<div dir="ltr">
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Buongiorno a tutti,</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">scusate se entro a gamba tesa in discorsi già in atto…
non ho fisicamente il tempo di riaggiornarmi leggendo tutto il pregresso. Mi
scuso ancora se dirò qualcosa di già detto e proporrò magari qualcosa di già
pensato e/ scartato e mi scuso di nuovo… e di nuovo ancora… ma è così che va
ogni tanto.<br>
La vita a volte è un c@@@a totale.<br>
Sono ricomparsa in via, mi spiace per voi, definitiva. <br>
<br>
</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">NON posso, vorrei ma davvero questo non è il luogo
adeguato perché internet non è sicuro, dirvi tutto quello che mi è successo e
che mi ha tenuto lontana forzatamente da sfi.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Diciamo che in soldoni, a parte il lavoro che è stato un Everest
in questo periodo, c’è stata una botta emotiva non indifferente che mi ha
spezzato le gambe.<br>
Ne ho passate molte nella mia vita, credetemi se dico che questa era… forse
perché inaspettata… davvero troppo anche per me che sono stata nominata (da
amici e conoscenti) un emblema vivente di =resilienza=… stavolta ho rischiato
di non reggere proprio.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Tutt’ora se dormo 3 ore a notte è grasso che cola. Magari
sarà la volta buona che, dato che pure mangio pochino, riuscirò a perdere
qualche etto.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><br>
In ogni caso … non ho mai smesso di pensare a noi.<br>
Forse sapete, o non sapete, ma da ora sì… che questa “nave” questa simulazione
fu in origine un mio progetto nato da un parto folle mio e dove Elena mi seguì
non ho mai capito se per amicizia personale o se per follia pure lei.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Il risultato poteva essere buono o meno buono… sicuramente
si è rivelato difficile.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><br>
Per non distruggere il progetto e non smembrare tutto… ho pensato ad una cosa
un po’ particolare… ci ho riflettuto… e qui a seguire vedete quello che è il
frutto del mio pensiero.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">IDEA:<br>
Siamo in un quadrante inesplorato per buona parte (solo le vicinanze della
rotta della voyager lo erano). Chi c’è nel quadrante che può prendere due navi
della Flotta Stellare e mischiarle fino a fonderle?<br>
Se è fatto con una logica (e lo è dato che dovremo PIAN PIANO scoprire che il
risultato è una nave:<br>
- nuova<br>
- diversa<br>
- mai vista prima<br>
- funzionante in qualche suo modo speciale<br>
Allora chi ha la tecnologia per farlo?<br>
<br>
SCOPO DELL’IDEA:<br>
Buttare via un po’ di PNG, di schifezze che appesantiscono la narrazione,
rendere più fruibile e facile il tutto… e nel contempo conservare il gruppo che
si è formato non cancellando il progetto Pytheas ma reinventandolo!<br>
<br>
DETTAGLI:<br>
E’ andato tutto bene? Sicuramente no… sennò come faremmo a liberarci dei PNG?<br>
<br>
</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Avete presente “Philadelphia experiment”? (il film)</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><a href="http://images.radiotimes.com/remote/images.atlas.metabroadcast.com/pressassociation.com/webANXphilexp2.jpg?quality=60&mode=crop&width=700&height=422" style="color:blue;text-decoration:underline">http://images.radiotimes.com/remote/images.atlas.metabroadcast.com/pressassociation.com/webANXphilexp2.jpg?quality=60&mode=crop&width=700&height=422</a></p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><a href="https://cover.box3.net/newsimg/dvdmov/max1358450178-frontback-cover.jpg" style="color:blue;text-decoration:underline">https://cover.box3.net/newsimg/dvdmov/max1358450178-frontback-cover.jpg</a></p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Ecco. <br>
<br>
Le domande da porsi sono:<br>
- CHI? <br>
- COME?<br>
- PERCHE’?<br>
- COME stiamo in piedi? COME funziona tutto? <br>
- COSA c’è di nuovo a bordo?<br>
- C’E’ anche qualche nuovo ‘CHI’ ?????<br>
<br>
COME SVILUPPARLO?<br>
Un po’ alla volta. Iniziamo con una narrazione breve (un giro solo? Un brano a
