<html><head><meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=utf-8"></head><body><div><div style="font-family: Calibri,sans-serif; font-size: 11pt;">Scusate il ritardo, sono appena tornata. Bel brano, molto intenso.</div></div><div dir="ltr"><hr><span style="font-family: Calibri,sans-serif; font-size: 11pt; font-weight: bold;">Da: </span><span style="font-family: Calibri,sans-serif; font-size: 11pt;"><a href="mailto:piotr_volkoff@mail.com">Franco Carretti</a></span><br><span style="font-family: Calibri,sans-serif; font-size: 11pt; font-weight: bold;">Inviato: </span><span style="font-family: Calibri,sans-serif; font-size: 11pt;">16/08/2017 10:28</span><br><span style="font-family: Calibri,sans-serif; font-size: 11pt; font-weight: bold;">A: </span><span style="font-family: Calibri,sans-serif; font-size: 11pt;"><a href="mailto:stml9@gioco.net">stml9@gioco.net</a></span><br><span style="font-family: Calibri,sans-serif; font-size: 11pt; font-weight: bold;">Oggetto: </span><span style="font-family: Calibri,sans-serif; font-size: 11pt;">Re: [Stml9] [Nurell - 07.08] Attacco a sorpresa</span><br><br></div><div style="font-family: Verdana; font-size: 12px;"><div>Ottimo brano, bella la parte della tortura
<div>
<div style="margin: 10px 5px 5px 10px; padding: 10px 0px 10px 10px; border-left-color: rgb(195, 217, 229); border-left-width: 2px; border-left-style: solid; -ms-word-wrap: break-word; -webkit-nbsp-mode: space; -webkit-line-break: after-white-space;" name="quote">
<div style="margin: 0px 0px 10px;"><b>Sent:</b> Sunday, August 13, 2017 at 11:28 AM<br>
<b>From:</b> "Marco Calandri" <alexandros.nurell@gmail.com><br>
<b>To:</b> stml9@gioco.net<br>
<b>Subject:</b> [Stml9] [Nurell - 07.08] Attacco a sorpresa</div>
<div name="quoted-content">Ciao,<br>
ecco il mio brano, spero che vi piaccia!<br>
<br>
Ceres - Sede centrale Congregazione Federale - 23/11/2396, ore 14.40<br>
<br>
Dopo un lungo e inquietante silenzio il console Annunaki fece la domanda<br>
<br>
che avevano tutti in mente: ”Chi?”<br>
<br>
E per dare forza alle parole appena pronunciate aggiunse: ”Chi potrebbe aver<br>
<br>
rapito gli umani e portati dall’altro capo della Galassia?”<br>
<br>
“Potrebbe anche aver rapito altre razze e portate qui.” Aggiunse il Console<br>
<br>
Natvel.<br>
<br>
“E soprattutto perché?” Aggiunse il capitano Bellamonte.<br>
<br>
“Non abbiamo queste risposte.” Ammise Suri con la tipica calma Vulcaniana.<br>
<br>
“Nemmeno noi.” Fu la sincera risposta del console Annunaki.<br>
<br>
Capendo che la conversazione stava deviando verso discorsi<br>
inconcludenti, il capitano Enizia cercò di riportare il tutto verso una<br>
direzione più proficua e utile nell’immediato: ”Ma la cosa importante<br>
ora è l’incontro pacifico tra i nostri popoli.”<br>
<br>
Il console Reticuli era dello stesso parere: ”Concordo in pieno con voi<br>
capitano Enizia.”<br>
<br>
“Possiamo dire di aver fatto un buon lavoro come capitano della Flotta<br>
Stellare quando un primo contatto avviene in questo modo.” Aggiunse Suri.<br>
<br>
“Vorremmo conoscervi meglio e farvi conoscere meglio la nostra<br>
Federazione.” Concluse Enizia.<br>
<br>
“Bene allora procediamo.” Fu la risposta del Console Natvel.<br>
<br>
Cella detenzione G-4 angolo traditori – nel frattempo<br>
<br>
Al contrario dei Federali, Antarr aveva avuto un’accoglienza decisamente<br>
poco amichevole. Identificata come l’inventrice del dispositivo di<br>
occultamento Kereven era diventata un prigioniero di importanza strategica.<br>
<br>
Non avevano perso tempo: appena il convoglio era arrivato sul pianeta<br>
l’avevano prontamente trasferita con una navetta e portata in un centro<br>
di detenzione per l’interrogatorio. A dire il vero le avevano fatto ben<br>
poche domande, anzi avevano impegnato il tempo a picchiarla e umiliarla<br>
cercando di spezzarla prima di chiederle qualunque cosa.<br>
<br>
