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Bellissimo brano, bravo ! <br>
<br>
</div>
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----------------------------------''<br>
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Ten. Con. Luz Fuentes <br>
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Ufficiale Medico Capo<br>
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USS Pytheas<br>
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Ottieni <a href="https://aka.ms/ghei36">Outlook per Android</a></div>
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<hr tabindex="-1" style="display:inline-block; width:98%">
<div id="x_divRplyFwdMsg" dir="ltr"><font face="Calibri, sans-serif" color="#000000" style="font-size:11pt"><b>From:</b> Stml9 <stml9-bounces@gioco.net> on behalf of Marco Calandri <alexandros.nurell@gmail.com><br>
<b>Sent:</b> Friday, April 6, 2018 6:32:48 PM<br>
<b>To:</b> USS Pytheas<br>
<b>Subject:</b> [Stml9] 8.02 - Nurrell -</font>
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</div>
<font size="2"><span style="font-size:11pt;">
<div class="PlainText">Ciao,<br>
<br>
ecco il mio brano.<br>
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Visto che il mio personaggio non ha auto ancora un imbarco ufficiale <br>
l'ho impostato come tale. Vi piace?<br>
<br>
<br>
Terra cimitero della Flotta stellare 23/12/2392 ore 15.25<br>
<br>
Era una bellissima giornata. Troppo bella.<br>
<br>
Il sole leggermente al tramonto irradiava con raggi d’orati che, riflessi<br>
sul prato finemente rasati, risalavano il color verde dell’erba. Un misto<br>
tra oro e verde intenso regalavano una pace e tranquillità assoluta. I<br>
finimenti di marmo bianco contornavano il tutto dando una forte sensazione<br>
di ordine e equilibrio. L’aria era fresca ma riscaldata dai primi raggi<br>
primaverili faceva venire a chiunque una grandissima voglia di stare<br>
all’aperto e godersi tutto ciò.<br>
<br>
Alexandros era all’ombra di un albero ma non riusciva a trovare la pace.<br>
<br>
Come avrebbe potuto?<br>
<br>
L’ufficiale guardava deciso davanti a sé tenendo gli occhi fissi sul gruppo<br>
di persone a circa una trentina di metri. Erano tutti in un semicerchio<br>
davanti ad una struttura in marmo bianco. Parlavano a bassa voce e ogni<br>
tanto Alexandros sentiva dei singhiozzi o pianti.<br>
<br>
Era un giorno troppo bello per essere ad un funerale. Certo a lei sarebbe<br>
piaciuto, era una ragazza molto solare e attiva. Avrebbe percorso quel<br>
bellissimo prato come avrebbe fatto un bambino urlando e esultando di gioia<br>
felice di poter vivere quel momento.<br>
<br>
Ma lei non c’era più. E non poteva più godersi quell’istante. La SUA Mary<br>
era morta e nessuno poteva riportagliela indietro.<br>
<br>
Forse come omaggio alla sua vitalità qualche Dio o divinità, mosso a pietà,<br>
le aveva regalato una giornata così bella come ultimo saluto. Ma Nurrell<br>
scacciò rapidamente quel pensiero dalla testa. L’aveva fatto non perché non<br>
era credente ma per potersi aggrappare al dolore lanciante e avere un<br>
ultimo legame con lei.<br>
<br>
“Perché non sei con loro?” Chiese una voce.<br>
<br>
Alexandros non si voltò, riconoscendo la voce, si limitò a dire:”Come<br>
posso andare da sua madre e dirle che Mary Sanders è morta.”<br>
<br>
L’ammiraglio Gullard avanzò di qualche passo e, guardando il tenente<br>
Nurrel, disse:”E’ morta facendo il suo dovere.”<br>
<br>
“Maledetta Federazione e Flotta Stellare… .” Nurrell sfogò tutta la sua<br>
rabbia colpendo con il pugno destro un albero vicino. L’impatto fu potente<br>
ma avere la peggio fu la mano dell’ufficiale.<br>
<br>
L’ammiraglio Gullard fece alcuni passi verso il figlio adottivo, prese la<br>
sua mano e disse:”Tu non incolpi la Federazione o la Flotta ma incolpi te<br>
stesso.”<br>
<br>
“Ma… .” provo a dire Alexandros ma Gullard fu più veloce:” Basta guardarti.”<br>