testa?) dove ognuno mette il suo e chiusura finale in cui scegliamo il nome
della nuova nave.<br>
Perché non ha senso né USS Curie né USS Baffin.<br>
IO farei finire che i due CO… e uno dei due accetterà di fare l’FO di questa
nuova nave… decidono di chiamarla proprio USS Pytheas.<br>
E dato che abbiamo una classe Prometeo, ed una classe Sovrano…. Perché non la
chiamiamo con qualcosa che richiami entrambi?<br>
Classe:<br>
a) Tartar<br>
b) Godfire<br>
c) Fireking<br>
d) …???<br>
<br>
E qui c’è la PRIMA PARTE di come vedo io l’inizio di questa rinascita (DA COMPLETARE)<br>
<br>
PS. C’è già una bozza della nave fatta dal grafico ufficiale di SFI<br>
STO CERCANDO di capire come farla vedere a tutti… perché non so se passano
immagini e non ho dove caricarla. Se non sul mio profilo FB (cosa che farò al
caso da casa ).</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<div style="border-top:none;border-right:none;border-left:none;border-bottom:2.25pt double windowtext;padding:0cm 0cm 1pt">
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="border:none;padding:0cm;margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Fatemi sapere se può andarvi
bene come “reboot”.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="border:none;padding:0cm;margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="border:none;padding:0cm;margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="border:none;padding:0cm;margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
</div>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">[x.00] Fusione bollente nello spazio gelido </p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Il silenzio.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Il silenzio fu la prima cosa che colpì le orecchie del
Capitano. Non c’era mai quel silenzio su una nave stellare. C’era il basso
ronzio, la vibrazione costante che si trasferiva a tutta la nave quando i
motori erano attivi. C’era il personale che muovendosi creava il costante
rumore della vita che si sviluppava e si scioglieva nella quotidianità.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Ma ore c’era solo silenzio. </p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Non riusciva ad aprire gli occhi. Non riusciva a muovere
nessun muscolo del corpo. Nemmeno il riflesso quasi istintivo di orientamento
delle antenne che avevano le radici sulla parte alta della fronte sembrava
essere attivo.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Non percepiva il proprio corpo.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Si sentiva una bambola priva di ogni volontà, ma dotata
di vita di coscienza e forse di un’anima.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Poi il buio.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Buio dietro le palpebre serrate. Erano davvero serrate o
non vedeva più? Un altro senso perso? Non riusciva a sentire né governare
nemmeno le proprie palpebre e quindi non era nemmeno certa di essere ancora
dotata della vista.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Si sentiva vittima di una torturante deprivazione
sensoriale. </p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">L’ansia iniziò a salire dentro di lei e con essa la
rabbia. Quella sorda rabbia andoriana che aveva imparato lentamente a
incanalare e governare. Quella rabbia emotiva che non era mai stata in grado di
cancellare del tutto e ogni tanto ricompariva nei momenti meno opportuni.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Saliva in ondate, una appresso all’altra. </p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Una mareggiata che di li a poco avrebbe travolto quel
poco che restava del suo autocontrollo.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Tentò di concentrarsi sul proprio respiro. Sì, quello le
riusciva. Riusciva <span> </span>respirare liberamente…
quindi non era del tutto persa la speranza.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Iniziò a contare lentamente cercando di imporre un ritmo
all’afflusso dell’aria nei suoi polmoni. Ogni fibra della sua volontà si
concentrò su quello.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Inspirare… uno… due… tre… dannazione quasi quattro.