Una forte scarica elettrica quasi letale l’aveva tormentata nell’ultima<br>
mezz’ora e il dolore accecante l’aveva fatta urlare fino a farla<br>
rimanere senza voce. Il respiro era affannoso, i muscoli indolenziti e<br>
le estremità doloranti. Mani poco gentili la rimisero in piedi facendola<br>
sedere su una scomoda sedia. Una forte luce la illuminava dall’alto<br>
impedendole di vedere oltre a 30 centimetri da lei. Improvvisamente<br>
un’ombra emerse dal buio e Antarr capì che era pronta e a breve le<br>
avrebbero fatto la prima domanda.<br>
<br>
“Come ti chiami?” Chiese l’interrogatore.<br>
<br>
Antarr ancora dolorante e ferita ebbe appena la forza di alzare lo<br>
guardo e di cercare di mettere a fuoco con gli occhi l’interlocutore.<br>
Tuttavia riusciva a vedere a malapena una figura nera.<br>
<br>
“Come ti chiami?” L’inquisitore ripeté la domanda con calma.<br>
<br>
Antarr cercò di parlare ma il dolore e lo stordimento le fecero uscire<br>
dalla bocca solo una serie di suoni gutturali e incomprensibili.<br>
<br>
Poi, decisa a non farla vinta ai nemici, aggiunse: ”Sapete chi sono… .”<br>
<br>
Fece una lunga pausa cercando di rimettere assieme le parole:” Io… sono…<br>
.” Una fitta di dolore la interruppe, poi, con tutto l’odio che aveva in<br>
corpo disse il<br>
<br>
suo nome.”Antarr… .”<br>
<br>
Detto ciò abbassò la testa travolta dal dolore causato dalle scariche<br>
elettriche a cui l’avevano sottoposta.<br>
<br>
Inquisitore sorrise soddisfatto ma Antarr non vide nulla.<br>
<br>
Dopo una breve pausa il carceriere riprese a parlare: ”Parlami della<br>
nuova arma.”<br>
<br>
Tutto orgoglio e tutta la fedeltà al suo mondo si riattivarono e diedero<br>
nuova forza alla martoriata donna: Io non tradirò mai il mio mondo.”<br>
<br>
“E’ meglio per te se collabori.”<br>
<br>
“No… .”Un fitta di dolore colpì la donna ma che riuscì ugualmente a<br>
parlare: ”Non mi piegherete.”<br>
<br>
“Questo lo vedremo.” La figura si volse verso il buio dicendo: ”Fatele fare<br>
<br>
un nuovo ciclo di cure.”<br>
<br>
Nave stellare Kirrirrs della flotta d’assalto Kereven - 23/11/2396, ore<br>
14.50<br>
<br>
Il capitano Larring aveva di sicuro compiuto un gesto memorabile:<br>
entrare nel sistema Ceres senza essere visto fino a raggiungere<br>
l’orbita. Quest’azione gli avrebbe valso in patria onori e gloria. Ma<br>
c’era un problema anzi due: la nave gemella era andata distrutta nello<br>
scontro contro quegli strani alieni i quali sembravano in grado di<br>
poterli rilevare anche se occultati.<br>
<br>
Un vero problema: non poteva attaccarli e non poteva nemmeno permettere<br>
che la loro tecnologia molto avanzata finisse nelle mani dei loro<br>
nemici. Avrebbe segnato la prematura fine del loro vantaggio tattico<br>
dell’occultamento.<br>
<br>
Da diverse ore aveva nascosto la sua nave in un punto lagrangiano e<br>
ridotto l’energia per cercare di ridurre al minimo le emissioni nel<br>
tentativo di rendersi invisibile ai sensori nemici. Non era certo della<br>
riuscita del suo piano però era pronto a giocarsi il tutto per tutto.<br>
<br>
“Le navi alieni tengono la posizione.” Le parole dell’ufficiale tattico<br>
destarono il capitano Larring dai suoi pensieri.<br>
<br>
“Bene.” Il capitano respirò a lungo e chiese: ”I rilevamenti<br>
dell’asteroide sono confermati?”<br>
<br>
L’ufficiale scientifico rispose: ”Sì signore sull’asteroide sono<br>
presenti diversi cannoni al plasma e batterie per missili da attacco.”<br>
<br>
Larring sorrise dicendo: ”Bene procediamo. Timoniere avanti piano non<br>
facciamoci scoprire.”<br>
<br>
Continente sud occidentale di Ceres - 23/11/2396, ore 14.55<br>
<br>
Kariin aveva chiesto di essere sbarcato. Avevano accolto quasi subito la<br>
sua richiesta. Le autorità civili e militari gli avevano fatto poche<br>
domande riguardo l’incidente del mercantile per poi congedarlo e<br>
chiedendogli di rimanere a disposizione.<br>
<br>
Finalmente solo e attaccato da un turbinio di pensieri si stava<br>