<br>
Quelle parole così dolci bloccarono il giovane. L’ammiraglio sorrise e<br>
riprese a parlare:”La tua uniforme è perfetta, come appena stirata. Il<br>
badge è perfettamente posizionato come i gradi. Saresti un ufficiale<br>
perfetto per una parata.” Fece una breve pausa poi riprese a parlare:”Poi<br>
c’è il tuo aspetto, hai i capelli spettinati in malo modo e la barba da<br>
fare.”<br>
<br>
Alexandros capì cosa intendeva dire suo padre adottivo ma lasciò che lui<br>
confermasse il tutto a parole:”E’ chiaro che non incolpi la Flotta anzi non<br>
smetterai mai di amare la Federazione. Tu ti incolpi per la sua morte.”<br>
<br>
“E’ morta fra le mie braccia.” Quella specie di confessione diede uno<br>
strano sollievo nel giovane.<br>
<br>
“Non potevi farci nulla.” L’ammiraglio prese sotto braccio il figlio<br>
adottivo portandolo verso il gruppo:”Ho letto il rapporto… siete stati<br>
tutti e due molto bravi.”<br>
<br>
Nurell non disse nulla.<br>
<br>
“Andiamo a sua madre dire quanto Mary era importante per te.” Detto ciò<br>
Gullard accompagnò Alexandros verso il gruppo.<br>
<br>
<br>
<br>
USS Curie – Armeria 23/03/2398 Ore 21.00 - DS 75224.32<br>
<br>
Il risveglio fu terribile.<br>
<br>
Attorno a lui era il buio totale ma Alexandros non ci fece nemmeno caso. Il<br>
sogno che aveva fatto era devastante al pensiero che tutto ciò che aveva<br>
sognato non era un illusione creata dalla sua mente ma fatti accaduti tre<br>
anni fa lo fecero stare male. Il dolore per la perdita di Sanders riaffiorò<br>
facendolo soffrire terribilmente. Aveva perso la sua amata e la sua unica<br>
ragione di vita. Aveva un vuoto incolmabile che nemmeno il suo padre<br>
adottivo, l’ammiraglio Jeffrey Gullard era riuscito a colmare. In quella<br>
totale disperazione decise che era giunto il momento di cambiare vita e,<br>
pur non volendo abbandonare l’amata Flotta Stellare, si propose per il<br>
progetto di esplorazione del quadrante delta.<br>
<br>
Respirò fortemente nel vano tentativo di riprendere la calma. Posò la mano<br>
sul comunicatore e il duro metallo del distintivo della flotta gli diede<br>
forza: era il momento di compiere il suo dovere.<br>
<br>
Si guardò attorno cercando di cacciare via i suoi sentimenti e intuì di<br>
essere coricato per terra nell’armeria. Non sapeva com’era arrivato o cosa<br>
stava succedendo. Sentiva il freddo metallo del pavimento intorpidirgli le<br>
membra e natiche. Rimase alcuni interminabili istanti a contemplare il<br>
locale avvolto nel buio semitotale poi vide che c’era un corpo accanto a<br>
lui: il marinaio Barris.<br>
<br>
Temendo il peggio per il sottoposto e, non volendo perdere un marinaio<br>
nello stesso giorno in cui il sub coscio gli aveva ricordato la morte di<br>
Sanders, si alzò di scatto per valutare le condizioni di Barris.<br>
<br>
La sua volontà fu più veloce del suo corpo e il brusco movimento gli fece<br>
perdere l’equilibrio e per poco non cadde sul subordinato. Si rimise in<br>
piedi, avanzò di qualche passo e, con mano tremante, mise due dita sulla<br>
giugulare del marinaio.<br>
<br>
Respirava ancora.<br>
<br>
Il sollievo avvolse il comandante e gli tirò sul il morale. Con delicatezza<br>
afferrò Barris e lo mise contro un paratia. Messo al sicuro il sottoposto,<br>
decise che era il momento di analizzare la situazione: tutte le consolle<br>
erano spente come se la nave fosse stata semplicemente disattivata.<br>
Persino i siluri, armi micidiali in grado di vaporizzare intere città in<br>
pochi istanti, apparivano spenti inerti e tranquilli.<br>
<br>
Provò a contattare la plancia col comunicatore ma non ricevette nessuna<br>
risposta.<br>
<br>
Poi una consolle si attivò d’improvviso e Nurrell, incuriosito, si avvicinò.<br>
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Stml9 mailing list<br>
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