Espirare… uno… due… tre… quattro.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Sì!!!</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">La gioia le esplose nella mente prima che nel petto. Ci era
riuscita. Era riuscita a controllare seppur di poco l’espirazione.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Avanti così.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Ancora silenzio.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Ancora buio.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Improvvisamente, come se fosse tutto assolutamente come
una qualunque inizio turno di un qualsiasi giorno, fu luce.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Le palpebre si mossero e fremettero lasciando filtrare
una sottile lama di puro candore che le colpì la retina violentemente. Aveva anelato
talmente tanto a vedere, che si stupì lei stessa della violenza con cui le
serrò nuovamente a difendesi da quel chiarore violento in quanto improvviso.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Ci riprovò lentamente, con un nuovo riacquisito livello
di controllo… e si trovò a fissare il soffitto della… della plancia sì.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Spostando solo lo sguardo per quel poco le fosse
consentito, si rese conto di essere in plancia. </p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Distesa a terra.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Stranamente le venne in mente un aneddoto che le era
stato raccontato dal fratello tanti anni prima, un aneddoto su un uomo che si
era steso a terra non ricordava dove per guardare un opera d’arte dipinta su un
soffitto finendo calpestato dalla ressa in fuga per un qualche motivo che
egualmente non ricordava.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Poi arrivò il calore.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Nel momento in cui iniziò a percepirlo si rese anche
conto di quanto fosse intenso. Molto oltre quello che la sua fisiologia potesse
sopportare. Non pensava di aver mai sentito un tale disturbante senso di
asfissia da aria calda. </p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Quello che aveva vissuto con gioia, il recupero dei suoi
sensi, improvvisamente le sembrò avere un’attrattiva alquanto miserevole. Cominciava
a sospettare che quando sarebbe stata in grado di muoversi, non sarebbe stata
né felice né lieta.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Sentiva la schiena vicina al punto di ustione. Niente le
faceva credere che non fosse giù ustionata. In fondo in quanto andoriana la
resistenza al calore eccessivo non era sicuramente tra le sue doti innate.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Quando il fastidio iniziò ad avvicinarsi pericolosamente
al dolore comprese che avrebbe potuto affrontare qualunque cosa e qualunque
orrore … ma doveva alzarsi in piedi prima di impazzire.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Forse era il momento giusto in quel naturale e graduale
riacquisire delle sue funzionalità o forse il totale desiderio che era diventato
una necessità fisica impellente le aveva generato una scarica di adrenalina
tale da riuscire a prendere anticipatamente il controllo… in ogni caso… si
ritrovò in piedi. </p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Attorno a lei, chi disteso a terra, chi accasciato su una
consolle, gli ufficiali di plancia erano a livelli diversi di quello stesso
percorso che lei aveva appena sperimentato.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Qualcuno con gli occhi aperti, fissi, ma incapacitato a
muoversi.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Qualcuno ancora ad occhi chiusi, probabilmente preda dell’ansia
come era stata lei.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Qualcun altro con la rabbia feroce nello sguardo, l’uniforme
intrisa di sudore fino a scurirla.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Riuscì ad avvicinarsi, seppur con la fatica di un corpo
anchilosato e dolorante per lo sforzo di rimettere in moto muscoli e articolazioni,
alla propria poltrona dove si lasciò cadere.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><br>
=^= A tutti i ponti. Qui il Capitano Enizia, rapporto immediato. =^=</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">Silenzio. <br>
Ancora quel dannato enorme avvolgente ed annichilente silenzio. Lei che aveva
amato i silenzi delle gelide distese di Andoria, cominciava ad odiare quel
silenzio.</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">=^= Capitano Enizia a USS Curie. Mi ricevete? =^=<br>
<br>
Silenzio.<br>
<br>
=^= Capitano Enizia a Capitano Suri, mi riceve? =^=</p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span> </span></p>
<p class="gmail-MsoNoSpacing" style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><br>
<br>
</p>
<br clear="all"><div><br></div>-- <br><div class="gmail_signature" data-smartmail="gmail_signature"><div dir="ltr"><span style="font-size:12.8px">-- </span><br style="font-size:12.8px"><span style="font-size:12.8px">==============================</span><span style="font-size:12.8px">================</span><br style="font-size:12.8px"><span style="font-size:12.8px">Capitano Enizia Gishna</span><br style="font-size:12.8px"><span style="font-size:12.8px">Ufficiale Comandante</span><br style="font-size:12.8px"><span style="font-size:12.8px">USS Baffin</span><br style="font-size:12.8px"><span style="font-size:12.8px">Progetto Pythaes - Delta Quadrant</span><br style="font-size:12.8px"><span style="font-size:12.8px">==============================</span><span style="font-size:12.8px">================</span><br style="font-size:12.8px"><span style="font-size:12.8px">Martina mail: </span><a href="http://cap.eniziagishna.com/" rel="noreferrer" style="color:rgb(17,85,204);font-size:12.8px" target="_blank">Cap.EniziaGishna.com</a><br style="font-size:12.8px"><span style="font-size:12.8px"> Skype: martina_fvg</span><br style="font-size:12.8px"><span style="font-size:12.8px"> </span><span style="font-size:12.8px"> Jabber: Cap.EniziaGishna</span><br style="font-size:12.8px"><span style="font-size:12.8px">==============================</span><span style="font-size:12.8px">=============</span><br style="font-size:12.8px"><br style="font-size:12.8px"><span style="font-size:12.8px">==============================</span><span style="font-size:12.8px">====================</span><br style="font-size:12.8px"><span style="font-size:12.8px">Non esistono domande stupide solo risposte stupide</span><br></div></div>
</div>