazione che procedesse<br/>
dall' interno... E la dottoressa Fuentes aveva trovato le tracce degli<br/>
esseri senzienti, con tutte le loro posizioni. Non era stato difficile<br/>
ricavarne un tracciato, per quanto sommario.<br/>
Suri estrasse dalla tuta quattro piccoli apparecchi, che appoggiò alla<br/>
superficie in duranio, formando un quadrato. Li magnetizzò, quindi<br/>
tirò fuori un piccolo faser a luce sottile ed iniziò a perforare lo<br/>
scafo esterno al centro del quadrato. Steve la imitò, partendo<br/>
dall'altro lato, stando attento a non superare mai il margine<br/>
inquadrato dai quattro apparecchi. Il capo ingegnere, Brown, gli aveva<br/>
detto che da quella distanza sarebbero bastati pochi minuti a<br/>
praticare un buco abbastanza grande per farli passare, ed in effetti<br/>
dopo pochi minuti Steve si appoggiò al quadrato delimitato con tutta<br/>
la forza dei retrorazzi della sua tuta. Lo sentì cedere. Entrò.<br/>
Avvertì immediatamente il peso della gravità artificiale che tornava a<br/>
gravare sulle sue gambe.<br/>
Pochi istanti dopo, Suri lo seguì all'interno. Fino a quel punto,<br/>
tutto bene.<br/>
Si guardò intorno. Si trovavano, come previsto, in un angolo di un<br/>
vecchio hangar navette. Doveva essere stato usato come deposito di<br/>
materiali per la quantità di ciarpame che si vedeva in giro. Comunque,<br/>
non c'era nessuno e a lui andava bene così. Sganciò il casco e con<br/>
qualche difficoltà si sfilò la tuta extraveicolare. La temperatura era<br/>
piuttosto bassa. Sopra di lui, si vedeva il cielo nero e privo di<br/>
stelle attraverso il buco che avevano appena attraversato.<br/>
“I connettori che abbiamo piazzato all'esterno faranno credere ai<br/>
sensori della nave che non c'è niente di strano e manterranno la<br/>
pressione interna con il loro campo di forze, quindi non dovremmo<br/>
avere problemi da quel lato. Tutto bene?” - gli chiese il capitano. La<br/>
donna si stava finendo di sfilare a sua volta la tuta EVA.<br/>
“Tutto OK. Ma da qui, dove andiamo esattamente?” - domandò Steve.<br/>
“C'è una zona abitativa, a tre ponti da qui. E' lì che si trovano i<br/>
vulcaniani che ci hanno contattato”<br/>
“Tre ponti! - esclamò il timoniere – Come facciamo ad arrivare là<br/>
senza che la sicurezza si accorga di noi?”<br/>
“Pierce invece di richiamare Zac, attraverso la sua connessione Borg<br/>
ha trasmesso un virus che in questo momento sta infettando i terminali<br/>
della sicurezza. Questo significa che prima di tutto, dobbiamo trovare<br/>
un terminale aperto... Devo recuperare Zac. Lui, e tutte le<br/>
informazioni che nel frattempo è riuscito a raccogliere. E' pronto,<br/>
tenente?”<br/>
“Perché, ne dubita? Andiamo!”<br/>
<br/>
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FINE TRASMISSIONE<br/>
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Per chi non lo avesse ancora visto...<br/>
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<a href="https://youtu.be/CiRMGYQfXrs" target="_blank">https://youtu.be/CiRMGYQfXrs</a><br/>
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Ciao! ;-D<br/>
Elena<br/>
--<br/>
Capitano Suri<br/>
USS Curie<br/>
Progetto Pytheas - Delta Quadrant<br/>
--<br/>
mail: olimpia@mclink.it<br/>
ICQ 33856678<br/>
_______________________________________________<br/>
Stml9 mailing list<br/>
Stml9@gioco.net<br/>
<a href="http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml9" target="_blank">http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml9</a><br/>
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<div class="signature"><br/>
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Lt. Piotr Alexei Volkoff<br/>
Capo della Sicurezza<br/>
USS Baffin NCC-69096<br/>
Skype Combadge: Silente69<br/>
Private comunicator: francocarretti@mail.com<br/>
[CV]: http://gioco.net/startrek/starfleetitaly/academy/ruolino.php?id=88<br/>
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"Colpisci. Una volta iniziato il combattimento, colpisci. Ogni altra cosa è secondaria." (La spada della Verità)</div></div></body></html>