dirigendo a casa. Come avrebbe potuto dire alla sua gente e alla sua<br>
famiglia che il loro mondo non gli apparteneva? Come poteva dire loro di<br>
credere a quegli alieni dall’altra parte della galassia?<br>
<br>
D’improvviso vide in lontananza una figura che si sbracciava per<br>
chiamarlo. La riconobbe era sua madre. Con un breve sospiro le si<br>
avvicinò pronto a raccontarle quella strana storia.<br>
<br>
Uss Baffin plancia - 23/11/2396, ore 15.15<br>
<br>
La situazione in plancia era tranquilla la Baffin assieme alla Curie<br>
stavano orbitando attorno al pianeta e gli ufficiali erano impegnati in<br>
attività manutentivi, analisi dei dati e esplorazione di quello strano<br>
sistema stellare saturo di radiazione protoniche.<br>
<br>
Nurrel era al tattico impegnato a cercare di scoprire la posizione della<br>
nave Kereven di cui avevano perso le tracce appena entrati in orbita. La<br>
probabilità che la Kirrirrs si trovasse ancora in zona era molto remota<br>
tuttavia alcuni strani rilevamenti di echi l’avevano messo in guardia.<br>
<br>
Poco distante da lui il tenente comandante Fuentes, che era salita sulla<br>
Baffin per ispezionare delle attrezzature mediche, le disse: ”Guardi qui.”<br>
<br>
Nurrel si voltò e vide la dottoressa armeggiare con una consolle<br>
scientifica assieme al tenente Wllis.<br>
<br>
“Che cosa state facendo?” Chiese Alexandros.<br>
<br>
“L’abbiamo trovata.” Spiegò l’ufficiale scientifico in seconda il<br>
tenente Wllis.<br>
<br>
“Chi?”<br>
<br>
“La dottoressa Antarr.” Spiegò Luz per poi aggiungere: ”Dai dati sembra<br>
che la sitano torturando.”<br>
<br>
“Ah.” Nurrel sapeva che non potevano intervenire per la Prima Direttiva<br>
ma d’altronde la tortura non era una cosa da prendere alla leggera.<br>
<br>
“Non mi piace.” Fu il commento di Luz.<br>
<br>
“Meglio avvertire il capit… .”Un’ allarme si accese dalla postazione di<br>
Nurrel.<br>
<br>
“Ci stanno sparando addosso?” Esclamò il tattico mentre alzava gli scudi.<br>
<br>
Davanti a loro il tenente Payton attivò i motori per un azione evasiva<br>
ma il primo colpo centrò in pieno la nave.<br>
<br>
Nave stellare Kirrirrs della flotta d’assalto Kereven - 23/11/2396, ore<br>
15.17<br>
<br>
Larring era pieno d’orgoglio per il suo equipaggio. Grazie alle preziose<br>
informazioni dei loro servizi segreti una sua squadra di ingegneri aveva<br>
facilmente preso il controllo di un installazione di difesa planetaria<br>
di Ceres. Era stato facilissimo forse nessuno della Congregazione<br>
Federale aveva mai pensato che una nave potesse avvicinarsi così alle<br>
difese planetarie. Questa leggerezza gli aveva permesso di avere un<br>
importantissimo vantaggio contro i suoi nemici.<br>
<br>
Sul monitor vedeva i primi missili nucleari partire verso le due navi<br>
della Flotta Stallare e i cannoni al plasma eseguire un fortissimo fuoco<br>
di sbarramento.<br>
<br>
Ora era il suo turno: avrebbe dato loro il colpo di grazia con la sua<br>
nave e sarebbe tornato in patria come un eroe.<br>
<br>
“A tutte le postazioni condizione d’attacco tutta l’energia alle armi…<br>
fuoco!”<br>
<br>
_______________________________________________<br>
Stml9 mailing list<br>
Stml9@gioco.net<br>
<a href="http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml9" target="_blank">http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml9</a></div>
</div>
</div>
</div>
<div> </div>
<div class="signature"><br>
<br>
<br>
====================================<br>
Lt. Piotr Alexei Volkoff<br>
Capo della Sicurezza<br>
USS Baffin NCC-69096<br>
Skype Combadge: Silente69<br>
Private comunicator: francocarretti@mail.com<br>
[CV]: http://gioco.net/startrek/starfleetitaly/academy/ruolino.php?id=88<br>
===================================<br>
"Colpisci. Una volta iniziato il combattimento, colpisci. Ogni altra cosa è secondaria." (La spada della Verità)</div></div>
</body></html>